IMMIGRAZIONE: DECRETI ESPULSIONE A CURDI TURCHI, PROTESTE SONO RINCHIUSI NEL CENTRO SALENTINO "REGINA PACIS"
(ANSA) -
LECCE, 18 FEB - Circa 80 curdi di nazionalità turca che facevano parte
delle centinaia di persone sbarcate il 31 gennaio scorso a Gallipoli, nel
Salento, hanno ricevuto stamani il decreto di espulsione, dopo che la
commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato ha
rigettato le loro istanze d' asilo.
Lo hanno reso noto i responsabili dell' associazione Azad, l' osservatorio
nazionale profughi, e i legali del Cir, il Consiglio italiano rifugiati. La
stessa sorte degli 80 curdi dovrebbe toccare nelle prossime ore a molti
profughi giunti nel Salento con lo stesso sbarco, quando scesero dalla nave
turca Engin circa 500 cittadini stranieri: soltanto a 26 persone, infatti,
è stato riconosciuto finora lo status di rifugiato. Ieri sera, per
protestare contro il rimpatrio, i curdi hanno tenuto una manifestazione di
protesta nel centro di permanenza temporanea Regina Pacis di Lecce, dove nelle
ultime ore erano stati trasferiti dal centro di accoglienza per richiedenti
asilo "Lorizzonte". Quarantasei bulgari - tra cui due bambini - si
sono allontanati approfittando della manifestazione di protesta e sono stati
rintracciati alcune ore dopo dai carabinieri in appartamenti a Monteroni di
Lecce.
"Si tratta - sostiene l' avv. Maria Rosaria Faggiano del Cir - di persone
che provengono da Paesi in cui rischierebbero, rientrando, di essere seriamente
oggetto di persecuzione". "Ho infatti ascoltato - afferma l'
avv.Faggiano - storie pesanti: molti hanno subito maltrattamenti e vere e
proprie torture, difficili in molti casi da comprovare".
Nella giornata di oggi è atteso l' arrivo nel Salento del console turco
in Italia che si dovrebbe recare al centro "Regina Pacis" per
procedere ad accertamenti sulla identità dichiarata dai curdi.
"Questi ultimi - ha annunciato Roberto Aprile dell' associazione Azad - si
rifiuteranno di incontrarlo e vogliono opporsi legalmente al rimpatrio forzoso
che viola l' art.17 della legge 40/'98 (divieto di rimpatrio in caso di rischio
per l' incolumità e la vita)". "E' chiaro - afferma Aprile -
che ci troviamo ancora una volta davanti ad una violazione delle garanzie
previste a tutela dei profughi". Domani pomeriggio, anche in occasione
dell' arrivo nell' aula del Senato del ddl Bossi-Fini sull' immigrazione, ci
sarà una manifestazione davanti alla Prefettura di Lecce, così
come avverrà in tutta Italia.
I rappresentanti dell' associazione Azad, dell' Osservatorio profughi di Bari,
del Social Forum, del Prc di Lecce, del Comitato diritti immigrati di Lecce e
delle altre associazioni chiedono che vengano indirizzati fax di protesta
contro quello che sta avvenendo nel capoluogo salentino al ministro dell'
immigrazione Scaiola e alla Divisione profughi del Viminale. (ANSA). 18-FEB-02
11:43