Text Box: AFGHANISTAN
La situazione umanitaria
 


n. 5, 21 settembre 2001

 

In breve

 

-       L'UNHCR sta organizzando una massiccia operazione umanitaria a favore dei civili afghani in fuga dal proprio paese: sono state ordinate 20mila tende che si aggiungono a quelle già presenti nelle scorte di emergenza dell'UNHCR.

 

-       Questo fine settimana l'UNHCR darà avvio al dispiegamento in Pakistan di 25 operatori esperti in situazioni di emergenza, che si aggiungeranno agli oltre 150 operatori già presenti nel paese.

 

-       Un convoglio di 25 camion con aiuti umanitari, tra i quali 2mila tende e altri aiuti di emergenza, è giunto a Quetta, nella provincia pakistana del Balochistan.

 

-       Team composti da funzionari dell'UNHCR e del governo iraniano stanno visitando siti nei quali eventualmente allestire campi nelle provincie di Khorassan e Sistan-Balochistan.

 

 

Pakistan

 

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sta organizzando una massiccia operazione umanitaria per i civili afghani in fuga dal proprio paese. L'Agenzia ha ordinato ai fornitori pakistani 20mila tende, per un costo di 1,4 milioni di dollari, che si andranno ad aggiungere alle oltre 9.300 tende già disponibili.

 

Con teloni di plastica - presenti nei depositi di Copenhagen - sufficienti ad ospitare 1 milione di persone, l'UNHCR dovrebbe riuscire a far fronte anche a un eventuale esodo su vasta scala. Nel caso questi - e altri aiuti di emergenza - dovessero essere trasportati, sono già stati stabiliti contatti con i trasportatori.

 

Da domani, l'UNHCR comincerà il dispiegamento in Pakistan di tre team di emergenza, composti da 25 operatori esperti in situazioni di emergenza, che dovrebbe completarsi per la fine della prossima settimana. Questi andranno ad aggiungersi agli oltre 150 altri operatori già presenti in Pakistan.

 

Oggi, un convoglio di 25 camion con aiuti umanitari dell'UNHCR ha raggiunto Quetta, nella provincia pakistana del Balochistan, trasportando 2mila tende, coperte e altri aiuti per circa 15mila afghani arrivati nelle ultime settimane. Si stanno inoltre allestendo scorte per un eventuale arrivo di altri afghani nell'area.

 

La frontiera pakistana con l'Afghansitan rimane chiusa per tutti gli afghani che non dispongono di appositi permessi di entrata. L'UNHCR sta intrattenendo colloqui con il Pakistan affinché il paese apra le proprie frontiere nel caso di un afflusso in massa di afghani in fuga.

 

Iran

 

L'UNHCR sta rivendendo i propri piani di emergenza in vista di un possibile arrivo su larga scala di afghani lungo la frontiera occidentale del paese. Le autorità iraniane hanno visitato diverse località nelle - province del Khorrasan e del Sistan-Balochistan - dove potrebbero essere allestiti campi temporanei.

 

Tonnellate di aiuti umanitari sono stati inviati nei depositi lungo la frontiera iraniana con l'Afghanistan, e dozzine di camion della Mezzaluna Rossa Iraniana sono impegnati a trasportarli nelle aree dove potrebbero essere più utili.

 

In Iran non sono stati registrati nuovi arrivi. La frontiera vicino Dogharun resta chiusa con una forte presenza di personale di frontiera iraniano. Al posto di frontiera di Zabol - vicino Zahedan - sono stati segnalati piccoli movimenti.

 

Poiché circa 200mila afghani sono entrati nel paese dall'inizio dello scorso anno attraverso strade minori, è probabile che, come accade in Pakistan, civili afghani stiano entrando in Iran e che vengano ospitati da parenti e amici.

 

Afghanistan

 

All'interno dell'Afghanistan, i civili continuerebbero a fuggire dalle città verso i propri villaggi di origine o altre località dell'entroterra. La fuga - verso le colline e le valli - avrebbe interessato tutte le principali città del paese.

 

Jalalabad, situata tra Kabul e la frontiera con il Pakistan di Torkham, sarebbe semideserta e la popolazione continuerebbe a fuggire. Anche a Kandahar, vicino alla frontier sudoccidentale dell'Afghanistan con la provincia pakistana del Balochistan, proseguirebbe la fuga di popolazione. A Mazar-i-Sharif, nel nord del paese, la situazione sarebbe invece più calma, ma con il peggiorare della situazione si sarebbero verificati dei saccheggi. Nella città occidentale di Herat si sarebbe registrato un notevole aumento della tensione tra la popolazione.  <

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94