(Vostra carta intestata)                                                                                                                     1

 

Luogo e data

 

PETIZIONE

PER IL DIRITTO DEI MIGRANTI A VIVERE IN FAMIGLIA

 

Signor Presidente (o Ministro – o Deputato)

 

L’Unione Europea si appresta ad adottare una serie di direttive riguardanti le persone originarie da paesi terzi che vengono a risiedere in Europa.

 

Approviamo queste iniziative perché riteniamo che la buona intesa tra i popoli europei richieda l’adozione di un regime di immigrazione rispettoso dei diritti umani e armonizzato tra i diversi paesi. Tuttavia vogliamo esprimere la nostra inquietudine nei riguardi delle posizioni di alcuni governi che vorrebbero far adottare regolamenti restrittivi, particolarmente per quanto riguarda il diritto a vivere in famiglia.

 

Siamo consapevoli del fatto che le questioni che toccano la politica di immigrazione e il diritto di asilo sono complesse e che le discussioni su questo tema sono molteplici, anche nel mondo associativo. Però tutti noi affermiamo che il diritto di vivere in famiglia e, in primo luogo, il diritto di riunire la propria famiglia sono diritti fondamentali. Affermiamo che gli immigrati provenienti da paesi terzi devono avere gli stessi diritti e le stesse responsabilità dei cittadini comunitari.

 

Affermiamo che gli Stati non hanno il diritto di rifiutare a stranieri che vivono e lavorano legalmente sul loro territorio di unirsi liberamente con il coniuge da loro prescelto, né di impedire che possano essere raggiunti dai membri della propria famiglia di cui hanno la responsabilità. Riteniamo che non sia tollerabile tenerli separati gli uni dagli altri per troppo tempo e che, per coloro che si sono installati di recente, questo diritto debba essere riconosciuto dopo il periodo massimo di  un anno.

 

Riteniamo che gli Stati debbano accogliere i membri delle famiglie in condizioni che favoriscano la loro integrazione sociale ed economica. Essi devono in particolare:

-                facilitare l’apprendimento della lingua del paese dove vanno a vivere;

-                riconoscere il diritto alla casa;

-                accordare lo stesso diritto alle cure sanitarie che viene riconosciuto ai nazionali;

-                assicurare ai loro figli pari opportunità per un’educazione e un’ istruzione di qualità;

-                accordare a quanti sono in età lavorativa la possibilità di accedere immediatamente all’occupazione e offrire una formazione che faciliti l’inserimento nella vita socio-professionale.

 

Affermiamo che gli Stati devono, grazie ad una Giustizia uguale per tutti, garantire lo stesso trattamento riservato ai nazionali anche a quei migranti che avessero commesso delitti e che avessero i principali legami familiari in Europa, senza che nessuna “doppia pena” li privi della loro famiglia.

 

Siamo convinti che la pace e la coesione sociale, necessarie per i popoli che convivono in Europa, saranno possibili solo se gli Stati si apriranno ad una nuova cittadinanza europea, accessibile ad ogni persona che risiede sul territorio dell’Unione, alla quale sia reso possibile condividere con gli altri cittadini europei le stesse responsabilità e gli stessi diritti, al fine di  costruire insieme un comune avvenire.

 

Attiriamo infine la vostra attenzione sulla necessità di accompagnare le misure legislative che saranno prese dagli Stati dell’Unione europea con misure che regolarizzino la situazione amministrativa degli stranieri irregolari, quando abbiano stabilito solidi legami con il paese dove vivono.

 

Nome e Cognome

Qualifica in seno all’Organizzazione o personale

(firma)