n. 15, 8 ottobre 2001
In
breve
- Incidenti a Quetta,
in Pakistan
- Incerta la situazione
oltre frontiera
- Prosegue la
preparazione dei siti
- Finanziamenti
Incidenti
a Quetta
Oggi
l'ufficio dell'UNHCR a Quetta, Pakistan, è stato preso a sassate da una
folla di dimostranti, che ha poi incendiato il vicino ufficio dell'UNICEF. Tra
il personale dell'UNHCR, non sono stati registrati feriti, ma le finestre
dell'edificio sono state infrante dalle pietre. Il personale dell'Alto
Commissariato ha poi lasciato l'edificio ed è stato condotto al sicuro.
Quello di oggi è stato il peggior incidente registrato finora dallo
staff UNHCR in Pakistan. Dimostranti avrebbero manifestato anche nella
città settentrionale di Peshawar, dove comunque non si sarebbero
registrate aggressioni contro sedi di agenzie delle Nazioni Unite. Un team
dell'UNHCR impegnato nell'individuazione di nuovi siti dove allestire campi
nelle aree tribali presso Peshawar, è stato respinto indietro da
manifestanti nella città di Landikotal. Questa situazione di insicurezza
sta ostacolando l'attività dell'UNHCR e dei suoi partner operativi
impegnati a prepararsi per un possibile massiccio flusso di rifugiati
dall'Afghanistan. Oggi non è stato possibile dispiegare osservatori alla
frontiera.
Incerta
la situazione oltre frontiera
Non
è ancora chiaro se le prime azioni militari in Afghanistan abbiano
provocato nuovi spostamenti di popolazione. Altri civili sarebbero in fuga
dalle città di Kabul, Jalalabad e Kandahar, ma non si conosce ancora la
direzione della loro fuga, se verso i villaggi circostanti o verso le
frontiere.
In
caso di un esodo di massa, l'UNHCR sta invitando i paesi circostanti a fornire
protezione temporanea a coloro che fuggono dall'Afghanistan.
Preparazione
dell'assistenza
L'Alto
Commissariato è impegnato in una lotta contro il tempo nei paesi
confinanti con l'Afghanistan, in particolare Pakistan e Iran, per procurarsi e
trasferire alle frontiere beni di prima necessità, così come per
allestire i campi nei siti resi disponibili dalle autorià locali
L'UNHCR
sta accelerando le operazioni di preparazione per una cifra iniziale di 300mila
arrivi in Pakistan e 80mila in Iran.
Date
le precarie condizioni di sicurezza, gli operatori dell'UNHCR incontrano grandi
difficoltà per predisporre l'assistenza per un eventuale flusso di
rifugiati in Pakistan e in Iran. In Pakistan sono stati individuati oltre 30
possibili siti nei quali allestire campi, ma solo alcuni di questi potranno
essere operativi entro i prossimi 10 giorni. Tutti i siti si trovano nelle aree
tribali lungo la frontiera del Pakistan. In queste aree, ogni opera necessita
dell'approvazione da parte delle autorità locali e gli operatori devono
chiedere ogni giorno il permesso per accedere ai siti e predisporre il
materiale per gli alloggi. I siti si trovano in zone isolate e accidentate.
A
Quetta l'UNHCR ha finora immagazzinato 4mila tende, 10mila teloni di plastica e
6mila coperte, che potrebbero fornire un alloggio temporaneo a decine di
migliaia di persone. Per il momento, poiché nessuno dei siti è
ancora pronto, gli aiuti si trovano ancora nei depositi. L'acqua rappresenta il
problema principale nell'arida area di Quetta, colpita da quattro anni da una
grave siccità.
Al
momento, l'UNHCR può far fronte ad un afflusso di poche decine di
migliaia di nuovi rifugiati, ma non di centinaia di migliaia. Pur riconoscendo
le preoccupazioni degli stati confinanti, l'Alto Commissariato ha richiesto
più volte - e contina a farlo - che essi collaborino per individuare e
allestire nuovi siti, migliori e più sicuri di quelli già
individuati. L'UNHCR teme che se ciò non accadrà, sarà
estremamente difficile far fronte a un massiccio esodo, nonostante risorse
finanziarie e di altra natura comincino ad affluire da parte dei donatori.
In
termini finanziari, l'Agenzia necessita di circa 50 milioni di dollari - oltre
105 miliardi di lire - per le fasi iniziali dell'assistenza. circa 26 milioni
di dollari - oltre 54 miliardi di lire - sono già stati contribuiti dai
donatori. L'UNHCR sta anche chiedendo ai donatori contributi in natura dei beni
più urgenti, come tende e coperte.
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Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94
Relazioni con i donatori - Lionello Boscardi - 335 20 19 60
E' possibile
effettuare donazioni all'UNHCR
causale Emergenza
Afghanistan, tramite:
-
carta
di credito, chiamando il numero verde 800 298 000
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corrente postale n. 298 000 intestato all'UNHCR
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ABI 01025 - CAB 03236
Le donazioni all'UNHCR
sono fiscalmente detraibili ai sensi dell'art. 138, L. n. 388 del
23/12/2000 e del D.P.R. n. 917/86.
Da domani gli aggiornamenti Afghanistan
- La Situazione Umanitaria saranno disponibili sul sito internet in italiano
dell'UNHCR dove sarà possibile anche effettuare donazioni online:
www.unhcr.it