La legge Bossi-Fini

Esperti a confronto in Toscana

 

Al campeggio “Le Tamerici” di Cecina a Mare, il 13 e 14 luglio scorso, si sono presentati in tanti: delegati di associazioni, operatori ed esperti dell’immigrazione, cittadini stranieri e italiani interessati in qualche modo alla tematica. L’appello lanciato dall’ARCI – per dare vita ad un coordinamento nazionale sui temi dell’immigrazione e dell’asilo – ha funzionato, nonostante la pioggia ed i temporali. In realtà, l’iniziativa realizzata dall’Arci ha concretizzato quella che oramai viene sentita come una vera e propria esigenza da parte di innumerevoli associazioni, piccole e medie, che si occupano da diverso tempo di immigrati. “Il bisogno di creare percorsi unitari e luoghi di confronto, senza per questo ridurre ad unità le differenze di contenuti e metodi, nasce dalla necessità di dare più incisività all’agire concreto e politico di molte associazioni in tutto il territorio nazionale. Ora, con l’approvazione della Bossi-Fini, serve più che mai.”, - ha ribadito con forza Filippo Miraglia dell’Arci, uno dei più entusiasti promotori dell’evento. Già, la nuova legge sull’ immigrazione, da poco approvata anche dal Senato, preoccupa tutti. Nelle parole dell’Avv. Massimo Pastore dell’Asgi (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) si potevano intuire l’amarezza e il disappunto per le norme che renderanno difficile, a volte impossibile, non solo il lavoro dei legali, ma soprattutto l’esercizio concreto del diritto di difesa. L’atmosfera, già riscaldata dagli interventi, è diventata dissacratrice, quasi sarcastica, con l’intervento frizzante di Sergio Briguglio, esperto sull’immigrazione, il quale ha smontato, cifre e statistiche alla mano (come sa fare solo un fisico), le tesi demagogiche del Governo sull’abolizione dello “sponsor”. Mentre, Angelo Caputo di Magistratura democratica, ha cercato di attirare l’attenzione di tutti i presenti sulla pericolosa strada scelta dal legislatore negli ultimi anni in tema di espulsioni: l’amministratizzazione delle norme sulle espulsioni per sottrarre  lo straniero dalle garanzie di tipo processual-penalistico. Inoltre, la concezione pancriminologica del fenomeno migratorio rappresenta, secondo lui, un rischio reale per la stessa democrazia in Italia.

La capacità di convergenza dei punti di vista dei partecipanti, alla fine dei due giorni di dibattito, è stata al di sopra delle più rosee previsioni ed aspettative. Il prossimo obbiettivo da raggiungere? La creazione di un Osservatorio sull’applicazione e i conseguenti problemi, facilmente prevedibili, che la Bossi-Fini, nuova di zecca, creerà in tutto il territorio nazionale. Insomma, una sorta di Libro Bianco in cui annotare tutti gli abusi e le ingiustizie che si potranno verificare anche nelle zone più sperdute del paese. Certamente, è solo un piccolissimo passo, ma significativo. Prossimo appuntamento: ottobre 2002, auspicando una maggiore partecipazione delle realtà del sud e degli stessi immigrati.

 

IsideGjergji