(Del 20/2/2002 Sezione: Interni Pag. 7)

 

Scajola: abbiamo fermato i clandestini

Berlusconi sulle polemiche per il G8: tanto rumore per nulla


ROMA

La prima volta, almeno dal 1962, di un presidente del Consiglio al Viminale ha coinciso con l´annuncio di due operazioni coordinate di polizia contro l´immigrazione clandestina, la prostituzione e il traffico e lo spaccio di stupefacenti. Il bilancio di queste operazioni: 1352 clandestini rimpatriati da 8 città - in testa Roma, seguita dal blitz-record di Torino -, di questi 402 prostitute, 151 arresti per sfruttamento della prostituzione o per reati connessi. E ancora: nell´operazione «alto impatto antidroga» 216 arresti in flagranza di reato (64% cittadini extracomunitari), e 30 arresti in esecuzione di provvedimenti della magistratura. Nella rinnovata sala stampa a piano terra del Viminale, poco dopo mezzogiorno, hanno fatto il loro ingresso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il vicepremier Gianfranco Fini e il ministro dell´Interno, Claudio Scajola. La conferenza stampa era stata convocata per fare un bilancio di otto mesi di attività del governo Berlusconi in tema di sicurezza, un´ occasione anche per archiviare le polemiche sulle dichiarazioni del ministro Scajola sul G8 di Genova (giovedì il ministro sarà sentito dalle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato). E proprio su quella ammissione del ministro («Diedi ordine di sparare se fossero entrati nella zona rossa»), il presidente del Consiglio ha voluto precisare: «Sono stupito del clamore per un non caso. Sarebbe stato grave, al contrario, se il ministro avesse dato istruzioni di non sparare per fronteggiare infiltrazioni terroristiche». Dunque, il bilancio di otto mesi di governo in tema di sicurezza. «Mentre siamo qui - ha esordito il ministro Scajola - è in corso una operazione senza precedenti, finalizzata alla lotta alla prostituzione, alla droga e all´immigrazione clandestina. Mentre siamo qui, voli speciali e navi stanno rimpatriando 1.352 clandestini. E´ un segnale forte, importante, contro la piaga della prostituzione. E´ l´operazione più consistente mai realizzata in Italia, frutto di un nuovo modello di intelligence e di investigazione, che ha visto impegnato un numero non elevato ma qualificato di forze dell´ordine». L´operazione era iniziata un mese fa, ha spiegato Scajola, con l´individuazione di immigrati clandestini coinvolti nello sfruttamento della prostituzione in otto città, mentre in altre undici prendeva il via un´operazione antidroga. Una volta individuati questi immigrati, sono stati pedinati, filmati, fotografati. L´iniziativa delle forze di polizia, amplificata dalla conferenza stampa di Berlusconi, Fini e Scajola, ha sollevato durissime critiche. Rifondazione comunista parla di «retate, deportazioni, rastrellamenti ingiustificati». Franco Giordano, capogruppo alla Camera denuncia: «Hanno rimpatriato anche rifugiati in attesa di asilo». Sulla stessa lunghezza d´onda, alcune associazioni del volontariato. Il ministro Scajola ha elencato i numeri, le percentuali della sua attività, raffrontandoli con il bilancio del ministero a guida dell´Ulivo, per sostenere, naturalmente, l´efficacia e la positività dell´azione del governo Berlusconi. In termini, soprattutto, di contrasto all´immigrazione clandestina. Anche sul terrorismo internazionale, Scajola ha voluto sottolineare che «ci sono stati 20 arresti collegati al fondamentalismo islamico e sono stati congelati ottantadue conti bancari collegati a quelle organizzazioni». Il ministro, poi, ha annunciato i vari progetti in cantiere. L´obiettivo è quello di «garantire la libertà attraverso la sicurezza dei cittadini». E´ il concetto ripreso dal presidente del Consiglio: «Abbiamo ereditato una situazione drammatica, tre milioni di reati, noi vogliamo ridurre il numero dei reati». Silvio Berlusconi, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha annunciato che con la Turchia sono in corso trattative per siglare l´accordo di riammissione: «Ho incontrato l´ambasciatore turco per studiare insieme un´intesa che consenta di restituire alla Turchia anche gli immigrati clandestini non turchi partiti da quel Paese». E ha aggiunto: «Bisogna tener conto che la Turchia è anche una nazione di frontiera dell'Occidente nei confronti del mondo arabo e islamico. Basti pensare che 287 mila clandestini sono stati arrestati dal governo turco in un solo anno»
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(Del 20/2/2002 Sezione: Interni Pag. 7)

PIU´ COORDINAMENTO: NEL 2004 UN UNICO NUMERO DELLE EMERGENZE

La polizia potrà di nuovo fare indagini

Dal Viminale parte la rivoluzione per le forze dell´ordine


ROMA COLPIVA la sala delle conferenze stampa del Viminale: il nuovo logo del ministero dell´Interno, la scenografia che tende all´azzurro, le telecamere, i video piatti che mandavano in onda le slide, i riflettori. Mentre parlavano il presidente del Consiglio, il vicepremier e il ministro dell´Interno in quella sala si materializzava la novità, quella silenziosa rivoluzione che ha iniziato a cambiare il Viminale dalle fondamenta. Il primo scossone l´aveva dato il ministro Scajola, con il terremoto dei prefetti: le nomine, le promozioni, i trasferimenti di oltre cento alti dirigenti. Ora, il secondo strappo, non solo annunciato, punta alla «riorganizzazione dal profondo della macchina della prevenzione e della repressione». Nascono nuclei centralizzati anti immigrazione clandestina e la polizia «dei giochi e delle scommesse». In prima fila, ad ascoltare gli esponenti di governo, c´erano tutti i massimi vertici degli apparati di prevenzione e repressione. E´ cambiata anche antropologicamente la platea che prima animava il palazzo, il Viminale, e i De Gennaro boys - al di là di letture dietrologiche, di organigrammi sempre pronti ad essere cambiati - si ritrovano a fare i conti con il nuovo corso del ministero dell´Interno che promette moderni mezzi tecnologici, nuovi armamenti (Berlusconi ha parlato di dotare le forze di polizia di proiettili di gomma), aumenti di stipendio per chi lavora «nelle grandi città, dove la vita è più cara», assistenza giuridica gratuita per chi deve rispondere di azioni commesse nel corso della propria attività di lavoro. Ieri, il presidente del Consiglio ha ringraziato quella platea: «Grazie alle forze dell´ordine per la collaborazione senza reticenze. Non ho mai notato resistenze o retropensieri». Se è vero che il bilancio delle operazioni contro l´immigrazione clandestina, la prostituzione e il traffico di droga è positivo, tutto questo lo si è ottenuto «a legislazione vigente» - come ha ricordato il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini -, senza cambiare le leggi e con gli stessi uomini che c´erano anche prima. «Senza voler enfatizzare i dati della nostra attività - spiegava ieri un alto dirigente del Viminale -, oggi lavoriamo meglio, direi senza ansia. Una volta stabilito un obiettivo, possiamo programmare il nostro lavoro senza aver fretta. Stupirà tutti: la novità introdotta da questo nuovo modulo organizzativo è che quello che è accaduto ieri si ripeterà nel tempo». Faranno certamente discutere gli strumenti e gli obiettivi individuati da Berlusconi o da Scajola, come la sottolineatura che alle forze di polizia sarà «restituito il diritto d´indagine». Insomma, il ripristino del codice Rocco e un ulteriore ridimensionamento del ruolo del pubblico ministero, con la polemica già annunciata da parte delle opposizioni e dalla magistratura associata - come ha dichiarato il senatore diessino Guido Calvi - sul rischio che le indagini di polizia saranno controllate dall´esecutivo, che l´azione penale non sarà più obbligatoria. Ieri, Berlusconi, replicando sul mandato di cattura europeo ha ricordato che «l´Italia è l´unico paese in cui un pm decide quali reati perseguire». Il nuovo corso del Viminale annuncia una organizzazione «flessibile» e un´ottimizzazione delle risorse sul territorio. Avendo individuato, per esempio, come priorità due «fronti» di contrasto e di prevenzione - l´immigrazione clandestina e il gioco d´azzardo -, sarà istituita la direzione centrale dell´immigrazione e della polizia di frontiera all´interno del Dipartimento di pubblica sicurezza, con la creazione di nuclei anti immigrazione clandestina, e nascerà la «polizia dei giochi e delle scommesse». Ci vorrà del tempo, l´obiettivo del ministro dell´Interno è ambizioso: ridislocare sul territorio le forze di polizia. Questo significa eliminare i doppioni tra polizia e carabinieri, imporre un coordinamento che oggi non c´è, estendere le sale operative unitarie, lavorare per istituire un numero unico europeo di soccorso pubblico, il 112, entro il 2004. C´è solo bisogno di tempo per sapere se Scajola avrà vinto la sua scommessa.