INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

 

(Tempi di attuazione della nuova normativa sulla regolarizzazione dei lavoratori xtracomunitari)

 

TURCO, INNOCENTI, RUZZANTE, AGOSTINI, BATTAGLIA, BOGI, BOLOGNESI, DI SERIO D'ANTONA, GIACCO, LABATE, LUCÀ, PETRELLA e ZANOTTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:

il decreto-legge n. 195 del 6 settembre 2002, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2002, n. 222, e la legge 30 luglio 2002, n. 189, hanno previsto la possibilità di regolarizzare i lavoratori extracomunitari irregolari -:

in quanto tempo si ritenga che le questure possano rilasciare il nulla osta per la regolarizzazione per inesistenza di elementi soggettivi ostativi, ai sensi del comma 7 dell'articolo 33 della legge n. 189 del 2002, in quanto tempo si ritenga che presso le prefetture possano essere costituiti ed essere operanti gli «uffici polifunzionali», ossia gli uffici demandati a verificare la conformità delle singole domande ai requisiti di legge per ottenere la regolarizzazione, in quanto tempo si ritenga che tali uffici polifunzionali possano dare risposta a tutte le domande pervenute e, infine, visto e considerato che, a detta di operatori di polizia e di esperti del problema immigrazione, i tempi per la convocazione delle parti da parte degli uffici polifunzionali per la stipula del contratto di soggiorno possono essere superiori anche ad uno o più anni, se il Governo non ritenga necessario predisporre iniziative normative che permettano al lavoratore di stipulare il contratto di soggiorno con persona diversa da quella con la quale ha presentato domanda di regolarizzazione.

 (3-01624)


(26 novembre 2002)

 

Seduta n. 230 del 27/11/2002

PRESIDENTE. L'onorevole Turco ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01624

LIVIA TURCO. Signor Presidente, signor ministro, 700 mila domande di regolarizzazione sono un fatto senza precedenti nella storia della nostra Repubblica. Noi vogliamo pensare alle 700 mila persone in carne ed ossa e, pertanto, il senso di questa interrogazione a risposta immediata è quello di dare un contributo. Riteniamo che il fattore tempo sia decisivo per la regolarizzazione e, quindi, le poniamo tre quesiti molto concreti. Le chiediamo in quanto tempo si ritenga che le questure possano rilasciare il nulla osta per la regolarizzazione per inesistenza di elementi soggettivi ostativi, ai sensi del comma 7 dell'articolo 33 della legge n. 189 del 2002, in quanto tempo si reputi che presso le prefetture possano essere costituiti gli uffici polifunzionali e, infine, se il Governo non ritenga necessario predisporre misure che permettano al lavoratore di stipulare il contratto di soggiorno con persona diversa da quella con la quale ha presentato domanda di regolarizzazione, proprio in relazione ai tempi lunghi che si profilano.

PRESIDENTE. Onorevole Turco, concluda.

LIVIA TURCO. Ho concluso, signor Presidente.

PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, onorevole Pisanu, ha facoltà di rispondere.

BEPPE PISANU, Ministro dell'interno. Signor Presidente, come ha detto l'onorevole Turco, le domande pervenute per legalizzare lavoratori extracomunitari sono circa 700 mila, con una forte concentrazione nelle città metropolitane. La prima fase di questa complessa operazione si è conclusa senza creare alcun problema né agli interessati né alle strutture pubbliche. La seconda fase prevede la convocazione degli interessati tramite il centro servizi delle poste italiane e l'apertura di sportelli polifunzionali che consentiranno il contestuale svolgimento di diversi adempimenti in un'unica sede.

In molti casi gli sportelli polifunzionali, istituiti già da tempo presso ogni prefettura o ufficio territoriale di Governo, comprendono più postazioni operative. Già dal mese di ottobre le poste hanno inviato le prime domande alle prefetture e trasmesso i relativi elementi al centro elaborazione dati della pubblica sicurezza sito, come è noto, a Napoli.

Diverse prefetture, dopo aver ricevuto il prescritto nulla osta da parte delle questure, hanno già effettuato le prime convocazioni. Il nulla osta viene rilasciato, in media, entro cinque giorni lavorativi, salvo la necessità di ulteriori approfondimenti. L'obiettivo generale è di rispettare i tempi fissati dalla legge e, tramite il monitoraggio delle procedure, di intervenire nelle situazioni critiche con personale di rinforzo.

Per quanto riguarda l'ultimo quesito posto dall'onorevole interrogante, preciso che, ove il datore di lavoro deceda prima del completamento della procedura di regolarizzazione, il lavoratore stesso potrà permanere sul territorio nazionale per lo stesso periodo e con le stesse modalità già previste dall'articolo 22 del vigente testo unico n. 286 del 1998.

PRESIDENTE. L'onorevole Turco ha facoltà di replicare.

LIVIA TURCO. Signor Presidente, ringrazio il ministro, anche se, considerata l'entità delle domande di regolarizzazione, mi sarei attesa qualche elemento in più, soprattutto per quanto riguarda le energie messe a disposizione dei centri polifunzionali.

Sappiamo quanto ciò comporti uso di personale e stanziamento di risorse, tuttavia mi permetto di insistere sull'importanza del fattore tempo perché si tratta della più grande regolarizzazione mai avvenuta. Nel periodo 1987-1988 sono state regolarizzate 118 mila persone, 217 mila nel 1990, 147 mila nel 1996, 250 mila nel 1998 - nulla a che vedere con le 700 mila odierne - e ricordo, anche per esperienza, quanto tutto sia stato complesso.

Temiamo si determini, se i tempi sono troppo lunghi, un nuovo status giuridico dello straniero: quello dello straniero in attesa di regolarizzazione, persona esclusa da tutte le misure di integrazione e dai diritti di cittadinanza previsti dalla legge perché non in possesso del permesso di soggiorno ma che, nello stesso tempo, non può essere espulsa dal territorio nazionale perché in attesa di un responso sulla propria domanda di regolarizzazione. L'Italia non dovrebbe dar vita all'esercito dei sans-papiers, non abbiamo bisogno di questo. Perciò è importante il fattore tempo.
Vorrei insistere su altri due punti. Una parziale risposta è stata data dal ministro sulla possibilità per il lavoratore di ricorrere ad un nuovo datore di lavoro nel caso di decesso: si tratta di un chiarimento importante. I contenziosi aperti in merito ai lavoratori risultano più di 100 mila.

PRESIDENTE. Onorevole Turco...

LIVIA TURCO. Mi sembra giusto porre un'ultima questione, anche se non era tra i quesiti della mia interrogazione. Quando si passa da 1.400.000 a 2.100.000 immigrati regolari è evidente che non si può più eludere il nodo delle politiche di integrazione. Dunque, utilizzo questa occasione per raccomandare vivamente iniziative in tal senso.

PRESIDENTE. Sono costretto ad essere molto drastico nella richiesta del rispetto dei tempi anche perché, essendoci la diretta televisiva, vorremmo che tutti avessero la possibilità di essere ascoltati.