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materiali di lavoro e rassegna stampa sull’immigrazione

2002                                                                                                                      agosto          

 

 

 

 

Sommario:

 

REGOLARIZZAZIONE

 

 

Scheda preparata da Migrantes sulla regolarizzazione di colf e badanti.

 

 

Volantino da completare con le indicazioni su gli sportelli di consulenza  che, a livello locale, offrono un servizio di informazione ed assistenza per la compilazione delle domande di regolarizzazione.

 

 

Appello del Servizio Rifugiati e Migranti alle comunità evangeliche

 

 

 

 

 

 

 

Supplemento

“Inform. Legge”

n. 27

_________

 

 

 

a cura del:

 

SERVIZIO RIFUGIATI E MIGRANTI

 

della Federazione delle Chiese Evangeliche

in Italia

 

 

 

 

 

 

Via Firenze 38, 00184 Roma

tel. 06 48905101   Fax 06 48916959

E-mail: srm@fcei.it

 

                                                          

REGOLARIZZAZIONE DI COLF E BADANTI (COLLABORAZIONE FAMILIARE)

 

 

 

 

 

 

1.   Anzitutto si ricorda che:

per la pratica di emersione del lavoro irregolare, della firma di regolare contratto di lavoro e della conseguente consegna del permesso di soggiorno, è il datore di lavoro che deve muoversi, non il lavoratore;

-     il tutto si svolgerà presso uno dei 14.000 uffici postali (quindi non si va in nessun'altra parte, né in prefettura, né in questura, né all'ufficio provinciale del lavoro);

-     per iniziare la pratica si dovrà attendere fino ai primi di settembre, quando entrerà in vigore la nuova legge sull'immigrazione.

 

 

 

2.   Ai primi di settembre o forse già alla fine di agosto si può ritirare presso l'ufficio postale (e probabilmente anche presso i sindacati, patronati e certe associazioni) il "plico" (o cartel la) che contiene tutto il necessario per la pratica, e cioè:

 

-     il modulo (o scheda a due facciate) che il datore di lavoro dovrà compilare dichiarando che è già in corso un rapporto di lavoro negli ultimi tre mesi (agosto, luglio, giugno) e che si impegna a regolarizzare questo rapporto con un contratto di lavoro a norma di legge;

-     il bollettino di conto corrente postale per il versamento del contributo (forfetario) all'Inps per i mesi di lavoro già svolti (sembra si tratti complessivamente di circa 300 Euro);

-     la busta pre-stampata, cioè con stampato sopra l'Ufficio della Prefettura cui va indirizzata la busta (a mano si deve aggiungere soltanto la Provincia di destinazione);

-     la cedola con annesso tagliando dell’ 'assicurata.' la cedola serve per inviare la lettera come "assicurata", il tagliando rimane come ricevuta al datore (li lavoro, a dimostrazione dell' avvenuta spedizione della lettera.

N.B. - Nel plico si trova anche un foglio contenente istruzioni per la corretta compilazione e spedizione del modulo e del bollettino di conto corrente.

 

 

 

3.   Il datore di lavoro, nei due mesi dopo l'entrata in vigore della legge (in settembre-ottobre):

-     compila il modulo a chiare lettere e in ogni sua parte;

-     all'apposito sportello dell'ufficio postale fa il versamento all’ Inps servendosi del bollettino di conto corrente contenuto nel plico;

-     inserisce nella lettera la ricevuta (o attestato) di questo versamento e il modulo compilato (e, se si tratta di badante, anche il certificato medico sul familiare da assistere);

-     quindi chiude la busta e la consegna al medesimo sportello postale assieme alla cedola per l'assicurata; l'impiegato della posta restituisce il tagliando annesso alla cedola, il quale serve come ricevuta, a dimostrazione dell'avvenuta spedizione della lettera.

N.B. - Per tutta questa pratica il datore di lavoro dovrà versare allo sportello anche una somma che sembra di circa 30 Euro.

4.   Il datore di lavoro consegna anche al lavoratore fotocopia del modulo compilato e del tagliando, perché con queste carte il lavoratore, anche se ancora privo di permesso di soggiorno, non avrà problemi con la polizia fino a conclusione della pratica. Questo permesso di soggiorno, legato a un contratto per lavoro subordinato, durerà un anno ed è rinnovabile se perdura il rapporto di lavoro.

N.B. - La Questura di Roma assicura che, per il rinnovo, questo rapporto di lavoro può essere anche con altro datore di lavoro, non necessariamente col precedente.

 

 

 

5.   Spedita la lettera, il datore di lavoro e il lavoratore non devono fare più nulla, ma soltanto attendere di essere convocati dalla Prefettura presso io Sportello unico o polifunzionale (a Roma dovrebbero venire aperti 12 sportelli nelle varie parti della città, forse presso gli uffici dell'Inps). Nella lettera di convocazione saranno indicati luogo, giorno e orario dell'incontro.

        

                

                                  

 

Altre precisazioni importanti

 

 

a)   La mancanza degli allegati che, assieme al modulo, dovrebbero essere inclusi nella lettera (ricevuta del versamento all'Inps ed eventuale certificato medico sulla persona da assistere) o la non completa compilazione del modulo blocca la domanda: questa non verrà respinta o archiviata, ma accantonata per essere trattata tra le ultime. Di conseguenza la convocazione da parte della Prefettura sarà differita e forse per un tempo notevole. Però quando si viene convocati si è ancora in tempo per consegnare gli allegati mancanti o per completare la compilazione del modulo.

 

 

 

b)   Le impronte digitali non vengono rilevate alla consegna del permesso di soggiorno, ma dopo un anno, al momento del suo rinnovo.

 

 

 

c)   Nel modulo c'è un'ultima parte che è riservata al lavoratore e deve essere da lui sottoscritta. Gli si chiede di portare con sé, quando sarà convocato dalla Prefettura allo sportello polifunzionale:

4 fotografie, marca da bollo di Euro 10.33 e l'originale del passaporto o di altro documento valido per l'espatrio (ossia per il ritorno al Paese di origine).

N.B. - Quindi si faccia molta attenzione:

-     chi non possiede passaporto valido o altro documento equivalente non può regolarizzare il lavoro e il soggiorno;

-     chi avesse il passaporto scaduto o che sta per scadere, si affretti a rinnovarlo;

-     non si richiede di inserire nella busta come allegato la prova che si era in Italia negli ultimi tre mesi prima dell'entrata in vigore della legge, ma la questura può procedere a una verifica controllando il passaporto o con altri accertamenti;

altrettanto si dica per l'alloggio: il datore di lavoro non deve includere nella busta le prove che l'alloggio per il dipendente è assicurato, basta la sua dichiarazione; ma non è escluso che possa scattare una verifica.

 

d)   E’ previsto anche un contratto di lavoro part-time, comunque non inferiore a ore 25 settimanali; per raggiungere o superare questa soglia minima di ore, possono accordarsi più datori di lavoro, ma uno di loro dovrà fare da capo fila e svolgere la pratica anche a nome degli altri.

 

 

 

e)              Con la stessa procedura e con gli stessi tempi delle colf e badanti (quindi da settembre) sarà aperta la possibilità di regolarizzazione anche per altre categorie di lavoratori; sembra però che il tempo utile per presentare la domanda non siano due mesi, ma soltanto uii mese e che il versamento del contributo all'Inps sia notevolmente superiore.

 

 

 

f)   La legge sull'immigrazione (art. 33, c.8) avverte che "chiunque presenta una falsa dichiarazione di emersione..., al fine di eludere le disposizioni in materia di immigrazione, è punito con la reclusione da due a nove mesi e il datore di lavoro nel modulo che dovrà sottoscrivere si dichiara "consapevole delle sanzioni penali" previste. Anche per questo dovrà fare dichiarazioni obiettive. Tuttavia maggiore è il rischio cui va incontro se assume o continua a mantenere alle sue dipendenze un/una colf che non sia in regola con i contributi, col lavoro e col soggiorno. Si spera che le amministrazioni statali e regionali vengano incontro al notevole carico economico di chi assume nel rispetto della legge; d'altra parte il servizio domestico, specialmente delle "badanti" fa risparmiare alle regioni centinaia dì milioni di Euro.

 

 

Attenzione a non farsi ingannare da false agenzie o falsi mediatori che si dichiarano disposti, dietro compenso a fornire informazioni o documenti mancanti. Non fidarsi! Stare lontano!!!

 

 da  “MIGRANTI-press”  nr 31-35 – 30.08.2002

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

federazione delle chiese evangeliche in italia

servizio rifugiati e migranti

 

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tel. (+39) 0648905101 - fax (+39) 0648916959

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REGOLARIZZAZIONE

 

 

 

 

INFORMATI SU COME PUOI OTTENERLA

 

 

 

 

 

È possibile rivolgersi a:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

federazione delle chiese evangeliche in italia

servizio rifugiati e migranti

 

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Appello a tutte le comunità

 

 

UNA POSSIBILITA'  DI REGOLARIZZAZIONE

 PER MOLTI IMMIGRATI

 

 

Il Parlamento ha approvato una nuova legge sull’immigrazione, la cosiddetta Bossi Fini.

La legge contiene molti lati negativi e renderà molto più precaria la situazione degli immigrati, tuttavia è anche prevista una regolarizzazione di alcune categorie di immigrati irregolarmente presenti in Italia.

 

La legge probabilmente entrerà in vigore all'inizio di settembre e i datori di lavoro avranno circa  60 giorni di tempo per chiedere la messa in regola della persona immigrata con la quale esiste un rapporto di lavoro. E' un'occasione importante per molti lavoratori stranieri:  per il momento solo colf e “badanti”, ma probabilmente la possibilità sarà allargata anche ad altri tipi di lavoro subordinato.

 

Il Servizio Rifugiati e Migranti della FCEI chiede a tutte le comunità e tutte le opere delle nostre chiese di adoperarsi in ogni modo per permettere che più persone possibili possano usufruire di questa possibilità.

 

In questo senso il Servizio propone le seguenti iniziative:

 

1)     diffondere il più possibile l’informazione sulla Regolarizzazione e  soprattutto invitare tutti i datori di lavoro che hanno alle loro dipendenze lavoratori stranieri irregolari ad usufruire di questa possibilità. Lo stesso vale per gli immigrati che lavorano senza essere in regola col permesso di residenza e/o di lavoro. Se la comunità non è in grado di dare informazioni specifiche, potrà indicare le associazioni e gli organismi che sono attrezzati, in particolare Patronati, la Caritas, in qualche città l’ARCI o organizzazioni specifiche che si adoperano per la difesa dei diritti degli immigrati.

 

2)     La comunità potrebbe attivare un servizio di volontariato per assistere gli immigrati e i datori di lavoro nella compilazione delle domande (i moduli si dovranno ritirare presso gli uffici postali). In questo caso consigliamo di collegarsi con il Servizio Rifugiati e Migranti e di chiedere, se non si riceve già, il materiale SRM. materiali – Inform.Legge, via e-mail. Inoltre si raccomanda anche in questo caso di collegarsi con gli altri organismi che si occupano della questione. E’ probabile che nelle varie città si organizzeranno piccoli corsi di preparazione per svolgere questo servizio.  Il nostro Servizio rimane comunque a disposizione per tutte le informazioni  di cui disporremo.

 

3)     Le comunità potranno adoperarsi affinché più immigrati possibili trovino datori di lavoro disposti a metterli in regola.