Modifiche del rapporto di lavoro

Cosa succede in caso di modifiche nel rapporto di lavoro intervenute prima della sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo Sportello Polifunzionale?

Possibili e sopravvenute modifiche nel rapporto di lavoro successive alla presentazione della dichiarazione di regolarizzazione o di legalizzazione possono comportare la non sottoscrizione del contratto di soggiorno per lavoro.
In caso di licenziamento del lavoratore successivo alla presentazione della dichiarazione di regolarizzazione o di legalizzazione, ma anteriore alla convocazione presso lo Sportello Polifunzionale per la stipula del contratto di soggiorno, è possibile rilasciare allo straniero un permesso di soggiorno della validità di sei mesi per attesa occupazione, ai sensi dell'art.22, comma 11, del Testo Unico 286/1998

La soluzione indicata può essere applicata anche nei casi di chiusura imprevista dell'azienda successiva alla presentazione della dichiarazione di legalizzazione, al fine di garantire la posizione del lavoratore immigrato, in analogia a quanto consentito nei casi di apertura di controversie, disciplinati dalla circolare in data 5.11.2002 del Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Si sottolinea che resta immutato l'obbligo dell'esistenza di tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa vigente per le procedure di regolarizzazione o di legalizzazione di lavoro irregolare. (05/12/02)

Cosa succede in caso di decesso della persona assistita avvenuto prima della sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo Sportello Polifunzionale?

In caso di decesso della persona assistita, potrà essere rilasciato al lavoratore straniero un permesso di soggiorno della validità di sei mesi per attesa occupazione, ai sensi dell'art.22, comma 11, del Testo Unico 286/1998, in analogia a quanto già previsto nel caso di decesso del datore di lavoro domestico avvenuta nel periodo intercorrente fra la presentazione della dichiarazione di emersione e la convocazione per la stipula del contratto di soggiorno.

Si sottolinea che resta immutato l'obbligo dell'esistenza di tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa vigente per le procedure di regolarizzazione o di legalizzazione di lavoro irregolare. (05/12/02)

Cosa succede in caso di dimissioni prima della sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo Sportello Polifunzionale?

Tenuto conto che il lavoratore, anche in considerazione di migliore offerte di lavoro potrebbe esercitare il diritto di dimettersi dall'attuale rapporto di lavoro, è possibile anche in questo caso rilasciare un permesso di soggiorno in attesa di occupazione. (05/12/02)

Può sottoscrivere il contratto di soggiorno il datore di lavoro subentrante?

E' in corso di valutazione, da parte degli organi superiori, la possibilità che il datore di lavoro domestico subentrante possa essere chiamato a sottoscrivere il contratto di soggiorno presso lo Sportello polifunzionale, in analogia a quanto già consentito per l'azienda che subentri ad altra che ha presentato la dichiarazione di legalizzazione. (05/12/02)

E' possibile rientrare temporaneamente nel Paese d'origine?

Sono molto frequenti e numerose le richieste, da parte dei lavoratori per i quali è in corso la procedura di regolarizzazione o di legalizzazione, relative alla possibilità di fare rientro nel Paese di origine per un breve periodo, con garanzia di nuovo legittimo ingresso nel territorio nazionale.

Il Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con circolare in data 16 ottobre 2002 , ha precisato che la ricevuta dell'assicurata attestante l'avvenuta presentazione della dichiarazione di regolarizzazione o di legalizzazione, "non costituisce titolo che possa consentire , in caso di esodo temporaneo dal territorio nazionale, un successivo rientro in Italia dello straniero interessato". (05/12/02)

 


Requisiti del datore di lavoro

Ci sono limiti di reddito che il datore di lavoro deve dimostrare per poter presentare la dichiarazione di emersione?

Nell’art.33 della L.189/2002, così come modificato dalla Legge n.222 del 9 ottobre 2002, non si fa nessuna menzione di limiti di reddito. (24/10/02)

Nel modulo per presentare la dichiarazione di emersione non è prevista, alla voce "stato civile" la possibilità di indicare "legalmente separato": come si deve fare?

Occorre barrare comunque la voce coniugato in quanto l'ordinamento di stato civile non prevede lo stato di legalmente separato, ma soltanto la condizione di coniugato o stato libero.
L'eventuale mancata indicazione di questo dato non impedisce tuttavia di presentare la dichiarazione di emersione
; si tratta infatti di un dato personale che può essere integrato nell'incontro finale presso lo sportello polifunzionale in Prefettura. (10/09/02)

 


Requisiti del lavoratore

Cosa si deve intendere per "tre mesi antecedenti" la data di entrata in vigore della legge?

Con circolare n.14 del 9 settembre 2002, il Ministero dell'Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, ha precisato che il termine "tre mesi antecedenti l'entrata in vigore della legge" (10 settembre 2002), relativo alla durata del lavoro irregolare prestato dal cittadino extracomunitario, non può essere interpretato nella semplice formulazione letterale, ma considerando l'insieme delle disposizioni contenute nella L.189/2002. Poiché il contributo forfettario che il datore di lavoro versa all'INPS è "pari all'importo trimestrale corrispondente al rapporto di lavoro dichiarato", deve prevalere l'interpretazione restrittiva della norma. Pertanto, può essere regolarizzato solo il lavoratore occupato per tutti i tre mesi antecedenti la data del 10 settembre 2002 e, quindi, almeno dal 10 giugno 2002. (10/09/02)
Al riguardo il Ministero dell'Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, con circolare in data 7/10/2002, ha precisato che "farà fede la dichiarazione del datore di lavoro". (24/10/02)

Si possono regolarizzare due persone occupate nell'assistenza del medesimo familiare affetto da patologia o handicap che si alternano ogni 6 mesi tenendo conto che una delle due persone non era presente nel periodo dei tre mesi antecedenti il 10 settembre 2002?

No, non è possibile, perché il datore di lavoro può presentare la dichiarazione di emersione solo nel caso che il rapporto di lavoro irregolare sia iniziato almeno dal 10 giugno 2002. (19/09/02)

Nel caso che lo straniero sia in possesso di un passaporto scaduto, oppure lo abbia smarrito, o non sia in possesso di nessun documento valido per l'espatrio, cosa deve essere allegato alla dichiarazione di emersione?

Alla dichiarazione di emersione può essere allegata la fotocopia del passaporto scaduto oppure la fotocopia del certificato di identità consolare rilasciato dalla competente autorità consolare.
In ogni caso, la mancata produzione della copia del documento valido per l'espatrio non costituisce motivo di inammissibilità o irricevibilità della domanda.
Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che "in ogni caso, all'atto della sottoscrizione del contratto, il lavoratore deve essere in possesso di un documento di identificazione in corso di validità. E' ammesso anche l'attestato di identità rilasciato dalla Rappresentanza Diplomatica del proprio Paese. In fase di rinnovo, però, il lavoratore dovrà comunque essere munito del passaporto in corso di validità"
. (24/10/02)

Il lavoratore extracomunitario che aspetta ancora la definizione della domanda di sanatoria presentata nel 1998, può essere regolarizzato con questa nuova procedura di emersione?

Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che "può essere regolarizzato, se in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa." (24/10/02)

Il minore straniero, divenuto nel frattempo maggiorenne, destinatario di un provvedimento di rimpatrio assistito a cui non ha ottemperato, può essere regolarizzato?

Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che può essere regolarizzato e che "non è necessaria la revoca del provvedimento di rimpatrio in quanto il minore è ormai divenuto maggiorenne." (24/10/02)

 


Impegni del datore di lavoro

Cosa si intende per “garantire un alloggio al lavoratore”?

Il contratto di soggiorno verrà stipulato nelle forme previste dall’art.5 bis del Testo Unico (Decreto Legislativo n.286/1998) così come introdotto dall’art.6 della L.189/2002: tale norma prevede la garanzia da parte del datore di lavoro della disponibilità di un alloggio per il lavoratore che rientri nei requisiti minimi stabiliti dalla legge per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per la Regione Toscana la legge attualmente in vigore è la L.R.T. n.96/96. (06/09/02)
L'articolo 2, comma 9 del Decreto Legge n.195 del 9 settembre 2002, convertito il Legge con modificazioni dalla Legge n.222 del 9 ottobre 2002 stabilisce che "i datori di lavoro che, in esecuzione della garanzia prevista nel contratto di soggiorno per lavoro subordinato di cui all'art. 6 della Legge 30 luglio 2002 n.189, abbiano sostenuto le spese per fornire un alloggio rispondente ai requisiti di legge, possono, a titolo di rivalsa e per la durata della prestazione, trattenere mensilmente dalla retribuzione del dipendente una somma massima pari a un terzo dell'importo complessivo mensile".
(24/10/02)

Per la procedura di regolarizzazione o di legalizzazione è richiesto il certificato di idoneità alloggiativa?

Il certificato di idoneità alloggiativa deve essere prodotto solo per la richiesta della carta di soggiorno e per la richiesta di ricongiungimento familiare.
Per la procedura di regolarizzazione e per quella di legalizzazione, non occorre il certificato di idoneità alloggiativa: è il datore di lavoro che garantisce circa la sistemazione alloggiativa del lavoratore.
Al momento del rinnovo del permesso di soggiorno, la Questura potrà richiedere documentazione ulteriore che dimostri la disponibilità dell'alloggio da parte del lavoratore, secondo i requisiti di legge. (19/09/02)

Per regolarizzare più persone occupate nell'assistenza del medesimo familiare affetto da patologia o handicap, è necessario avere più certificati medici ?

Occorre allegare a ciascuna dichiarazione di emersione il certificato medico in originale, a documentazione della necessità di assistenza continua.(19/09/02)

Cosa vuol dire garantire il pagamento delle spese di viaggio per l’eventuale rientro del lavoratore nel paese di provenienza?

Il datore di lavoro è tenuto al pagamento delle spese di viaggio per l’eventuale rientro nel paese di provenienza in questi casi:

  1. ritorno definitivo nel paese di provenienza in vigenza del contratto di lavoro: in questo caso il lavoratore è tenuto a consegnare il permesso di soggiorno all’Ufficio di Polizia di frontiera;
  2. cessazione del rapporto di lavoro per vari motivi: il datore di lavoro comunica alla Prefettura-Ufficio Territoriale di Governo la variazione al contratto di soggiorno e il lavoratore può ricevere dalla Questura un permesso di soggiorno per attesa occupazione della durata di sei mesi. Se, trascorsi i sei mesi, il lavoratore non ha trovato un nuovo lavoro, deve lasciare il territorio nazionale e il viaggio di rientro definitivo nel paese di provenienza è a carico dell’ultimo datore di lavoro. (06/09/02)

Chi deve recarsi agli Uffici Postali per presentare la dichiarazione di emersione?

Con circolare n.14 del 9 settembre 2002, il Ministero dell'Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, ha sottolineato che sia la L.189/2002 che il D.L.195/2002 prevedono che la dichiarazione di emersione "è presentata dal richiedente, a proprie spese, agli Uffici Postali". Poiché il richiedente è il datore di lavoro, è proprio il datore di lavoro che deve recarsi agli Uffici Postali per la presentazione della dichiarazione, munito del documento di identità personale in originale; in alternativa, il datore di lavoro può conferire un'apposita delega ad altra persona. Tale delega dovrà essere presentata agli Uffici Postali dalla persona delegata, unitamente ad un documento di riconoscimento del delegante. La delega deve contenere l'autorizzazione sottoscritta dal datore di lavoro che delega l'incaricato ad inviare l'assicurata contenente la prevista modulistica. (10/09/02)

 


Lavoratori subordinati

Un cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno per studio e regolarmente occupato in un’azienda con rapporto a tempo determinato e orario part-time a 20 ore settimanali, ma che lavora in realtà a tempo pieno può essere regolarizzato e in tal caso ottenere il permesso di soggiorno per motivi di lavoro?

In questo caso non si applica l’art.33 della L.189/2002, così come modificato dalla Legge n.222 del 9 ottobre 2002, che si riferisce soltanto al rapporto di lavoro domestico e di assistenza familiare. Per la legalizzazione dei lavoratori subordinati si applica la procedura indicata nel Decreto Legge n. 195 convertito in Legge dalla Legge n.222 del 9 ottobre 2002 pubblicata sulla G.U. n.240 del 12.10.2002. (24/10/02)

Il socio lavoratore di una cooperativa di produzione lavoro o sociale può essere legalizzato?

Può essere legalizzato solo il dipendente della cooperativa che abbia con la cooperativa un rapporto di lavoro subordinato o il socio della cooperativa inquadrato come dipendente nel regolamento della cooperativa approvato e depositato presso la Direzione provinciale del Lavoro, ai sensi della Legge 142/2001. (05/11/02)

La procedura per la legalizzazione di lavoratori subordinati prevede la possibilità di sottoscrivere un contratto part-time e qual è il minimo contrattuale che deve essere rispettato?

Si può sottoscrivere un contratto part-time e il minimo contrattuale deve essere quello previsto per il part-time dal contratto collettivo nazionale di riferimento e, comunque, non potrà andare al di sotto della soglia di 20 ore settimanali, come precisato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con circolare n.50 del 20 settembre 2002. (05/11/02)

Che tipo di contratto può essere stipulato per i lavoratori extracomunitari occupati nelle imprese agricole?

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con circolare n.52 del 25 ottobre 2002 ha precisato quanto segue: "A parziale integrazione delle disposizioni attuative emanate con la circolare in oggetto indicata, per quanto riguarda l'applicazione nel settore agricolo del decreto legge 195/02 convertito nella legge 222/02, si dispone, considerate le particolari esigenze di flessibilità nel settore e quanto previsto dal CCNL operai agricoli e florovivaisti del 10 luglio 2002, la possibilità per le imprese agricole di stipulare un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato della durata di un anno (10 settembre 2002 - 10 settembre 2003) con la garanzia di un numero minimo di giornate annue pari a 160, rispetto alle 312 lavorabili in un anno, e con garanzia di occupazione mensile minima di almeno 10 giornate". (05/11/02)

E' prevista la possibilità di regolarizzazione di un extracomunitario da parte di impresa che subentri ad altra che ha presentato l'istanza di legalizzazione?

Il Ministero dell'Interno con nota in data 31.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha ritenuto che "la regolarizzazione sia possibile in relazione alla prosecuzione, in capo all'azienda subentrante, degli obblighi relativi ai rapporti di lavoro costituiti di fatto dall'azienda cedente". (05/11/02)

 


Aspetti retributivi e contributivi

Quali sono i costi contributivi mensili dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno?

Dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno occorre versare i normali contributi orari previsti per lavoratori domestici e per assistenza familiare. (06/09/02)

Si possono dedurre dalla denuncia dei redditi i contributi versati successivamente alla sottoscrizione del contratto di soggiorno?

L’art.30 della L.342/2000 stabilisce la deducibilità, fino all’importo di Euro 1549,37, dal reddito complessivo ai fini dell’Irpef dei contributi obbligatori pagati dal datore di lavoro. (02/12/02)

Come vengono calcolati i contributi da versare per ora di lavoro?

Per la regolarizzazione del lavoratore domestico occupato nei tre mesi antecedenti il 10 settembre 2002 si versa un importo forfettario di Euro 290; per l’eventuale regolarizzazione dei periodi precedenti, si applica il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali emanato in data 26.8.2002 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.227 del 27.9.2002. (03/10/02)

Cosa succede se non si riesce a garantire al lavoratore il minimo mensile di Euro 439.00?

Il rispetto del minimo mensile di Euro 439.00 è una delle condizioni per poter usufruire della regolarizzazione. Mancando questa condizione, decade la possibilità di regolarizzazione. (06/09/02)

Possono essere comulate - ai fini del raggiungimento del minimo stabilito - le ore di lavoro prestate come badante con quelle prestate come collaboratrice domestica?

Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che è possibile in quanto "il contratto di lavoro a cui si fa riferimento è lo stesso." (24/10/02)

Come si possono calcolare i contributi Inps per i contratti di lavoro domestico?

Il calcolo dei contributi si divide in tre periodi:

LAVORO PRESTATO PRIMA DEL 10 GIUGNO 2002

·       La legge prevede che devono essere pagati i contributi anche per le prestazioni irregolari effettuate prima del 10 giugno 2002; con Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali emanato in data 26.8.2002 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.227 del 27.9.2002, sono state determinate le modalità.

LAVORO PRESTATO NEL PERIODO 10 GIUGNO 2002 – 9 SETTEMBRE 2002

·       Nel kit per la regolarizzazione è stato inserito un bollettino di conto corrente postale precompilato con l’importo di Euro 290,00; si tratta di un importo fisso, dovuto indipendentemente dal periodo lavorato nel trimestre e dal numero di ore di lavoro settimanali.

LAVORO PRESTATO DAL 10 SETTEMBRE 2002

·       Il periodo di lavoro successivo a questa data è da considerarsi regolare a tutti gli effetti e quindi i datori di lavoro sono tenuti al versamento dei contributi anche se il contratto di soggiorno ancora non è stato sottoscritto presso lo Sportello Polifunzionale istituito in Prefettura. In data 16/10/2002 la Direzione Centrale Entrate Contributive dell'I.N.P.S. ha precisato che la denuncia di rapporto di lavoro domestico (mod. LD09) potrà essere utilmente presentata entro il 10 gennaio 2003, con obblighi contributivi decorrenti dal 10 settembre 2002.

(17/10/02)

Come si possono calcolare i contributi Inps per lavoratori subordinati?

LAVORO PRESTATO NEL PERIODO 10 GIUGNO 2002 – 9 SETTEMBRE 2002

·       Nel kit per la regolarizzazione è stato inserito un bollettino di conto corrente postale precompilato con l’importo di Euro 700,00; si tratta di un importo fisso, dovuto indipendentemente dal periodo lavorato nel trimestre e dal numero di ore di lavoro settimanali.

LAVORO PRESTATO DAL 10 SETTEMBRE 2002

·       Il periodo di lavoro successivo a questa data è da considerarsi regolare a tutti gli effetti e quindi i datori di lavoro sono tenuti al versamento dei contributi anche se il contratto di soggiorno ancora non è stato sottoscritto presso lo Sportello Polifunzionale istituito in Prefettura.
In data 16/10/2002 la Direzione Centrale Entrate Contributive dell'I.N.P.S. ha precisato che i connessi adempimenti contributivi (denuncia e versamento dei contributi con effetto dal 10 settembre 2002) devono essere effettuati entro la scadenza del periodo di paga riferito al mese di novembre e cioè entro il 16 dicembre 2002, senza aggravio di somme aggiuntive.
La presentazione dei modelli DM68 potrà avvenire anche presso lo Sportello Polifunzionale nei giorni di lunedì e mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 17.00 e il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
I contributi sono calcolati sulla base dell'aliquota percentuale prevista per la qualifica (per esempio, operaio, impiegato, dirigente) nel settore di attività svolta (per esempio, artigianato, industria, commercio).

(17/10/02)

Come devono essere effettuati gli adempimenti contributivi per i lavoratori extracomunitari agricoli?

In data 21/10/2002 l'I.N.P.S. ha precisato che gli adempimenti contributivi dovranno essere effettuati con le seguenti modalità senza aggravio di somme aggiuntive:

·       denuncia aziendale: qualora l'azienda non sia già nota come azienda agricola dovrà presentare la DA apponendo sul frontespizio la dicitura "regolarizzazione lavoratori extracomunitari Legge 222/2002" entro la data dell'11 novembre 2002.

·       registro d'impresa: il registro d'impresa dovrà essere presentato entro i 5 giorni successivi al termine ultimo previsto per la regolarizzazione (11 novembre 2002); per il periodo intercorrente tra il 10 settembre e la data ultima citata (11 novembre 2002) sarà considerata quale denuncia di avviamento al lavoro la dichiarazione presentata agli Uffici Postali.

·       DMAG-unico: le giornate di lavoro e le retribuzioni corrisposte relative al periodo 10 settembre 30 settembre 2002 saranno riportate nel nuovo modello DMAG-unico del terzo trimestre 2002 che dovrà essere presentato entro il 25 gennaio 2003 (data di scadenza del quarto trimestre de 2002). (24/10/02)

A chi spetta versare i contributi per i lavoratori domestici?

Il totale dei contributi viene versato trimestralmente dal datore di lavoro che può trattenere al lavoratore la quota a suo carico. (09/10/02)

Dove si può consultare il contratto collettivo nazionale di lavoro domestici?

Il contrattto collettivo nazionale di lavoro domestico si può consultare nelle pagine del Cnel.
L’allegato 1 al vademecum contiene la classificazione dei lavoratori domestici.
Un’utile Guida al lavoro domestico si trova nel sito dell’INPS. (06/09/02)

La cifra di 439.00 Euro che deve essere garantita, anche come risultato di ore lavorate presso più datori di lavoro, è da considerarsi come la retribuzione netta da corrispondere al lavoratore - alla quale aggiungere quanto versato come contributi INPS - oppure come il risultato comprensivo anche della cifra pagata come contributi INPS?

Si ritiene che tale importo sia da riferire alla cifra di L.850.000 che fu ritenuta reddito sufficiente (circolare del Ministero del Lavoro n.55/2000).
Pertanto la cifra di Euro 439 è da considerarsi retribuzione da corrispondere al lavoratore.Il datore di lavoro domestico non è infatti sostituto di imposta ed è tenuto al versamento dei contributi all'INPS. (10/09/02)

 


Aspetti previdenziali e assistenziali

Cosa devono fare i datori di lavoro dopo la presentazione della dichiarazione per la legalizzazione di lavoratori subordinati al fine di adempiere agli obblighi previdenziali e assistenziali?

Come indicato nella nota datata 27 settembre emanata dall'INAIL- Direzione Centrale Rischi- "i datori di lavoro devono presentare entro e non oltre cinque giorni dall'inoltro della dichiarazione di emersione denuncia di iscrizione ai fini dell'apertura di una distinta posizione assicurativa territoriale per i lavoratori emersi, anche nel caso in cui il datore di lavoro sia già titolare di precedenti rapporti assicurativi".

Il modulo di iscrizione deve essere corredato della copia della ricevuta dell'assicurata comprovante l'avvenuta presentazione della dichiarazione di emersione, nonché della Denuncia Nominativa degli Assicurati, tramite appositi moduli.

Il rapporto assicurativo avrà come data di inizio il 10 settembre 2002. (03/10/2002)

Cosa succede se la denuncia di iscrizione all'INAIL non avviene entro i cinque giorni dalla presentazione della dichiarazione per la legalizzazione di lavoratori subordinati?

In assenza di indicazioni al riguardo e in attesa di eventuali precisazioni, al momento, l'Ufficio, sentito l'I.N.A.I.L., ritiene che non siano applicabili sanzioni in caso di ritardata presentazione della denuncia di iscrizione da parte di coloro che hanno presentato la dichiarazione per la legalizzazione di lavoratori subordinati prima del 27 settembre 2002. Ciò in considerazione del fatto che la circolare I.N.A.I.L. è stata diramata il 27 settembre 2002, dopo l'entrata in vigore della Legge 189/2002 e del Decreto Legge 195/2002, attualmente in corso di conversione con modifiche che attengono anche a nuove fattispecie di non punibilità dei datori di lavoro. (04/10/2002)

Se il contratto di soggiorno non viene stipulato devono essere corrisposti comunque i premi assicurativi e previdenziali?

Qualora il contratto di soggiorno non venga stipulato per i motivi ostativi previsti dalla Legge, poiché il rapporto di lavoro è stato di fatto espletato, i datori di lavoro devono comunque corrispondere i premi assicurativi dal 10 settembre 2002 fino alla data della notifica del provvedimento di archiviazione. (03/10/2002)

Quando si devono istituire il libro matricola ed il libro paga?

Al momento della presentazione della denuncia di iscrizione all'INAIL, quest'ultimo vidima il libro paga e il libro matricola. Da quel momento il lavoratore deve esservi iscritto. (03/10/2002)

Cosa deve fare il datore di lavoro che ha già istituito il libro matricola ed il libro paga?

La Direzione Centrale Rischi dell'I.N.A.I.L. ha precisato in data 4 ottobre 2002 che il datore di lavoro, dopo l'apertura di una distinta posizione assicurativa territoriale per i lavoratori emersi, deve procedere alle annotazioni previste sul libro matricola e sul libro paga esistenti, provvedendo ad evidenziare a fianco del nominativo di ciascun lavoratore emerso il numero della posizione assicurativa territoriale appositamente istituita. (04/10/2002)

Quando deve essere predisposta e consegnata la busta paga?

La busta paga deve essere predisposta e consegnata allo scadere del periodo di paga successivo all'iscrizione a libro paga.
Il periodo di paga è quello stabilito nel relativo contratto collettivo nazionale di riferimento. (03/10/2002)

 


Adempimenti contrattuali

Da quando decorre il contratto di soggiorno?

Il Ministero del Lavoro con circolare n. 50/2002 del 20.9.2002 ha precisato che "il contratto di soggiorno decorre dalla data di entrata in vigore della Legge, cioè dal 10.9.2002. Da tale data decorrono tutti gli obblighi contrattuali e di legge previsti tra cui quelli relativi agli obblighi assicurativi e previdenziali, così come tutti gli altri obblighi legati allo svolgimento del rapporto di lavoro. Pertanto, il datore di lavoro è obbligato, a decorrere dal 10.9.2002, a pagare i relativi contributi previdenziali e premi assicurativi.
Qualora il contratto di soggiorno non potesse essere stipulato, per motivi ostativi previsti dalla normativa vigente, poiché il rapporto di lavoro è stato di fatto espletato, si ritiene che debbano essere comunque dovuti i contributi previdenziali e i premi assicurativi afferenti a detto rapporto per il periodo successivo all'entrata in vigore della legge n.189/2002 e cioè il 10.9.2002"
. (03/10/2002)

Quando va fatta la Denuncia Nominativa degli Assicurati all'INAIL, ai fini della regolarizzazione dei lavoratori domestici?

La Denuncia Nominativa degli Assicurati deve essere effettuata entro ventiquattro ore dalla stipula del contratto di soggiorno, come indicato nella circolare n. 58 emanata dall'INAIL in data 10 settembre 2002. Nella denuncia devono essere indicati i seguenti dati:

·       codice fiscale del datore di lavoro

·       codice fiscale del lavoratore assunto, se conosciuto

·       data (giorno/mese/anno) della relativa assunzione

L'adempimento dovrà essere assolto avvalendosi di uno degli strumenti sottoelencati:

·       in via preferenziale, telefonando al numero verde 803.888 (call center)

·       in via residuale:

·       tramite posta elettronica all'indirizzo dna@inail.it

·       recandosi in qualsiasi sede INAIL del territorio nazionale e compilando il modulo predisposto dall'Istituto e disponibile in tutte le sedi

·       tramite fax: numero verde 800.657.657 utilizzando il modulo è disponibile sul sito internet www.inail.it, nell'area "Assicurazione", opzione "Denuncia Nominativa Assicurati"

L'INAIL ha precisato che nella compilazione del modulo alla voce "posizione assicurativa ditta" dovrà essere indicato otto volte il numero 9 (99999999). (03/10/2002)

 


Sottoscrizione del contratto

Nel caso che lo straniero sia in possesso di un passaporto scaduto, oppure lo abbia smarrito, o non sia in possesso di nessun documento valido per l'espatrio, cosa deve essere presentato al momento della sottoscrizione del contratto di soggiorno?

Si premette che la mancata produzione della copia del documento valido per l'espatrio non costituisce motivo di inammissibilità o irricevibilità della domanda. Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che "in ogni caso, all'atto della sottoscrizione del contratto, il lavoratore deve essere in possesso di un documento di identificazione in corso di validità. E' ammesso anche l'attestato di identità rilasciato dalla Rappresentanza Diplomatica del proprio Paese. In fase di rinnovo, però, il lavoratore dovrà comunque essere munito del passaporto in corso di validità". (2/12/02)

Quanti contratti di lavoro saranno sottoscritti se i datori di lavoro sono più di uno?

Nel caso siano state presentate più dichiarazioni di emersione da parte di più datori di lavoro che occupano alle proprie dipendenze il medesimo lavoratore, le Prefetture-Uffici Territoriali del Governo inviteranno tutte le parti coinvolte a firmare il contratto di soggiorno nella stessa data presso lo sportello polifunzionale. Saranno stipulati tanti contratti quanti sono i datori di lavoro e sarà concesso naturalmente un unico permesso di soggiorno. (02/12/02)

Nel caso che il datore di lavoro anziano o impedito non possa recarsi allo Sportello polifunzionale presso la Prefettura-Ufficio Territoriale di Governo per sottoscrivere il contratto di soggiorno, chi può sottoscrivere il contratto di soggiorno al posto suo?

Occorre distinguere se si tratta di un impedimento permanente, già esistente al momento di presentare la dichiarazione di emersione, oppure temporaneo oppure di persona incapace di intendere e di volere.
Se l’impedimento permanente esiste al momento della presentazione della dichiarazione di emersione, tale dichiarazione può essere presentata, in qualità di datore di lavoro, da un parente, anche non convivente qualora si tratti di regolarizzazione di persona di origine extracomunitaria occupata nell'assistenza a componente della famiglia affetto da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza. In tal caso, il parente datore di lavoro sarà chiamato a sottoscrivere il contratto di soggiorno presso lo Sportello polifunzionale presso la Prefettura-Ufficio Territoriale di Governo e si assumerà i relativi oneri retributivi e contributivi.
In alternativa, il datore di lavoro impedito, ma capace di intendere e volere, può conferire a persona di fiducia una procura in carta semplice non autenticata, accompagnata da un documento del datore di lavoro e dalla relativa fotocopia, ai fini della sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo Sportello polifunzionale presso la Prefettura-Ufficio Territoriale di Governo.
Il datore di lavoro si assumerà i relativi oneri retributivi e contributivi. Questa soluzione è applicabile anche alla regolarizzazione di cittadini extracomunitari adibiti al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
Nei casi in cui le soluzioni sopra prospettate non siano possibili, lo Sportello polifunzionale esaminerà il singolo caso per altre soluzioni.
Se l’impedimento è temporaneo e sorge al momento della convocazione presso lo Sportello polifunzionale per la sottoscrizione del contratto di soggiorno, è necessario che l’interessato comunichi tale impedimento allo Sportello polifunzionale per spostare l’appuntamento.
Se la persona è dichiarata incapace di intendere e volere, non ha capacità giuridica e quindi la dichiarazione di emersione e i successivi adempimenti sono a carico del tutore o del curatore. (24/09/02)

Come si calcolano le ferie per i lavoratori domestici nel caso di più datori di lavoro?

Come previsto dall'art.20 del Contratto collettivo nazionale di lavoro domestico, "indipendentemente dalla durata dell'orario di lavoro, per ogni anno di servizio presso lo stesso datore di lavoro, il lavoratore ha diritto a un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi".
Se il lavoratore ha più datori di lavoro, ciascun datore di lavoro deve garantire un periodo di ferie di 26 giorni l'anno, retribuiti in proporzione all'orario effettuato. Durante il periodo di godimento delle ferie il lavoratore ha diritto per ciascuna giornata ad una retribuzione pari a 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile.
Per esempio: se viene corrisposta una paga settimanale di 80.00 Euro, il compenso per ogni giorno di ferie è pari a 13,33 ( 80 x 52:12:26). (10/09/02)

In caso di licenziamento del lavoratore, successivo alla regolarizzazione, e tempestivamente segnalato dal datore di lavoro alle Questure, l'immigrato potrà avvalersi dell'iscrizione alle liste di collocamento e di sei mesi di tempo per la ricerca di un nuovo datore di lavoro?

Si, in questo caso valgono le disposizioni di carattere generale previste dalla normativa in vigore, che prevedono la possibilità dell’iscrizione per un periodo non inferiore a sei mesi, salvo un più lungo periodo di residua validità del permesso di soggiorno. (05/11/02)

 


Permesso di soggiorno

Chi ha un permesso di soggiorno per un motivo che non permette il lavoro (salute, missione, affari, cure mediche, minore età, richiedente asilo) può essere regolarizzato?

Sì, può essere regolarizzato in quanto il lavoro svolto dallo straniero durante la vigenza di tali titoli di soggiorno non può che essere ritenuto irregolare, poiché tali tipi di permesso non consentono l'attività lavorativa. (03/10/02)

Può essere regolarizzato un richiedente asilo?

Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che "il richiedente asilo, in attesa dell'audizione innanzi alla competente commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato, può accedere alla regolarizzazione, senza sospendere o annullare l'iter procedurale attivato per il riconoscimento stesso. Se successivamente gli verrà riconosciuto lo status di rifugiato, potrà convertire il permesso di soggiorno per lavoro in quello più favorevole collegato allo status di rifugiato". (24/10/02)

Allo scadere del primo anno di permesso di soggiorno rilasciato dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo Sportello polifunzionale in Prefettura, il lavoratore deve dimostrare di essere occupato ancora presso lo stesso datore di lavoro, svolgendo la medesima attività?

Per i lavoratori subordinati di cui all'art. 1, comma 5 del Decreto Legge n. 195 convertito con modificazioni nella Legge n.222 del 9.10.2002 pubblicata sulla G.U. n.240 del 12.10.2002, è previsto che il permesso di soggiorno può essere rinnovato "previo accertamento dell'esistenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato ovvero a tempo determinato di durata non inferiore ad un anno, nonché della regolarità della posizione contributiva previdenziale ed assistenziale del lavoratore extracomunitario interessato".
Pertanto, dalla formulazione della norma, si deduce che il lavoratore può essere occupato anche presso un datore di lavoro diverso, purché il contratto di lavoro sia di durata non inferiore ad un anno.
Alla luce di una interpretazione sistematica della normativa, si ritiene che quanto sopra sia applicabile anche alle persone occupate con contratto di lavoro domestico che pertanto potranno ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno anche se occupate presso un datore di lavoro diverso. (24/10/02)

Chi ha ricevuto un Decreto di espulsione, può essere regolarizzato?

Fino all'entrata in vigore del Decreto Legge n. 195 convertito con modificazioni nella Legge n.222 del 9.10.2002 pubblicata sulla G.U. n.240 del 12.10.2002 potevano essere regolarizzati solo coloro che fossero stati precedentemente titolari di un permesso di soggiorno, a qualsiasi titolo, che non fosse stato rinnovato. Le nuove disposizioni (lettera a art.1 comma 8 del Decreto Legge n. 195 convertito con modificazioni nella Legge n.222 del 9.10.2002 pubblicata sulla G.U. n.240 del 12.10.2002) hanno introdotto la possibilità di regolarizzare anche gli stranieri colpiti da provvedimento di espulsione "per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno, salvo che sussistano le condizioni per la revoca del provvedimento in presenza di circostanze obiettive riguardanti l'inserimento sociale" e che non siano presenti i motivi ostativi indicati nel comma 8 citato e nell'art.33, comma 7 della L.189/2002, così come modificato dalla Legge n.222 del 9 ottobre 2002. (24/10/02)

In caso di regolarizzazione di un lavoratore extracomunitario colpito da un provvedimento di espulsione (legge 189/2002, art. 33, comma 7 e legge 222/2002, art. 1, comma 8) occorre presentare istanza di revoca?

Il Ministero dell'Interno con nota in data 31.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che "non si ritiene necessaria la presentazione di apposita istanza di revoca, poiché, ove ne sussistano le condizioni, la revoca del provvedimento di espulsione opera ex-lege, ai sensi dell'art.2, comma 2 della legge 222/2002, al momento del rilascio del permesso di soggiorno". (05/11/02)

Chi ha un permesso di soggiorno per motivi di studio può essere regolarizzato?

I titolari di permesso di soggiorno per studio possono essere regolarizzati se svolgono un'attività lavorativa in posizione irregolare.

Il cittadino non comunitario al quale è stato contestato il reato di cui all'art. 6 del T.U. 286/1998 (mancata esibizione di documenti d'identificazione) alle autorità di Pubblica Sicurezza, può essere regolarizzato?

Può essere regolarizzato ma, al momento della stipula del contratto di soggiorno, dovrà necessariamente presentare il passaporto o altro documento valido per l'espatrio. I motivi ostativi sono quelli indicati dall'art.33, comma 7 della L.189/2002, così come modificato dalla Legge n.222 del 9 ottobre 2002 e dall'art.1 comma 8 del Decreto Legge n. 195 convertito con modificazioni nella Legge n.222 del 9.10.2002. (24/10/02)

Cosa avviene nei confronti del figlio minore a seguito del lavoratore, interessato dalla procedura di regolarizzazione?

Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che "il minore verrà iscritto nel permesso di soggiorno rilasciato al genitore a seguito dell’avvenuta regolarizzazione." (24/10/02)

 


Varie

Qual è la procedura da seguire per assumere dall’estero un collaboratore domestico o una persona addetta all’assistenza di familiari malati dopo l’entrata in vigore della L.189/2002?

Se dopo l’entrata in vigore della L.189/2002 un datore di lavoro desidera assumere personale extracomunitario che si trova ancora all’estero, occorre seguire la procedura indicata dall’art.18 della L.189/2002 (06/09/02).

Come si deve comportare il lavoratore extracomunitario se il suo datore di lavoro rifiuta di presentare la dichiarazione di emersione?

Il Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con nota in data 5.11.2002, ha stabilito che i lavoratori che hanno adito formalmente le vie legali al fine di mantenere il rapporto di lavoro o di riassumere quello interrotto o aprano una vertenza tramite associazioni sindacali o di patronato, possono ottenere un permesso di soggiorno per una durata di sei mesi, ai sensi dell'art.22, comma 11, del Testo unico sull'immigrazione.
Resta immutato l'obbligo dell'esistenza di tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa vigente per le procedure di emersione-legalizzazione del lavoro irregolare, nonchè il rispetto dei termini previsti per la richiesta del permesso di soggiorno opportunamente documentato.
Il lavoratore extracomunitario può quindi rivolgersi, oltre che alle associazioni sindacali e di patronato, anche alla Direzione Provinciale del Lavoro, Servizio Politiche del Lavoro, ai fini della instaurazione della controversia. (06/11/02)

Quante dichiarazioni di emersione dovranno essere presentate se i datori di lavoro sono più di uno?

Ciascun datore di lavoro deve presentare la propria dichiarazione di emersione. Ognuno pagherà il contributo forfettario pari a Euro 290 e le spese per l'assicurata pari a Euro 40. Il collegamento tra le domande avverrà a cura degli Uffici.
Le Prefetture-Uffici Territoriali del Governo inviteranno tutte le parti coinvolte a firmare il contratto di soggiorno nella stessa data presso lo sportello polifunzionale. Saranno stipulati tanti contratti quanti sono i datori di lavoro e sarà concesso naturalmente un unico permesso di soggiorno. (24/10/02)

A chi va presentato il ricorso contro il provvedimento di rigetto della richiesta e quali saranno le conseguenze?

Il Ministero dell'Interno con circolare in data 7.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha precisato che "il mero provvedimento di rigetto, essendo di natura amministrativa, è ricorribile presso il T.A.R., da parte del datore di lavoro, nei tempi e nelle modalità previste dalla legge.
Allo straniero, quindi, viene notificato il rifiuto di rilascio del permesso di soggiorno con invito ad allontanarsi dal territorio nazionale entro 15 giorni. Nel caso in cui non si allontani spontaneamente, qualora rintracciato, verrà espulso con provvedimento ricorribile presso il Tribunale in composizione monocratica, così come previsto dall’art. 13, c. 8, della legge n. 189 del 30 luglio 2002."
(24/10/02)

Cosa succede in caso di decesso del datore di lavoro domestico avvenuto tra la presentazione della domanda di regolarizzazione e la stipula del contratto di soggiorno?

Il Ministero dell'Interno con nota in data 31.10.2002 nel fornire risposte ai quesiti più ricorrenti ha ritenuto che "in relazione all'attività lavorativa dichiarata dal datore di lavoro deceduto, nelle more della conclusione della regolarizzazione, possa essere consentita al lavoratore straniero l'ulteriore permanenza sul territorio nazionale, in analogia con quanto previsto dall'articolo 22, comma 11, del Testo Unico sull'Iimmigrazione". (05/11/02)