APPELLO CONTRO I CIMITERI MARINI DI STATO
Fleba il Fenicio, morto da quindici giorni/ Dimenticò il grido dei gabbiani, e il flutto profondo del mare./ E il guadagno e la perdita. Una corrente sottomarina/ Gli spolpò le ossa in sussurri. Mentre affiorava e affondava/ Traversò gli stadi della maturità e della gioventù/ Entrando nei gorghi.
(T. S. Eliot, La morte per acqua)
Sono forse sessanta i morti nel naufragio di Lampedusa. Ognuno di loro, donne, uomini, bambine e bambini, ha avuto una donna che gli aveva dato la vita e adesso ha una striscia d’acqua a scarnificarne il corpo e a trasportarne le ossa. Dei loro nomi non sappiamo, delle loro storie nemmeno; conosciamo il mare che li porta con sé attorno ai luoghi da noi abitati.
La proposta di legge Bossi-Fini, oltre alle nuove forme di schiavitù con cui verranno accolti gli immigrati e le immigrate, propone di rendere istituzionale questo mare di morte. Con le navi della Marina Militare a pattugliare le coste, l’Italia inventa una nuova guerra contro gli esclusi.
Noi vogliamo la vita. E di fronte alla morte il coraggio di dirla, di ricordarla e di narrarla. Il coraggio del dolore e del lutto, per evitare altre morti e altre tombe marine.
A tutte le parlamentari che si oppongono alla legge, tra qualche giorno in discussione alla Camera, chiediamo di ricordare al governo e alle istituzioni parlamentari quelle morti. Un minuto di silenzio per ogni sconosciuto spolpato dal mare, come forma di ostruzionismo luttuoso.
Alle altre donne chiediamo di manifestare davanti alla Camera e davanti alle Prefetture delle loro città contro lo scandalo dei cimiteri marini di stato.
per l’organizzazione cimiterimarini@libero.it
Federica Sossi
Daniela Padoan
Giovanna Bettini
Eleonora Varisco
Ainom Maricos
Antonella Moscati
Liliana Rampello
Marisa Riosa
Iaia Vantaggiato
Valeria Bertolino
AnnaMaria Rivera
Franca Rame
Alessandra Padoan
Renata Romanczuk
Marinella Verrani
Maria Grazia Meriggi
Elena Ramaciotti
Daniela Chillemi
Norma Bertullacelli
Alessandra Mecozzi
Graziella Bertozzo