Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 152 del 3/6/2002
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(Ripresa esame dell'articolo 17 - A.C. 2454)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 17, precedentemente accantonato, e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 2454 sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento 17.201 del Governo e sul subemendamento 0.17.201.1 della Commissione.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Signor Presidente, il parere della Commissione è favorevole.

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del subemendamento 0.17.201.1 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Innocenti. Ne ha facoltà.

RENZO INNOCENTI. Signor Presidente, qui ci troviamo di fronte alla presentazione da parte del Governo di un emendamento, che modifica il testo che abbiamo al nostro esame, sulla questione legata al trattamento previdenziale dei lavoratori immigrati, che ha impegnato l'Assemblea anche in modo piuttosto vivace nella scorsa settimana. A me sembra di poter dire, di fronte all'emendamento 17.201 del Governo, che le opposizioni avevano ragione, tant'è che c'è stata proprio una correzione da parte del Governo stesso del testo, e, in qualche modo, si viene incontro ad una richiesta, avanzata dalle opposizioni, di evitare norme discriminatorie nei confronti dei lavoratori immigrati.
Il testo in mio possesso, signor Presidente, ha una correzione; credo sia una correzione formale, ma vorrei avere conferma da parte sua, signor Presidente,


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perché qui nel testo si fa riferimento alla deroga dei periodi minimi previsti all'articolo 1, comma 23, della legge n. 335. Vorrei essere confortato, come mi ha detto in un incontro informale, che si tratti del comma 20, non del 23, della legge n. 335; vorrei che venisse confermato.
Pur valorizzando il fatto che questa nostra richiesta abbia trovato accoglimento in questo emendamento, occorre dire che ciò non è di per sé soddisfacente. Infatti, vi è comunque una situazione che equipara formalmente il lavoratore immigrato al lavoratore italiano. Sappiamo però, che nella nostra legislazione il monte contributivo può anche dare origine a maggiorazioni dell'assegno sociale per i cittadini italiani al sessantacinquesimo anno di età, ma i lavoratori immigrati non potranno avere tale maggiorazione perché tale norma è valida, appunto, soltanto per i cittadini italiani. Rimane, dunque, lo stesso, una forma di diversità di trattamento senza considerare, signor Presidente e colleghi, che ci troviamo di fronte anche alla soppressione di una norma che il legislatore nel 1995 aveva caratterizzato, specificatamente, come norma di incentivazione all'emersione dal sommerso, alla possibilità, quindi, che attraverso queste indicazioni, sia nel condono previdenziale sia nella normativa di restituzione del capitale, vi fosse un incentivo ed una agevolazione all'emersione dal sommerso. Tali incentivi non possono essere definiti privilegi, perché se così fosse, allora, anche il meccanismo di lotta all'emersione, che voi stessi avete presentato, in termini di condono, dovrebbe essere considerato un privilegio nei confronti degli altri lavoratori e delle altre imprese. Credo non sia possibile pensare in questi termini.
Per queste ragioni ci asterremo dal voto. Rimane, tuttavia, il nostro giudizio negativo nei confronti della soppressione della norma vigente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Buontempo. Ne ha facoltà.
Ricordo che i tempi a disposizione sono esauriti.

TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, come lei sa sono intervenuto su questo articolo ma a titolo personale, che non coinvolgeva...

PRESIDENTE. È esaurito anche il tempo per gli interventi a titolo personale.

TEODORO BUONTEMPO. Vorrei soltanto terminare di illustrare un concetto. La ringrazio.
Ritengo che l'emendamento presentato dal Governo sia una soluzione di buonsenso e di equità anche perché molte cose dette in aula non corrispondono al vero. Esiste, infatti, lo strumento della totalizzazione per mezzo del quale un lavoratore, che ha prestato la sua opera in più paesi, può ricongiungere la sua situazione pensionistica in modo che da ogni parte sia versata una quota rata. Il principio che intendevamo approvare è quello per cui nessuno può impossessarsi dei contributi versati dal lavoratore a fini pensionistici. Occorre poi trovare le formule più eque, più giuste ed anche possibili. Credo che il lavoro svolto dalla maggioranza, dal Governo ed anche dall'opposizione abbia impedito che si introducesse un elemento di ingiustizia. Ancora una volta il Parlamento ha dimostrato che, quando lo si lascia lavorare, non danneggia nessuno, anzi, premia il buonsenso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Alfonso Gianni. Ne ha facoltà.

ALFONSO GIANNI. Signor Presidente, vi sono due aspetti che influenzeranno il nostro voto. Da un lato, come già altri colleghi hanno sottolineato, per un aspetto, il Governo e, nella sostanza, la maggioranza se pure con molta fatica, che poteva esserci risparmiata, scendono sul terreno della restituzione dei contributi che i lavoratori extracomunitari hanno versato a seguito della regolarizzazione


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dell'emersione e comunque dello stato di regolarità del loro rapporto di lavoro. Questo, sicuramente è un punto sul quale ci siamo battuti con molta energia e che, dunque, non sottovalutiamo. Dall'altro, tuttavia, devo ricordare a questa Assemblea che la norma che, se leggo bene, la Commissione intende introdurre come subemendamento all'emendamento del Governo (la vedo in questo momento) stabilisce tale possibilità al compimento del sessantacinquesimo anno di età. Ora, vi è in ciò, e vorrei che ne rimanesse traccia a verbale, una sorta di cinismo da parte della Commissione e del Governo, che è molto peggio che non una mancanza di generosità. Se guardiamo, infatti, le statistiche relative alla media di vita e alla speranza di vita nella maggioranza dei paesi africani e centroafricani, scopriamo che questa non arriva neppure ai quarant'anni di età. Dunque, siamo di fronte ad una condizione umana molto differente. Questa è la ragione per la quale il nostro voto, direi in un eccesso di benevolenza, non può spingersi oltre l'astensione (Applausi dei deputati del gruppo di Rifondazione comunista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Delbono. Ne ha facoltà.

EMILIO DELBONO. Signor Presidente, intervengo per evidenziare - a parziale smentita di quanto affermato dal sottosegretario Brambilla giovedì scorso - come in effetti vi fosse la necessità di un intervento correttivo del testo originario per ripristinare norme che ponessero sullo stesso piano cittadini italiani ed immigrati extracomunitari.
Nonostante la modifica, i deputati del gruppo della Margherita si asterranno nella votazione del subemendamento 0.17.201.1 della Commissione, in quanto nella norma rimangono presenti due punti deboli che, brevemente, richiamerò di seguito. In primo luogo, mancano gli accordi (e la relativa disciplina), che potrebbero permettere la ricongiunzione dei contributi, con la stragrande maggioranza dei paesi di provenienza degli immigrati extracomunitari; in secondo luogo, permane una politica a rischio dal punto di vista dell'emersione del lavoro nero. In tal modo, infatti, pensiamo si agevoli una spinta alla «immersione», il che ci preoccupa in quanto ciò vuol dire «immersione» nella clandestinità (esattamente quello che, andrebbe invece, evitato).
Ricorderei, infine, ai colleghi che questa norma fu voluta dall'allora maggioranza che comprendeva la Lega perché aveva anche una filosofia, un senso; quella che ci apprestiamo a votare è una norma di stabilizzazione, sul territorio nazionale, degli immigrati extracomunitari, mentre la vecchia norma spingeva anche ad una ricostruzione, nel paese di origine, della propria esperienza di vita. Credo che tale contraddizione segni questo disegno di legge e rappresenti un punto di contraddizione non irrilevante.
Siamo contenti dell'accoglimento parziale della nostre richieste, ma ribadisco che i deputati del gruppo della Margherita si asterranno nella votazione di questo subemendamento.

PRESIDENTE. Hai chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, avevo sollevato già in Assemblea la questione della gravità di questo comma 13 dell'articolo 17; ebbene, proprio in seguito alla discussione che si è svolta la scorsa settimana, si è avuto questo parzialissimo ripensamento. Ho comunque sempre auspicato che si tenga conto delle modifiche che il dibattito parlamentare produce e, pertanto, sono d'accordo con i colleghi che mi hanno preceduto: anche i Verdi si asterranno quindi sia nella votazione del subemendamento 0.17.201.1 della Commissione (che rappresenta praticamente la correzione di un errore contenuto nel testo dell'emendamento del Governo) sia in quella dell'emendamento 17.201 del Governo.
Continuo tuttavia a ritenere del tutto inadeguata questa norma e a pensare che


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essa, sia pure parzialmente corretta - ma nella prospettiva dei 65 anni, in assenza di accordi bilaterali (che restano in ogni caso di difficilissima applicazione) e considerando la durata della vita media dei lavoratori extracomunitari -, costituisca comunque un grave incentivo alla non emersione del lavoro nero. Anzi, ritengo addirittura che essa possa incentivare la ri-immersione nel lavoro nero di quello che, oggi, è magari un lavoro regolare. La nostra astensione prende pertanto atto della parziale modifica, ma manifesta anche una sostanziale insoddisfazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pistone. Ne ha facoltà.

GABRIELLA PISTONE. Signor Presidente, intervengo per sottolineare, anche a nome del gruppo dei Comunisti italiani, come in effetti da parte del Governo vi sia stato un ripensamento riguardo alla tematica che abbiamo sollevato, con grande energia, la settimana scorsa. Tuttavia, signor Presidente, vorrei rivolgere un appello a lei, nonché a tutti i parlamentari ed i membri del Governo presenti in aula, tra i quali vi sono sottosegretari per gli affari esteri; in particolare, mi riferisco al collega Mantica, sottosegretario per gli affari esteri che si occupa in modo specifico dell'area africana: ritengo che vincolare la restituzione agli immigrati della quota parte dei contributi INPS al compimento del sessantacinquesimo anno di età costituisca una vera e propria burla. Quando, infatti, tutti, deputati di maggioranza e di opposizione, ci rechiamo in missione in quei paesi, possiamo renderci conto - peraltro, la settimana scorsa si è svolta, proprio qui alla Camera, la conferenza Italia-Africa con la partecipazione dei membri delle assemblee parlamentari dei paesi africani - di come, ad esempio, l'età media di una donna etiope sia di 45 anni (non intendo comunque parlare solo dei paesi africani, ma anche di quelli sudamericani o dell'India).
Allora, ritengo che questo subemendamento rappresenti uno schiaffo. Certamente, ci asterremo dal voto, perché non possiamo votare contro un principio nel quale crediamo, ma siamo fortemente contrari al modo un po' cinico con cui il Governo ha voluto mettersi a posto la coscienza di fronte ad un problema che, veramente, investe milioni di lavoratori e di vite umane.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.17.201.1 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 246
Astenuti 160
Maggioranza 124
Hanno votato
246).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 17.201 del Governo, nel testo subemendato, accettato dalla Commissione.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 405
Votanti 255
Astenuti 150
Maggioranza 128
Hanno votato
248
Hanno votato
no 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17, nel testo emendato.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).


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(Presenti 407
Votanti 405
Astenuti 2
Maggioranza 203
Hanno votato
240
Hanno votato
no 165).

Prendo atto che il dispositivo di voto dell'onorevole Zaccheo non ha funzionato e che lo stesso avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.

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