Il Comitato Direttivo del Consiglio Italiano per i Rifugiati, riunitosi il 19 Febbraio 2002

 

Avendo preso nota che il disegno di legge 795 immigrazione e asilo intende modificare radicalmente il diritto di richiedere asilo in Italia

 

Ricordando che il diritto di richiedere asilo è un diritto fondamentale della persona umana secondo l’articolo 14 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 10 dicembre 1948

 

Ricordando inoltre che la Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati del 28 luglio 1951, resa esecutiva in Italia con la legge n. 722 del 24 luglio 1954, stabilisce all’articolo 31 il principio della non punibilità di richiedenti asilo che arrivano in modo irregolare e consente, solo limitatamente, restrizioni alla libertà di circolazione di queste persone

 

Ricordando che la Convenzione contro la tortura o altre pene o trattamenti inumani o degradanti del 10 dicembre 1984, resa esecutiva in Italia con la legge n. 498 del 3 novembre 1988, sancisce all’articolo 3 l’obbligo di non espellere e estradare una persona verso uno Stato in cui vi siano seri motivi per ritenere che rischi di essere sottoposta a tortura

 

Rilevando che l’Italia è l’unico Stato dell’Unione Europea a non avere una normativa organica sul diritto di asilo,

 

Osservando che l’articolo 10, comma 3,  della Costituzione della Repubblica Italiana riconosce  il diritto soggettivo di richiedere e ottenere asilo, secondo le condizioni stabilite dalla legge che a distanza di più di mezzo secolo ancora non esiste

 

Avendo preso nota che il Governo non intende, al momento, presentare un disegno di legge organico sul diritto di asilo, da anni richiesto dal CIR, da numerosi altri organismi di tutela e di difesa dei diritti umani, nonché dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati

 

Osservando che il disegno di legge intende abolire il diritto dei richiedenti asilo di ottenere assistenza materiale dallo Stato

 

Ricordando che le proposte di direttive della Commissione Europea concernenti gli standard minimi per l’accoglienza e per le procedure di asilo non distinguono in alcun modo tra richiedenti asilo che arrivano regolarmente e quelli che arrivano irregolarmente, e peraltro stabiliscono precisi obblighi degli Stati per garantire assistenza materiale

 

Preoccupato che richiedenti asilo e rifugiati che arrivano in Italia, nel caso che il testo del disegno di legge diventi legge, trovino ancor meno che nella situazione attuale, la possibilità di ottenere protezione e accoglienza

 

Preoccupato altresì che l’Italia si allontani dalla concertazione europea in materia di diritto di asilo adottando una normativa in netto contrasto con gli indirizzi comunitari quali quelli emersi dal Consiglio Europeo di Tampere, ad ottobre 1999, e Laeken, a dicembre 2001, nonché delle proposte di direttiva e delle Comunicazioni della Commissione Europea

 

Si appella al Governo e al Parlamento

 

Affinché gli articoli riferiti all’asilo siano stralciati dalla riforma della legge sull’immigrazione in dibattito e conseguentemente siano rispettati gli obblighi costituzionali ed istituzionali sul diritto di asilo, nonché la tradizione umanitaria della Repubblica, attraverso una normativa organica sulla protezione legale e sociale di rifugiati e richiedenti asilo che giungono nel nostro Paese.

Proposte per una tale normativa sono già state depositate al Parlamento. Si richiede quindi che tali iniziative parlamentari siano urgentemente messe all’ordine del giorno dei lavori parlamentari.