Extracomunitari al lavoro: tre nodi statistici affrontati (e risolti)[1]

di Bruno Anastasia, Maurizio Gambuzza e Maurizio Rasera

Introduzione. Il quadro dei flussi nel 2000

Nel 2000 la presenza di lavoratori extracomunitari nel mercato del lavoro veneto ha conosciuto un nuovo sensibile incremento: le relative assunzioni[2] – il dato amministrativo senz’altro più attendibile – sono aumentate del 35%, evidenziando un segno positivo in tutti i settori (tab. 1). La composizione delle assunzioni evidenzia il grande fabbisogno espresso dall’industria manifatturiera (quasi il 50%); se  aggiungiamo il 9% delle costruzioni otteniamo, per il settore secon­dario, un valore vicino al 60%. Seguono poi il comparto dei servizi (30%) e, infine, l’agricoltura (10%), anch’essa ormai fortemente dipendente, nelle lavorazioni stagionali, dalla disponibilità di mano­dopera extracomunitaria.

Le nazionalità maggiormente coinvolte (tab. 2) risultano la ma­rocchina (20%) e quelle afferenti all’ex Jugoslavia (13%). Seguono l’albanese (9%) e la rumena (8%) e, quindi, con il 5% troviamo la ghanese, la senegalese, la nigeriana e la cinese. In termini dinamici, nell’ultimo anno gli indici maggiori di sviluppo sono stati eviden­ziati per ex Urss (ucraini, moldavi), Bangladesh, Cina e India.

Questo quadro di flussi in aumento, sia in valore assoluto sia in valore relativo rispetto ai movimenti totali registrati nel mercato del lavoro veneto, è del resto ormai un dato ben noto: per tutti gli anni ’90, in sostanza, ne abbiamo puntualmente seguito il consolidarsi[3].

Tab. 1  – Lavoratori extracomunitari in Veneto: flussi di assunzioni e cessazioni per settore

 

 1999

      2000

Var.% 2000/1999

Comp.%
 2000

 

Assunz.

Cessaz.

Assunz.

Cessaz.

Assunz.

Assunz.

 

 

 

 

 

 

 

agricoltura - pesca

5.381

4.994

6.642

5.364

23,4%

10,0%

ind. alimentare

1.388

1.224

1.690

1.215

21,8%

2,5%

ind. tessile

820

661

1.244

901

51,7%

1,9%

ind. abbigliamento

1.206

830

2.165

1.546

79,5%

3,3%

ind. pelli

2.147

1.863

2.973

2.415

38,5%

4,5%

ind. calzature

923

804

1.325

1.070

43,6%

2,0%

ind. legno

1.758

1.236

2.531

1.792

44,0%

3,8%

ind. carta

442

270

740

509

67,4%

1,1%

chimica-gomma

1.580

1.176

2.547

1.852

61,2%

3,8%

prod. non metalliferi

1.282

996

1.815

1.474

41,6%

2,7%

prod. metalliferi

1.436

1.161

2.209

1.691

53,8%

3,3%

fabbricazione metalli

5.589

4.054

7.986

6.188

42,9%

12,0%

fabbricazione app. meccanici

1.009

670

1.472

1.091

45,9%

2,2%

prod. elettriche e ottiche

821

688

1.871

1.188

127,9%

2,8%

mezzi di trasporto

264

179

475

344

79,9%

0,7%

altre manifatturiere

815

578

1.349

898

65,5%

2,0%

totale ind. manifatturiera

21.480

16.390

32.392

24.174

50,8%

48,7%

gas-acqua

5

4

19

10

280,0%

0,0%

costruzioni

4.673

3.234

5.999

4.418

28,4%

9,0%

commercio

1.790

1.291

2.234

1.743

24,8%

3,4%

alberghi

5.976

5.434

6.071

5.323

1,6%

9,1%

trasporti-comunicazioni

2.255

1.675

3.097

2.268

37,3%

4,7%

credito assicurazioni

41

28

57

42

39,0%

0,1%

servizi imprese

3.232

2.652

4.838

3.806

49,7%

7,3%

pubblica amministrazione

239

172

294

246

23,0%

0,4%

istruzione

43

37

44

28

2,3%

0,1%

sanità

409

273

589

351

44,0%

0,9%

altri servizi

2.230

1.751

2.929

2.353

31,3%

4,4%

totale servizi

16.215

13.313

20.153

16.160

24,3%

30,3%

dato mancante

1.325

1.066

1.306

1.300

-1,4%

2,0%

Totale

49.079

39.001

66.511

51.426

35,5%

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Queste informazioni sui flussi hanno peraltro bisogno, a questo punto, di essere “legate” in un quadro più compiuto sulla presenza degli extracomunitari nel mercato del lavoro regionale. In modo particolare le questioni economico-statistiche più “calde” che inten­diamo affrontare ci sembrano le seguenti:

a.  qual è la consistenza effettiva, in termini di stock, della presenza extracomunitaria sul mercato del lavoro regionale?

b.  quali sono i canali (e quanto sono efficienti) con cui gli extraco­munitari arrivano sul mercato del lavoro veneto?

c.  qual è l’effettiva disponibilità degli extracomunitari iscritti al collocamento?

Si tratta di tre questioni con importanti implicazioni per le politi­che dei flussi e, più in generale, per la complessiva regolazione da mettere in campo sul tema delle immigrazioni e dell’accoglienza. Su queste tre questioni Veneto Lavoro ha avviato un lavoro di ricerca di cui di seguito diamo conto dei primi risultati.

Tab. 2 – Lavoratori extracomunitari in Veneto: flussi di assunzioni e cessazioni per nazionalità

 

 1999

      2000

Var.% 2000/1999

Comp.%
 2000

 

Assunz.

Cessaz.

Assunz.

Cessaz.

Assunz.

Assunz.

 

 

 

 

 

 

 

Albania

4.904

3.377

6.103

4.467

24,4%

9,2%

ex Cecoslovacchia

510

454

625

444

22,5%

0,9%

ex Jugoslavia

7.638

6.026

8.939

7.175

17,0%

13,4%

Polonia

1.128

986

1.635

1.251

44,9%

2,5%

Romania

3.354

2.106

5.267

3.335

57,0%

7,9%

Ungheria

96

80

111

85

15,6%

0,2%

Ex Urss

483

320

952

628

97,1%

1,4%

Altri Europa

1.005

651

1.505

1.004

49,8%

2,3%

 

 

 

 

 

 

 

Algeria

1.200

1.083

1.658

1.501

38,2%

2,5%

Egitto

225

211

227

199

0,9%

0,3%

Ghana

2.505

2.347

3.471

2.845

38,6%

5,2%

Marocco

10.633

9.019

13.091

10.781

23,1%

19,7%

Nigeria

1.822

1.442

3.062

2.355

68,1%

4,6%

Senegal

2.440

2.015

3.511

3.042

43,9%

5,3%

Somalia

107

102

74

79

-30,8%

0,1%

Tunisia

1.479

1.326

1.597

1.469

8,0%

2,4%

Altri Africa

1.602

1.241

2.170

1.791

35,5%

3,3%

 

 

 

 

 

 

 

Nord America

81

83

89

68

9,9%

0,1%

Centro Sud America

1.768

1.417

2.497

1.896

41,2%

3,8%

 

 

 

 

 

 

 

Bangladesh

1.482

1.122

2.723

1.946

83,7%

4,1%

Cina

1.705

1.267

3.089

2.195

81,2%

4,6%

Filippine

403

354

402

341

-0,2%

0,6%

India

973

679

1.746

1.056

79,4%

2,6%

Pakistan

228

196

354

304

55,3%

0,5%

Sri Lanka

724

579

1.031

671

42,4%

1,6%

Vietnam

49

45

68

55

38,8%

0,1%

Altri Asia e Oceania

535

473

514

443

-3,9%

0,8%

 

 

 

 

 

 

 

Totale

49.079

39.001

66.511

51.426

35,5%

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

1.     Gli immigrati presenti sul mercato del lavoro regionale: un’ipotesi ottimistica (o meno pessimistica) sul relativo tasso di regolarità

Anche per una corretta valutazione delle politiche di gestione dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari, è assai rilevante disporre di misure di stock dei lavoratori extracomunitari occupati, potendo quindi calcolare anche la loro incidenza sul totale degli ex­tracomunitari regolarmente presenti. È evidente che da questi dati discendono implicazioni importanti (e diverse) sulle tematiche del-l’inclusione, dell’effettivo fabbisogno di manodopera aggiuntiva e delle politiche conseguenti. È altrettanto noto che tali dati di stock non sono disponibili sulla base dell’indagine trimestrale Istat sulle forze di lavoro e che, pertanto, occorre affidarsi alle fonti ammini­strative. Ma finora in Italia comporre un quadro convincente met­tendo insieme le informazioni disponibili (Ministero degli interni, Inps, Ministero del lavoro) non è stato possibile: le divergenze tra le varie fonti sembrano così rilevanti da far ipotizzare in sostanza o gravis­sime lacune nelle banche dati amministrative o un’enorme massa di lavoro irregolare anche degli extracomunitari pur presenti con rego­lare permesso di soggiorno.

In effetti i dati da far tornare sono i seguenti:

a.  al 1.1.2000 il numero di extracomunitari[4] presenti in Italia con regolare permesso di soggiorno risultavano circa 1,2 ml. (di cui una piccola quota di minori[5]) mentre in Veneto erano 117.000; circa il 90% dei permessi di soggiorno è esplicitamente finaliz­zato (61% in Italia) o è compatibile (permessi per famiglia) con l’attività lavorativa: si può pertanto stimare che, alla data indi­cata, le forze di lavoro extracomunitarie ammontassero al mas­simo a circa un milione di unità in Italia, di cui 100.000 in Ve­neto;

b.  qual è la traccia lasciata da questa popolazione sulle statistiche del lavoro? Secondo i più recenti dati Inps risulta che nel 1999:

 

   secondo la Caritas (2000), gli immigrati iscritti alle varie ge­stioni assicurative Inps erano 381.423, di cui solo 264.041 contribuenti attivi (230.646 presso l’Assicurazione generale obbligatoria, 22.953 dipendenti agricoli, 4.627 coldiretti, 1.645 artigiani, 609 commercianti e i rimanenti presso altre gestioni); si deve poi tener conto dei lavoratori domestici (103.441 a fine 1998, di cui 4.649 in Veneto); nella media mensile i contribuenti attivi presso l’Ago risultano 193.029, di cui 37.412 in Veneto;

   secondo Brambilla (2000) al 16 febbraio 2000 gli extracomu­nitari rintracciati negli archivi Inps (compresi i non contri­buenti attivi) erano pari a 398.982, di cui 40.346 in Veneto (cfr. pure Inps, 2000);

   secondo Zanfrini (2001) la media 1999 di dipendenti extraco­munitari risultanti dalle denunce mensili era pari a 186.163, di cui 34.672 in Veneto; si devono poi aggiungere i consueti dati sui lavoratori domestici;

   gli iscritti al collocamento a fine anno risultano 219.044, di cui 18.094[6] in Veneto (Caritas di Roma, 2000, pag. 251; Bram­billa, 2000).

In conclusione, anche integrando lo stock medio di occupati di­pendenti con gli iscritti al collocamento e con i lavoratori domestici si documenta parzialmente la presenza regolare dei lavoratori extra­comunitari nel mercato del lavoro. È questo dunque un tema di ri­cerca che va decisamente approfondito, così come vanno affinate e stabilizzate le relative rilevazioni stati­stiche: è senz’altro disarmante verificare che lo Stato, con le sue articolazioni amministrative, non è in grado di avere un’informazione attendibile sull’utilizzo regolare nel mercato del lavoro degli extracomunitari regolarmente presenti.

Per quanto riguarda il Veneto – e pur scontando il fatto che ciò che è difficile a livello nazionale è ancora più complesso a livello regionale, data l’apertura del mercato del lavoro – sommando dipen­denti, domestici e iscritti al collocamento e considerando pure una piccola quota di lavoratori autonomi si arriva ad un totale, chiara­mente insoddisfacente, di 60-65.000 unità.

 

È per contribuire a “risolvere” questo rebus che Veneto Lavoro ha attivato una linea specifica di elaborazione dei dati presenti negli archivi Netlabor[7].

Tab. 3 – La presenza degli extracomunitari nel mercato del lavoro veneto: un quadro degli stock e dei flussi tra il 31.12.1999 e il 31.12.2000

 

 Stock a fine anno

              Lav. nei mov. 2000

Lav. presenti

 Occupati
al 31.12. 99

 Occupati al 31.12. 00

 Lav. coin-
volti nelle
assunzioni

Lav. coinvolti nelle cessazioni

per la prima
volta nel 2000

 

 

 

 

 

 

 

 

Lavoratori per posizione al 31.12.00

 

 

 

 

 

Usciti

 7.007

 -

 -

7.007

 -

 

Usciti con transiti

2.565

 -

 2.565

 2.565

 -

 

Entrati

 -

18.881

18.881

 -

 14.762

 

Entrati con transiti

 -

5.776

5.776

5.776

 3.636

 

Cambiati

 8.145

 8.145

8.145

 8.145

 -

 

Transitati

 -

-

14.503

 14.503

 9.229

 

Presenti continuativamente

 31.464

 31.464

 -

 -

 -

 

Totale

 49.181

 64.266

49.870

37.996

 27.627

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Il metodo utilizzato per stimare la consistenza degli occupati ex­tracomunitari al 31.12 sia del 1999 che del 2000 è basato sulla veri­fica e sul conteggio dei rapporti di lavoro nel essere in Veneto.[8] Os­servando i dati di tab. 3 si ricava che:

   al 31.12.2000 lo stock di extracomunitari occupati dipendenti in Veneto risultava pari a 64.266 unità, segnando un incremento netto, rispetto alla consistenza registrata alla fine dell’anno pre­cedente (49.181), assai consistente (+15.000 unità);

   nel corso dell’anno altri 17.000 lavoratori extracomunitari sono stati interessati da assunzioni (2.500 erano occupati anche alla fine del 1999; 14.500, di cui poco più di 9.000 nuovi, sono stati impegnati in lavori stagionali o di diversa durata);

     in totale gli extracomunitari che nel corso dell’anno hanno parte­cipato come occupati al mercato del lavoro veneto sono stati più di 80.000.

Tab. 4 – Lavoratori extracomunitari occupati al 31.12.2000 per settore (secondo l’ultimo rapporto di lavoro) e anno di ingresso nel mercato del lavoro veneto

 

ante 96

1996

1997

1998

1999

2000

Totale

di cui f

 

 

 

 

 

 

 

 

 

agricoltura - pesca

501

190

209

242

645

1.040

2.827

928

ind. alimentare

261

147

148

150

275

373

1.354

450

ind. tessile

363

141

143

184

258

413

1.502

703

ind. abbigliamento

264

107

124

230

382

860

1.967

1.139

ind. pelli

1.290

555

497

411

649

954

4.356

798

ind. calzature

279

183

138

127

250

454

1.431

587

ind. legno

542

341

241

353

630

921

3.028

518

ind. carta

160

70

72

87

143

222

754

163

chimica-gomma

738

340

298

366

515

681

2.938

533

prod. non metalliferi

562

253

212

256

414

509

2.206

137

prod. metalliferi

666

286

289

260

419

622

2.542

194

fabbricazione metalli

2.126

988

906

1.019

1.626

2.333

8.998

841

fabbricazione app. meccanici

277

128

125

137

298

409

1.374

174

prod. elettriche e ottiche

490

205

137

224

299

618

1.973

614

mezzi di trasporto

70

34

25

38

73

137

377

27

altre manifatturiere

345

199

137

186

319

441

1.627

333

totale ind. manifatturiera

8.433

3.977

3.492

4.028

6.550

9.947

36.427

7.211

gas-acqua

5

2

2

1

5

9

24

1

costruzioni

1.491

673

602

686

1.514

1.996

6.962

100

commercio

513

243

223

281

486

674

2.420

642

alberghi

1.028

348

362

470

722

929

3.859

1.741

trasporti-comunicazioni

599

253

283

319

567

960

2.981

351

credito assicurazioni

16

7

2

5

14

23

67

33

servizi imprese

613

220

296

407

722

1.229

3.487

1.550

pubblica amministrazione

84

21

23

30

59

78

295

57

istruzione

37

6

7

7

12

13

82

63

sanità

146

43

60

83

134

250

716

535

altri servizi

654

215

272

388

519

1.004

3.052

1.551

totale servizi

3.690

1.356

1.528

1.990

3.235

5.160

16.959

6.523

dato mancante

145

45

92

267

272

246

1.067

302

Totale

 14.265

 6.243

 5.925

 7.214

 12.221

 18.398

 64.266

 15.065

comp. %

22,2%

9,7%

9,2%

11,2%

19,0%

28,6%

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Tab. 5 – Lavoratori extracomunitari occupati al 31.12.2000 per anno di ingresso nel mercato del lavoro veneto e nazionalità

 

ante 96

1996

1997

1998

1999

2000

Totale

di cui f

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Albania

1.031

795

519

785

1.559

1.891

6.580

1.355

ex Cecoslovacchia

55

20

17

42

104

171

409

252

ex Jugoslavia

4.188

1.326

911

1.100

1.985

2.202

11.712

3.238

Polonia

104

64

47

115

236

339

905

459

Romania

272

389

298

568

1.307

2.149

4.983

1.527

Ungheria

15

19

10

18

23

40

125

62

Ex Urss

83

24

35

77

159

391

769

402

Altri Europa

195

76

124

188

384

597

1.564

180

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Algeria

105

49

144

164

158

251

871

45

Egitto

46

9

11

33

33

34

166

4

Ghana

1.308

448

454

309

643

805

3.967

1.033

Marocco

2.932

1.179

1.051

1.118

1.860

2.566

10.706

1.451

Nigeria

265

237

244

341

450

853

2.390

821

Senegal

978

331

305

279

452

776

3.121

129

Somalia

65

9

12

20

23

16

145

59

Tunisia

409

115

141

174

242

290

1.371

96

Altri Africa

310

192

295

328

389

565

2.079

489

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nord America

71

7

19

22

20

26

165

72

Centro Sud America

535

208

180

253

425

759

2.360

1.449

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bangladesh

149

118

320

374

443

944

2.348

75

Cina

241

204

199

292

475

1.215

2.626

918

Filippine

230

55

81

97

111

127

701

372

India

188

173

265

245

318

754

1.943

134

Pakistan

57

27

40

34

64

82

304

6

Sri Lanka

146

84

112

132

214

391

1.079

171

Vietnam

66

20

8

14

18

21

147

58

Altri Asia e Oceania

221

65

83

92

126

143

730

208

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

14.265

6.243

5.925

7.214

12.221

18.398

64.266

15.065

comp. %

22,2%

9,7%

9,2%

11,2%

19,0%

28,6%

100,0%

23,4%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Queste nostre stime sia dello “stock” di occupati presenti sia dell’ammontare di quanti passano per il mercato del lavoro porta a quantificazioni superiori a quelle proposte dai dati Inps, senz’altro più congruenti con i dati disponibili sugli extracomunitari presenti.

Ipotizzando che circa la metà dei permessi per ricongiungimento familiare si trasformino in presenza sul mercato del lavoro, si può indicare, infatti, nel caso del Veneto, intorno a 90.000 unità la quota dei soggiornanti costituenti effettivamente le “forze di lavoro” alla fine del 1999.[9] Ne deriva che il “tasso di regolarità” dei lavoratori extracomunitari[10] è indubbiamente superiore (che non significa sod­disfacente) a quanto usualmente “sospettato” sulla base delle infor­mazioni ricavabili da Inps.

Tab. 6 – Lavoratori extracomunitari occupati al 31.12.2000 per anno di ingresso nel mercato del lavoro veneto, numero di rapporti instaurati e tipologia contrattuale

 

ante 96

1996

1997

1998

1999

2000

Totale

Comp.%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A. Tipologia contrattuale del primo rapporto

 

 

 

 

 

Apprendistato

520

311

266

726

1.459

1.902

5.184

8,1%

Formazione lavoro

963

873

615

471

643

520

4.085

6,4%

Tempo determinato

2.362

2.233

2.297

2.338

4.375

7.058

20.663

32,2%

Tempo indeterminato

10.321

2.826

2.747

3.676

5.738

8.908

34.216

53,2%

Altro

99

 

 

3

6

10

118

0,2%

Totale

14.265

6.243

5.925

7.214

12.221

18.398

64.266

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

B. Tipologia contrattuale dell'ultimo rapporto

 

 

 

 

 

Apprendistato

214

145

153

540

1.275

1.918

4.245

6,6%

Formazione lavoro

306

110

98

126

569

566

1.775

2,8%

Tempo determinato

2.227

809

791

962

2.068

5.336

12.193

19,0%

Tempo indeterminato

11.458

5.179

4.883

5.583

8.301

10.568

45.972

71,5%

Altro

60

 

 

3

8

10

81

0,1%

Totale

14.265

6.243

5.925

7.214

12.221

18.398

64.266

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C. Numero di rapporti instaurati

 

 

 

 

 

1

3.189

1.914

2.172

3.369

6.626

14.762

32.032

49,8%

2

3.731

1.570

1.553

1.963

3.637

2.913

15.367

23,9%

3-5

5.200

2.224

1.851

1.717

1.871

699

13.562

21,1%

6-10

1.821

506

324

161

79

20

2.911

4,5%

>10

324

29

25

4

8

4

394

0,6%

Totale

14.265

6.243

5.925

7.214

12.221

18.398

64.266

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Dello stock di lavoratori extracomunitari così individuato pos­siamo illustrare alcune importanti caratteristiche:

a.  il settore di impiego attuale e il loro anno di ingresso nel mercato del lavoro veneto (tab. 4); si verifica che gli occupati nell’industria manifatturiera superano il 50%; i servizi valgono un altro 25%, men-tre il 20% rimanente è appannaggio di agricoltura e costruzioni;

b.  le donne sono circa 15.000, vale a dire qualcosa in meno di un quarto del totale (23,4%);

c.  ben il 28,6% ha fatto la sua comparsa nel mercato del lavoro ve­neto nel 2000 mentre una quota importante (22,2%) è presente nel mercato del lavoro regionale da prima del ’96;

d.  quanto alla distinzione per nazionalità, sempre tenendo conto anche dell’anno di ingresso (tab. 5), in testa troviamo gli ex jugo­slavi, seguiti dai marocchini, albanesi e rumeni;

e.  per quanto riguarda la tipologia di rapporto contrattuale, si os­serva una tendenza analoga a quella che vige come regola anche per la manodopera italiana: in ingresso il tempo determinato conta per quasi il 50% dei casi mentre l’evoluzione successiva in­dica una significativa stabilizzazione: rispetto allo stock al 31.12.2000, il 71,5% degli extracomunitari lavora con un rap­por-to a tempo indeterminato, il 19%  a tempo determinato, il resto con apprendistato e formazione lavoro (tab. 6); dei 20.663 che hanno iniziato con rapporti a tempo determinato, oltre la metà è tran-sitata successivamente a rapporti a tempo indeterminato (tab. 7).

Tab. 7 – Lavoratori extracomunitari occupati al 31.12.2000 per tipologia del primo e dell'ultimo rapporto di lavoro

 

Tipologia ultimo rapporto

 

 

Apprend.

Form. lav.

Tempo det.

Tempo ind.

Altro

Totale

 

 

 

 

 

 

 

Tipologia primo rapporto

 

 

 

 

Apprendisti

3.638

117

296

1.132

1

5.184

Formazione lavoro

38

1.148

373

2.526

 

4.085

Tempo determinato

265

204

8.670

11.521

3

20.663

Tempo indeterminato

304

304

2.851

30.750

7

34.216

Altro

 

2

3

43

70

118

Totale

4.245

1.775

12.193

45.972

81

64.266

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Se queste sono le caratteristiche dei lavoratori e dei rapporti di lavoro in essere alla fine del 2000, analizziamo ora alcuni aspetti relativi ai 33.709[11] rapporti di lavoro intercorsi e conclusi nel corso dell’anno (un po’ impropriamente la stagionalità) (tab. 8):

a.  la distribuzione per nazionalità registra un’attivazione molto maggiore, rispetto a quella verificata per lo stock al 31.12, dei lavo­ratori africani (destinatari di quasi il 50% di queste assunzioni);

b.  la distribuzione per settore vede un peso maggiore dell’agricol-tura (14,1%) e degli alberghi (12%) mentre la manifat­tura, che sullo stock pesa per il 57%, qui scende al 43%;

c.  la distribuzione per durata indica che un terzo dei rapporti ha du­rata inferiore a un mese, metà si colloca tra uno e sei mesi; il 20% dura più di sei mesi.

Tab. 8 – Caratteristiche dei rapporti di lavoro “stagionali” (aperti e conclusi entro il 2000)

 

 Totale

Comp. %

 

 

 Totale

Comp. %

 

 

 

 

 

 

 

A. Per settore

 

 

 

B. Per nazionalità

 

 

agricoltura - pesca

 4.747

14,1%

 

Albania

 2.734

8,1%

ind. alimentare

842

2,5%

 

ex Cecoslovacchia

370

1,1%

ind. tessile

511

1,5%

 

ex Jugoslavia

 4.071

12,1%

ind. abbigliamento

937

2,8%

 

Polonia

 1.107

3,3%

ind. pelli

 1.128

3,3%

 

Romania

 2.145

6,4%

ind. calzature

640

1,9%

 

Ungheria

51

0,2%

ind. legno

 1.006

3,0%

 

Ex Urss

427

1,3%

ind. carta

355

1,1%

 

Altri Europa

611

1,8%

chimica-gomma

 1.197

3,6%

 

Algeria

 1.148

3,4%

prod. non metalliferi

895

2,7%

 

Egitto

157

0,5%

prod. metalliferi

 1.039

3,1%

 

Ghana

 1.670

5,0%

fabbricazione metalli

 3.739

11,1%

 

Marocco

 7.585

22,5%

fabbricazione app. meccanici

726

2,2%

 

Nigeria

 1.697

5,0%

prod. elettriche e ottiche

781

2,3%

 

Senegal

 1.919

5,7%

mezzi di trasporto

247

0,7%

 

Somalia

40

0,1%

altre manifatturiere

535

1,6%

 

Tunisia

951

2,8%

totale ind. manifatturiera

14.578

43,2%

 

Altri Africa

 1.175

3,5%

gas-acqua

4

0,0%

 

Nord America

39

0,1%

costruzioni

 2.519

7,5%

 

Centro Sud America

 1.235

3,7%

commercio

 1.073

3,2%

 

Bangladesh

 1.373

4,1%

alberghi

 4.061

12,0%

 

Cina

 1.427

4,2%

trasporti-comunicazioni

 1.287

3,8%

 

Filippine

175

0,5%

credito assicurazioni

23

0,1%

 

India

671

2,0%

servizi imprese

 2.710

8,0%

 

Pakistan

215

0,6%

Pubblica amministrazione

154

0,5%

 

Sri Lanka

431

1,3%

istruzione

17

0,1%

 

Vietnam

25

0,1%

sanità

197

0,6%

 

Altri Asia Oceania

260

0,8%

altri servizi

 1.441

4,3%

 

Totale

33.709

100,0%

totale servizi

10.963

32,5%

 

 

 

 

dato mancante

898

2,7%

 

 

 

 

Totale

33.709

100,0%

 

 

 

 

C. Per durata (in giorni)

 

 

 

 

 

 

<30

 10.740

31,9%

 

 

 

 

31-60

 6.390

19,0%

 

 

 

 

61-150

 9.804

29,1%

 

 

 

 

>150

 6.775

20,1%

 

 

 

 

Totale

 33.709

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Infine, confrontando il numero totale delle assunzioni con lo stock al 31.12, si ricava un’indicazione interessante del tasso di rota­zione dei lavoratori extracomunitari. Esso risulta all’incirca doppio di quello della manodopera italiana:

   per gli extracomunitari a fronte di 66.511 assunzioni abbiamo 64.266 occupati (al 31.12);

   per la manodopera complessiva registriamo 536.000 assunzioni a fronte di circa 1.100.000 occupati dipendenti al netto del settore pubblico.

Detto in altri termini, la durata media di un posto di lavoro nel-l’economia veneta è pari a due anni, mentre per gli extracomuni­tari è pari ad un anno.

2.     I canali di ingresso nell’occupazione. La definizione del fabbisogno

Sulla base dei dati già presentati in tab. 3 si può avere una prima “visione d’insieme” della complessità dei movimenti che interessano i lavoratori extracomunitari. È noto, del resto, come questa compo­nente sia per definizione più mobile rispetto alla popolazione autoc­tona.

Innanzitutto si osserva che dei 50.000 occupati a fine 1999, a di­stanza di un anno due terzi (31.464) risultano continuativamente presenti nella medesima impresa, mentre poco meno del 20% sono coloro che risultano ancora occupati ma, nel periodo osservato, hanno cambiato (una o più volte) azienda (8.145). Circa un quinto (9.572), infine, sono coloro che risultano “usciti” dall’occupazione (ma non necessariamente dal mercato del lavoro).

Assai rilevante è il numero di “nuovi ingressi” nell’occupazione, vale a dire la consistenza di soggetti che alla fine del 1999 non ri­sultavano al lavoro ma nel corso del 2000 sono stati coinvolti in almeno un’assunzione (24.657 confluiti nello stock + 14.503 transi­tati).  Circa il 30% di questi in realtà ha già avuto esperienze di la­voro in Veneto: si tratta di soggetti presenti ormai continuativamente sul mercato del lavoro locale (anche se non compresi nello stock di fine ’99) oppure di stagionali ricorrenti. Nettamente più consistente è il numero di quanti nel 2000 realizzano effettivamente la loro prima esperienza lavorativa in Veneto: si tratta di circa 28.000 persone, due terzi delle quali a fine anno risultavano ancora occupati mentre il terzo rimanente risultava aver concluso l’esperienza di lavoro.

Qual è la provenienza dei 28.000 “nuovi” extracomunitari, per la prima volta al lavoro in regione nel 2000? Come è noto, i possibili canali d’ingresso nel mercato del lavoro, assai diversificati, sono riconducibili alle seguenti tipologie:

a.  ingressi a seguito di autorizzazioni a lavoratori residenti all’estero;

b.  ingressi di quanti hanno ottenuto un permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare;

c.  ingressi per ricerca di lavoro consentiti a seguito di garanzia pre­sentata da un soggetto terzo o a seguito delle procedure di regola­rizzazione;

d.  ingressi a seguito di trasformazione di altri permessi di soggiorno (studio etc.);

e.  ingressi per migrazione interna da altre regioni italiane;

Tab. 9 – Veneto. Autorizzazioni al lavoro concesse a cittadini extracomunitari

 

 Tempo indeterminato

            Totale

Var.%

 

1997

1998

1999

2000

1997

1998

1999

2000

 00/99

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sesso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maschi

505

1.270

2.293

2.860

1.023

1.955

3.840

5.350

39,3%

Femmine

392

618

1.099

1.036

616

1.413

2.656

3.516

32,4%

Età

 

 

 

 

 

 

 

 

 

14 - 19 a.

29

116

227

228

44

190

358

451

26,0%

20 - 39 a.

699

1.535

2.653

3.104

1.166

2.684

5.034

6.806

35,2%

> 40 a.

169

237

512

564

429

494

1.104

1.609

45,7%

Settore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agricoltura

41

60

121

112

346

1.378

2.733

4.271

56,3%

Edilizia

95

266

760

976

95

279

795

1.071

34,7%

Meccanica

153

391

563

851

557

405

640

964

50,6%

Altre industrie

53

264

538

620

53

271

565

771

36,5%

Lav. domestici

389

492

677

602

389

501

684

612

-10,5%

Pubb. esercizi

86

164

410

304

105

239

683

702

2,8%

Altro terziario

12

88

323

431

12

125

396

475

19,9%

Non rilevato

68

163

-

-

82

170

-

-

 

Qualifica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Op. generici

293

525

1.462

1.920

603

1.883

4.298

6.408

49,1%

Op. non generici

536

1.287

1.853

1.891

927

1.400

2.104

2.364

12,4%

Impiegati

68

76

77

85

109

85

94

94

0,0%

Totale

897

1.888

3.392

3.896

1.639

3.368

6.496

8.866

36,5%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su dati Ministero del lavoro, Direzione regionale del lavoro

Tab. 10 – Veneto. Autorizzazioni concesse a cittadini extracomunitari per Paese di provenienza

 

 

1999

 

 

2000

 

 

Agr.

Ind.

Terz.

Totale

Agr.

Ind.

Terz.

Totale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Albania

55

135

71

261

114

260

92

466

ex Cecoslovacchia

565

46

87

698

680

44

122

846

ex Jugoslavia

62

506

185

753

115

451

205

771

Polonia

1.144

35

95

1.274

1.671

49

66

1.786

Romania

292

414

229

935

663

1.004

500

2.167

Altri Paesi Europei

503

305

236

1.044

818

470

273

1.561

Marocco

56

154

135

345

118

196

101

415

Altri Paesi Africani

7

27

61

95

14

68

32

114

Paesi Americani

9

74

189

272

25

40

100

165

Cina

35

253

261

549

34

152

185

371

Filippine

0

7

107

114

0

5

41

46

Sri Lanka

0

13

36

49

1

4

29

34

Altri Paesi di Asia e Oceania

5

31

71

107

18

63

43

124

Totale

2.733

2.000

1.763

6.496

4.271

2.806

1.789

8.866

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su dati Ministero del lavoro, Direzione regionale del lavoro

Una compiuta ripartizione dei flussi in ingresso per queste cinque tipologie implica un lavoro accurato di incrocio di archivi ammini­strativi diversi, attualmente in fase di progettazione sperimentale[12]. Nondimeno alcune osservazioni sono possibili, sulla base degli ele­menti di conoscenza disponibili:

a.  le autorizzazioni al lavoro subordinato rilasciate a cittadini extra­comunitari dalle Direzioni del lavoro del Veneto sono risultate nel 2000 8.866, in significativa crescita rispetto al 1999, riferite ancora soprattutto al fabbisogno di manodopera stagionale in agricoltura (tabb. 9 e 10). Esse possono peraltro riguardare non solo i “nuovi entrati” ma anche una quota di quanti “già transi­tati” sono, in effetti, stagionali ricorrenti (che hanno bisogno ogni anno di una nuova autorizzazione); esse inoltre riguardano anche i lavoratori domestici (612) non contabilizzati nei movimenti de­sunti da Netlabor. In conclusione si può sostenere che il meccani­smo delle autorizzazioni al lavoro subordinato a cittadini extra­comunitari residenti all’estero (meccanismo sul quale si esercita la massima attenzione dell’opinione pubblica e che è l’oggetto dell’annuale “decreto flussi”, per il quale cfr. tab. 11) può giusti­ficare e spiegare al massimo il 20-25% dei nuovi flussi di in­gresso;

Tab. 11 – Quote assegnate e autorizzazioni rilasciate nel 1999-2000-2001

 

 

Veneto

Italia

 

 

 

 

1999

 

 

 

Circ. 23, 24 marzo 1999

da rip. tra albanesi, tunisini e marocchini

 500

 4.000

 

per lavoro subordinato stagionale

 440

 5.772

Circ. 27, 30 marzo 1999

per lavoro subordinato stagionale

2.000

 11.700

Circ. 39, 28 maggio 1999

per lavoro subordinato stagionale

 170

 5.050

Circ. 63, 30 luglio 1999

per lavoro subordinato stagionale

 602

 2.978

Circ. 69, 8 settembre 1999

per lavoro subordinato stagionale

 

 1.100

 

da rip. tra albanesi, tunisini e marocchini

 479

 2.000

 

per lavoro subord. a tempo determ. e indeterm.

4.523

 21.900

Totale quote assegnate

 

8.714

 54.500

Totale autorizzazioni rilasciate

 

6.496

 36.454

quota %

 

74,5%

66,9%

Totale quote previste, incluso lav. autonomo

 

 58.000

 

 

 

 

 

2000

 

 

 

Circ. 11, 17 febbr. 2000

per lavoro subordinato stagionale

 902

 8.000

 

per albanesi, stagionali

 113

 1.000

 

per marocchini e tunisini, stagionali

 112

 1.000

Prot. 117, 20 marzo 200

per lavoro subordinato stagionale

 756

 6.756

 

per lavoro subord. a tempo determ. e indeterm.

2.182

 12.622

 

per albanesi, stagionali

 442

 2.756

 

per marocchini e tunisini, stagionali

 442

 1.378

Prot. 129, 24 marzo 2000

per lavoro stagionale

 800

 2.000

Prot. 174, 7 aprile 2000

per lavoro stagionale

 450

 3.000

Circ. 39, 14 giugno 2000

per lavoro stagionale

2.800

 18.093

 

per lavoro subord. a tempo determ. e indeterm.

 234

 6.125

Circ. 60, 7 agosto 2000

per lavoro stagionale

 

 2.000

Circ. 69, 12 ottobre 2000

per lavoro stagionale

 500

500

Circ. 72, 27 ottobre 2000

per rumeni, incluso lavoro autonomo*

 -

 3.000

Prot. 5770/bis, 6 novembre 2000

per lavoro stagionale

 -

400

Prot. 5780, 8 novembre 2000

per lavoro subord. a tempo determ. e indeterm.

 84

600

Totale quote assegnate

 

9.817

 69.230

Totale autorizzazioni rilasciate

 

8.866

n.d.

quota %

 

90,3%

 

Totale quote previste, incluso lav. autonomo

 

 83.000

 

 

 

 

 

2001

 

 

 

Circ. 25, 23 febbraio 2001

per lavoro stagionale

2.160

 12.500

 

per lavoro stagionale

 500

500

Circ. 53, 18 maggio 2001

per lavoro stagionale

2.389

 20.000

 

per lavoro subord. a tempo determ. e indeterm.

1.933

 12.000

 

per albanesi, tempo determ. e indeterm.

 789

 5.400

 

per tunisini, tempo determ. e indeterm.

 338

 2.100

 

per marocchini, tempo determ. e indeterm.

 169

 1.050

 

per somali, tempo determ. e indeterm.

 58

350

Totale quote assegnate

 

8.336

 53.900

Totale quote da assegnare

 

 29.100

 

Totale quote previste, incluso lav. autonomo

 

 83.000

 

 

 

 

 

* quote senza destinazione territoriale prestabilita
Fonte
: elab. Veneto lavoro su dati Ministero del lavoro

 



b.  nel 2000 sono stati rilasciati oltre 15.000 libretti di lavoro: quasi 11.000 per lavoro subordinato (relativi dunque a soggetti in pos­sesso di autorizzazione o che hanno ottenuto la regolarizzazione a seguito del dlgs 113/1999) e oltre 4.000 a seguito di ricongiungi­mento familiare, scopo umanitario o altre ragioni (tab. 12). Esiti della regolarizzazione, flusso continuo e crescente dei ricongiun­gimenti familiari[13], motivazioni particolari spiegano dunque un’ulteriore quota pari a circa il 30% delle nuove presenze nel mercato del lavoro;

c.  poco meno del 30% dei nuovi ingressi è attribuibile a migrazioni interne dall’Italia (tab. 13): le principali regioni di provenienza sono Lombardia (5%), Lazio (5%), Campania (4%); anche sullo stock l’incidenza della mobilità interregionale dei lavoratori ex­tracomunitari è superiore al 20%, mentre risulta – comprensibil­mente – più contenuta per la componente femminile (8,2%) (tab. 14);[14]

d.  la quota residuale rimanente va attribuita (oltre che a possibili imperfezioni nelle nostre stime) a nuovi ingressi nell’occupazione di persone comunque già presenti nel mercato del lavoro veneto come iscritti alle liste di collocamento (senza alcun precedente lavorativo regolare), a seguito soprattutto della “sanatoria” av­viata a fine 1998 o dei ricongiungimenti familiari.

Tab. 13 – Lavoratori presenti per la prima volta nel mercato del lavoro veneto per regione di provenienza

 

Totale

 Quota %

 

 

 

Veneto

 20.137

72,9%

Lombardia

 1.400

5,1%

altre regioni Centro-Nord

 2.059

7,5%

Lazio

 1.417

5,1%

Campania

 1.164

4,2%

altre regioni Sud

 1.390

5,0%

dato mancante

60

0,2%

Totale

 27.627

100%

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Tab. 14 – Lavoratori extracomunitari occupati al 31.12.2000 per area originaria di provenienza

 

ante 96

1996

1997

1998

1999

2000

Totale

di cui f

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Treviso

3.296

1.693

901

1.225

2.659

4.158

13.932

3.509

Venezia

1.185

393

320

449

565

850

3.762

1.108

Belluno

588

191

89

143

315

406

1.732

658

Padova

1.389

442

667

985

1.335

1.680

6.498

1.327

Vicenza

5.052

1.535

714

985

2.200

2.877

13.363

3.758

Verona

1.790

980

1.140

1.181

2.671

3.436

11.198

3.231

Rovigo

202

65

58

90

181

261

857

247

Totale Veneto

13.502

5.299

3.889

5.058

9.926

13.668

51.342

13.838

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Trentino Alto Adige

39

58

46

50

70

93

356

49

Friuli Venezia Giulia

117

90

98

125

185

286

901

208

Piemonte-Val d’Aosta

30

24

65

85

76

140

420

63

Lombardia

120

103

217

298

335

854

1.927

236

Liguria

11

13

27

29

38

88

206

22

Emila Romagna

49

41

71

106

159

254

680

113

Toscana

55

56

65

73

84

266

599

89

Umbria

10

13

17

20

12

39

111

15

Marche

7

12

13

19

24

50

125

18

Lazio

104

190

518

528

402

975

2.717

140

Totale Centro-Nord

542

600

1.137

1.333

1.385

3.045

8.042

953

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Abruzzo-Molise

20

22

45

40

47

71

245

21

Campania

52

122

361

325

326

742

1.928

79

Puglia

33

53

122

116

149

254

727

50

Calabria-Basilicata

17

36

116

104

95

152

520

19

Sicilia

41

64

204

149

191

307

956

64

Sardegna

13

41

44

37

37

118

290

5

Totale Sud

176

338

892

771

845

1.644

4.666

238

 

 

 

 

 

 

 

 

 

dato mancante

45

6

7

52

65

41

216

36

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

14.265

6.243

5.925

7.214

12.221

18.398

64.266

15.065

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Questa “ricostruzione” dei tormentati e dibattuti percorsi ammini­strativi di ingresso nel lavoro regolare fa emergere sia l’importanza e il rilievo dei canali meno osservati (ricongiungimenti familiari etc.) sia la rilevante apertura dei mercati territoriali del lavoro il che rende, di fatto, impossibili pratiche programmatorie isolate a livello di ciascuna singola regione, obbligando invece ad un necessario co­ordinamento.

Certamente l’intero meccanismo delle “quote” necessita di una più puntuale definizione e di una più accurata gestione amministra­tivo-statistica (Bolaffi, 2001), anche perché esso è la “molla” che sostiene ed origina anche gli altri canali (ricongiungimenti, mobilità interregionale).

Perché la “politica delle quote” sia credibile ed efficace, un aspetto importante (non l’unico, certo) è senz’altro quello della cor­rispondenza  con le richieste delle imprese e delle famiglie. A questo proposito occorre rilevare che, per la prima volta, nel corso del 2001 si è dato avvio ad una rilevazione sistematica delle istanze giacenti presso le Direzioni provinciali del lavoro. Al 6 giugno la situazione si configurava così:

a.  le quote finora assegnate al Veneto (8.336, di cui 1.933 per lavoro non stagionale) erano già pressoché esaurite;

b.  le istanze giacenti (quindi con lavoratore extracomunitario già individuato e, spesso, già presente in Italia con altri tipi di per­messo di soggiorno – es. turismo – o in forma clandestina) erano 13.050, di cui 10.423 per lavoro a tempo indeterminato (tab. 15). A ciò si può aggiungere il fabbisogno di infermieri professionali esplicitato dal sistema extraospedaliero ed assistenziale veneto ed indicato in almeno 2.000 unità.[15] Si tratta di cifre significative che testimoniano la tensione che esiste tra la domanda di lavoro e la regolazione socio-politica della manodopera in questa fase ec­cezionale di piena occupazione e di buona – anche se non fortis­sima – crescita economica.

Tab. 15 – Istanze giacenti per autorizzazioni al lavoro per cittadini extracomunitari residenti all’estero. Situazione al 6 giugno 2001

 

Tempo deter.

Tempo indeter.

Stagionali

Totale

Comp. %

 

 

 

 

 

 

Belluno

30

233

16

279

2,1%

Padova

187

1.900

-

2.087

16,0%

Rovigo

10

330

11

351

2,7%

Treviso

1.158

3.100

2

4.260

32,6%

Venezia

134

1.703

35

1.872

14,3%

Verona

20

1.357

897

2.274

17,4%

Vicenza

127

1.800

-

1.927

14,8%

 

 

 

 

 

 

Veneto

1.666

10.423

961

13.050

100,0%

Comp. %

13%

80%

7%

100%

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su dati Ministero del lavoro, Direzione regionale del lavoro


Il sottostante quadro demografico, del resto, è ben noto e serve ri­capitolarlo nei dettagli: possiamo solo precisare che, secondo simu­lazioni ad hoc condotte con il modello Vl-simula, in assenza di im­migrazioni nuove:

a.  la popolazione in età 20-39 anni, pari a circa 1,4 ml. nel 2000, scenderà nel 2010 a 1 milione;

b.  la popolazione in età 15-64, pari a 3,1 ml. scenderà a meno di 2,9 milioni.

Tab. 16 – Iscritti alle liste di collocamento al 31.12.2000 per nazionalità

 

Totale

 di cui: senza precedenti lavorativi

 

 M

 F

 Totale

%

 M

 F

 Totale

%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Albania

781

610

1.391

7,8%

174

287

461

8,2%

Bosnia

135

181

316

1,8%

25

68

93

1,7%

Croazia

173

244

417

2,3%

35

81

116

2,1%

Jugoslavia

696

728

1.424

8,0%

153

271

424

7,6%

Macedonia

225

57

282

1,6%

62

36

98

1,7%

Polonia

32

143

175

1,0%

10

55

65

1,2%

Romania

441

591

1.032

5,8%

105

265

370

6,6%

Altri Est Europa

113

419

532

3,0%

58

215

273

4,9%

Altri Europa

11

22

33

0,2%

 5

 7

12

0,2%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Algeria

177

38

215

1,2%

16

25

41

0,7%

Camerun

53

30

83

0,5%

 9

 9

18

0,3%

Costa Avorio

50

70

120

0,7%

 8

34

42

0,7%

Ghana

409

542

951

5,3%

73

169

242

4,3%

Marocco

2.789

1.210

3.999

22,4%

502

636

1.138

20,3%

Nigeria

505

680

1.185

6,6%

100

273

373

6,6%

Senegal

688

73

761

4,3%

79

33

112

2,0%

Somalia

15

32

47

0,3%

 2

14

16

0,3%

Tunisia

443

100

543

3,0%

92

58

150

2,7%

Altri Africa

209

176

385

2,2%

42

101

143

2,5%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bangladesh

578

-

657

3,7%

108

-

164

2,9%

Ceylon

286

211

497

2,8%

107

158

265

4,7%

Cina

513

-

886

5,0%

103

-

193

3,4%

Filippine

97

-

228

1,3%

31

-

88

1,6%

India

157

-

242

1,4%

39

-

94

1,7%

Medio Oriente

116

34

150

0,8%

32

22

54

1,0%

Altri Asia

135

86

221

1,2%

32

52

84

1,5%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nordamerica

17

21

38

0,2%

 6

10

16

0,3%

Rep.Dominicana

25

146

171

1,0%

 7

63

70

1,2%

Altri Centro America

29

137

166

0,9%

11

69

80

1,4%

Argentina

18

26

44

0,2%

 6

14

20

0,4%

Colombia

28

154

182

1,0%

10

82

92

1,6%

Brasile

32

215

247

1,4%

11

92

103

1,8%

Altri Sud America

65

141

206

1,2%

27

75

102

1,8%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale

10.041

7.785

 17.826

100,0%

2.080

3.532

5.612

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: ns. elab. su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

3.     Gli iscritti al collocamento: una “riserva aggiuntiva” di occupati possibili?

Al 31.12.2000 gli extracomunitari iscritti alle liste di colloca­mento risultavano in Veneto circa 18.000. La divisione per naziona­lità (tab. 16) è, in generale, coerente con quella osservata per le as­sunzioni. Quanto alla divisione per età si evidenzia (tab. 17) la con­centrazione nella fascia 25-34 anni. Escludendo gli iscritti ma occu­pati (a part time o a tempo determinato), l’ammontare dell’aggregato scende a 15.000 unità, con un’importante quota femminile (tab. 18).

Tab. 17 – Iscritti al 31.12.2000 per classe d’età

 

Totale

 di cui: senza precedenti lavorativi

 

 M

 F

 Totale

%

 M

 F

 Totale

%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

<20 anni

465

350

815

4,6%

236

214

450

8,0%

20-24 anni

1.080

1.151

2.231

12,5%

307

564

871

15,5%

25-29 anni

1.935

1.955

3.890

21,8%

442

865

1.307

23,3%

30-34 anni

2.350

1.786

4.136

23,2%

367

742

1.109

19,8%

35-39 anni

1.795

1.185

2.980

16,7%

262

485

747

13,3%

40-49 anni

1.845

1.024

2.869

16,1%

298

461

759

13,5%

50-59 anni

445

274

719

4,0%

110

157

267

4,8%

>=60 anni

126

60

186

1,0%

58

44

102

1,8%

Totale

10.041

 7.785

17.826

100,0%

2.080

 3.532

5.612

100,0%

comp. %

56,3%

43,7%

100,0%

 

37,1%

62,9%

100,0%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: elab. Veneto lavoro su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

All’interno di questo aggregato abbiamo distinto due insiemi:

a.  quanti risultano senza precedenti lavorativi: sono circa un terzo del totale (36%), in netta prevalenza donne (è evidente il nesso con il ricongiungimento familiare come “canale d’ingresso”); contenuto è il numero di quanti vantano un’anzianità di iscrizione superiore all’anno (15% sul totale);

b.  quasi diecimila sono iscritti che hanno avuto, in precedenza, oc­casioni di lavoro (64%). In questo insieme il rapporto tra maschi e femmine si inverte: due terzi sono i primi e un terzo le seconde. Nel 25% dei casi la distanza dall’ultimo rapporto di lavoro ha su­perato l’anno.

Nel complesso si osserva che:

a.  gran parte degli iscritti al collocamento mostra un’anzianità di presenza nelle liste di brevissima durata, motivata dal turn-over elevato tipico di una realtà di piena occupazione e ulteriormente enfatizzato dalla maggiore mobilità che distingue i lavoratori ex­tracomunitari;

b.  l’alimentazione recente delle liste dipende, oltre che dalla mobi­lità, dall’esplicitazione di un’offerta di lavoro femminile presente in seguito a ricongiungimenti familiari: si ripete, quindi, anche per gli stranieri la dinamica di crescita dell’offerta femminile os­servata da tempo con riferimento alla componente “nazionale”.

Tab. 18 – Extracomunitari iscritti alle liste di collocamento in Veneto al 31.12.2000

 

Maschi

 Femmine

 Totale

 Comp. %

 

 

 

 

 

A. Iscritti totali

 10.041

 7.785

 17.826

 

comp. %

56,3%

43,7%

100,0%

 

B. Iscritti non occupati

 8.591

 6.820

 15.411

100%

Anzianità di iscrizione di quanti risultano senza precedenti lavorativi:

 

fino a tre mesi

845

 1.533

 2.378

15%

da tre a sei mesi

376

511

887

6%

tra sei mesi e un anno

567

942

 1.509

10%

più di un anno

292

546

838

5%

totale

 2.080

 3.532

 5.612

36%

comp. %

37,1%

62,9%

100,0%

 

Distanza dalla cessazione dell'ultimo rapporto di lavoro degli iscritti con precedenti lavorativi

 

fino a tre mesi

 2.417

965

 3.382

22%

da tre a sei mesi

 1.347

710

 2.057

13%

tra sei mesi e un anno

 1.323

634

 1.957

13%

più di un anno

 1.424

979

 2.403

16%

totale

 6.511

 3.288

 9.799

64%

comp. %

66,4%

33,6%

100,0%

 

 

 

 

 

 

Fonte: ns. elab. su archivi Netlabor/Amministrazioni provinciali

Riferimenti bibliografici

Anastasia B. (1993..1999), “I lavoratori extracomunitari”, in Agenzia per l’impiego del Veneto (a cura di) (1993..1999), Il mercato del lavoro nel Veneto. Tendenze e politiche, F. Angeli, Milano.

Bolaffi G., (2001), I confini del patto, Einaudi, Torino.

Brambilla A. (2000), “Immigrazione: occupazione e sistema pensioni­stico”, in Economia italiana, 2.

Caritas di Roma (1996...2000), Immigrazione. Dossier statistico, Ante­rem, Roma.

Inps (2000), Migrazioni e previdenza sociale, dossier realizzato dalla Direzione generale e presentato al Convegno internazionale “Migrazioni. Scenari per il XXI secolo”, Roma, 12-14 luglio.

Istat (2000), La presenza straniera in Italia: caratteristiche demografi­che, Roma.

Ministero del lavoro (2001), Rapporto di monitoraggio, n. 1, Roma.

Zanfrini L. (2001) “Gli immigrati nei mercati del lavoro locali: situa­zione attuale e prospettive”, mimeo.



[1].    Una sintesi di questo saggio è stata inserita in Ministero del lavoro (2001). Essa costituisce comunque l’anticipazione di un più ampio lavoro di ricerca in corso di svolgimento all’interno del Programma di ricerca Murst “Lavoro e disoccupazione: questioni di misura e di analisi”.  
Ha collaborato alle eleborazioni Danilo Maurizio.

[2].    Il dato riportato in questo capitolo è diverso da quello utilizzato nel saggio iniziale sulle tendenze generali del mercato del lavoro, perché in quella sede si è proceduto ad una stima anche per i Centri per l’impiego con dati mancanti (Affi, Venezia, Padova). In questa sede, invece, si è preferito riportare i dati effettivi, pur consapevoli del loro sottodimensionamento, per poter realizzare al meglio anche le disaggregazioni, che altrimenti – con il procedimento di stima – sarebbero risultate eccessivamente arbitrarie.

[3].    Cfr. Anastasia (1993…1999).

[4].    Va considerato che circa l’8-9% degli extracomunitari proviene da Paesi con elevato tenore di vita (Stati uniti, Canada, Israele, Svizzera, Giappone).

[5].    L’incidenza dei minori al 1.1.1999 era pari al 4,6% del totale dei permessi di soggiorno per i cittadini dei Paesi a forte pressione migratoria (40.318 su un totale di 867.684).

[6].   Rispetto ai dati ricavati direttamente dagli archivi Netlabor (14.101) si tratta di una notevole sopravalutazione (cfr. tab. 14 del primo saggio di questo Rapporto).

[7].    Primi risultati, relativi soprattutto alla provincia di Treviso, sono stati presentati in Anastasia, Gambuzza, Rasera (2000).

[8].    Tale elaborazione è stata condotta sugli archivi Netlabor dei Centri per l’impiego, “unificati” a livello regionale a cura di Veneto Lavoro. Si tratta di archivi amministrativi che presentano numerosi problemi ai fini di un trattamento statistico a scopo conoscitivo delle informazioni in essi raccolte. È peraltro ragionevole as­sumere che essi:

a.    restituiscono comunque, con buona approssimazione, un credibile e prudente ordine di grandezza del fenomeno indagato: esistono infatti, al margine, ragioni che si controbilanciano sia di sottostima (i. i dati sono incompleti per 3 Centri per l’impiego su 40; ii. mancata trasmissione da parte dell’Inps delle informa­zioni relative ai lavoratori domestici; iii. mancato conteggio di eventuali lavo­ratori extracomunitari presenti continuativamente presso la medesima azienda e quindi assunti prima dell’informatizzazione dei servizi veneti all’impiego, avve­nuta in gran parte entro il 1995 e il 1996; ma a questo proposito ricordiamo che secondo Caritas, 2000, pag. 280, i quattro quinti dei lavoratori immigrati risulta contributore all’Inps da meno di cinque anni) sia di sovrastima, anche delle va­riazioni rispetto al 1999, attribuibile alla mancata imputazione, entro l’anno, delle cessazioni in alcuni Centri per l’impiego;

b.    fotografano in maniera interessante e puntuale l’ampiezza dei movimenti cui un dato stock di lavoratori dà origine.

[9].    Una stima più accurata implicherebbe una verifica della corrispondenza tra provincia (Questura) di rilascio del permesso di soggiorno ed effettiva presenza sul mercato del lavoro. Nel caso veneto le forze di lavoro extracomunitarie effettiva­mente presenti sono indubbiamente alimentare dalla mobilità degli extracomunitari all’interno dell’Italia. Secondo una valutazione di Inps (2000), in Veneto la provin­cia di lavoro coincide con quella del permesso di soggiorno per il 71% degli extra­comunitari; nell’Italia meridionale è esattamente l’inverso: la non coincidenza si verifica nel 72,3% dei casi.

[10].  Si intende sempre “regolarmente presenti”. È evidente, infatti, che per gli extra­comunitari irregolarmente presenti (clandestini o soggiornanti con permesso sca­duto) il tasso di irregolarità della relativa presenza sul mercato del lavoro è necessa­riamente pari al 100%.

[11].  Questi 33.709 rapporti di lavoro sono attribuibili sia ai 17.000 lavoratori che nel corso del 2000 hanno lavorato senza risultare occupati al 31.12, sia a quella quota di entrati (5.776) e di cambiati che, nel corso del medesimo anno, oltre al rapporto in essere a fine anno, ha avuto anche altre (stagionali) esperienze di lavoro.

[12].  Con riferimento alla provincia di Verona si sta incrociando l’archivio della Direzione provinciale sulle autorizzazioni rilasciate nel 1999 e nel 2000 con l’ar-chivio Netlabor sui movimenti di assunzione. I primi esiti di questa ricerca saranno disponibili in settembre.

[13].  Si può stimare che circa ogni tre autorizzazioni/regolarizzazioni si ha un nuovo lavoratore entrato con ricongiungimento familiare.

[14].  Tra i transitati (soprattutto stagionali) l’incidenza degli extracomunitari prove­nienti da altre regioni è del 25%.

[15].  Cfr. l’intervento del Presidente della Regione Galan all’incontro tenuto a Vi­cenza il 4 giugno 2001 sulla carenza di personale infermieristico, in Agenzia Veneto Notizie, anno XV, n. 109.