Novità Europa del 30/11/2002

ASGI–Provincia di Torino Progetto Atlante a cura di Chiara Favilli

http://www.provincia.torino.it/xatlante/00start.htm

 

 

1. Accordo amichevole tra l’Italia e i cittadini bosniaci espulsi dal campo Casilino 700 di Roma................................................................................................................................. 2

2. Quarto rapporto annuale sui diritti umani............................................................................... 2

3. Verso l’allargamento ad est dell’Unione europea..................................................................... 2

4. La Svizzera rigetta il referendum sull’espulsione dei richiedenti asilo..................................... 3

Misure adottate nel Consiglio GAI del 28-29 novembre 2002........................................................ 3

5. Regolamento Dubino II............................................................................................................ 3

6. Approvate la direttiva e la decisione quadro sul favoreggiamento dell’ingresso illegale........................................................................................................................................... 3

7. Stato d’attuazione degli obiettivi di Siviglia............................................................................. 3

8. Accordi di riammissione e cooperazione Paesi terzi................................................................ 3

9. Adottati i due programmi sul rimpatrio................................................................................... 4

10. Conclusioni sui Paesi terzi sicuri........................................................................................... 4

11. Decisione quadro su razzismo e xenofobia............................................................................ 4

12. Rafforzamento della rete di ufficiali che si occupano di immigrazione (Immigration Liason Officers)..................................................................................................... 4

13. Rinviato l’accordo sulle direttive procedure e accoglienza..................................................... 5

14. Cooperazione consolare comune............................................................................................ 5

 


 

1. Accordo amichevole tra l’Italia e i cittadini bosniaci espulsi dal campo Casilino 700 di Roma

Si è concluso con un regolamento amichevole il ricorso promosso dai cittadini dell’ex-iugoslavia Paso Sulejmanovic, Hazdira Sulejmanovic, Nenad Sulejmanovic e Halida Sultanovic contro l’Italia per la violazione degli articoli 3, 13 e 14 della Convenzione in occasione della loro espulsione verso la Bosnia Erzegovina. Tale accordo è stato recepito dalla Corte Europea con una sentenza adottata l’8 novembre e che ha sancito la cancellazione dal ruolo della causa. Dopo un breve riferimento ai fatti di causa ed agli elementi di diritto la sentenza riporta il testo dell’accordo raggiunto dalle parti. Il Governo si è così impegnato a revocare i provvedimenti di espulsione; a consentire ai ricorrenti e ai loro familiari di rientrare in Italia non oltre il 31 ottobre 2002; a concedere ai ricorrenti un permesso di soggiorno per motivi umanitari ai sensi dell’art. 5, comma 6, del d. lgsl. 286/98 rinnovabile annualmente salvo che vi siano ostacoli connessi alla commissione di reati in materia di immigrazione; ad adoperarsi con il Comune di Roma per l’individuazione di un alloggio temporaneo prima di trovare un alloggio definitivo in un campo attrezzato; ad intervenire presso le autorità competenti affinché i figli in età scolare possano essere iscritti alla scuola e recuperare il tempo perduto dal loro rinvio in Bosnia, ad intervenire affinché uno dei ricorrenti possa accedere alle cure mediche fornite dal servizio sanitario nazionale. Inoltre il Governo verserà a ciascuno dei 16 beneficiari elencati nell’accordo 7746,90 €. Inoltre 2 656,31 € a titolo di rimborso spese saranno versati all’avvocato dei ricorrenti, Nicolò Paoletti, che ha rinunciato al suo onorario in quanto ha assistito i ricorrenti a titolo gratuito.

 

 

2. Quarto rapporto annuale sui diritti umani

La Presidenza danese ha presentato il quarto rapporto annuale sui diritti umani relativo al 2002. Lo scopo del rapporto è quello di passare in rassegna le politiche europee che costituiscono una concreta attuazione ai valori della democrazia, dello stato di diritto, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali sui quali si basa la stessa Unione.

 

 

3. Verso l’allargamento ad est dell’Unione europea

Il 24 e 25 ottobre si è tenuto un importante Consiglio dell’Unione dedicato a sciogliere dei nodi cruciali riguardanti l’allargamento dell’Unione e definire così la struttura delle future negoziazioni con i Paesi candidati. Innanzitutto è stata approvata la proposta di raccomandazione della Commissione sulla scelta dei Paesi che risultano 10: Cipro, la Repubblica Ceca, l’Estonia, l’Ungheria, la Lettonia, la Lituania, Malta, la Polonia, la repubblica Slovacca e la Slovenia. Questi Stati saranno in grado di concludere i negoziati entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda la Bulgaria e la Romania l’obbiettivo è di raggiungere l’adesione entro il 2007. l’Unione ha anche sottolineato i progressi compiuti dalla Turchia per la conformità ai criteri di Copenaghen rilanciando la necessità di ulteriori riforme ed ha affermato che in dicembre ritornerà sulla questione. Per quanto riguarda le questioni finanziarie sono state adottate decisioni chiave riguardanti l’applicabilità del patto di stabilità, l’accesso ai fondi strutturali, e la compensazione di bilancio. Il Consiglio europeo si è riunito a Bruxelles il 24 e 25 ottobre 2002. Tema centrale è stato il prossimo allargamento dell'UE, a seguito della ratifica da parte dell'Irlanda del trattato di Nizza. Il Consiglio europeo ha preso decisioni che permetteranno all'Unione di presentare agli Stati candidati posizioni di negoziato su tutte le questioni in sospeso al più tardi entro l'inizio di novembre, al fine di concludere i negoziati di allargamento con i primi paesi in occasione del Consiglio europeo di Copenaghen di dicembre. In particolare, per il periodo 2004-2006, gli stanziamenti di impegno complessivi per i Fondi strutturali e di coesione da aggiungere in vista dell'allargamento dovrebbero ammontare a 23 miliardi di euro per il periodo considerato, ripartiti tra i nuovi Stati membri conformemente alle pertinenti posizioni comuni dell'Unione europea concordate con gli Stati candidati.Gli Stati candidati dovrebbero intensificare e accelerare i loro preparativi per garantire di poter presentare alla Commissione le loro richieste di assistenza, i loro documenti di programmazione e i progetti del Fondo di coesione, affinché possano essere adottati all'inizio del 2004. E' stato inoltre previsto un pagamento anticipato che sarà versato nel primo anno successivo all'adesione, a concorrenza del 16% del contributo totale dei Fondi strutturali per il periodo 2004-2006. I pagamenti nel corso del 2004 destinati a operazioni strutturali nei nuovi Stati membri non incideranno comunque sui pagamenti da includere nel bilancio 2004 per operazioni strutturali negli Stati membri attuali. Anche dopo l’adesione dei Paesi candidati l’Unione avrà, come per i precedenti allargamenti, per un breve periodo di tempo il potere di introdurre misure di salvaguardia se i nuovi Stati membri non rispettano i nuovi obblighi.

È stata anche affrontata la questione della regione di Kalingrado riconoscendo la particolarità della Regione in quanto parte della federazione russa ma separata dal resto della Federazione da altri Stati. Le conclusioni sono state riprese nell’incontro UE Russia svoltosi l’11 novembre durante il quale sono stati presi precisi impegni da ambo le parti. Sono stati così compiuti i massimi sforzi per risolvere i problemi connessi al futuro passaggio di persone e merci tra la regione di Kalingrado e le altre parti della Russia e per intensificare la cooperazione per promuovere lo sviluppo economico e sociale della regione. Il punto di fondo è quello di conciliare le nuove disposizioni che saranno in vigore in Lituania sulla circolazione delle persone in conformità all’acquis di Schengen con l’attuale regime di transito delle persone. A questo fine l’Unione europea provvederà ad emanare entro luglio 2003 un Facilitated Transit Document (FTD) da applicarsi al passaggio via terra dei cittadini russi tra Kalingrado e la Russia.

 

 

4. La Svizzera rigetta il referendum sull’espulsione dei richiedenti asilo

I cittadini svizzeri hanno rigettato il quesito referendario che avrebbe condotto all’espulsione dei richiedenti asilo giunti da Paesi considerati sicuri, in pratica da tutti i Paesi confinanti con la Svizzera. Il quesito è stato respinto dal 50.1% dei votanti contro 49,9% di favorevoli con una partecipazione alle urne del 46,7%. Inoltre il referendum era stato approvato dalla maggioranza nei 26 Cantoni, in particolare in tutti i cantoni di lingua tedesca (per l’approvazione occorrono infatti sia la maggioranza dei cantoni sia la maggioranza di tutti i votanti).

 

 

Misure adottate nel Consiglio GAI del 28-29 novembre 2002

5. Regolamento Dubino II

Per quanto riguarda il Regolamento che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda d’asilo presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un Paese terzo le delegazioni non hanno raggiunto l’accordo. Il punto che non ha permesso di raggiungere l’accordo è stato quello relativo al tempo di permanenza in uno Stato membro affinché questo sia considerato responsabile dell’esame della domanda e non invece legittimato a respingere il richiedente asilo nello Stato di ingresso. Come riporta la stampa l’Italia ha richiesto che tale termine sia di 6 mesi mentre Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo proponevano 2 anni. Non è stato accettato il compromesso della presidenza danese volto a fissare il termine ad un anno e quindi il negoziato è stato rinviato al gruppo di lavoro per una settimana (le conclusioni ufficiali, seppur provvisorie, nella versione inglese parlano di “silent procedure in order to reach a political agreement”) in modo da poter rispettare la scadenza di Siviglia che ne ha chiesto l’approvazione entro dicembre 2002.

 

 

 

6. Approvate la direttiva e la decisione quadro sul favoreggiamento dell’ingresso illegale

Scontata era l’approvazione delle due proposte di iniziativa francese volte a definire norme comuni in materia di definizione dei reati di favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegale nonché delle sanzioni previste per tali reati.

 

 

7. Stato d’attuazione degli obiettivi di Siviglia

Il Consiglio GAI ha discusso sullo stato di attuazione delle priorità definite dal Consiglio europeo di Siviglia. Sono stati presentati due rapporti da parte della Presidenza e il Commissario Vitorino ha relazionato oralmente sulle risorse disponibili a livello comunitario per l’attuazione delle misure in programma. Il Consiglio dell’Unione ha invitato la Commissione ha redigere al più presto la relazione scritta sul punto (il Consiglio europeo di Siviglia l’aveva richiesta entro lo scorso ottobre).

 

 

8. Accordi di riammissione e cooperazione Paesi terzi

Il Consiglio ha approvato i nuovi mandati per la conclusione di accordi di riammissione con Turchia, Cina, Albania, Algeria e Cina. Il Consigli ha anche discusso del tema più in generale ricordando anche la clausola di riammissione che lega gli Stati ACP come definita dall’accordo di Cotonou (articolo 13, § 5). Il tema è stato discusso anche durante il Consiglio Affari generali e relazioni esterne del 19 novembre che ha approvato le conclusioni sulla Cooperazione intensificata con  i Paesi terzi per la gestione dei flussi migratori. Alla luce dei criteri decisi nel Consiglio di aprile il Consiglio ha individuato i seguenti Paesi con i quali sviluppare una cooperazione intensificata con possibilità in alcuni casi di sviluppare un regionale con riguardo ai Paesi vicini: Albania, Cina, Russia, Repubblica federale di Jugoslavia, Marocco, Tunisia e Ucraina, Libia, Turchia. A maggio 2003 il Consiglio esaminerà di nuovo la materia sulla base di una relazione sull’andamento dei lavori che dovrà essere presentata dalla Commissione. Il Consiglio ha inoltre ribadito che tutti i negoziati attuali o futuri dovrebbero includere i temi del rimpatrio, della riammissione, documentazione, gestione dei flussi migratori, politiche preventive di assistenza tecnica finalizzata allo sviluppo delle capacità istituzionali. La clausola che dovrà essere contenuta in qualsiasi accordo di associazione, cooperazione o equivalente dovrà inoltre contenere i seguenti elementi: dialogo approfondito sulla questione migrazione; impegno a sviluppo economico e sociale delle regioni di origine dei migranti; esame comune dell’immigrazione clandestina in vista anche della definizione di una politica di prevenzione; rimpatrio dei cittadini di paesi terzi in situazione illegale e degli apolidi; conferma dell’obbligo di riammissione dei propri cittadini compresa la fornitura della documentazione necessaria e la messa a disposizione delle strutture amministrative necessarie a tal fine; conclusione di accordi di riammissione che riguardino anche cittadini di Paesi terzi e apolidi; cooperazione per gestione dei flussi migratori in modo da incoraggiare la cooperazione per garantire un trattamento equo ai cittadini delle due parti. La Commissione europea può eventualmente fornire assistenza per l’attuazione della clausola. Fino a quando la Commissione non ha ricevuto mandato a negoziare con un Paese terzo questo può concludere accordi bilaterali con gli Stati membri che lo richiedano.

 

9. Adottati i due programmi sul rimpatrio

Il Consiglio ha adottato i due Programmi d’azione sul rimpatrio. Il primo è un programma d’azione di portata generale, basato sul libro verde sulla politica di rimpatrio e sulla Comunicazione sul rimpatrio. Il Programma riguarda sia i rimpatri volontari che i rimpatri forzati ed è articolato in una serie di misure che devono essere adottate sia di tipo operativo sia di armonizzazione della normativa.

Il secondo Programma d’azione specifico in quanto si rivolge ai cittadini afgani per il quale è previsto un finanziamento di 17 milioni di Euro per il 2003. Il Consiglio ha anche chiesto che il piano sia attuato prima possibile attraverso il necessario coordinamento con le autorità afgane.

 

 

10. Conclusioni sui Paesi terzi sicuri

A seguito dell’iniziativa austriaca presentata nel Consiglio GAI del 14/15 ottobre 2002 sono state adottate le conclusioni usi Paesi terzi sicuri in relazione alle richieste d’asilo. Come si legge al punto 5 delle conclusioni i Paesi candidati all’adesione saranno considerati paesi terzi sicuri a partire dalla firma dei negoziati di accessione, in quanto devono aver già dimostrato di rispettare i criteri di Copenhagen oltre ad aver già convenuto di recepire l’acquis comunitario che implica il rispetto della Convenzione di Ginevra e della Convenzione europea dei diritti umani. Lo Stesso vale per i Paesi appartenenti all’EFTA.

 

 

11. Decisione quadro su razzismo e xenofobia

Il Consiglio ha anche discusso la proposta di decisione quadro sul razzismo e la xenofobia sulla base di un compromesso complessivo presentato dalla Presidenza. Le delegazioni hanno discusso a lungo su come conciliare la necessaria punibilità delle condotte considerate dalla decisione e le fondamentali libertà di associazione, di espressione e di stampa. La Presidenza ha allora deciso di modificare il proprio compromesso venendo incontro alle riserve di alcuni Stati membri ampliando l’ambito di applicazione della decisione quadro ma richiamando espressamente il rispetto dei diritti umani come sancito dall’art. 6 del T Ue e i principi costituzionali degli Stati membri. La proposta torna ora ai gruppi di lavoro nell’auspicio di poter raggiungere un accordo in una delle prossime riunioni del Consiglio.

 

 

12. Rafforzamento della rete di ufficiali che si occupano di immigrazione (Immigration Liason Officers)

Il Consiglio ha adottato delle conclusioni sull’intensificazione della cooperazione della rete di ufficiali che si occupano di immigrazione. Con questa azione il Consiglio da seguito a quanto stabilito dal Consiglio europeo di Siviglia, rafforzando la rete già presente nei Balcani ed intensificando le azioni di scambio di informazioni e buone pratiche.

 

 

13. Rinviato l’accordo sulle direttive procedure e accoglienza

Il Consiglio, nonostante l’intenzione della presidenza danese alla vigilia, non è riuscito a raggiungere un accordo sulle direttive procedure e sulla direttiva accoglienza. Per entrambe l’accordo dovrebbe realizzarsi nel Consiglio di dicembre.

 

 

14. Cooperazione consolare comune

Il Consiglio ha anche approvato le conclusioni in materia di cooperazione consolare comune considerata una delle misure strategiche nell’ottica dell’intensificazione e del maggiore efficacia dei controlli in fase di rilascio dei visti. A questo fine le conclusioni sottolineano l’importanza dello scambio di informazioni e di dati, la creazione della banca dati comune in materia di visti. Richiede alle missioni diplomatiche degli Stati membri di procedere ad un reciproco scambio di informazioni regolarmente ed almeno uno volta al mese, agli Stati membri di dare attuazione quanto prima al regolamento sul modello uniforme di visto e di valutare le possibilità di una cooperazione intensificata tra gli uffici che si occupano di immigrazione nei Paesi terzi oltre a come utilizzare la cooperazione consolare nell’attuazione dei Programmi di rimpatrio.