Nota per il segretario Oliviero Diliberto

 

 

 

La proposta è di valore e merita grande apprezzamento. Avanzo nel merito solo alcune considerazioni.

1 - Nel capitolo sugli ingressi per lavoro si dice: “L’approntamento e

l’utilizzazione di tali liste è senz’altro da sostenere, ma nulla impedisce che analoghe liste possano essere approntate su libera iniziativa - ad

esempio - di associazioni imprenditoriali o agenzie. Sarebbe quindi da

incoraggiare la realizzazione di corsi di formazione lavorativa nei Paesi di emigrazione che si concludano con la definizione di una lista specializzata

da proporre agli imprenditori italiani operanti in settori non già saturati

dall’offerta di lavoro italiana”.

E’ chiaro che l’intendimento è quello di rendere cosa concreta la formazione nei Paesi d’origine dei lavoratori immigrati. Ma, nello stesso tempo, non deve sfuggire il rischio che aziende italiane (non per forza animate da uno spirito di solidarietà) possano reclutare e formare lavoratori stranieri allo scopo di “lucrare” su un loro ingresso nel nostro paese mettendo sul mercato, in settori ben definiti e programmati, forza lavoro a costi molto bassi.

2 - Per quanto riguarda il capitolo sul ricongiungimento familiare va sottolineato che oggi molti lavoratori stranieri, anche in regola, hanno una estrema difficoltà ad ottenere affitti legali sul mercato privato. Molti immigrati finiscono, ma questo è un problema anche per molti studenti italiani

fuori sede o lavoratori non residenti, per vivere in abitazioni con canoni in “nero”. Per tanto al fine di raggiungere il ricongiungimento familiare

pensiamo che potrebbe essere limitativo fermarsi all’espressione: “Il principale ostacolo al ricongiungimento familiare è rappresentato oggi dalla disposizione in base alla quale il richiedente deve dimostrare di disporre di un alloggio

che soddisfi i requisiti previsti dalle leggi regionali per l’edilizia

popolare”.

3 - Risulta poco comprensibile in merito al rilascio e rinnovo dei

permessi di soggiorno la definizione e la valutazione dei “risparmi” da parte

del richiedente del permesso stesso. Come, probabilmente, ha bisogno di un

ulteriore indagine numerica e quantitativa la proposta di esaminare in

“soprannumero” la richiesta di permessi di soggiorno per gli studenti già in possesso di un soggiorno per motivi di studio.

4 - Legata al realismo e alla necessità di dare risposta ad una sempre

crescente richiesta di sicurezza da parte di tutta la cittadinanza italiana

è la parte relativa alle “espulsioni”. Buona la sottolineatura di adoperarsi

per una automatica cancellazione in tutti i paesi di Schengen del divieto di

reingresso. Qualche dubbio provoca invece la possibilità di rinviare i

termini per le espulsioni a patto che gli stranieri si sottopongano al

rilevamento delle impronte digitali in garanzia del rispetto di queste

scadenze.

5 – Credo che la proposta di attribuire la cittadinanza italiana a tutti

i bambini che nascono da genitori stranieri regolarmente soggiornanti in

Italia da almeno cinque anni debba essere ampliata, recuperando in questo modo un ritardo che oggi il nostro paese ha rispetto ad altri Stati europei.

 6 - Meritevole di segnalazione è la proposta di difendere in tutti i modi l’incolumità di cittadini stranieri richiedenti asilo. La filosofia che deve guidare l’opera del legislatore, della magistratura e delle forze di polizia deve restare quella di proteggere innanzitutto l’integrità fisica e morale della persona.

 

                                           Maurizio Musolino