ANCORA UNO SGOMBERO DI IMMIGRATI A PALERMO.

 

Nel mese di agosto venivano sottoposti a sequestro giudiziario due appartamenti ubicati nei pressi del Centro Santa Chiara di Palermo, ceduti in affitto da sedicenti proprietari ad alcune famiglie di immigrati ghanesi dotati di regolare permesso di soggiorno.

Come avvenuto in precedenza per i rom di via Lungarini, si tratta di indagini avviate dopo esposti presentati da abitanti della zona che in questo caso lamentavano la presenza di prostitute. 

Dopo l'intervento di Don Meli del Centro Santa Chiara , che si rivolgeva al Prefetto ed all'Ufficio casa del Comune di Palermo, il magistrato concedeva una breve proroga per lo sgombero, mentre la Prefettura dopo alcuni incontri e dopo diverse telefonate, si impegnava a chiedere una ulteriore proroga dello sgombero ed a ricercare una diversa soluzione abitativa.

Malgrado i contatti con la Prefettura fossero ancora in corso, nella mattina del 17 ottobre la polizia si recava presso le due abitazioni ed intimava lo sgombero immediato, senza consentire neppure agli sfrattati di portare via i documenti ed i propri effetti personali. Dopo faticosi contatti, la stessa Questura si impegnava a consentire alle due famiglie il recupero di tali effetti personali ma soltanto nella mattinata di venerdì 19. Per due giorni quindi due famiglie di immigrati regolari sono state messe sulla strada, senza documenti, senza soldi, senza abiti.

La Prefettura nel pomeriggio del 17 proponeva la sistemazione temporanea in albergo solo della famiglia con una bambina di soli quattro anni, mentre per gli altri non restava che la strada o il ricovero nel centro di Biagio Conte, unica struttura in tutta la città in grado di offrire accoglienza notturna.

Gli immigrati rifiutavano però questa soluzione e si schieravano per strada davanti alle loro case non intendendo accettare la scissione dei nuclei familiari, nè ritenendo la locanda una effettiva soluzione alloggiativa.

Continua quindi l'assistenza ( vitto) offerta dal Centro Santa Chiara, mentre rinnoveremo in tutte le sedi competenti la richiesta per alloggi dignitosi in grado di accogliere le due famiglie.

Malgrado la continua pressione sulle diverse autorità interessate ( Comune, Prefettura) non si è profilata infatti alcuna soluzione duratura al problema della casa di due famiglie colpevoli soltanto di pagare alla persona sbagliata, che però si spacciava come proprietario, il canone di affitto.

La vicenda denota come le prime vittime delle azioni di contrasto della illegalità siano gli immigrati più deboli. Gli esposti e le indagini si erano rivolti infatti verso un gruppo di prostitute che abitavano nei pressi delle abitazioni degli odierni sfrattati. A farne le spese anche persone in regola con il permesso di soggiorno e con un contratto di lavoro, e le loro famiglie.

Malgrado la vicenda giudiziaria fosse aperta da tempo non si è neppure provveduto a notificare agli immigrati terzi interessati il provvedimento di sequestro degli immobili che abitavano, o a preavvisarli della effettiva esecuzione dello sgombero forzato.

Da parte della Prefettura e del Comune, come in passato per la questione del campo rom della Favorita e dello sgombero delle famiglie rom di via Lungarini, nessun segnale concreto di disponibilità nella ricerca di un alloggio, ma solo impegni generici, soluzioni parziali, forse nella consapevolezza che tanto, alla fine, qualcuna delle associazioni di volontariato che come il Centro Santa Chiara assistono gli immigrati sarebbe riuscita a trovare una qualche soluzione.

Da parte degli operatori volontari del centro Santa Chiara ci prodigheremo in tutte le direzioni per trovare una soluzione anche a questo caso, ma non disponiamo nè di strutture nè di mezzi per prestare accoglienza. Denunciamo quindi le responsabilità di chi - come avvenito in passato per il campo rom-avrebbe potuto provvedere per tempo e non ha fatto nulla, contribuendo ad aggravare un disagio ed una esclusione sociale che sono frutto dei ritardi degli apparati burocratici non meno dello strisciante razzismo che in questi giorni si sta diffondendo contro gli immigrati.

Ed infatti dobbiamo denunciare anche il mutato atteggiamento di molti proprietari di appartamenti nel centro storico che non vogliono più come inquilini cittadini "extracomunitari" come li definisce la burocrazia, oppure temono che il pregio dei loro appartamenti venga ridotto per la presenza degli immigrati. Senza parlare sulle manovre speculative in corso nel centro storico di Palermo, manovre che stanno comportando l' allontanamento di molte famiglie di immigrati dalle loro abitazioni. Ma su questo, sembra, nessuno indaga, di questo certamente pochi si preoccupano in una città sempre più abituata a convivere con la illegalità.

Palermo 17 ottobre 2001

                                                                   Fulvio Vassallo Paleologo

                                                                    Centro Santa Chiara - Palermo