n. 2, 18 settembre 2001
In
breve
-
Prosegue
la fuga di civili dalle principali città dell'Afghanistan soprattutto
verso le aree rurali del paese. I posti di blocco lungo la strada verso il
Pakistan e i controlli alla frontiera da parte dei talebani limitano il numero
di persone che si dirige verso il Pakistan.
-
Circa
5mila afghani sarebbero ammassati al posto di frontiera di Chaman, presso la
città pakistana di Quetta. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per
i Rifugiati (UNHCR) sta negoziando con le autorità pakistane e auspica
che esse consentano a queste persone di attraversare la frontiera.
-
Come
misura di emergenza, 2mila tende sono state inviate a Quetta e staff di
emergenza composti da esperti sono già sul terreno nella regione.
-
L'Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati si trova attualmente negli
Stati Uniti dove a Washington incontrerà funzionari del Dipartimento di
Stato americano.
Spostamenti
di popolazione
Secondo
alcune fonti, proseguirebbe la fuga di popolazione dalle principali
città dell'Afghanistan, Kabul e Kandahar, soprattutto verso le aree
rurali circostanti. Tuttavia è difficile per i civili reperire mezzi di
trasporto. Durante i giorni scorsi, decine di migliaia di persone hanno
lasciato le proprie abitazioni.
Il
numero degli afghani che lasciano Kabul e Jalalabad dirigendosi verso il
Pakistan sarebbe in diminuzione. Secondo operatori dell'UNHCR nuovi posti di
blocco dei talebani sarebbero stati posizionati lungo la starda tra Jalalabad e
il confine con il Pakistan di Torkham. I talebani permetterebbero di
raggiungere la frontiera solo agli afghani in possesso di un passaporto,
limitando severamente la libertà delle persone di spostarsi in Pakistan.
Nella
città di Herat, nell'Afghanistan occidentale, la situazione è tesa
e i residenti sarebbero preoccupati dagli sviluppi nel paese, dove anche le
radio e le batterie sono sempre più scarse e la televisione è
proibita. I circa 200mila sfollati afghani che vivono in sei accampamenti nei
pressi di Herat sembrano essere rimasti sul posto. Questi afghani sono tra i
più poveri dei circa 3 milioni che - a causa delle devastazioni causate
dalla guerra e dalla siccità - durante lo scorso anno sono sopravvissuti
grazie all'assistenza delle Nazioni Unite.
Le
frontiere
Le
frontiere con tutti i paesi confinanti con l'Afghanistan rimangono
sostanzialmente chiuse. L'UNHCR sta intrattenendo colloqui con questi stati per
valutare possibili soluzioni a seconda dei nuovi sviluppi.
p. 1/2
L'UNHCR
è stato informato ieri dal Governo pakistano che 5mila afghani si
trovano al posto di frontiera di Chaman, presso la città pakistana di
Quetta. L'UNHCR è impegnato in colloqui con le autorità pakistane
e auspica che gli afghani vengano lasciati entrare. L'UNHCR sta chiedendo alle
autorità di consentire che i nuovi arrivati vengano alloggiati nei campi
già esistenti, dove la fornitura di acqua e di altri servizi può
essere rapidamente allestita.
La
situazione umanitaria in Afghanistan
Il
Programma Alimentare Mondiale (PAM-WFP) delle Nazioni Unite ha dichiarato di
disporre in Afghanistan di cibo sufficiente per due o tre settimane. Il
personale locale del WFP rimasto in Afghanistan prosegue la distribuzione del
cibo, soprattutto agli sfollati che si trovano nei campi. La distribuzione
comunque è resa difficile da problemi logistici e dall'evacuazione
dall'Afghanistan del personale degli organismi non governativi (Ong) che
normalmente cooperano con il WFP nella distribuzione del cibo. Le scorte di
cibo non possono essere rifornite finché le compagnie di trasporti su
strada continueranno a non voler trasportare cibo in Afghanistan. Circa 3,8
milioni di persone in Afghanistan dipendono dagli aiuti alimentari del WFP.
A
Kabul, alcuni generi alimentari starebbero diventando più scarsi del
solito, poiché i residenti stanno acquistando le scorte ancora
disponibili.
L'attività
dell'UNHCR e i piani di emergenza
L'UNHCR
ha inviato un team di esperti in situazioni di emergenza in Pakistan, dove
questa settimana sono in corso incontri per la pianificazione dell'intervento
di emergenza. L'UNHCR dispone di oltre 500 operatori nella regione (Pakistan,
Iran, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan e personale locale in Afghanistan).
Come
misura di emergenza, l'UNHCR ha inviato 2mila tende a Quetta dai depositi di Peshawar.
Complessivamente l'UNHCR dispone in Pakistan di uno stock di 9.300 tende, che
possono ospitare oltre 50mila persone. Il Pakistan è uno dei maggiori
produttori di tende e coperte per le operazioni dell'UNHCR in tutto il mondo.
L'UNHCR ha accordi con i produttori di tende pakistani, e se i donatori
forniranno il sostegno necessario, altre tende potranno essere rese
disponibili.
L'Alto
Commissario Lubbers negli USA
L'Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Ruud Lubbers, si trova attualmente
negli Stati Uniti dove oggi, a Washington, incontrerà funzionari del
Dipartimento di Stato americani. Riferendosi ai tragici fatti della scorsa
settimana negli USA, Lubbers ha dichiarato ieri "una reazione convincente
a ciò che è successo è necessaria", ma è
altrettanto "importante essere consapevoli della drammatica condizione
della popolazione afghana e valutare le possibili conseguenze umanitarie".
L'Afghanistan,
un paese devastato da oltre 20 anni di conflitto e attualmente in preda ad una
grave siccità, sta già attraversando una delle più
drammatiche crisi umanitarie al mondo che ha prodotto milioni di rifugiati e
sfollati. <
Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94
p. 2/2