Il capogruppo dei senatori leghisti: Turco-Napolitano addio,
hanno vinto le tesi del Carroccio
Immigrati, finalmente le regole
Moro: l’Ulivo fa ostruzionismo, ma la legge verrà approvata domani

di Gianluca Savoini

«Nonostante l’ostruzionismo dell’Ulivo, la nuova legge sull’immigrazione Bossi-Fini verrà approvata giovedì dal Senato. Finalmente la famigerata Turco-Napolitano, che tanti guasti ha prodotto sul nostro territorio, apparterrà al passato e sicuramente non verrà rimpianta». Francesco Moro, capogruppo dei senatori della Lega Nord, ha affrontato ieri in aula la pioggia di emendamenti al disegno di legge sull’immigrazione targato Carroccio con il sorriso sulle labbra, ben sapendo che i tentativi della sinistra di annacquare in senso filo-immigrazionista la normativa sono destinati ad un grande fallimento.
Senatore Moro, possiamo dire che da domani la Turco-Napolitano appartiene definitivamente al passato?
«Sì, e meno male. La presenza massiccia di tutti i senatori della maggioranza ha vanificato i tentativi dell’Ulivo di modificare il calendario dei lavori. Noi avevamo proposto di mettere in una certa ora in votazione l’intero provvedimento: in gergo si chiama “ghigliottina”. Ma la nostra proposta non è stata accettata».
Quindi?
«Quindi rimarremo a lungo con il dito sul tasto per pigiare il bottone e votare a più riprese gli emendamenti presentati dal centrosinistra, in particolare dai Verdi. Si tratta di circa 1300 emendamenti su 2000 in totale».
E questo ostruzionismo farà allungare i tempi di approvazione della legge?
«No, l’importante è restare in aula e rintuzzare qualsiasi tentativo di far saltare i tempi previsti».
In questo modo il provvedimento verrà votato nella giornata di domani, giovedì?
«Esatto, questa è la data prevista dal calendario dei lavori. Il 21 febbraio diventerà quindi una data molti importante per tutta la maggioranza e soprattutto per la Lega, che ha condotto una lunga battaglia contro l’immigrazione clandestina e i problemi ad essa connessi. È una nostra vittoria, indubbiamente».
La questione dell’immigrazione, insieme alla devoluzione, è sempre stata uno dei cavalli di battaglia del Carroccio all’interno della Casa delle libertà. Come promesso, la Lega andrà perciò al congresso federale con in tasca la nuova legge sull’immigrazione da “regalare” ai suoi militanti?
«Proprio così. L’invasione di clandestini ha causato e sta causando tuttora forti tensioni sociali e problemi di ordine pubblico soprattutto nelle aree padane e il nostro movimento, radicato in Padania, vuole innanzitutto difendere la nostra terra. Eliminare il fenomeno della clandestinità significa automaticamente intervenire in materia di sicurezza per i cittadini».
Recentemente ha creato numerose discussioni la questione delle cosiddette “badanti”. Può ricapitolare le vostre posizioni in merito?
«Con l’emendamento presentato dal governo abbiamo raggiunto un giusto equilibrio fra le esigenze che erano maggiormente sentite da alcuni settori della Cdl (cattolici e Forza Italia, ndr) e le nostre, orientate a restringere al minimo il campo di applicazione della regolarizzazione delle badanti».
Non si tratta comunque di alcuna sanatoria, senatore Moro?
«Assolutamente no. Nessuna sanatoria. Si tratta di una regolarizzazione. La Lega sta attuando una politica a favore della famiglia e abbiamo giudicato che l’emendamento del governo va incontro alle esigenze di alcune famiglie. Le badanti sono quelle persone che prestano il proprio servizio di assistenza agli anziani e ai portatori di handicap in presenza di disagio familiare. La regolarizzazione di queste figure peraltro si limita ad una sola per ciascuna famiglia».
Però si tratta pur sempre di regolarizzare una posizione irregolare. Che differenza c’è allora con le sanatorie attuate a più riprese dal centrosinistra?
«Una differenza sostanziale. Allo scadere di ogni anno dovranno sussistere i presupposti per cui quella persona possa continuare a svolgere determinate mansioni all’interno del nucleo familiare. Con la sanatoria, invece, l’immigrato ottiene un lasciapassare definitivo, grazie al quale può fare quello che vuole».
In questo modo il regolarizzato dovrà continuamente osservare determinate regole di comportamento.
«È quello che accadrà. Ogni anno dovrà essere documentata l’esistenza del rapporto di lavoro. Altrimenti l’immigrato verrà rimpatriato. Come vede, con la sanatoria questo emendamento governativo non c’entra proprio niente».
È stato raggiunto un giusto equilibrio all’interno della Cdl, quindi?
«Siamo in una coalizione, la Lega non può governare da sola. Inevitabile accettare anche le idee degli alleati. A patto però di non snaturare i programmi di governo pattuiti. E tra quei programmi c’è l’inflessibile lotta all’immigrazione clandestina».
La sinistra, quando non sa più cosa dire, grida al razzismo. Lo farà anche questa volta?
«Faccia pure. Il buon senso dimostra il contrario. Peraltro, se confrontata alle leggi sull’immigrazione di altri paesi, la nostra è ancora piuttosto permissiva. In Inghilterra ad esempio chiedono agli immigrati la conoscenza della lingua inglese e un atto di fedeltà alla Corona. La sinistra eviti di raccontare frottole».