SOMMARIO Novitý Europa 19 nov. 01 ñ Curato per líASGI da Chiara Favilli

 

1. Nuova Comunicazione sullíimmigrazione illegale

 

2. Pubblicato il quarto aggiornamento del quadro di controllo sullo spazio di libertý, sicurezza e giustizia

 

3. Il disegno di legge comunitaria 2001 recepisce 4 direttive in materia di immigrazione, asilo, lotta alla discriminazione ed allíimmigrazione illegale

 

4. Attivitý della Commissione sulle libertý e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni

 

5. Nuovo programma quadro per la cooperazione di polizia e giudiziaria penale

 

6. Consiglio Giustizia e Affari interni 16 novembre: verso Laeken

 

7. LíAustria propone pi˜ efficacia per i controlli Schengen

 

8. Sentenza della Corte di Giustizia su rifugiati e protezione sociale

 

9. Qualifica di rifugiato e norme minime sul contenuto della protezione internazionale

 
10. Conferenza sulla democrazia e la creazione dello spazio di libertý, sicurezza e giustizia

 

11. LíECRE pubblica due nuovi rapporti-Paese ed un rapporto su azioni contro il razzismo verso Rom e Gitani

 

12. Conferenza Euromediterranea e Giustizia e Affari interni

 

13. Mandato díarresto europeo e reato di terrorismo

 

14. Human Rights Watch e le misure contro il terrorismo


 

1. Comunicazione della Commissione sullíimmigrazione illegale

La Commissione ha approvato, lo scorso 16 novembre, una comunicazione sullíimmigrazione illegale. Il documento individua sei settori d'intervento prioritari: politica in materia di visti; scambio di informazioni; gestione delle frontiere; cooperazione di polizia; legislazione sugli stranieri e diritto penale; politica di rimpatrio e di riammissione. La Commissione intende creare un effetto sinergico tra gli strumenti giý operanti a livello nazionale in questi settori, sfruttando le potenzialitý offerte dalla dimensione europea. In particolare la Commissione sottolinea líimportanza di alcuni fattori quali la cooperazione con i Paesi di provenienza, il potenziamento della sorveglianza delle frontiere, líintensificazione della cooperazione amministrativa, líagevolazione dello scambio e della qualitý delle informazioni, gli accordi di riammissione, una maggiore armonizzazione delle sanzioni ed infine uníanalisi approfondita circa il lavoro illegale. La Commissione ha anche annunciato nuove iniziative riguardanti la presentazione di un Libro verde sulla politica comunitaria in materia di rimpatrio, una comunicazione sulla gestione delle frontiere europee (in vista dellíistituzione di un corpo europeo di guardie di frontiera) e uno studio di fattibilitý circa la possibilitý di istituire un sistema europeo d'identificazione dei visti, che permetterebbe uno scambio di informazioni sui visti rilasciati negli Stati membri. Infine la Commissione raccomanda un vero e proprio Piano d'azione e ne ribadisce gli elementi fondamentali: migliore conoscenza del fenomeno; rispetto rigoroso degli impegni nazionali ed internazionali in materia dei diritti dell'uomo, e specialmente di protezione internazionale (giacchÈ si deve pervenire ad un equilibrio, in particolare, tra il controllo del territorio e la salvaguardia dell'accesso al diritto d'asilo); cooperazione con i Paesi di origine e di transito; rafforzamento delle misure preventive; migliore attuazione delle norme giý esistenti, in particolare quelle che rientrano nell'acquis di Schengen; rafforzamento del sistema di sanzioni applicabili alle attivitý criminali, soprattutto a seguito dell'adozione dei primi testi legislativi concernenti la responsabilitý dei trafficanti di migranti clandestini.

La comunicazione sarý inserita a breve nella pagina http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/unit/immigration_en.htm

 

2. Pubblicato il quarto aggiornamento del quadro di controllo sullo spazio di libertý, sicurezza e giustizia

La Direzione Generale Giustizia e Affari interni ha pubblicato il quarto aggiornamento del quadro di controllo (seconda metý 2001) che registra i progressi compiuti nella costruzione dello spazio di libertý, sicurezza e giustizia. Il rapporto prende in esame, materia per materia, le iniziative intraprese, lo stato dei lavori e la previsione di approvazione. Rispetto alla direttiva sul ricongiungimento familiare il quadro di controllo prevede che si raggiunga un accordo politico a dicembre 2001. Sempre a dicembre 2001 si terrý il Consiglio europeo di Laeken dove sarý fatto un bilancio dei progressi compiuti a due anni dal Consiglio europeo di Tampere ed al quale, come si evince dallíintroduzione del quadro di controllo, la Commissione guarda come momento cruciale affinchÈ gli Stati confermino e rilancino la cooperazione in questo settore necessaria per poter superare le difficoltý sinora registrate e cosÏ poter attuare le disposizioni del titolo IV del Trattato Ce entro il 2004. http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/unit/immigration_en.htm

 

3. Il disegno di legge comunitaria 2001 recepisce 4 direttive in materia di immigrazione, asilo e lotta alla discriminazione.

Il disegno di legge recante disposizioni per líadempimento degli obblighi derivanti dallíappartenenza dellíItalia alle Comunitý europee ñ Legge Comunitaria 2001, recepisce 4 importanti direttive approvate nel corso del 2001 dal Consiglio dellíUnione europea. Il recepimento avviene prevalentemente attraverso la delega al Governo ad emanare decreti legislativi entro un anno dallíapprovazione della legge comunitaria. CiÚ significa che líeffettivo recepimento avverrý quando il Governo avrý emanato i decreti legislativi previa acquisizione del parere da parte dei competenti organi parlamentari. Questo vale per tre delle direttive in questione. Si tratta della direttiva 2001/40 del 28 maggio 2001 (GUCE, L 149, del 2 giugno 2001, p. 34) sul riconoscimento reciproco delle decisioni di allontanamento dei cittadini di Paesi terzi (news Europa del 15 giugno); della direttiva 2001/51 del 28 giugno 2001 (GUCE, L 187, del 10 luglio 2001, p. 45) che integra le disposizioni dellíart. 26 della Convenzione di Schengen, ossia ìsanzioni nei confronti dei vettoriî (news Europa del 15 luglio) e della direttiva 2001/55 del 20 luglio 2001 sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati (GUCE L 212 del 7.08.2001, p. 12). La quarta direttiva oggetto di recepimento Ë la 2000/43 del 29 giugno 2000 che attua il principio della paritý di trattamento fra le persone indipendente dalla razza e dallíorigine etnica (GUCE L 180 del 19.07.2000, p. 22). Per questíultima direttiva, líart. 28 del disegno di legge detta anche criteri specifici ai quali il Governo dovrý attenersi nellíemanare i decreti delegati e provvede allíattuazione diretta di alcune parti. Sebbene siano giý stati approvati provvedimenti europei direttamente applicabili nel nostro ordinamento (oltre a tutte le misure derivanti dallíacquis di Schengen), si puÚ affermare che con la legge comunitaria di questíanno comincia la fase di attuazione nazionale delle disposizioni approvate in sede comunitaria per la realizzazione dello spazio di libertý, sicurezza e giustizia.

Il ddl Ë ora allíesame del Senato (atto Senato n. 816). Per il testo emendato dalla Camera si veda atto Camera n. 1533,

http://www.camera.it/chiosco.asp?source=/attivita/lavori/07.progetti/001.ricercapernumero.asp&content=http:/_dati/leg14/lavori/schedela/1533.htm da cui Ë possibile anche verificare líiter al Senato.

 

4. Attivitý della Commissione sulle libertý e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni

La Commissione sulle libertý e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni nella riunione del 20 novembre í01 inizierý líesame della proposta di direttiva relativa allíingresso ed al soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per motivi di lavoro dipendente e autonomo, con la presentazione della proposta da parte della Commissione ed un iniziale scambio di pareri. La Commissione poi voterý il rapporto redatto dalla parlamentare Ludford sulla proposta di direttiva relativa ai cittadini di Paesi terzi residenti di lungo periodo. La Commissione sta esaminando anche il regolamento su un modello uniforme di visto, le prioritý e gli obiettivi dellíUnione nelle relazioni esterne nel campo della giustizia e affari interni.

http://www.europarl.eu.int/meetdocs/committees/libe/20011120/449205it.pdf

Si segnala anche che il Parlamento europeo ha approvato rispettivamente nelle sessioni del 22-25 ottobre e del 12-15 novembre la relazione Marinho sulla proposta di decisione relativa alla procedura semplificata di estradizione e la relazione von Boetticher sulle proposte di sviluppo del Sistema informatico Schengen di seconda generazione.

http://wwwdb.europarl.eu.int/ep/owa/p_calses.plenary?ilg=EN&iorig=plenary&istcmd=

 

5. Nuovo programma quadro per la cooperazione di polizia e giudiziaria penale

La Commissione ha pubblicato una proposta di decisione che istituisce un programma quadro sulla base del titolo VI del Trattato sullíUnione europea, Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Tale proposta Ë volta a sostituire i 5 programmi di finanziamento semestrali che termineranno il 31 dicembre 2002 (Grotius II- penale, Oisin II, Stop II, Hippokrates, Falcone) recependo i suggerimenti derivanti da una valutazione esterna condotta sui risultati di tali programmi. La Commissione ha cosÏ deciso di creare un programma quadro unico in modo da conseguire gli obiettivi della migliore utilizzazione delle risorse, della semplificazione delle procedure di bilancio e del rafforzamento delle sinergie reciproche tra i cinque programmi attualmente separati. Questo dovrebbe andare di pari passo con la concentrazione delle iniziative del titolo VI in un contesto legislativo ed operativo armonizzato. Il programma quadro mira a rafforzare la cooperazione tra gli operatori della giustizia (?) e tra i servizi di prevenzione e di repressione della criminalitý e tra questi e altri partner pubblici, della societý civile e del mondo delle imprese in particolare nel campo della lotta e della prevenzione di alcune forme di criminalitý. COM (2001) 646 del 9.11.2001

 

6. Consiglio Giustizia e Affari interni 16 novembre: verso Laeken

Il Consiglio Giustizia e Affari interni del 16 novembre ha esaminato due rapporti, uno proposto dalla Commissione ed uno dalla Presidenza, relativi ai progressi realizzati nella messa in opera delle misure previste nel Trattato di Amsterdam, dal Piano díazione di Vienna e dal Consiglio europeo di Tampere. In questo ambito il Consiglio ha poi esaminato anche il quadro di controllo aggiornato dalla Commissione. I due rapporti in oggetto, che saranno sottoposti al Consiglio europeo di Laeken, dovranno permettere di condurre una valutazione oggettiva dei risultati ottenuti, uníanalisi dei problemi incontrati ed uníeventuale riorientazione dei lavori o delle nuove prioritý in vista della realizzazione dellíobiettivo di divenire uno spazio di libertý, sicurezza e giustizia che líUnione europea stessa si Ë assegnata con il Trattato di Amsterdam. Il rapporto della Presidenza, al quale giý si sono aggiunti i contributi scritti delle delegazioni, si concentra soprattutto sulle difficoltý incontrate sino ad oggi in modo da individuare le ragioni di tali difficoltý, in tema di immigrazione, asilo e controlli alle frontiere, cooperazione giudiziaria in materia civile, cooperazione giudiziaria in materia penale, cooperazione di polizia e relazioni esterne. Il Consiglio ha discusso sui punti chiave: sulla necessitý di migliorare il controllo dei flussi migratori, in particolare sui controlli alle frontiere esterne, attuali e future, dellíUnione (questo proposito la delegazione italiana ha presentato un rapporto intermedio su uno studio di fattibilitý per líattivazione di una unitý europea di controllo delle frontiere esterne); sui metodi necessari per assicurare la pi˜ ampia possibile convergenza delle legislazioni soprattutto quando líadozione di normative nazionali in tema di immigrazione ed asilo puÚ influire e condizionare il processo normativo comunitario. La Presidenza ha rilevato uníalta convergenza tra le delegazioni circa le valutazioni dei progressi realizzati e delle difficoltý riscontrate e sulla individuazione delle questioni nodali quali la regola dellíunanimitý, il principio del riconoscimento reciproco e della sussidiarietý applicati a questa materia mentre vi sono state divergenze circa la valutazione della velocitý alla quale stanno procedendo i lavori. Il Consiglio ha poi esaminato alcune questioni relative ai metodi e strumenti di lavoro. Una preoccupazione Ë stata quella circa líaumento dei luoghi che si occupano della materie relative alla giustizia e affari interni dalla quale sorge líesigenza di definire chiaramente le rispettive responsabilitý e competenze. Il Consiglio ha poi confermato la prassi di riunirsi una volta al mese salvo esigenze diverse, di limitare le riunioni ad una sola giornata con ordini del giorno pi˜ snelli, di concentrare le attivitý del Consiglio sui provvedimenti a carattere normativo e sulla definizione delle questioni politiche, di proseguire verso líattuazione delle raccomandazioni dei recenti rapporti relativi alla strutturazione dei lavori del Consiglio nella prospettiva dellíUnione allaragata (Rapport Trumpf/Piris e annesso III delle conclusioni del Consiglio Europeo di Helsinki del 10 e 11 dicembre).

 

7. LíAustria propone pi˜ efficacia per i controlli Schengen

La delegazione austriaca ha presentato nel corso del Consiglio Giustizia e Affari interni del 16 novembre un documento relativo al miglioramento dellíuso del Sistema Informatico Schengen e della Convenzione di Applicazione Schengen nel quadro della lotta al terrorismo. Ha anche proposto líorganizzazione di controlli pi˜ frequenti del funzionamento di tale strumento in attesa dellíentrata in vigore del SIS II. Sempre in materia di controlli si segnala anche líadozione da parte dello stesso Consiglio di modalitý pratiche sullíintensificazione della cooperazione tra il Centre díInformation ed de RÈflexion FrontiËres et Immigration (CIREFI) ed Europol sullíimmigrazione clandestina e questioni connesse (doc. 13084/01).

 

8. Sentenza della Corte di Giustizia su rifugiati e protezione sociale

A seguito di un ricorso in via pregiudiziale proposto dal Bundessozialreicht, la Corte di Giustizia Ë stata chiamata a decidere circa la validitý e líinterpretazione del regolamento comunitario sulla sicurezza sociale per i lavoratori migranti e le loro famiglie, applicato dalla Corte díAppello ad un caso relativo a cittadini rifugiati ed apolidi residenti in Germania che avevano richiesto i benefici per i figli a carico. In effetti il regolamento comunitario richiamato si applica anche ai rifugiati ed apolidi ma la Corte di Giustizia accoglie il rilievo dellíistante (circa líinterpretazione del regolamento) poichÈ il fatto in esame non presenta collegamenti con il diritto comunitario non essendo un caso di lavoratori che migrano da uno Stato allíaltro ma essendo soggetti che provengono direttamente da uno Stato terzo e quindi non rientranti nella definizione di lavoratori migranti ai sensi del regolamento in questione. Sentenza n. 51/2001 dellí11 ottobre 2001 nelle cause riunite C-95/99 a C-98/99 e C-180/99.

 

9. Qualifica di rifugiato e norme minime sul contenuto della protezione internazionale

La Commissione europea ha approvato in data 12 settembre una proposta di direttiva che mira a introdurre una definizione comune di "rifugiato" e dei diritti di cui devono beneficiare i rifugiati. La proposta Ë intesa a stabilire norme minime relative allíattribuzione della qualifica di rifugiato o di beneficiari di protezione sussidiaria  nonchÈ norme minime relative al contenuto di tali status; creare condizioni simili in tutti gli Stati membri onde ridurre le disparitý tra le legislazioni e le prassi nazionali come primo passo verso una piena armonizzazione limitando cosÏ i movimenti secondari ed evitando al contempo le domande d'asilo abusive che minano la credibilitý del sistema. COM (2001) 510 del 12.09.2001.

http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/unit/libre_circulation_fr.htm

 
10. Conferenza sulla democrazia e la creazione dello spazio di libertý, sicurezza e giustizia
Il 15 e 16 novembre si Ë tenuta a Bruge una conferenza sulla ìIntegrated security- a democratic viewî sotto il patrocinio della Presidenza Belga ed alla quale hanno partecipato esperti, universitari, parlamentari e ministri provenienti da tutta líUnione e dai Paesi candidati. Líobiettivo principale della Conferenza Ë stato quello di esaminare come rafforzare la democraticitý della funzione di governo nel campo della Giustizia e degli affari interni. I temi discussi in dettaglio sono stati: "Policy making in the Area Of Freedom, Security and Justice" and "Police and judicial cooperation in  the European Union"; "Constitutional and ethical principles of democratic control on national and European institutions", "Cross-pillar approach and enlargement".
http://www.eu2001.be/Main/Frameset.asp?reference=01%2D01&lang=en&sess=1055467366&
 

11. LíECRE pubblica due nuovi rapporti-Paese ed un rapporto su azioni contro il razzismo verso Rom e Zingari

La Commissione europea contro il razzismo e líintolleranza del Consiglio díEuropa ha pubblicato lo scorso 13 novembre due nuovi rapporti Paese che esaminano la situazione del razzismo, la xenofobia, líantisemitismo e líintolleranza nei Paesi Bassi e la Federazione Russa. I rapporti che fanno parte di un secondo ciclo al quale líECRI sta lavorando, esaminano la situazione di tali Paesi mettendo in evidenza i progressi registrati ma anche le ragioni di preoccupazione che ancora persistono. La stessa Commissione ha anche pubblicato un documento contenente una raccolta di esempi di progetti di lotta al razzismo contro le popolazioni rom e zingare.

http://www.ecri.coe.int/en/sommaire.htm

 

12. Conferenza Euromediterranea e Giustizia e Affari interni

Gli scorsi 5 e 6 novembre si Ë tenuta la Conferenza Euromediterranea dei Ministri degli Affari  esteri dei Paesi parti del processo di Barcellona, lanciato nel 1995, del quale si Ë voluto ribadire líimportanza in seguito agli eventi dellí11 settembre. Fra i vari temi discussi vi Ë stata anche la collaborazione in campo sociale, culturale e umanitario ed il bisogno di combattere qualsiasi forma di razzismo e di pregiudizi culturali o religiosi. I Ministri, registrando i progressi compiuti dalla Commissione Euromediterranea nel campo dellíimmigrazione, della cooperazione giudiziaria, della lotta contro la criminalitý organizzata e del terrorismo, hanno sottolineato líimportanza di lanciare un programma regionale per i problemi comuni, la risoluzione dei quali Ë molto importante nello sviluppare i valori fondamentali sui quali si basa la collaborazione. I Ministri hanno quindi richiesto alla Commissione di riuscire a raggiungere un accordo nella V Conferenza Euromediterranea dei Ministeri degli Affari esteri (Barcelona V) che si terrý il 22 e 23 aprile prossimi a Valencia, in Spagna. http://europa.eu.int/comm/external_relations/med_mideast/euro_med_partnership/index.htm

 

13. Mandato díarresto europeo e reato di terrorismo

Il Consiglio ha proseguito líesame della proposta di decisione quadro sul mandato díarresto europeo per ciÚ che riguarda le questioni ancora aperte ossia il campo di applicazione ed i ricorsi giurisdizionali. La Presidenza ha constatato che sono stati compiuti importanti passi avanti che permetteranno di raggiungere un accordo nel corso del Consiglio del 6-7 dicembre prossimi. Rispetto al campo di applicazione sono stati individuati 30 reati per i quali opera il mandato díarresto europeo e, quindi, per i quali non Ë necessaria la doppia incriminazione. Altro problema Ë quello dellíefficacia della misura rispetto a decisioni non definitive. Le disposizioni in questione hanno sollevato le riserve di due delegazioni fra cui quella italiana. Non si sono invece registrate particolari riserve circa la proposta di decisione quadro sul reato di terrorismo. Anche questíultima misura dovrebbe essere adottata nel corso del Consiglio di dicembre.

 

14. Human Rights Watch e le misure contro il terrorismo

Human Rights Watch ha espresso la propria preoccupazione a proposito di uníampia definizione di terrorismo che puÚ minacciare la libertý di espressione, riunione ed associazione. Particolarmente preoccupanti sono  la mancanza di garanzie procedurali nella proposta del mandato di arresto europeo ed i possibili rischi rispetto al sistema internazionale di protezione dei rifugiati. Líorganizzazione ha richiesto agli Stati membri di rifiutare la detenzione prolungata dei sospetti senza un esame dellíautoritý giudiziaria e si augura che líUnione rimarrý ferma nella sua opposizione alla pena di morte.

http://www.hrw.org/press/2001/11/eusecurity-memo.htm