DATO, COSSIGA, ANGIUS, BOCO, BORDON, MARINI, SALVI, ACCIARINI, AJALA, BARATELLA, BASSANINI, BATTAFARANO, BATTAGLIA Giovanni, BOLDI, BRUNALE, BRUTTI Massimo, CALVI, CAVALLARO, CHIUSOLI, CREMA, D'AMICO, DENTAMARO, DI GIROLAMO, FALOMI, FRANCO Vittoria, MACONI, MARITATI, MONTAGNINO, MURINEDDU, PAGANO, PILONI, ROTONDO, PASCARELLA, TOIA, TOGNI, VILLONE, VITALI. – Al Ministro dell'interno. – Premesso che:
l'Italia è
sempre più un Paese multirazziale, caratterizzato da un crescente numero
di immigrati che puntano ad integrarsi stabilmente nel tessuto sociale;
parimenti anche nel nostro Paese va accrescendosi in misura esponenziale la
domanda di collaboratori ed assistenti domiciliari con funzioni di accudimento
retribuito per minori o anziani;
la causa dell'incremento di tale fabbisogno di collaboratori esterni, impiegati
sia nella cura della persona che nel governo della casa, risiede principalmente
nell'impossibilità, per i componenti del nucleo familiare, di assolvere
tali mansioni a causa di tempi di lavoro disagiati e, più in generale,
dei ritmi del vivere quotidiano;
la legge n. 189 del 30 luglio 2002, intitolata «Modifica alla normativa
in materia di immigrazione e di asilo», in particolare all'art. 33,
prevede l'emersione del lavoro degli immigrati irregolari che abbiano svolto
attività di collaborazione familiare (colf e babysitter) e di assistenza
a persone non autosufficienti (i cosiddetti badanti);
a causa dell'enorme numero di domande di dichiarazione di emersione presentate,
circa 700.000, i termini per il completamento dell'istruttoria e, quindi, per
il rilascio della carta di soggiorno sono slittati tanto che le previsioni
più ottimistiche fanno pensare che il completamento di tutte le
regolarizzazioni sia previsto non prima di dicembre 2003;
si è venuta a creare quindi una situazione paradossale, che lede i
diritti degli immigrati in attesa di regolarizzazione, che sono costretti a non
lasciare il nostro territorio in attesa di concludere l'istruttoria per il
rilascio della carta di soggiorno;
l'avvicinarsi delle vacanze di Natale rende questa condizione addirittura
più gravosa, poiché molte colf e badanti saranno costrette a
fermarsi in Italia e quindi sarà negato loro il diritto di riabbracciare
parenti e congiunti nei propri Stati di provenienza;
inoltre, qualora colf e badanti decidessero di partire, laddove non potessero
rientrare fino a quando non venisse espletata la procedura di regolarizzazione,
si creerebbe un'interruzione di molte attività lavorative,
perché, in mancanza di supporto, molte famiglie sarebbero costrette a
non potersi recare nei propri luoghi di lavoro,
si chiede di sapere se il Ministro interrogato non ritenga con la massima
urgenza di emanare una Circolare che consenta, a chi ne faccia domanda, tra
coloro che sono in attesa del rilascio della carta di soggiorno, di poter avere
un permesso temporaneo per potersi recare ad abbracciare i propri familiari per
le vacanze di Natale, nel più assoluto rispetto dei diritti umani e
civili dei lavoratori.
(2-00278
p.a.)