POLITICHE MIGRATORIE

 

1.     Proposta della Commissione relativa alla circolazione dei cittadini di Paesi terzi per un periodo non superiore a tre mesi

 

La Commissione europea ha presentato lo scorso 10 luglio la proposta di direttiva del Consiglio relativa alle condizioni alle quali i cittadini di paesi terzi possono circolare liberamente all'interno del territorio degli Stati membri per un periodo non superiore a tre mesi nell’arco di un periodo di 6 mesi ed all'introduzione di un'autorizzazione specifica di viaggio per un periodo non superiore a sei mesi nell’arco di 12 mesi. La presente proposta costituisce uno sviluppo dell’Acquis di Schengen ed è volta a contenere in unico atto normativo le varie disposizioni già vigenti relative alla circolazione dei cittadini dei Paesi terzi prevedendo regole coerenti siano i cittadini in possesso di un visto, di un permesso di soggiorno o siano provenienti da Paesi esenti dal visto. Si noti che la proposta di direttiva, al fine di semplificare e apportare chiarezza rispetto alle fonti regolanti questo aspetto della materia, prevede l’abrogazione del regolamento del Consiglio 1091/2001 (in GUCE L 150 del 6.6.2001), adottato su iniziativa francese del quale peraltro recepisce i contenuti.

Trattandosi di una proposta in attuazione del titolo IV del Trattato Ce (in particolare degli artt. 62.3 e 63.3) ma anche sviluppo dell’Acquis Schengen si avrà una partecipazione di Norvegia e Islanda, la possibilità per la Danimarca di aderire attraverso un impegno di diritto internazionale, la facoltà di partecipazione per Gran Bretagna e Irlanda.

http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/com/greffe_index.html

 

 

2.     Presentata la proposta di direttiva relativa all’ingresso di cittadini di Paesi terzi per motivo di lavoro autonomo o dipendente

 

La commissione europea ha presentato lo scorso 11 luglio la proposta di direttiva del Consiglio relativa all’ingresso di cittadini di Paesi terzi per motivo di lavoro dipendente o autonomo. Nel comunicato stampa di presentazione la Commissione afferma che la direttiva è considerata uno strumento strategico per la gestione dei flussi migratori dato che determina per la prima volta criteri comuni in tutti gli Stati membri, una procedura comune resa più trasparente con l’introduzione di un unico documento di soggiorno e di residenza e la fissazione dei diritti dei cittadini provenienti dai Paesi terzi. La commissione propone anche un sistema di cooperazione in modo da introdurre un meccanismo di monitoraggio degli sviluppi delle politiche migratorie nazionali. La direttiva rappresenta uno schema flessibile tenendo conto delle differenze nello sviluppo del mercato del lavoro (sia a livello regionale che settoriale e della possibilità di fissare delle quote d’ingresso) e risponde alle richieste dei datori di lavoro a livello europeo nonché ai diritti degli immigrati. Sempre secondo il comunicato stampa la proposta si struttura nei seguenti punti chiave: 1. è previsto un periodo di 4 settimane in modo che il datore di lavoro possa verificare che non vi sia nessun lavoratore disponibile all’interno del mercato comunitario; 2. gli Stati membri dovranno concordare programmi speciali per sopperire a bisogni settoriali; 3. sarà possibile comunque garantire l’accesso a livello nazionale di lavoratori di alta qualificazione; 4. i datori di lavoro potranno contribuire con le autorità competenti per la realizzazione di posti di lavoro o formazione per i richiedenti un certo lavoro. La Commissione auspica che una prima fase del lavoro di monitoraggio della situazione dei diversi Paesi sia terminata per la conferenza intergovernativa del prossimo ottobre in modo da poter cominciare a pensare alle conclusioni che dovranno essere tratte dal Consiglio europeo di Laken.

Per il comunicato stampa di presentazione di veda http://www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=IP/01/980|0|RAPID&lg=EN

Nei prossimi giorni il testo ufficiale dovrebbe essere inserito nella pagina http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/com/greffe_index.html

 

 

3.     Pubblicato il regolamento sulla libera circolazione dei titolari di visto di lunga durata

 

Il regolamento 1091/2001, sulla libertà di circolazione dei titolari di visto di lunga durata in attesa del rilascio del permesso di soggiorno (ex art. 62.2 e 63.3 del Trattato Ce), è stato pubblicato sulla GUCE del 6 giugno 2001 L 150, p. 4. La proposta di direttiva presentata il 10 luglio (si veda la sezione "Politiche migratorie") prevede l'abrogazione di questo regolamento recependone, peraltro, il contenuto. http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/oj/2001/l_15020010606it.html

 

 

4.     Modifica dell’istruzione consolare comune e del manuale comune

 

Il Consiglio ha adottato la decisione n. 420 del 28 maggio 2001, relativa all'adeguamento delle parti V e VI e dell'allegato 13 dell'Istruzione consolare comune nonché dell'allegato 6 a) del Manuale comune per quanto riguarda i visti per soggiorno di lunga durata aventi altresì valore di visto per soggiorni di breve durata. Le modifiche, apportate con la presente decisione, si sono rese necessarie in seguito all’adozione del regolamento n. 1091/2001 relativo alla libera circolazione dei titolari di un visto per un soggiorno di lunga durata. Trattandosi di uno sviluppo dell’acquis di Schengen in applicazione del titolo IV del trattato sulla Comunità europea, la Danimarca ha tempo 6 mesi per decidere se recepirla mentre Regno Unito e Irlanda non vi partecipano. In GUCE, L 150, del 6/06/2001, p. 47 e http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/oj/2001/l_15020010606it.html

 

 

5.     Il Parlamento europeo esamina la comunicazione della Commissione sull’immigrazione

 

La Commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo ha iniziato l’esame della comunicazione della Commissione sull’immigrazione. È disponibile il progetto di relazione redatto dall’eurodeputato Hubert Pirker, membro del PPE (austriaco) e il parere richiesto della Commissione occupazione e affari sociali, redatto dall’eurodeputato Jean Lambert, Verde (Regno Unito).

Si vedano rispettivamente: http://www.europarl.eu.int/meetdocs/committees/libe/20010703/441706it.pdf e http://www.europarl.eu.int/meetdocs/committees/libe/20010703/439430it.pdf

Il progetto di relazione può essere soggetto a modifiche e dovrà poi essere votato dalla commissione prima di essere sottoposto all’esame e alla votazione da parte dell’assemblea plenaria del Parlamento europeo.

 

 

6.     Programma della presidenza belga relativo all’immigrazione e all’asilo

 

Il 2 Luglio scorso è ufficialmente iniziato il semestre della presidenza Belga del Consiglio europeo. La Presidenza ha, come di consueto, diffuso le priorità di questo semestre di lavoro. Per quanto riguarda l’asilo e l’immigrazione, la presidenza belga ha rilanciato l’impegno dell’Unione nella costruzione di uno spazio di libertà del quale la politica comune di asilo e immigrazione costituiscono due elementi fondamentali.

Per quanto riguarda l’asilo, la presidenza considera prioritaria l’adozione dei seguenti atti:

-       direttiva sui minimum standard sul riconoscimento dello status di rifugiato;

-       revisione della Convenzione di Dublino in modo che diventi un atto dell’Unione che preveda regole chiare ed efficaci per l’individuazione dello Stato responsabile per l’esame delle richieste;

-       direttiva sulle condizioni minime di accoglienza dei richiedenti asilo.

Per quanto riguarda l’immigrazione la presidenza intende lavorare su tre aspetti:

·       preparazione di una conferenza internazionale sull’immigrazione (16-17 ottobre 2001) in modo da permettere al Consiglio di Laken di compiere al meglio la valutazione della realizzazione degli obiettivi di Tampere e di identificare le questioni da sviluppare in vista di una politica globale in tema di immigrazione.

·       Rafforzare la lotta contro l’immigrazione illegale specialmente nella forma della tratta degli esseri umani. Le azioni rispetto al controllo delle frontiere vedranno una maggiore cooperazione con i Paesi candidati che prenderanno parte alle iniziative in questo settore. Dovranno essere, inoltre, compiuti sforzi comuni in ordine alla realizzazione di una comune strategia sull’estradizione e sui controlli alle frontiere esterne. La presidenza continuerà nelle attività di collaborazione con i Paesi dei Balcani occidentali prevedendo un seminario di valutazione da tenersi a Sarajevo il prossimo novembre. Verrà anche intensificata la politica comune dei visti attraverso una maggiore cooperazione consolare. Fra le attività di prevenzione la Presidenza belga approfondirà lo studio dei più ingenti flussi migratori e rafforzerà i lavori del gruppo CIREFI sul sistema di rapida allerta.

·       Infine la Presidenza lavorerà affinché lo status dei cittadini immigrati sia sempre più simile a quello dei cittadini dell’UE assieme alle misure concernenti il ricongiungimento familiare, la non discriminazione e la lotta contro il razzismo e la xenofobia.

http://www.eu2001.be/Main/Frameset.asp?reference=01-01&lang=en&sess=188756059&

 

 

7.     Principali appuntamenti durante la presidenza belga per quanto riguarda la politica di asilo e immigrazione

 

In una conferenza stampa la Presidenza belga ha annunciato i seguenti appuntamenti, già in calendario per il prossimo semestre, relativi alla politica di asilo e immigrazione.

·       27-28 settembre Consiglio Giustizia e affari interni (Bruxelles)

·       ottobre: Operation High Impact (Futuri confini esterni dell’Unione europea)

·       16-17 ottobre: Conferenza sull’immigrazione (Bruxelles, Parlamento europeo)

·       17-19 ottobre: Conferenza europea sull’accoglienza dei richiedenti asilo

·       30-31 ottobre: riunione dei Capi di polizia (Bruxelles)

·       14- 17 novembre: seminario sulla politica di integrazione (Bruges)

·       16 novembre: Consiglio Giustizia e affari interni (Tampere) (Bruxelles)

·       6-7 dicembre: Consiglio Giustizia e affari interni (Bruxelles)

 

 

RIFUGIATI E ASILO

 

8.     Conferenza europea sull’asilo

 

Come concordato nell’ultima Conferenza europea di Budapest del 1999, la Presidenza belga organizzerà la settima Conferenza europea sull’accoglienza dei richiedenti asilo. La conferenza si terrà dal 17 al 19 ottobre a Bruxelles. Per maggiori informazioni:

Organizzazione: Boulevard du Neuvième de Ligne 27, Negende Linie Laan 27, 1000 Brussells

Tel: +32 02/250.04.90 or 02/250.04.11 Fax : 02/250.04.91

Posta el.: info@asylumconference.be Sito: www.asylumconference.be

 

LOTTA ALL’IMMIGRAZIONE ILLEGALE

 

9.     Adottata la direttiva sulle sanzioni nei confronti dei vettori

 

Il Consiglio dell’Unione europea Trasporti e telecomunicazioni del 27/28 giugno scorsi, ha adottato la direttiva sulle sanzioni nei confronti dei vettori che trasportano cittadini stranieri nel territorio degli Stati membri dopo che nel Consiglio giustizia e affari interni del 28/29 maggio era stato raggiunto l’accordo politico. La direttiva, che integra le disposizioni dell’articolo 26 della convenzione di applicazione dell’accordo di Schengen, prevede che gli Stati membri prendano le misure necessarie affinché le sanzioni applicabili sulla base delle disposizioni dell’art. 26.2 e .3 della Convenzione di Schengen siano dissuasive, efficaci e proporzionate e che, in vista dell’armonizzazione delle disposizioni da parte degli Stati membri, siano applicate le seguenti sanzioni: il massimo della sanzione non sia meno di 5000 € o l’equivalente della moneta nazionale, per ciascuna persona trasportata; l’importo minimo di tali sanzioni non sia inferiore a 3000 € per persona trasportata; il massimo della sanzione applicata forfettariamente a ciascuna infrazione non sia inferiore a 500000 € indipendentemente dal numero delle perone trasportate. Queste disposizioni non pregiudicano il dovere di ogni Stato nel caso in cui un cittadino proveniente da un Paese terzo richieda protezione internazionale. Trattandosi di un atto emanato in base all’art. 61, lettera a) e 63.3 lettere b) (ossia titolo IV TCe) e costituente sviluppo dell’accordo di Schengen, non si applica alla Danimarca (salvo una manifestazione di volontà di adesione entro 6 mesi), all’Irlanda, mentre si applica al Regno Unito (che ha notificato la propria partecipazione), alla Norvegia e all’Islanda sulla base dell’accordo del 18 maggio 1999 sull’adesione di questi ultimi all’attuazione, applicazione e allo sviluppo dell’acquis di Schengen. La direttiva è stata pubblicata nella GUCE, L 187, del 10 luglio 2001, p. 45 http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/oj/2001/l_18720010710it.html

 

 

10.  Pubblicata la direttiva sul riconoscimento delle decisioni di allontanamento dei cittadini di Paesi terzi

 

La Direttiva 2001/40/CE del Consiglio, del 28 maggio 2001, relativa al riconoscimento reciproco delle decisioni di allontanamento dei cittadini di paesi terzi, (ex art. 63.3 del Trattato Ce) è stata pubblicata nella GUCE, L 149, del 2 giugno 2001, p. 34

Http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/oj/2001/l_14920010602it.html

 

 

 

RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE

 

11.  Dichiarazione relativa alla lotta al razzismo e alla xenofobia

 

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee la dichiarazione del Consiglio e dei rappresentanti dei Governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio relativa alla lotta al razzismo e alla xenofobia su Internet mediante l’intensificazione delle iniziative rivolte ai giovani. Dichiarazione de 28 giugno 2001, in GUCE, C 196, p. 1 e http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/oj/2001/c_19620010712it.html

 

 

12.  Lancio della Rete di informazione europea sui fenomeni di razzismo e xenofobia

 

L’Osservatorio europeo sul razzismo e la xenofobia di Vienna ha approvato la creazione della Rete di informazione europea sui fenomeni del razzismo e della xenofobia (RAXEN), che vede la partecipazione di 15 Punti focali nazionali.

I 15 Punti focali nazionali che operano negli Stati membri dell'UE sono affiancati da una rete composta da enti nazionali di ricerca, ONG, centri di documentazione, organismi governativi e semi-governativi e dalle parti sociali.

Il compito fondamentale dei Punti focali consiste nella creazione, manutenzione e regolare aggiornamento della rete e dei servizi informativi nazionali mediante il coordinamento e la strutturazione della raccolta dei dati nazionali al fine di permettere all'EUMC di cogliere, descrivere e analizzare la portata e le cause dei problemi. La RAXEN consentirà inoltre di individuare e scambiare esempi di "prassi corretta" e di formulare proposte e raccomandazioni tese alla risoluzione dei problemi.

Nel corso del primo anno la raccolta dei dati interesserà i seguenti aspetti prioritari: occupazione, violenza razziale, legislazione e istruzione. Il materiale raccolto sarà quindi trasmesso agli Stati membri, alle istituzioni europee nonché ad altre organizzazioni europee e internazionali e ai principali interessati. Il referente del punto focale italiano è il COSPE, Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti, www.cospe.it

http://www.eumc.eu.int/news/mediareleases.htm

 

 

13.  Pubblicati i risultati della prima attività della rete RAXEN (Information Network on Racism and Xenophobia)

 

La mappatura è stata la prima attività richiesta dall’Osservatorio ai punti focali nazionali già operanti. L’obiettivo è quello di identificare e documentare le attività che sono portare avanti nella lotta al razzismo, alla xenofobia ed all’antisemitismo in ogni Stato membro a partire dal 1995. I punti focali nazionali dovevano in particolare fornire le seguenti informazioni:

dati sulle organizzazioni attive nel settore della lotta al razzismo, xenofobia e antisemitismo e informazioni generali sui loro scopi e campi di attività; le attività che ciascuna organizzazione ha portato avanti a partire dal 1995; i dati raccolti da tali organizzazioni nel corso delle loro attività; le pubblicazioni prodotte da tali organizzazioni.

I punti focali già attivi sono 7 (Austria, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito) ed è possibile scaricare i rapporti da essi presentati dal sito dell’osservatorio: http://www.eumc.eu.int/projects/raxen/outcome/mapping/index.htm

 

 

CONSIGLIO D’EUROPA

 

14.  L’ECRI ha pubblicato 4 nuovi rapporti Paese

 

La Commissione del Consiglio d’Europa, ECRI, ha pubblicato 4 nuovi rapporti Paese che esaminano la situazione concernente il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo e l’intolleranza in Croazia, Cipro, Germania e Turchia.

I rapporti fanno parte del secondo ciclo di monitoraggio della situazione dei Paesi membri e sono svolti per ciascun Paese allo stesso modo tenendo conto della prospettiva del rispetto dei diritti umani. Questi secondi rapporti sono stati redatti dopo una visita nei Paesi in questione e contengono anche l’analisi dell’attuazione delle proposte elaborate nei primi rapporti, un generale aggiornamento e una particolareggiata analisi di alcune questioni di maggiore interesse secondo il Paese considerato. L’ECRI riconosce che vi sono stati positivi progressi nei Paesi in questione pur permanendo motivi di preoccupazione. In Croazia vi sono soprattutto problemi di discriminazione e intolleranza rispetto ai Serbi e alle comunità Rom. A Cipro si registra un grave problema di discriminazione nei confronti degli immigrati. Particolarmente grave è l’eccessivo uso della forza da parte della polizia contro gli stranieri che entrano o soggiornano illegalmente. In Germania le misure legali e le azioni attivate sono risultate insufficienti a risolvere il problema del razzismo, della xenofobia, dell’antisemitismo e dell’intolleranza. Particolarmente gravi risultano gli atti di violenza con motivazione razziale; insufficienti le misure di integrazione e la situazione di coloro che sono considerati come stranieri nonché l’atteggiamento nei loro confronti. In Turchia la situazione degli immigrati illegali e dei richiedenti asilo è particolarmente grave soprattutto per quanto riguarda il trattamento di queste persone da parte della polizia e degli ufficiali di frontiera. Di particolare preoccupazione sono anche le limitazioni dei diritti dei membri di gruppi minoritari di manifestare pubblicamente e di esprimere e professare la propria cultura, origine etnica, lingua e religione. http://www.ecri.coe.int/en/sommaire.htm

 

 

VARIE

 

15.  Nuova fase del Sistema di Informazione Schengen

 

Il Belgio e la Svezia hanno presentato una proposta in vista dell'adozione di un regolamento del Consiglio sullo sviluppo del Sistema d'informazione Schengen di seconda generazione (SIS II). La proposta è tesa a far sì che il nuovo sistema Schengen possa funzionare per un numero di Stati pari all’insieme degli Stati membri dell’Unione europea dopo l’allargamento ed ad aggiornarlo in linea con i più recenti sviluppi tecnologici. La base giuridica del presente regolamento è duplice: da una parte gli artt. 62 e 63 del Trattato e dall’altra una decisione del Consiglio basata sul titolo VI del Trattato sull’Unione europea. Nonostante la duplice base legale si tratta di un unico sistema integrato che come tale dovrà essere sviluppato. Trattandosi di uno sviluppo dell’acquis di Schengen di esso fanno parte anche Islanda e Norvegia con le quali dovranno essere individuate le modalità per consentire loro di partecipare ai comitati che assistono la Commissione nelle sue competenze di esecuzione. La Danimarca (parte dell’Accordo di Schengen ma non vincolata dal titolo IV TCe) non partecipa all’adozione e applicazione di questo regolamento ma sulla base dell’art. 5 del protocollo sulla posizione della Danimarca allegato al TUe e TCe può decidere di aderire entro 6 mesi.

Proposta di regolamento 2001/07 in GUCE, C, 183 del 29 giugno 2001, p. 12 e proposta di decisione 2001/08 in GUCE, C, 183 del 29 giugno 2001, p. 14.

http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/dat/2001/c_183/c_18320010629it00120014.pdf

 

 

16.  Riunione speciale del Consiglio Giustizia e Affari interni sui temi della sicurezza in occasione delle riunioni del Consiglio europeo e della corruzione in seno ad Europol

 

Il 4 luglio scorso la Presidenza belga ha tenuto un incontro speciale delle direzioni generali che si occupano del mantenimento dell’ordine pubblico nei 15 Stati membri. Questo gruppo d’esperti ha elaborato una serie di raccomandazioni che sono servite come base per il lavoro del Consiglio dell’Unione europea dello scorso 13 luglio. La presidenza belga ha chiesto al Consiglio di confermare che nell’ambito dello sviluppo dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, sia garantito ai cittadini di esprimere liberamente il loro pensiero ed il diritto di farlo senza che ci sia una minaccia alla propria sicurezza o di quella di coloro che sono incaricati di far rispettare l’ordine pubblico. Il Consiglio Giustizia e Affari interni ha quindi esaminato la possibilità di attuare forme di cooperazione che siano al meglio strutturate per non far sì che tali manifestazioni siano compromesse da una minoranza violenta. Le aeree di cooperazione saranno: cooperazione di polizia, scambio di informazioni, misure di controllo delle frontiere, cooperazione internazionale giudiziaria, misure riguardanti l’organizzazione di eventi di grandi dimensioni.

Il secondo punto all’ordine del giorno era il funzionamento di Europol a seguito della scoperta delle attività illecite da parte della direzione di questo ufficio europeo di polizia. La Presidenza Belga ha convocato una riunione speciale del Consiglio direttivo di Europol lo scorso 3 luglio per discutere dell’adozione di misure disciplinari contro certi membri della struttura e della direzione. Il Consiglio d’amministrazione ha anche formulato delle proposte relative alle future riforme di Europol e dei meccanismi di controllo esterni. Il ministro belga Antoine Duquesne ha invitato per il 20 luglio prossimo il direttore di Europol a Brussels per una riunione sul futuro di tale struttura.

 

 

17.  Approvata la continuazione dei programmi relativi alla cooperazione nel settore della giustizia civile e penale

 

Il Consiglio dell’Unione europea Trasporti e telecomunicazioni del 27/28 giugno scorsi, ha approvato, con una serie di decisioni, l’attuazione della seconda fase dei programmi concernenti la cooperazione nel settore della giustizia civile e penale. Si tratta dei programmi Grotius II – Penale, Oisin II, Hippocrate e Stop II. Quest’ultimo programma è destinato agli scambi, formazione e cooperazione rivolta a persone responsabili della lotta contro il traffico degli esseri umani e lo sfruttamento sessuale dei bambini.