OPERA NOMADI
Il Presidente Nazionale
Roma, 2 Febbraio/02
L’OPERA NOMADI CHIEDE REGOLE CERTE
GESTITE dal COMUNE e dai CAPIFAMIGLIA ROM,
MA PERCHE’ QUESTO ODIO PREGIUDIZIALE
di CERTE “FORZE DELL’ORDINE” CONTRO i ROM ?
PREMESSA 1: Origini del Campo Comunale di VIA di SALONE.
Il
campo (o meglio la roulottopoli) fu costruita dall’Amministrazione
Rutelli ammassando quattro diversissime Comunità Rom provenienti dal
Prenestino, dal Tiburtino e quindi da Monte Sacro e dal Casilino 900 (si
tratta di Rom Serbi, dell’Erzegovina, della Romania, che in questi paesi vivevano in normali
case di muratura spesso in condomini). Il primo autobus si trova a ben 1300 metri,
malgrado nel Campo sopravvivano almeno 1000 esseri umani. Ci sono una diecina
di fontanelle e nessuna doccia. Esistono una ventina di bagni chimici
inutilizzabili per la promiscuità altissima. Sporadicamente funziona
qualche lampione, ma le famiglie non dispongono di corrente elettrica se non
tramite i pericolosissimi generatori a nafta. Nel campo si è formato uno
acquitrino stabile di 500 mq, fonte di malattie e da cui provengono la maggior
parte delle migliaia di ratti che infestano baracche e roulottes.
L’inquinamento atmosferico è 4 volte superiore a quello del Centro
Storico perché i Rom si riscaldano bruciando ogni genere di rifiuto, in
quanto non viene mai distribuita la legna dal Servizio Giardini. Il Comune di
Roma si rifiuta di rafforzare il Servizio dei NAE (i Vigili Urbani del Nucleo
assistenza) per cui nessun addetto dei Servizi vuole più entrare nel
Campo.
PREMESSA 2:
La famiglia del Rom ucciso Fabio Halilovic.
Si
tratta del gruppo dei Rom Khorakhanè crna gora, musulmani senza diretti contatti con la
comunità islamica di Roma a cui si rivolgono soltanto per i funerali dei
congiunti. Gli Halilovic, di Via di Salone sono quasi tutti originari di
Mostar in Erzegovina (anticamente
del Monte Negro) , da dove giunsero a Roma alla fine degli anni ’60.
Erano tutti finissimi artigiani dei metalli, di cui il mercato italiano non ha
bisogno a livello di massa, poi trasformatisi in rigattieri gli uomini e
questuanti le donne. L’adolescente ucciso era nato a Roma e non ha mai
parlato la lingua slava in quanto non co0nosceva la Jugoslavia: era un
qualsiasi ragazzo romano di periferia. Il padrer, Gianni, nato a Spalato, in
realtà ha sempre vissuto a Roma. Per gli Halilovic loro parenti a Torino
il Comune ha assegnato case popolari, tuttora ben tenute.
LA “INVOLONTARIA” UCCISIONE di FABIO HALILOVIC
Dalla versione da noi avuta dalla Comunità Rom, quella di FABIO HALILOVIC apparirebbe come una vera e propria esecuzione di un adolescente senza patente incappato, proprio davanti ad una macchina dei Carabinieri, con una macchina (non rubata) in un avvallamento del terreno della disastrata Via di Salone, mentre rientrava al cosiddetto “campo”, esecuzione effettuata da un Carabiniere che sembra non avesse intimato nemmeno l’ALT ma fosse addirittura seduto nella sua <Gazzella>.
Sorge il dubbio che fra molti Carabinieri ed Agenti di PS restino forti
pregiudizi nei confronti del popolo Rom, altrimenti non si capisce
perché si spari ad altezza d’uomo contro dei giovanissimi
disarmati: specifichiamo che su quella strada non vivono altri esseri umani se
non i Rom e che i Carabinieri si trovavano a pochi metri dal
“campo”.
Ma le responsabilità più grandi ce l’ha come sempre
l’ENTE LOCALE che in più di un quinquennio è stato capace
di fornire un solo servizio dignitoso quello del CAMPER SANITARIO MOBILE
peraltro sospeso proprio dal Comune di Roma (già da quasi due mesi) dopo
due anni di ottimo lavoro dei medici della ASL con i mediatori Rom. Tristemente
famoso anche l’episodio dell’anziano morto nel campo alcuni anni
fà senza che l’ambulanza o il carro del Comune si curassero almeno
di portar via il corpo. Tragica la situazione della scolarizzazione dove
l’obbligo scolastico sembra stancamente “curato” con un semplice “servizio” di scuolabus che si ferma fuori dal
Campo facendo salire i pochi volenterosi bambini Rom senza che nessuno si
occupi di diffidare gli inadempienti. Nessuna proposta di avviamento al lavoro
se non quella dell’Opera Nomadi del Mercato Domenicale di artigianato e
roba usata.
SE IL COMUNE DI ROMA
NON VUOLE ALTRI MORTI VIOLENTE
NON LASCINO LA GESTIONE DEL CAMPO COMUNALE DI VIA DI
SALONE
A POLIZIA e CARABINIERI, MA CHE IL COMUNE DI ROMA
ASSUMA SUBITO LA GESTIONE INSTALLANDO PREFABBRICATI dotati di luce acqua e
servizi igienici monofamiliari, ED UN PRESIDIO FISSO DI ASL, MUNICIPIO
VIII^, VIGILI URBANI e COOPERATIVA SOCIALE e
OBBLIGANDO l’AZIENDA A PROLUNGARE
LA CORSA DEGLI AUTOBUS URBANI DA TOR SAPIENZA al CAMPO.
L’ASSESSORE NIERI SI IMPEGNI A FAVORIRE IN OGNI MODO
LA
PARTECIPAZIONE DEI CAPIFAMIGLIA ALL’ECONOMIA DELLA CITTA’
LEGALIZZANDO LA LORO ATTIVITA’ DI RIGATTIERI
AMBULANTI.
L’ASSESSORA COSCIA IMPONGA AL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI
l’ASSISTENZA PER LA SCOLARIZZAZIONE DEI BAMBINI
LA CUI
INADEMPIENZA E’ ARRIVATA ORMAI AL 90%.
Comunicato del
Dr. MASSIMO
CONVERSO PRESIDENTE NAZIONALE OPERA NOMADI
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