Lavoratori non comunitari: i numeri

Con decreto in corso di registrazione da parte della Corte dei Conti, il Governo ha fissato per il 2001 le quote di ingresso per i lavoratori non comunitari sia a tempo indeterminato che a termine.
Il numero complessivo è stato stabilito in 83.000 unità.
S i riporta di seguito la circolare del Direttore Generale dei Servizi Civili n.1650/50 del 12 aprile scorso contenente i dettagli delle quote e le novità introdotte dal decreto.

DIREZIONE GENERALE DEI SERVIZI CIVILI

Prot.1650/50

Roma, 12 aprile 2001

CIRCOLARE TELEGRAFICA
URGENTE

AI SIGG.RI PREFETTI LORO SEDI

AL COMMISSARIO DI GOVERNO
PER LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO


AL COMMISSARIO DI GOVERNO PER
LA PROVINCIA AUTONOMA DI
BOLZANO

AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
AOSTA

OGGETTO: Decreto flussi anno 2001


E' stato firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ed è in corso di registrazione il decreto di programmazione dei flussi di ingresso per l'anno 2001 previsto dall'art. 3 del decreto legislativo 286/98.
Il predetto decreto, ove la Corte dei Conti non richieda modifiche, stabilisce una quota totale di ingresso per lavoro pari a 83000 unità ed introduce alcune novità rispetto all'analogo provvedimento dello scorso anno.
Si è, infatti, operata una distinzione, nell'ambito del lavoro subordinato, tra lavoro stagionale vero e proprio e lavoro a tempo indeterminato o determinato a carattere non stagionale, al fine di porre in risalto come molto del flusso di ingresso di lavoratori stranieri venga utilizzato solo per attività "a tempo" attraverso il meccanismo previsto dalla legge (art. 24 decreto legislativo 286/98) che prevede l'allontanamento dello straniero al termine della prestazione di lavoro.
Inoltre, sono state stabilite, per la prima volta, quote speciali di lavoratori stranieri con particolari qualifiche per le quali esiste una effettiva richiesta, quali gli infermieri professionali e gli operatori specializzati nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
In particolare, il provvedimento in parola stabilisce che possono entrare in Italia per svolgere attività di lavoro subordinato, anche a carattere stagionale, di lavoro autonomo e per l'inserimento nel mercato del lavoro complessivamente n. 83.000 stranieri non comunitari residenti all'estero, di cui 68.000 provenienti da qualsiasi paese extracomunitario e 15.000 da Paesi con i quali l'Italia ha già sottoscritto o potrà sottoscrivere, nell'anno, intese in materia migratoria.

Le quote sono così ripartite:

Stranieri provenienti da qualsiasi Paese extracomunitario

- 12.000 per lavoro subordinato, a tempo indeterminato o determinato a carattere non stagionale
- 33.000 per lavoro subordinato a carattere stagionale
- 3.000 per lavoro autonomo
- 2.000 per lavoro subordinato o autonomo quali infermieri professionali
- 3.000 per lavoro subordinato o autonomo specializzati nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
- 15.000 per inserimento nel mercato del lavoro ("sponsorizzazioni")

Stranieri provenienti da specifici Stati non comunitari per lo svolgimento di attività sia di lavoro subordinato che autonomo che per inserimento nel mercato del lavoro

- 6.000 cittadini albanesi
- 3.000 cittadini tunisini
- 1.500 cittadini marocchini
- 500 cittadini somali
- 4.000 cittadini provenienti da altri paesi che sottoscrivano accordi di cooperazione in materia migratoria.

Si rappresenta, altresì, che per la particolare articolazione delle tipologie di ingresso, il decreto in oggetto prevede un rafforzamento della flessibilità di gestione delle ripartizioni delle quote tra categorie, fermo restando il totale generale di 83.000 stranieri. A tale scopo viene prevista la possibilità di una eventuale rideterminazione di dette ripartizioni numeriche, da stabilirsi con apposita Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, sulla base dell'andamento delle richieste effettivamente maturate.

Con l'occasione, si ricorda che con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 2001 (G.U. n. 52 del 3.3.2001) è stata anticipata una quota di 13.000 lavoratori subordinati stagionali non comunitari.

Tanto si rappresenta all'attenzione delle SS.LL per opportuna conoscenza.


IL DIRETTORE GENERALE
(del Mese)



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