ROMA - Scatta oggi in tutta Italia la corsa alle "prenotazioni" per entrare nel nostro Paese, in previsione del decreto flussi. Diventa operativa, infatti, una circolare del ministero del Lavoro che prevede la definizione di una graduatoria d'ingresso per chiamata diretta.

La presentazione presso gli Uffici provinciali del lavoro, da parte degli imprenditori italiani, dei documenti necessari alla scelta del dipendente dal paese di provenienza, apre in concreto la strada alla possibilità di venire a lavorare in Italia.

E il numero d'iscrizione, rilasciato al momento del deposito della documentazione varrà come titolo di precedenza, in ordine di tempo, per essere inseriti nelle quote del decreto flussi che dovrebbe essere varato nei prossimi mesi dal Governo.

Chi entra subito in lista, quindi, avrà per primo il diritto di entrare in Italia: i nomi in elenco, in ordine di arrivo, formeranno una graduatoria vincolante per gli enti preposti.

In queste ore gli uffici provinciali del lavoro hanno già fatto registrare una forte affluenza di immigrati in molte città italiane: a Reggio Emilia, ad esempio, in mattinata avevano già superato quota 120. Lunghe code di cittadini stranieri in fila per poter "prenotare" un posto a loro connazionali, nella lista dei candidati al permesso di lavoro, sono segnalate anche a Firenze e a Torino.

Il documento consente di varcare le frontiere italiane regolarmente. Le domande e la relativa documentazione possono essere presentate da titolari di aziende o da privati, in grado di esibire un contratto di lavoro per la persona che vogliono fare arrivare in Italia.

Non è da escludere, che l'attuazione delle circolare del ministero possa essere utilizzato di fatto dai datori di lavoro anche per regolarizzare immigrati che già si trovano in Italia come clandestini. C'è chi fa la fila per conto del datore di lavoro disposto ad assumere la moglie, chi invece cerca di farsi raggiungere da altri familiari o parenti propri e della consorte. E chi invece spera di essere regolarizzato, dopo tanti anni di lavoro in nero.

E' comunque il contratto da colf, per far arrivare in Italia un familiare o un'amica, il documento più diffuso nelle tasche degli immigrati in fila. Non mancano, però, anche titolari di imprese che hanno pronto un contratto di lavoro per lavoratori extracomunitari volenterosi. Sarà compito della Direzione del lavoro delle diverse province d'Italia a rendere ufficiale l'elenco delle domande di "prenotazione".

(2 gennaio 2002)