Comunicato stampa
Sanatoria “badanti”:
costituita a
Vicenza una rete di informazione e accompagnamento
Un sito internet (www.stranieri.it),
una rete di sportelli che coinvolge altre organizzazioni, un corso di
formazione per operatori e un vademecum. Ecco come Vicenza si accinge, da
settembre, ad affrontare la sanatoria per colf e “badanti”.
Su iniziativa della Caritas
Vicentina infatti, e in attesa della promulgazione e pubblicazione della legge
sull’immigrazione Bossi-Fini, sindacati, associazioni di categoria,
cooperative sociali e patronati Acli si stanno attivando per andare incontro
alle famiglie vicentine e alle donne straniere, clandestine, che da settembre
potranno regolarizzare la loro presenza in Italia.
“Come Caritas abbiamo deciso
di occuparcene – spiega il direttore Don Giovanni Sandonà –
perché questa sanatoria tocca due categorie deboli: anziani non
autosufficienti, malati e disabili da un lato, donne straniere senza diritti
dall’altro. In Caritas già ci arrivano molte telefonate di vicentini
che non sanno come fare per accedere alla sanatoria e ci è giunta
notizia di studi e professionisti che per 2 milioni tutto compreso sono
disposti a predisporre e presentare la richiesta di regolarizzazione”. Il
mercato di chi approfitta dei più deboli sarebbe insomma già in
moto, come è accaduto in ogni sanatoria. Il timore è insomma che
a fronte di difficoltà a alti costi l’occasione offerta dalla
sanatoria non venga colta, il che significa mantenere molte persone in
condizioni precarie di vita.
Nel vicentino le badanti, o meglio
le aiutanti domiciliari, come ama definirle la Caritas, sono dalle 2 alle 3
mila. Nel Veneto se ne stimano 15-20 mila: un’economia virtuale per 900
miliardi all’anno di vecchie lire. Il loro utilizzo permetterebbe un
risparmio di 350 miliardi di lire annui (stime 2001 dell’Osservatorio
Socio-Religioso del Triveneto) per le finanze della Regione Veneto, e un
contenimento consisteste della spesa per molte famiglie con persone anziane,
che sono sempre più a causa dell’invecchiamento della
popolazione.
La task force vicentina per la
sanatoria (della quale al momento fanno parte Caritas, Cigl, Cisl, Acli,
Confesercenti, Associazione Artigiani, Consorzio “Prisma” che
comprende una cinquantina di cooperative sociali) prevede di fornire alle
famiglie che danno lavoro alle aiutanti domiciliari informazioni sugli
sportelli più vicini dove chiedere consulenza gratuita per presentare la
domanda di regolarizzazione, un’attività costante di informazione
e aggiornamento sul sito www.stranieri.it
e sui mezzi di informazione, un corso di aggiornamento per gli operatori degli
sportelli.
“A mano a mano che usciranno i
decreti attuativi – spiega Alberto Bordignon per l’Associazione
Artigiani - terremo informate le famiglie vicentine e distribuiremo un
vademecum, mentre a fine agosto incontreremo anche i rappresentanti delle
comunità straniere presenti nel territorio vicentino. Dalla trasparenza
e dall’efficacia con cui verrà realizzata la sanatoria dipende la
possibilità di una emersione completa di queste persone clandestine. Se
questa emersione non ci sarà, esse rischieranno l’espulsione per
10 anni dall’Italia, la mancanza di accesso al servizio sanitario e una
vita come persone che ufficialmente non esistono”.
“Come Caritas abbiamo voluto
fare da detonatore – spiega ancora don Giovanni Sandonà – e
ci auguriamo che in un secondo momento questo ruolo di informazione e
consulenza sia assunto direttamente dalle varie organizzazioni coinvolte,
perché tale compito non si esaurisce con la fine della sanatoria, basti
pensare ai ricorsi, o a chi si troverà fra sei mesi ad avere la
necessità di una persona che assista un proprio familiare”.
Vicenza, 23 luglio 2002
Per informazioni: ufficio stampa
Mariagrazia Bonollo 348/2202662