n. 4, 20 settembre 2001
In breve
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L'Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Ruud Lubbers esorta i governi a
tenere aperte le frontiere agli afghani in fuga e chiede una risposta
internazionale congiunta.
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L'UNHCR
richiede 6 milioni di dollari per far fronte alla fase iniziale dell'emergenza:
immediato dispiegamento di personale di emergenza, predisposizione di aiuti e
piani di emergenza.
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L'UNHCR
ordina 20mila tende e invia in Pakistan 20mila set da cucina per assistere i
rifugiati recentemente arrivati a Quetta e per incrementare gli aiuti di
emergenza.
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Tre
team di emergenza dell'UNHCR composti da personale esperto pronti a partire per
il Pakistan entro 72 ore.
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Secondo
le autorità iraniane circa mille afghani si troverebbero nella
città di frontiera di Zabol, a ovest di Kandahar. Circa 500 afghani
avrebbero inoltre attraversato la frontiera in Iran attraverso il Pakistan a
Mir Javeh.
L'UNHCR chiede frontiere
aperte
L'Alto Commissario Ruud Lubbers
ha oggi nuovamente esortato i governi a tenere le proprie frontiere aperte agli
afghani in fuga, anche per il deteriorarsi della situazione nel loro paese.
Lubbers ha inoltre chiesto una risposta internazionale congiunta alla
drammatica condizione dei civili afghani, che sono direttamente danneggiati dall'attuale
situazione di insicurezza nel paese.
"Riteniamo che a causa
dell'attuale situazione in Afghanistan è ancora più importante
incoraggiare tutti i paesi - compresi i paesi confinanti - a non chiudere le
proprie frontiere" ha dichiarato Lubbers.
Lubbers ha poi affermato che
l'UNHCR sta chiedendo "protezione temporanea" per gli afghani che
fuggono dal proprio paese, aggiungendo che l'Agenzia provvederebbe poi a
"collaborare con tutte le parti coinvolte perché i rifugiati possano
appena possibile far ritorno nel proprio paese e per trovare altre soluzioni
per ripartire l'onere".
L'Alto Commissariato, con il
sostegno dei donatori, assisterà i paesi confinanti con l'Afghanistan in
tutte le operazioni di assistenza ai rifugiati afghani nei loro territori.
Mentre la comunità internazionale è impegnata per combattere
globalmente il terrorismo, Lubbers ha dichiarato che è necessaria anche
una "coalizione umanitaria" che faccia fronte alle necessità
dei civili.
Richiesti 6 milioni di
dollari per la fase iniziale dell'emergenza
L'UNHCR ha oggi rivolto un
appello ai donatori affichè contribuiscano 6 milioni di dollari per
coprire i costi della fase iniziale dell'emergenza nell'intera regione, come
l'immediato dispiegamento di personale di emergenza, la predisposizione di
aiuti e le attività di pianificazione dell'emergenza.
Le agenzie umanitarie hanno in
programma la prossima settimana di rivolgere un appello congiunto per
l'Afghanistan e l'intera regione, nel quale la quota più rilevante
servirà per finanziare le attività dell'UNHCR.
L'UNHCR sta ordinando 20mila
tende ai fornitori in Asia meridionale per incrementare gli stock di emergenza
nella regione, mentre 20mila set da cucina stanno per essere inviati in
Pakistan dal deposito di Dubai.
I fondi di emergenza richiesti
oggi si aggiungono all'attuale budget dell'UNHCR per le attività in
Afghanistan, Iran e Pakistan nel 2001, che ammonta a 46,7 milioni di dollari.
Ieri il Canada ha annunciato un contributo di 1 milione di dollari.
Pakistan
Il personale UNHCR in Pakistan
ha preparato una valutazione delle necessità iniziali per l'assistenza
di base a circa 100mila afghani. Circa 15mila rifugiati sono già
arrivati nel paese.
Sono 25 gli operatori dell'UNHCR
che entro le prossime 72 ore si recheranno in Pakistan. I tre team di emergenza
saranno dislocati a Islamabad, Peshawar e Quetta, dove collaboreranno con gli
uffici esistenti per un eventuale afflusso di rifugiati afghani. I team sono
composti di esperti di emergenze, specialisti di assistenza legale e personale
specializzato in fornitura di acqua, assistenza sanitaria, pianificazione delle
aree dove allestire campi, logistica, telecomunicazioni, sicurezza del
personale e altri settori.
Nella provincia pakistana della
Frontiera nord occidentale (NWFP) hanno già messo a punto piani per
riaprire 80 ex insediamenti di rifugiati che potranno ospitare 800mila
eventuali nuovi arrivi. A Quetta, nella provincia pakistana del Balochistan, ci
sono segnali positivi che venga consentito di allestire nuovi campi vicino alla
frontiera: il Governo pakistano continua a sostenere che i nuovi arrivati
debbano essere alloggiati in campi rigorosamente separati da quelli dove
alloggiano gli afghani rifugiati da anni in Pakistan.
Iran
Il personale UNHCR che opera
lungo la frontiera occidentale dell'Iran con l'Afghanistan prosegue gli
incontri con le autorità iraniane e le identificazioni di aree lungo la
frontiera dove enventualmente allestire campi.
Secondo i funzionari
dell'ufficio iraniano per l'immigrazione (Bureau for Aliens and Foreign
Immigrant's Affairs - BAFIA) circa mille afghani sarebbero ammassati nella
città di frontiera afghana di Zaranj, a ovest di Kandahar, dal lato
della città iraniana di Zabol. Il gruppo non avrebbe ancora attarversato
la frontiera. Secondo le autorità inoltre 500 afghani avrebbero
attraversato la frontiera in Iran attraverso il Pakistan a Mir Javeh. L'UNHCR
ha richiesto che - finché la situazione in Afghanistan non
migliorerà - vengano sospesi tutti i rimpatri forzati di cittadini
afghani che si trovano irregolarmente in Iran.
L'UNHCR, congiunatmente con il
BAFIA, prosegue nella predisposizione di aiuti umanitari - provenienti da
Torbat-Jam, Khaf e Dogharoun - lungo la frontiera iraniana con l'Afghanistan.
L'Agenzia ha preso contatto con le autorità aeroportuali di Mashad per
verificare la capacità dell'aeroporto di sostenere voli umanitari di
grandi aerei cargo.
Asia centrale
Negli stati dell'Asia centrale,
il personale UNHCR sta stabilendo meccanismi di coordinamento con i governi,
gli organismi non governativi (Ong) e le agenzie delle Nazioni Unite. Gli
uffici dell'UNHCR nella regione hanno rafforzato i contatti con gli
interlocutori governativi sulla necessità di tenere le frontiere aperte.
In Uzbekistan, l'UNHCR ha un
ufficio a Termez, al confine merdionale del paese con l'Afghanistan, che
potrebbe essere utilizzato come base per le operazioni umanitarie. Il
Tagikistan ha affermato di consentire il passaggio di convogli umanitari
anziché di assistere i rifugiati all'interno del paese. Le autorità
tagiche hanno suggerito che le scorte di aiuti vengano assemblate sul luogo. Il
ministero degli affari esteri del Turkmenistan ha affernato che il proprio
paese, che confina solo per un breve tratto con l'Afghanistan, è pronto
a collaborare con l'UNHCR. Mentre le autorità del Kirgyzistan, stato che
non confina con l'Afghanistan, hanno reso noto che onoreranno i loro impegni
internazionali. <
Per ulteriori
informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94