Text Box: AFGHANISTAN
La situazione umanitaria
 


n. 8, 26 settembre 2001

In breve

 

-        I funzionari pakistani annunciano che le frontiere rimarranno chiuse agli afghani sprovvisti di documenti. Coloro che attraversano la frontiera illegalmente, verranno assistiti nei campi del paese.

 

-        Preoccupazione dell'UNHCR per la difficile condizione dei civili afghani dovuta alla politica di chiusura delle frontiere attuata dai paesi della regione.

 

-        L'UNHCR chiede 252 milioni di dollari per far fronte alla crisi afghana.

 

Pakistan

Le autorità pakistane hanno affermato oggi che le frontiere rimarranno chiuse agli afghani sprovvisti di documenti di viaggio, ma hanno anche detto che coloro che attraversano la frontiera illegalmente verranno assistiti nei campi del Pakistan. Le autorità pakistane stanno anche considerando la possibilità di consentire l'ingresso per ragioni umanitarie a donne, bambini e anziani che attendono alla frontiera di Chaman.

L'UNHCR comprende la tensione e la complessità della situazione - tra le quali anche le preoccupazioni realtive alla sicurezza - che i paesi confinanti con l'Afghanistan devono affrontare, ma è preoccupato dell'effetto che la politica di chiusura delle frontiera potrà apportare alla già difficile situazione dei civili afghani. Attualmente molti afghani sono bloccati alle frontiere del loro paese, dove la situazione umanitaria e le condizioni di sicurezza vanno deteriorandosi di giorno in giorno.

L'UNHCR esprime apprezzamento per il fatto che le autorità provinciali del Balochistan stiano considerando l'eventualità di consentire ad alcune persone di attraversare la frontiera di Chaman per ragioni umanitarie. Sarebbero 10-20mila le persone in attesa a Chaman, la metà delle quali senza alloggio.

Funzionari dell'UNHCR in Pakistan - facendo eco alle recenti dichiarazioni del Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e dell'Alto Commissario per i Rifugiati Lubbers - si sono detti particolarmente preoccupati che la chiusura delle frontiere stia inutilmente peggiorando la difficile situazione umanitaria in cui si trova la popolazione afghana, e che possa provocare vittime civili, soprattutto tra donne e bambini.

L'UNHCR ribadisce il suo deciso impegno a collaborare con il Governo del Pakistan - così come con quelli degli altri paesi confinanti con l'Afghanistan - nell'assistenza ai nuovi rifugiati afghani e chiede alla comunità internazionale di condividere l'onere che i nuovi flussi apporteranno.

Il campo di Darra è un vecchio insediamento di rifugiati che risale agli anni '80, quando ospitava circa 20mila persone. L'attuale capacità è tuttavia pari alla metà di questa cifra. Un team composto da operatori di UNHCR, Oxfam, autorità locali pakistane e Comitato afghano per i rifugiati esaminerà le condizioni di due canali sotterranei per l'acqua provenienti dalle vicine montagne. Sirki Taleri  è un nuovo sito, dove dovrebbe trovarsi un canale per l'acqua funzionante. In base alle rilevazioni del team, l'UNHCR darà avvio al ripristino della fornitura d'acqua. La provincia del Balochistan - così come l'Afghanistan e ampie aree dell'Iran - ha sofferto particolarmente le conseguenze della terribile siccità che ha colpito la regione negli ultimi quattro anni.

 

Finanziamenti

In un appello presentato oggi ai donatori, l'UNHCR ha richiesto 252 milioni di dollari per far fronte - nei prossimi 6 mesi - all'emergenza su vasta scala in Afghanistan e nei paesi confinanti. L'UNHCR si sta preparando per un flusso di 1 milione di persone in Pakistan, 400mila in Iran, 50mila in Tagikistan e 50mila in Turkmenistan. L'Agenzia sta inoltre finalizzando ulteriori programmi di assistenza per 500mila persone all'interno dell'Afghanistan, se dovesse essere necessario.  <

 

Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94