Roma, 23 maggio
2001
Al Capo della
Polizia, Prefetto Gianni De Gennaro
Al Direttore
centrale, Prefetto Alessandro Pansa
VIMINALE - ROMA
Con la presente
vogliamo sollecitare la soluzione di alcuni problemi di grandissimo rilievo in
materia di immigrazione, già sollevati in altri incontri con il
Ministero dell’Interno.
Ci riferiamo in
particolare ai rinnovi dei permessi di soggiorno, al rilascio della carta di
soggiorno, alle richieste di regolarizzazione tuttora non definite
positivamente.
Per quanto
riguarda:
a.
il rinnovo
dei permessi di soggiorno:
denunciamo
nuovamente il pericolo che alcune decine di migliaia di immigrati regolari
vangano respinti nella clandestinità a causa di una interpretazione
dell’art.13 comma 2 del Regolamento di attuazione del T.U. che non tiene
conto dello spirito e della lettera dell’intera legge
sull’immigrazione.
A tale proposito
ricordiamo: l’art. 22, comma 9, del T.U. recita testualmente che "la
perdita del posto di lavoro non costituisce motivo per privare il lavoratore
extracomunitario ed i suoi familiari legalmente residenti del permesso di
soggiorno" e la Convenzione OIL n.143 ratificata dall’Italia con
legge 158/81 (cfr. art.2 comma 3 del T.U.) vieta l’espulsione dello
straniero per perdita del lavoro.
Inoltre, come
è stato ripetutamente sottolineato, il sopraccitato art. 13 del
Regolamento prevede quale requisito fondamentale per il rinnovo la
documentazione, anche sulla base di una dichiarazione temporaneamente
sostitutiva, attestante la disponibilità di un reddito da lavoro o da
altra fonte lecita.
A tale riguardo
non può non essere considerata fonte lecita, ad esempio, anche il
sostegno erogato, a titolo di liberalità, da privati, associazioni o
enti pubblici a favore dello straniero.
Pertanto si
chiede con forza che vengano date urgenti disposizioni alle Questure,
affinché si eviti un autentico snaturamento di norme concepite per
garantire uno stabile inserimento degli immigrati regolari e non si violi
quanto stabilito a pag. 54 dal documento programmatico, pubblicato sulla G.U.
del 16/5/2001 n.199 "creare le condizioni che permettano di mantenere
la stabilità della permanenza legale, evitando automatismi
nell’applicazione della legge che possano produrre "ricadute"
nell’illegalità".
b.
Rilascio
della carta di soggiorno:
chiediamo la
scrupolosa applicazione dell’art.9 del T.U. e degli art. 16 e 17 del
Regolamento di applicazione, dove sono evidenziati chiaramente i 3 requisiti
per il rilascio della carta di soggiorno: 1) "soggiorno regolare da almeno
cinque anni; 2) permesso di soggiorno che consente un numero indeterminato di
rinnovi; 3) reddito sufficiente, dichiarato nella denuncia dei redditi
dell’anno precedente.
A noi pare non
rispecchiare la lettera e lo spirito della legge, ad esempio, quanto previsto
nella Vostra circolare del 4 aprile 2001 al punto 3; a questo proposito,
chiediamo almeno un approfondimento.
c.
Richieste di
regolarizzazione:
Dopo 29 mesi
dalla presentazione delle domande di regolarizzazione deve essere comunque
privilegiata l’aspirazione, chiaramente manifestata, ad uscire dalla
clandestinità, anche sulla base di principi etici che non possono
non ispirare anche l’attività amministrativa.
Ciò
premesso invochiamo un intervento deciso e responsabile del Ministero
dell’Interno, affinché si trovino le modalità per risolvere
positivamente le posizioni pendenti, comprese quelle nelle quali lo straniero
richiedente è stato vittima di truffe o estorsioni, utilizzando le
possibilità offerta dall’art.5 del Decreto Legislativo 286/1998,
che consente:
a.
Il rilascio e
rinnovo del permesso di soggiorno richiesto, quando siano sopraggiunti nuovi
elementi utili o quando ci si trovi di fronte a irregolarità
amministrative sanabili (art.5, co.5);
b.
Il rilascio e
rinnovo di un permesso di soggiorno per motivi umanitari (art.5, co.6);
c.
Il rilascio e
rinnovo di permesso di soggiorno diverso da quello richiesto, quando, mancando
i requisiti per quest’ultimo, siano soddisfatti quelli previsti dalla
legge per il primo (Art.5, co.9).
L’applicazione
congiunta di queste disposizioni consentirebbe di sottrarre alla
clandestinità e al lavoro nero o servile un gran numero di lavoratori
stranieri, che attendono con fiducia una speranza di futuro.
Nell’attesa
di un riscontro, Vi preghiamo di gradire i nostri migliori saluti,
per la CGIL per
la CISL per la UIL
(Alioune Gueye)
(Souleimane Sangharé) (Angelo Masetti)