NASCE OGGI IN ITALIA IL COMITATO PER UN SOSTEGNO AI DIRITTI UMANI DEI MIGRANTI

 

Roma, 17 dicembre 2002 - La migrazione è un processo in costante evoluzione che continuerà a giocare un ruolo essenziale nelle società di tutto il mondo, con implicazioni politiche, economiche, sociali e culturali.

Oggi nel mondo –sono dati ONU – 175 milioni di persone risiedono in un Paese differente da quello di nascita, una cifra che è raddoppiata negli ultimi 25 anni. Di questi, quasi un terzo (56 milioni) vivono in Europa. Anche in Italia il fenomeno comincia ad essere consistente dato che, già oggi, vi è un immigrato ogni 38 persone: una cifra destinata ad aumentare anche per ragioni demografiche se si considera che, secondo gli esperti, mentre l’Europa è a curva demografica prossima allo zero, tra il 2000 ed il 2020 sono stati ipotizzati 50 milioni di persone in più (in età tra i 20 ed i 40 anni) nell’Africa del Nord e ben 120 milioni in più nell’Africa Subsahariana.

 

Se si tiene presente, ancora, che  (Dossier Caritas 2001) nei PVS risiede l’85% della popolazione mondiale, la quale deve vivere con una media US$ 3.500 pro-capite all’anno, contro 25.600 dollari dei Paesi ricchi, si capisce anche come in un mondo globalizzato, dove circolano beni, capitali ed informazioni, è ben difficile pensare di fermare i flussi migratori. Molto meglio allora fare i conti con le implicazioni globali – soprattutto culturali – che questo comporterá per il nostro mondo nel futuro ed accogliere i futuri nuovi nostri concittadini nel pieno rispetto dei loro diritti umani e democratici.

 

Sono questi alcuni dati ed osservazioni emersi oggi, nel corso di una Tavola Rotonda tenutasi presso la sede OIL di Via Panisperna 28 a Roma; evento che ha visto la nascita del “Comitato italiano per una campagna di informazione e sensibilizzazione nel nostro Paese sui diritti umani dei migranti e delle loro famiglie”. Aderenti al nuovo organismo, importanti realtà come gli uffici in Italia dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), la Fondazione Migrantes (CEI), la Caritas Italiana, la Casa dei Diritti Sociali - FOCUS, le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL.

 

L’iniziativa viene a pochi giorni dalla entrata in vigore (con la firma del 20^ Stato, Timor-Est) della Convenzione Internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, adottata dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite fin dal 18 dicembre 1990; un documento che metterà molti Stati Membri dell’ONU di fronte alla necessità, nel futuro prossimo,  di riconsiderare la propria normativa in materia di immigrazione. Nell’UE, nessuno degli Stati membri ha ancora ratificato la Convenzione e tra gli obbiettivi del neonato Comitato, c’è quello che la ratifica avvenga al più presto. L’iniziativa di costituzione del Comitato è avvenuta nel corso della Tavola Rotonda, dove hanno partecipato – tra gli altri – il Min. Antonio Bandini del Ministero Affari Esteri,  Giuseppe Casadio, Segretario confederale CGIL, Ugo Melchionda dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), Claudio Lenoci, Direttore dell’Ufficio OIL in Italia e Luca Dall’Oglio, Capo Missione dell’OIM in Italia.

 

Ugo Melchionda, ha ricordato l’importanza della Convenzione per due aspetti: il primo riguarda il diritto dei lavoratori migranti ad essere informati sulle condizioni di vita e di lavoro del paese di destinazione; il secondo è relativo al fatto che i lavoratori migranti, indipendentemente dalla loro condizione di residenza legale hanno diritti umani inalienabili. Un concetto non ancora totalmente recepito dall’Italia dove la sensibilità e la comprensione di questo fenomeno da parte dell’opinione pubblica non è ancora matura, aggiunge Claudio Lenoci.

 

Giuseppe Casadio, a nome di Cgil, Cisl e Uil, afferma come nella nostra legislazione siano carenti aspetti fondamentali come quello dell diritto d’asilo e di voto, solo per citarne alcuni. Una legislazione la nostra che – alla luce dei cambiamenti introdotti nel 2002 – rende precari i diritti citati nella Convenzione dell’ONU, contraddicendone il concetto di certezza nei diritti fondamentali ed introducendo il rischio di lesioni gravi dei diritti fondamentali della persona. Il Ministro Bandini, ha richiamato alla necessità di dare una dimensione europea alla campagna del nascente comitato, un concetto ripreso dalla Tavola Rotonda che si è conclusa sulla proposta che il Governo italiano inserisca nella propria agenda il tema della ratifica della Convenzione ONU, specialmente in occasione del semestre di presidenza che verrà assunta dal nostro Paese, nella seconda metà del 2003.