IMMIGRAZIONE – Nuovo dossier sui diritti degli stranieri. Briguglio: ''Col nuovo Ddl pi˜ difficile il soggiorno legale''
 
18/01/2002 15.52.48
ROMA – Alla vigilia della manifestazione romana contro il decreto Bossi-Fini sull’immigrazione (a cui hanno aderito centinaia di associazioni e privati cittadini) un nuovo dossier Ë stato redatto e pubblicato dall’Agenzia nazionale d'informazione Testimoni di GeNova. Alla realizzazione del dossier hanno collaborato diversi giornalisti, oltre all’Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), il presidente dell’Arci Tom Benetollo, Magistratura Democratica (MD), Giorgio Morbello, Salvatore Palidda ed altri ancora. Oltre a varie schede e dati aggiornati, nonchÈ interventi sulle varie interpretazioni del problema-risorsa immigrazione, Ë interessante l’intervista a Sergio Briguglio, componente del comitato scientifico della Fondazione internazionale Don Luigi Di Liegro e collaboratore Caritas.
Nell’intervista di Giorgio Morbello, Briguglio entre nel merito del nuovo Ddl. Sull’abolizione della figura dello sponsor, Briguglio afferma: “La sponsorizzazione Ë stata limitata, nei due primi anni di effettiva applicazione della legge n. 40, la cosiddetta Turco-Napolitano attualmente in vigore, dalle quote imposte dal governo in sede di programmazione dei flussi (15.000 sponsorizzazioni per il 2000, altre 15.000 per il 2001). Se non fossero state imposte quote cosÏ basse, questo meccanismo sarebbe stato usato in modo molto pi˜ ampio: nel 2001 le domande di sponsorizzazione sono state quasi dieci volte pi˜ numerose delle 15.000 accettate in base al decreto. Si puÚ dire, perciÚ, che lo strumento ha o potrebbe avere un enorme successo. Quanto alla sua efficacia, Ë presto per dirlo (nessuno dei ministeri competenti ha fornito cifre sull'effettivo inserimento lavorativo di chi Ë entrato con la sponsorizzazione). Tuttavia, uno studio effettuato in Veneto ha mostrato come, in quella sola regione, nel 2000 oltre 1200 lavoratori sponsorizzati hanno trovato occupazione. » verosimile che sia una percentuale molto vicina al 100% di coloro che avevano fatto ingresso attraverso questa via. Dire oggi, come fa il governo, che la sponsorizzazione si Ë trasformata in un meccanismo di clandestinizzazione Ë cosa priva di qualunque fondamento”.
Fa discutere anche il legame ancora pi˜ stretto tra permesso di soggiorno e posto di lavoro. “CiÚ comporterý, come Ë ovvio, una maggior difficoltý nel mantenimento della condizione legale del soggiorno – dichiara Briguglio all’intervistatore - Una difficoltý ancora pi˜ grande, perÚ, deriva giý oggi dal non accettare di fatto autocertificazioni nella dimostrazione delle fonti di reddito. Questo rende arduo mantenere la condizione di soggiorno legale per quanti abbiano occupazioni saltuarie, che non si configurano come rapporti di lavoro subordinati (oltre che, naturalmente, per quanti abbiano rapporti di lavoro in nero). Il requisito per il rinnovo dovrebbe essere modificato: dovrebbe essere sufficiente il non aver fatto ricorso per periodi eccessivamente lunghi all'assistenza pubblica. Questo concetto Ë contenuto, peraltro, in una proposta della Commissione europea”. Il pericolo Ë che il rinnovo del permesso di soggiorno subordinato in modo cosÏ forte al lavoro finirý per dare ampi poteri ricattatori a eventuali datori di lavoro poco corretti.
Briguglio anticipa che un cartello dei principali organismi che si occupano di minori stranieri (Save the Children, Caritas, Migrantes, Chiese Evangeliche, ARCI, ACLI, ICS, Comunitý di Sant'Egidio, Terre des hommes, ASGI) ha proposto ai membri della Commissione Affari costituzionali del Senato un emendamento alla legge Turco-Napolitano che consentirebbe di tutelare i minori non accompagnati per i quali non si proceda al rimpatrio, equiparandoli ai minori stranieri titolari di un permesso per motivi familiari.
Infine le nuove norme sul diritto d’asilo. “Le novitý principali sono tre – afferma Briguglio -: il decentramento a livello provinciale della Commissione per il riconoscimento del diritto d'asilo; il trattenimento obbligatorio degli stranieri che abbiano chiesto asilo trovandosi in condizioni, rispetto al soggiorno, che avrebbero altrimenti portato alla loro espulsione; la cancellazione dell'effetto sospensivo automatico del ricorso contro una decisione negativa della Commissione, nei casi in cui si applichi il trattenimento obbligatorio. Di queste novitý, la prima Ë senz'altro positiva, garantendo tempi di esame molto pi˜ brevi. La seconda Ë discutibile, ma non Ë priva di logica: quella di uno Stato che vuole proteggersi dal rischio che la richiesta di asilo costituisca garanzia di elusione delle norme sull'immigrazione. La terza Ë assolutamente e insopportabilmente inaccettabile, dato che rischia di far rinviare, in seguito a una decisione sbagliata della Commissione, un vero rifugiato nel Paese che lo perseguita. Su questo mi auguro che si faccia sentire con forza l'Acnur”.
Tutto il Dossier sull’immigrazione Ë a disposizione sul sito di Carta (www.carta.it).
 

 


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