Novità Europa Ottobre

 

 

POLITICHE MIGRATORIE

 

1. Esenzione del visto per i cittadini rumeni

 

La Commissione ha presentato una proposta di regolamento che modifica il regolamento 539/2001 sull’elenco dei Paesi terzi per i quali è richiesto il visto eliminando l’obbligo di visto per i cittadini rumeni. Tale misura era stata espressamente prevista già nello stesso regolamento 539/2001 condizionandola però al riscontro dei progressi compiuti dalla Romania in materia di immigrazione clandestina, rimpatrio, politica dei visti e controllo alle frontiere. Tali progressi sono stati accertati da una relazione della Commissione europea presentata lo scorso 29 giugno e che si conclude con una raccomandazione al Consiglio di attuare l’esenzione del visto per i cittadini rumeni a partire dal 1 gennaio 2002. COM (2001) 570, 8/10/2001, http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/com/availability/cpi_avail_month2001_10_it.html

 

 

2. Modifica del modello uniforme di visti

 

La Commissione ha presentato una proposta di regolamento che modifica il regolamento n. 1683/95 che istituisce un modello uniforme per i visti volta a rilanciare l’azione della Comunità contro la contraffazione e la falsificazione dei documenti conferendo al “Comitato modello uniforme per i visti” la competenza ad adottare le opportune misure tecniche per inserire una fotografia per stabilire un collegamento più affidabile tra il titolare ed il visto di modello uniforme e per poter cambiare i colori del modello uniforme di visto in caso di urgenza per reagire alla contraffazione o falsificazione. http://www.europa.eu.int/eur-lex/it/com/availability/cpi_avail_month2001_10_it.html

 

 

3. Tentativi di compromessi sulla direttiva sul ricongiungimento familiare

 

Il Consiglio Giustizia e Affari interni dello scorso 27 e 28 settembre ha discusso sul progetto di direttiva sul ricongiungimento familiare. Le questioni su cui si è discusso sono state: il ruolo dei partner non sposati, l’età dei figli minori per poter usufruire del ricongiungimento familiare e il periodo dopo il quale è possibile richiedere il ricongiungimento familiare. La Presidenza tenendo conto del dibattito si è impegnata a presentare delle soluzioni di compromesso in vista del Consiglio giustizia e affari interni del 16 novembre. Uno di questi compromessi, riguardante l’ambito di  applicazione della direttiva, è stato illustrato dalla Presidenza belga e prevede che vi sia l’obligo per gli Stati di concedere il ricongiungimento alla famiglia nucleare (coniuge e figli minori) mentre lascia liberi gli Stati di scegliere se garantirlo anche per gli ascendenti, i figli maggiorenni ed i partner non coniugati (ma se lo fanno allora devono seguire le prescrizioni della direttiva).

 

 

4. Programma ARGO: cooperazione amministrativa nei settori delle frontiere esterne, visti, asilo e immigrazione

 

La Commissione europea ha presentato una proposta di decisione del Consiglio che istituisce un nuovo programma di azione, denominato ARGO, finalizzato alla cooperazione amministrativa nei settori delle frontiere esterne, dei visti, dell’asilo e dell’immigrazione. Questo programma è destinato a sostituire il programma Odysseus (1998-2002) nelle materie elencate dagli articoli 62 e 63 del Trattato e sarà istituito per il periodo 2002-2006. Con tale programma potranno essere finanziate attività nel settore delle frontiere esterne, dei visti, dell’asilo e dell’immigrazione volte a promuovere la cooperazione tra le amministrazioni, l’applicazione uniforme del diritto comunitario, il miglioramento dell’efficienza complessiva delle amministrazioni nazionali nell’attuazione del diritto comunitario avendo cura che tali amministrazioni siano organizzate tenendo conto della dimensione comunitaria del loro compito, ed infine a promuovere la trasparenza delle azioni intraprese rafforzando le relazioni tra le amministrazioni e le organizzazioni governative e non governative. COM (2001) 567 del 16.10.2001 http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/unit/immigration_en.htm

 

 

5. Studio sulle condizioni di ammissione per motivi di lavoro nei Paesi membri dell’Unione

 

Alla pagina http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/unit/doc_asile_immigrat/study_ecotec.pdf è possibile scaricare un corposo studio condotto dalla società di consulenza Ecotec per conto della Commissione, Direzione Giustizia e Affari Interni, sull’ammissione dei cittadini di Paesi terzi per motivi di lavoro autonomo o dipendente nei Paesi europei. Lo studio ha raccolto informazioni ed ha analizzato e comparato i diversi sistemi legali ed amministrativi degli Stati membri. Lo studio è stato condotto dal novembre 1999 al 15 maggio 2000. Nella stessa pagina si trova anche uno studio analogo sulla normativa e le procedure amministrative riguardanti le condizioni di ricezione delle persone richiedenti protezione internazionale.

 

 

6. Comunicazioni su immigrazione e asilo: il Parlamento europeo approva due risoluzioni

 

Il Parlamento europeo nella seduta plenaria dello scorso 3 ottobre ha approvato due risoluzioni, una sulla comunicazione sulla politica comunitaria in materia di immigrazione e una sulla comunicazione sulla procedura comune in materia di asilo e sullo status uniforme per coloro che chiedono asilo. Le risoluzioni hanno approvato i rapporti preparati in seno alla Commissione per le libertà e i diritti dei cittadini e sono seguite ad un dibattito svoltosi il 2 ottobre al quale hanno partecipato il Ministro degli Affari interni del Belgio, Duquesne ed il Commissario europeo alla Giustizia e Affari interni Antonio Vitorino.

http://www2.europarl.eu.int/omk/OM-Europarl?PROG=AGENDA&L=EN&LEVEL=2&PUBREF=-//EP//TEXT+AGENDA+20011003-LASTV+0+DOC+SGML+V0//EN

 

 

7. Conferenze europee su immigrazione e asilo

 

La settimana scorsa si sono tenute a Bruxelles due conferenze europee, una sull’asilo ed una sull’immigrazione. Alla Conferenza sull’immigrazione erano invitati delegazioni ministeriali, parlamentari europei, i Paesi candidati, numerosi Paesi terzi, esperti (tra cui la Prof. Giovanna Zincone, già Presidente della Commissione per l’integrazione) ed alcune ONG (tra cui ENAR ed ECRE). Si veda: http://www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=MEMO/01/323|0|RAPID&lg=EN

Per la conferenza sull’asilo alcuni documenti possono essere scaricati da: www.asylumconference.be

Le due conferenze hanno permesso di svolgere un confronto a tutto campo in vista del Consiglio europeo di Laeken del prossimo dicembre nel quale è previsto un esame dei progressi compiuti nella costruzione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia come previsto dal titolo IV del Trattato CE e dal Consiglio europeo di Tampere del dicembre 1999.

 

 

RIFUGIATI E ASILO

 

8. La Commissione annuncia la proposizione di una definizione comune di "rifugiato" e norme comuni relative ai diritti dei rifugiati

In un comunicato stampa la Commissione europea ha annunciato di aver approvato in data 12 settembre una proposta di direttiva che mira a introdurre una definizione comune del concetto di "rifugiato" e dei diritti di cui devono beneficiare i rifugiati. La proposta è intesa a creare condizioni simili in tutti gli Stati membri nel settore dell'asilo. Assieme alle altre iniziative della Commissione nel settore dell'asilo, la proposta in questione dovrebbe garantire un livello di protezione minimo in tutti gli Stati membri per le persone che hanno realmente bisogno di protezione internazionale, evitando al contempo le domande d'asilo abusive che minano la credibilità del sistema. http://www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=IP/01/1262|0|RAPID&lg=IT

 

 

9. Dibattito sulla procedura comune di riconoscimento dello status di rifugiato

 

Nel corso del Consiglio Giustizia e Affari interni del 27-28 settembre, si è svolto un ampio dibattito sui criteri di fondo relativi alla proposta di direttiva relativa a norme minime sulla procedura di riconoscimento e di revoca dello status di rifugiato negli Stati membri. Le questioni su cui si è discusso sono state: i criteri di ricevimento delle domande d’asilo, il numero d’istanze che possono venire in rilievo, il periodo massimo per l’esame delle domande e le sanzioni in caso di tale ritardo, le norme qualitative che devono essere apportate alle decisioni, l’ambito di applicazione delle misure previste dalla direttiva. Il dibattito è servito per verificare la possibilità d i pervenire ad un accordo politico nel Consiglio Giustizia e Affari interni del 6-7 dicembre prossimi.

 

 

RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE

 

10. Rapporto dell’Osservatorio europeo di Vienna sull’attitudine verso i cittadini islamici dopo l’11 settembre

 

L’Osservatorio europeo sul razzismo e la xenofobia ha redatto un primo rapporto sulle reazioni contro i cittadini islamici registrate nei Paesi membri all’indomani degli attacchi terroristici dell’11 settembre. Il rapporto è basato a sua volta sui rapporti redatti dai 15 Punti focali nazionali sull’analisi dei media e su informazioni pervenute da ONG. La situazione è diversificata tra i diversi Paesi e solo in alcuni si è registrato un aumento degli attacchi verbali e fisici contro musulmani. L’Osservatorio intende rafforzare questa iniziativa con altri rapporti da pubblicare nei prossimi novembre, dicembre e gennaio in modo da poter avere una base di dati più significativa, www.eumc.eu.int

 

 

11. Documenti finali della Conferenza di Durban: versioni quasi definitive

 

Nel sito http://www.un.org/WCAR/coverage.htm è possibile scaricare la versione provvisoria della dichiarazione finale e del programma d’azione adottati a Durban l’8 settembre al termine della Conferenza mondiale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza. Si vedano anche le news Europa n. 11.

 

 

LOTTA ALL’IMMIGRAZIONE ILLEGALE

 

 

12. Espulsione di cittadini europei dalla Germania: la parola alla Corte di Giustizia

 

La Commissione europea, in seguito a più di 80 petizioni ricevute dal Parlamento europeo riguardanti casi di espulsioni di cittadini italiani dalla Germania, ha riferito il caso alla Corte di Giustizia perché accerti la violazione da parte della Germania delle regole concernenti l’espulsione di cittadini europei. La Commissione dopo aver esaminato i provvedimenti di espulsione ed analizzato la replica tedesca alla nota verbale ed all’opinione della Commissione, è ancora dell’avviso che i provvedimenti di espulsione rivelino una serie di violazioni del Trattato e della normativa secondaria in materia di libera circolazione delle persone ed in particolare della direttiva 64/221 sulle condizioni formali e sostanziali dei provvedimenti di espulsione. È la prima volta che la Corte di Giustizia è chiamata ad esprimersi sulla violazione degli obblighi da parte di uno Stato membro in questa materia. http://www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=IP/01/1380|0|RAPID&lg=EN

 

 

 

13. Accordo politico sulla decisione quadro sulla lotta alla tratta degli esseri umani

 

Il Consiglio giustizia e affari interni del 27 settembre scorso ha raggiunto un accordo politico sul progetto di decisione quadro sulla lotta alla tratta di esseri umani, risolvendo l’ultima questione rimasta aperta riguardante la fissazione del minimo di pena per le sanzioni massime per le persone giudicate responsabili del traffico di esseri umani. Il parere del Parlamento europeo verrà considerato nella definizione dei dettagli della misura mentre all’atto dell’adozione formale dovrà essere inserita una dichiarazione comune di Danimarca, Austria e Germania che precisi la loro opposizione all’armonizzazione delle pene attraverso il meccanismo della fissazione del livello minimo per la pena massima.

Il Consiglio ha tenuto anche un dibattito pubblico sul medesimo tema al quale hanno partecipato i Paesi candidati all’adesione al termine del quale hanno convenuto di impegnarsi su un documento che richiede l’impegno attivo di tali Paesi considerando il ruolo chiave che oggi hanno in quanto Paesi di transito e che domani avranno in quanto Paesi chiavi nel controllo delle frontiere esterne. Le misure concordate riguardano: approccio globale e integrato, scambio rapido di informazioni, creazioni di uffici specializzati e interdisciplinari, analisi strategica del fenomeno, cooperazione, legislazione adeguata, lotta contro la corruzione, organizzazione di campagne di prevenzione, assistenza alle vittime, partnerariati con la società civile e le organizzazioni internazionali, miglioramento dei materiali e dei servizi, lotta contro i documenti falsi.

 

 

VARIE

 

14. Mandato d’arresto europeo e decisione quadro contro il terrorismo

 

Il Consiglio Giustizia e Affari interni dello scorso 16 ottobre ha discusso la proposta di decisione concernente il mandato d’arresto europeo. Tale proposta è volta a creare un nuovo sistema di estradizione tra gli Stati membri volto a far sì che ogni autorità giudiziaria nazionale riconosca automaticamente (con controlli minimi) la richiesta di consegna presentata dall’autorità giudiziaria di  un altro Stato membro. Si tratta quindi di una misura di carattere generale applicabile a tutte le materie il cui campo di applicazione coincide con quello dell’estradizione. Una notevole differenza rispetto all’estradizione è l’eliminazione della fase politica e del relativo ricorso risultando così una procedura essenzialmente giudiziaria. Rispetto a questa misura il Consiglio GAI ha affrontato due questioni: il campo d’applicazione ed il ruolo dell’autorità giudiziaria del Paese richiesto. Il consiglio ha così incaricato il comitato di lavorare su due metodi, alternativi alla doppia incriminazione, ossia quelli basati su liste negative o positive di reati, quali sistemi da prendere in considerazione ai fini della definizione del campo d’applicazione della decisione quadro.

La proposta di decisione quadro contro la lotta al terrorismo è volta a rafforzare le misure di diritto penale relative al terrorismo ravvicinando le disposizioni legislative degli Stati membri in materia di reati terroristici sulla base dell’art. 34, par. 2, lett. B, del TUE. Il Consiglio GAI del 16 ottobre ha proposto, tra le altre, modifiche tendenti a semplificare ed inasprire il sistema sanzionatorio ed ha richiesto che siano approfonditi e precisate le definizioni in modo da arrivare al Consiglio del 16 novembre con un rapporto globale concernente la loro armonizzazione.

Si segnala inoltre anche la relazione della Commissione sulla “panoramica delle misure dell’UE in risposta agli eventi dell’11 settembre e valutazione del loro probabile impatto economico”. COM (2001) 611 del 17.10.2001 http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/news/terrorism/documents/index_en.htm

 

 

15. Regolamento relativo a misure restrittive specifiche contro determinate persone e entità destinate a combattere il terrorismo internazionale

 

Facendo seguito al Consiglio europeo del 21 settembre 2001 la Commissione ha presentato il 2 ottobre scorso una proposta di regolamento volto a combattere qualsiasi forma di finanziamento delle attività terroristiche. Con tale regolamento si intende applicare restrizioni ai pagamenti e ai movimenti di capitali intracomunitari. Il regolamento prevede il congelamento dei capitali ed il divieto di finanziamento (diretto o indiretto) di una serie di persone fisiche o giuridiche, entità o organismi espressamente elencati nell’allegato alla proposta. COM (2001) 569 del 2.10.2001 http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/news/terrorism/documents/index_en.htm

 

 

16. Dichiarazione congiunta dei capi di Stato e di Governo e del Presidente della Commissione sul seguito degli attentati dell’11 settembre e della lotta al terrorismo

 

Il Consiglio europeo di Gand dello scorso 19 ottobre ha chiuso una settimana ricca di incontri fra i quali ricordo il Consiglio dell’Unione europea Affari generali (svoltosi a Lussemburgo), il Consiglio giustizia e affari interni e il Consiglio economico (a Bruxelles). Il tema centrale di questi incontri è stata la strategia dell’Unione nei confronti del terrorismo esaminando le varie iniziative sia di tipo normativo sia di tipo più strettamente operativo. Il Consiglio europeo ha in particolare sottolineando la necessità dell’attuazione del Piano d’azione contro il terrorismo e degli strumenti di coordinamento e collaborazione tra le forze di polizia e di intelligence europee e degli Stati Uniti. Fra queste ultime misure rientra anche la cooperazione per assicurare la sicurezza dei passaporti e dei visti e la lotta contro i documenti falsi. Ha anche confermato l’impegno umanitario nei confronti delle popolazioni e dei rifugiati afgani a questo fine collaborando con i Paesi della regioni coinvolti nell’accoglienza. Rispetto all’allarme terroristico in Europa si sono rafforzate le forme di cooperazione in materia di valutazione dei rischi, di allarme e di intervento ed è prevista la designazione di un coordinatore europeo delle azioni di protezione civile. Il Consiglio europeo ha poi ribadito l’importanza dell’impegno per il processo di pace in Medio Oriente con il rilancio di attività economiche e di investimenti nei territori palestinesi. Infine l’Unione invita gli Stati membri ad agire per una politica di scambi culturali ed a dare al dialogo tra le culture una priorità concreta sia sul piano internazionale sia interno alle loro società in modo anche da evitare l’assimilazione tra terrorismo e mondo arabo e musulmano. http://www.europa.eu.int/news-en.htm Ricordo anche che già a settembre si sono tenuti incontri straordinari del Ocnsiglio europeo e del Consiglio Giustizia e Affari interni necessari per definire la posizione e dare slancio alle iniziative europee (Consiglio straordinario GAI del 20 settembre e Consiglio straordinario europeo del 21 settembre).

 

 

17. Rete europea di punti di contatto in materia di persone responsabili di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra

 

Un’iniziativa dei Paesi Bassi è volta ad adottare una decisione del Consiglio per l’istituzione di punti di contatto si persone responsabili di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Il compito principale di ciascun punto di contatto è quello di raccogliere e gestire le informazioni riguardanti tali crimini nel quadro delle indagini sugli stessi in modo da rendere effettiva la cooperazione internazionale richiesta dallo stesso Statuto di Roma della Corte penale internazionale del 17 luglio 1998.

 

 

18. Assegnazione del Premio Sacharov 2001

 

Il premio Sacharov del Parlamento europeo è stato assegnato lo scorso 18 ottobre congiuntamente a Nurit Peled-Elhanan, israeliana e ricercatrice universitaria, a Izzat Ghazzawi, ricercatore universitario palestinese e scrittore, per il loro impegno verso una soluzione pacifica della crisi Medio-orientale e per un reciproco riconoscimento e comprensione fra i popoli della regione. Il premio è stato assegnato anche a Don Zacarias Kamuenho, arcivescovo di Lubango, in Angola per il suo impegno nel processo di pace e di democrazia nel Paese. La cerimonia ufficiale si terrà il prossimo 12 dicembre durante la seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. http://www2.europarl.eu.int/omk/OM-Europarl?PROG=PRESS-NEWSRP&L=EN&PUBREF=-//EP//TEXT+PRESS-NEWSRP+NR-20011018-1+0+DOC+SGML+V0//EN&LEVEL=1#SECTION5