13 giugno 2002
Afghanistan, l'attività
dell'UNHCR contribuisce al netto calo delle domande d'asilo degli afghani in
Europa
Facendo
riferimento al netto calo di domande d'asilo da parte di cittadini afghani in
Europa, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Ruud Lubbers ha
oggi esortato i leader europei a investire di più nei programmi
dell'UNHCR finalizzati all'assistenza di centinaia di migliaia di rifugiati che
rimpatriano e alla loro reintegrazione.
Secondo
Lubbers i leader europei che si incontreranno la prossima settimana a Siviglia
per discutere di immigrazione e asilo dovrebbero riconoscere l'importanza di
affrontare alla base il problema degli spostamenti forzati di popolazione,
attraverso un adeguato finanziamento all'UNHCR.
In
meno di quattro mesi, l'Agenzia per i rifugiati ha assistito quasi un milione
di afghani a rimpatriare nel loro devastato paese. Le dimensioni e la
rapidità del rientro hanno indotto l'UNHCR ad accrescere le stime
relative al rimpatrio degli afghani per quest'anno, passando da 1,25 milioni a
2 milioni. Tuttavia i finanziamenti per le operazioni nella regione non hanno
tenuto lo stesso ritmo delle enormi necessità. L'Agenzia ha finora
ricevuto solo 185 milioni dei 271 richiesti.
"Quella
che un tempo era la strada di chi cercava rifugio sta rapidamente diventando la
strada di chi fa rientro in Afghanistan - e gli effetti si avvertono anche in
Europa" ha dichiarato Lubbers. "Le nuove statistiche sulle domande
d'asilo relative al primo trimestre del 2002 mostrano un netto calo nel numero
di afghani che hanno chiesto asilo in Europa rispetto al trimestre precedente:
il 33 per cento in meno in tutta l'Europa e il 24 per cento in meno nei paesi
dell'Unione Europea". Un netto calo delle domande d'asilo inoltrate da
cittadini afghani è inoltre chiaramente riscontrabile nei paesi
dell'Europa Centrale, dove si è registrata una diminuzione del 55 per
cento.
Lubbers
ha aggiunto che le cifre hanno dimostrato la stretta relazione tra il fornire
soluzioni nelle regioni di origine e i rapidi effetti che questo può
avere nei paesi d'asilo più lontani.
Nell'ultimo
decennio, il numero di richieste d'asilo presentate da cittadini afghani in
Europa era aumentato regolarmente, passando dalle 8mila domande del 1992 alle
oltre 50mila del 2001.
"L'UNHCR
è parte della soluzione. I Governi dovrebbero collaborare con noi e
sostenerci" ha affermato. "I Governi e i cittadini dei loro stati -
che chiedono soluzioni - potranno vedere i risultati. Se l'UNHCR otterrà
il sostegno di cui ha bisogno, vedremo meno persone costrette a spostarsi.
Senza tale sostegno, persone disperate continueranno a compiere atti disperati,
tra i quali ricorrere ai trafficanti di esseri umani, alimentando così
la criminalità".
Nelle
osservazioni preparate per il discorso di questa sera al One World Media Awards
di Londra, Lubbers ha dichiarato di voler chiedere ai leader che si
incontreranno a Siviglia di fornire all'UNHCR 100 milioni di euro urgentemente
necessari per le attività di rimpatrio e reintegrazione in Afghanistan.
"Siamo
preoccupati" ha aggiunto l'Alto Commissario. "Un milione di afghani
è già tornato a casa e a noi mancano ancora 100 milioni di euro.
Abbiamo già dovuto ridimensionare il kit per gli alloggi che forniamo a
coloro che hanno bisogno di ricostruire la propria casa, mentre il Programma
Alimentare Mondiale (WFP) sta per terminare il cibo destinato ai rifugiati.
Alcuni trasporti e altre attività dell'Organizzazione Internazionale per
le Migrazioni (OIM) sono state sospesi. Tutte queste attività
contribuiscono a ripristinare sicurezza e stabilità in Afghanistan.
Senza di esse gli afghani potrebbero concludere ancora una volta di essere
stati abbandonati. E allora potremmo vedere il grafico degli afghani che
arrivano in Europa salire nuovamente".
Anche
le statistiche riguardanti le domande d'asilo di cittadini di ogni
nazionalità in 28 paesi industrializzati relative al primo trimestre
divulgate oggi dall'UNHCR mostrano una complessiva diminuzione nel numero di
richieste d'asilo, rispetto all'ultimo trimestre del 2001. In Europa il numero
di domande è diminuito di quasi il 10 per cento rispetto al trimestre
precedente, ma è leggermente superiore allo stesso periodo di un anno
fa. Le cifre riguaradanti l'Europa e l'Unione Europea non includono l'Italia
che non dispone di statistiche trimestrali. <
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa -- Laura Boldrini -- 335 540 31 94
Il testo del comunicato stampa
è disponibile
sul sito internet www.unhcr.it
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