18 febbraio 2002

 COMUNICATO STAMPA

 MARITATI:
 NEGARE IL DIRITTO D'ASILO AI KURDI OSPITI DEL REGINA PACIS EQUIVALE A CONDANNARLI A MORTE

 "Non aver riconosciuto il diritto d' asilo ai circa duecento kurdi ricoverati temporaneamente nel centro Regina Pacis di San Foca equivale ad aver firmato una condanna, al carcere, alla morte, alla tortura, per tutti, uomini donne e bambini, sbarcati sulle nostre coste e in fuga da un paese che non riconosce diritto di esistenza alla minoranza kurda. Un atto gravissimo, quello della commissione governativa, che viola la nostra costituzione e la convenzione di Ginevra".
 Alberto Maritati, senatore dell'Ulivo, si è recato al centro Regina Pacis stamane, per verificare personalmente la situazione dei circa duecento ospiti provenienti dal Kurdistan sbarcati a Gallipoli poche settimane fa, e subito dopo ha annunciato il ricorso ad ogni misura parlamentare, a nome di tutti i deputati e i senatori del centro sinistra salentino, anche per accertare se la commissione governativa abbia agito nel modo previsto dalla costituzione e in particolare rispetto all'articolo 10 della carta costituzionale.
 "Ho parlato con i rifugiati presso il centro. Ognuno di loro", prosegue Maritati, "è stato ascoltato dalla commissione per un tempo non superiore a tre minuti e spesso solo per pochi secondi. Un tempo inimmaginabile non solo per comprendere la situazione di ognuno, ma insufficiente anche solo per poter tradurre nome, paese di provenienza, e altri dati puramente anagrafici. Solo 25 fra loro sono stati ammessi alla procedura in esito alla quale verrà riconosciuto o meno il diritto d'asilo. Per tutti gli altri non si apre neanche la procedura. E' evidente la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo, quando praticamente si condannano uomini e donne a ritornare in un paese dove alla minoranza kurda vengono sistematicamente negati i diritti di cittadinanza e la stessa tutela della vita, un paese dal quale sono fuggiti per evitare la morte o terribili rappresaglie politiche. Su 200 solo 25. E tra questi altri anche donne bambini, E' lecito allora chiedersi e chiedere: sulla base di quale accertamento attento e minuzioso è stato negato loro il diritto d'asilo?".
 "Un comportamento del genere", prosegue Maritati, "rischia di gettare una luce foschissima su una provincia e una regione che si sono distinte e segnalate in tutti questi anni per la capacità fortissima e preziosissima di accogliere i disperati che arrivavano sulle nostre coste a rischio della vita e per scampare alla morte. E se non sono sufficienti, da parte turca, le dichiarazioni di buona volontà - ci vuole altro per dimostrarsi paese civile e democratico - in questa vicenda fa una pessima figura anche l' Italia che, con un governo di centro destra, diviene sempre di più simile ad un paese dove vengono quotidianamente violati norme e diritti". "E comunque va immediatamente respinto ogni tentativo di strumentalizzazione ricorrendo a presunti imminenti pericoli di presenza criminale: E' certo infatti che nessuno di questi 200 cittadini kurdi è stato accusato di appartenere a movimenti criminali o di aver commesso atti criminali".