Documento del Forum "Diritti dei Migranti, Diritti dei
Rifugiati"
Assemblea ONU dei Popoli
Perugia 12/13 ottobre 2001
Il varo da
parte del Governo italiano del disegno di legge xenofobo sull'immigrazione, in
parallelo con le nuove norme antiterrorismo e con la guerra in corso, è
un segnale gravissimo al quale chiamiamo a reagire tutta la società
civile.
Il
proibizionismo degli ingressi per lavoro, la sostanziale negazione del diritto
d'asilo e l'uso crescente di corpi militari e speciali per un controllo delle
frontiere e delle città, configurano ormai una vera guerra contro i
migranti delle cui vittime è pieno il Mediterraneo.
Il disegno di
legge Bossi-Fini, varato senza tenere in alcun conto le istanze della
società civile e dei migranti, aggrava ed esaspera norme e pratiche
già in atto, lacerando il tessuto della cittadinanza basata sulla
convivenza e sul lavoro.
Favorisce
coloro che lucrano sul traffico di essere umani e sul lavoro nero, lasciando
all'immigrazione l'unica via della clandestinità e dello schiavismo.
Condanna milioni di lavoratori alla precarietà permanente con effetti
devastanti di destrutturazione del mercato del lavoro per tutti. Estende agli
asilanti la detenzione amministrativa. Affida la vita dei cittadini stranieri
all'arbitrio della polizia.
In questo
senso è un attacco alla pace, alla democrazia, al mondo del lavoro.
Chiamiamo
dunque i movimenti per la pace e contro la globalizzazione economica, i
sindacati, l'associazionismo, le Chiese, i giuristi, gli enti locali, tutti gli
operatori che in questi anni hanno costruito luoghi, servizi e vertenze per la
promozione della convivenza, a un grande e capillare sforzo di informazione e
mobilitazione.
Non
accetteremo mai che norme xenofobe neghino i diritti fondamentali all'esistenza
legale, all'asilo, all'unità familiare, alla salute, all'istruzione,
all'uguaglianza nel lavoro.
Contro il
tentativo di soffocare nella paura e nell'esclusione i nuovi cittadini
proponiamo che in tutte le prossime occasioni di mobilitazione per la pace, per
un altro mondo possibile e per i diritti del lavoro si dia voce a coloro che
non hanno voce. In particolare proponiamo che intorno al 10 novembre - in
occasione delle iniziative nazionali previste per quella data - si tenga a Roma
una grande assemblea unitaria, per valutare insieme la possibilità di
una specifica mobilitazione nazionale nella fase di discussione del disegno di
legge.
Noi teniamo
fermi gli obbiettivi di dignità e uguaglianza maturati in decenni di
lotte e di esperienze, e in particolare riproponiamo con forza:
- i diritti di
voto amministrativo e di cittadinanza;
- il
trasferimento ai comuni delle competenze per le pratiche di soggiorno;
- l'estensione
di canali di ingresso legali per ricerca di lavoro;
- la
salvaguardia del diritto all'unità familiare;
- la
possibilità di legalizzazione, subito e attraverso canali permanenti,
della posizione di tutti coloro che - a partire dalla clandestinità
forzosa- sono inseriti nella società e nel mondo del lavoro;
-
l'uguaglianza di tutti gli esseri umani nell'accesso ai servizi pubblici;
- il rifiuto
della detenzione di persone senza colpa e senza giusto processo, e in ogni caso
la garanzia del diritto alla difesa e alla tutela giurisdizionale;
- l'urgenza di
una legge organica che garantisca il diritto costituzionale all'asilo.
Insieme al rilancio di questi obbiettivi di civiltà, chiediamo a tutta la società civile uno scatto in difesa dei valori universali contro un clima di intolleranza che minaccia l'Italia e l'intera Europa, facendo ricorso annche alle risorse giuridiche e agli organismi che in Europa tutelano i diritti umani e prefigurano un continente di persone libere, uguali e diverse.