ROMA
La prima volta, almeno dal 1962, di un presidente del
Consiglio al Viminale ha coinciso con l´annuncio di due operazioni
coordinate di polizia contro l´immigrazione clandestina, la
prostituzione e il traffico e lo spaccio di stupefacenti. Il bilancio di
queste operazioni: 1352 clandestini rimpatriati da 8 città - in testa
Roma, seguita dal blitz-record di Torino -, di questi 402 prostitute, 151
arresti per sfruttamento della prostituzione o per reati connessi. E ancora:
nell´operazione «alto impatto antidroga» 216 arresti in
flagranza di reato (64% cittadini extracomunitari), e 30 arresti in
esecuzione di provvedimenti della magistratura. Nella rinnovata sala stampa a
piano terra del Viminale, poco dopo mezzogiorno, hanno fatto il loro ingresso
il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il vicepremier Gianfranco
Fini e il ministro dell´Interno, Claudio Scajola. La conferenza stampa
era stata convocata per fare un bilancio di otto mesi di attività del
governo Berlusconi in tema di sicurezza, un´ occasione anche per
archiviare le polemiche sulle dichiarazioni del ministro Scajola sul G8 di Genova
(giovedì il ministro sarà sentito dalle commissioni Affari
costituzionali di Camera e Senato). E proprio su quella ammissione del
ministro («Diedi ordine di sparare se fossero entrati nella zona
rossa»), il presidente del Consiglio ha voluto precisare: «Sono
stupito del clamore per un non caso. Sarebbe stato grave, al contrario, se il
ministro avesse dato istruzioni di non sparare per fronteggiare infiltrazioni
terroristiche». Dunque, il bilancio di otto mesi di governo in tema di
sicurezza. «Mentre siamo qui - ha esordito il ministro Scajola -
è in corso una operazione senza precedenti, finalizzata alla lotta
alla prostituzione, alla droga e all´immigrazione clandestina. Mentre
siamo qui, voli speciali e navi stanno rimpatriando 1.352 clandestini. E´
un segnale forte, importante, contro la piaga della prostituzione. E´
l´operazione più consistente mai realizzata in Italia, frutto di
un nuovo modello di intelligence e di investigazione, che ha visto impegnato
un numero non elevato ma qualificato di forze dell´ordine».
L´operazione era iniziata un mese fa, ha spiegato Scajola, con
l´individuazione di immigrati clandestini coinvolti nello sfruttamento
della prostituzione in otto città, mentre in altre undici prendeva il
via un´operazione antidroga. Una volta individuati questi immigrati,
sono stati pedinati, filmati, fotografati. L´iniziativa delle forze di
polizia, amplificata dalla conferenza stampa di Berlusconi, Fini e Scajola,
ha sollevato durissime critiche. Rifondazione comunista parla di
«retate, deportazioni, rastrellamenti ingiustificati». Franco
Giordano, capogruppo alla Camera denuncia: «Hanno rimpatriato anche
rifugiati in attesa di asilo». Sulla stessa lunghezza d´onda,
alcune associazioni del volontariato. Il ministro Scajola ha elencato i
numeri, le percentuali della sua attività, raffrontandoli con il
bilancio del ministero a guida dell´Ulivo, per sostenere, naturalmente,
l´efficacia e la positività dell´azione del governo
Berlusconi. In termini, soprattutto, di contrasto all´immigrazione
clandestina. Anche sul terrorismo internazionale, Scajola ha voluto
sottolineare che «ci sono stati 20 arresti collegati al fondamentalismo
islamico e sono stati congelati ottantadue conti bancari collegati a quelle
organizzazioni». Il ministro, poi, ha annunciato i vari progetti in
cantiere. L´obiettivo è quello di «garantire la
libertà attraverso la sicurezza dei cittadini». E´ il
concetto ripreso dal presidente del Consiglio: «Abbiamo ereditato una
situazione drammatica, tre milioni di reati, noi vogliamo ridurre il numero
dei reati». Silvio Berlusconi, rispondendo alle domande dei giornalisti,
ha annunciato che con la Turchia sono in corso trattative per siglare
l´accordo di riammissione: «Ho incontrato
l´ambasciatore turco per studiare insieme un´intesa che consenta
di restituire alla Turchia anche gli immigrati clandestini non turchi partiti
da quel Paese». E ha aggiunto: «Bisogna tener conto che la
Turchia è anche una nazione di frontiera dell'Occidente nei confronti
del mondo arabo e islamico. Basti pensare che 287 mila clandestini sono stati
arrestati dal governo turco in un solo anno»
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ROMA COLPIVA la sala delle conferenze stampa del Viminale:
il nuovo logo del ministero dell´Interno, la scenografia che tende
all´azzurro, le telecamere, i video piatti che mandavano in onda le
slide, i riflettori. Mentre parlavano il presidente del Consiglio, il
vicepremier e il ministro dell´Interno in quella sala si materializzava
la novità, quella silenziosa rivoluzione che ha iniziato a cambiare il
Viminale dalle fondamenta. Il primo scossone l´aveva dato il ministro
Scajola, con il terremoto dei prefetti: le nomine, le promozioni, i
trasferimenti di oltre cento alti dirigenti. Ora, il secondo strappo, non
solo annunciato, punta alla «riorganizzazione dal profondo della
macchina della prevenzione e della repressione». Nascono nuclei
centralizzati anti immigrazione clandestina e la polizia «dei giochi e
delle scommesse». In prima fila, ad ascoltare gli esponenti di governo,
c´erano tutti i massimi vertici degli apparati di prevenzione e
repressione. E´ cambiata anche antropologicamente la platea che prima
animava il palazzo, il Viminale, e i De Gennaro boys - al di là di
letture dietrologiche, di organigrammi sempre pronti ad essere cambiati - si
ritrovano a fare i conti con il nuovo corso del ministero dell´Interno
che promette moderni mezzi tecnologici, nuovi armamenti (Berlusconi ha
parlato di dotare le forze di polizia di proiettili di gomma), aumenti di
stipendio per chi lavora «nelle grandi città, dove la vita
è più cara», assistenza giuridica gratuita per chi deve
rispondere di azioni commesse nel corso della propria attività di
lavoro. Ieri, il presidente del Consiglio ha ringraziato quella platea:
«Grazie alle forze dell´ordine per la collaborazione senza
reticenze. Non ho mai notato resistenze o retropensieri». Se è
vero che il bilancio delle operazioni contro l´immigrazione
clandestina, la prostituzione e il traffico di droga è positivo, tutto
questo lo si è ottenuto «a legislazione vigente» - come ha
ricordato il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini -, senza cambiare
le leggi e con gli stessi uomini che c´erano anche prima. «Senza
voler enfatizzare i dati della nostra attività - spiegava ieri un alto
dirigente del Viminale -, oggi lavoriamo meglio, direi senza ansia. Una volta
stabilito un obiettivo, possiamo programmare il nostro lavoro senza aver
fretta. Stupirà tutti: la novità introdotta da questo nuovo
modulo organizzativo è che quello che è accaduto ieri si
ripeterà nel tempo». Faranno certamente discutere gli strumenti
e gli obiettivi individuati da Berlusconi o da Scajola, come la
sottolineatura che alle forze di polizia sarà «restituito il
diritto d´indagine». Insomma, il ripristino del codice Rocco e un
ulteriore ridimensionamento del ruolo del pubblico ministero, con la polemica
già annunciata da parte delle opposizioni e dalla magistratura
associata - come ha dichiarato il senatore diessino Guido Calvi - sul rischio
che le indagini di polizia saranno controllate dall´esecutivo, che
l´azione penale non sarà più obbligatoria. Ieri,
Berlusconi, replicando sul mandato di cattura europeo ha ricordato che
«l´Italia è l´unico paese in cui un pm decide quali
reati perseguire». Il nuovo corso del Viminale annuncia una
organizzazione «flessibile» e un´ottimizzazione delle
risorse sul territorio. Avendo individuato, per esempio, come priorità
due «fronti» di contrasto e di prevenzione - l´immigrazione
clandestina e il gioco d´azzardo -, sarà istituita la direzione
centrale dell´immigrazione e della polizia di frontiera all´interno
del Dipartimento di pubblica sicurezza, con la creazione di nuclei anti
immigrazione clandestina, e nascerà la «polizia dei giochi e
delle scommesse». Ci vorrà del tempo, l´obiettivo del
ministro dell´Interno è ambizioso: ridislocare sul territorio le
forze di polizia. Questo significa eliminare i doppioni tra polizia e
carabinieri, imporre un coordinamento che oggi non c´è,
estendere le sale operative unitarie, lavorare per istituire un numero unico
europeo di soccorso pubblico, il 112, entro il 2004. C´è solo
bisogno di tempo per sapere se Scajola avrà vinto la sua scommessa.
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