DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL CONVEGNO DI CECINA - 13/14 LUGLIO 2002

Modifiche di Grazia Naletto su testo di Dino Frisullo (23/7/2002)

Circa 100 persone ed organizzazioni hanno risposto all'appello "Migranti e diritti" e si sono confrontate a Cecina, il 13-14 luglio, sulle tre domande di quel documento:

-       come costruire una nuova "Carta dei diritti dei migranti" come proposta politico-culturale alternativa a livello europeo, nazionale e locale;

-       attraverso quali campagne rimettere all'ordine del giorno un'idea inclusiva e universale di cittadinanza;

-       come avviare un confronto con/nella sinistra per una prospettiva non subalterna sui temi dell'immigrazione.

 

Infatti, come ricorda il testo di convocazione, "le condizioni dei migranti e il senso comune degli italiani e degli europei su questo tema sono peggiorati, ed è peggiorata la qualità delle nostre democrazie. Ciò è legato all’uso spregiudicato che le destre in Europa fanno del tema dell’immigrazione, proponendo un modello di società razzista e segregazionista, e alla mancanza di una cultura politica alternativa della sinistra, che sempre più si trova ad inseguire la destra sul suo terreno, a partire da una concezione proibizionista del governo del fenomeno migratorio".

 

La discussione di Cecina si intreccia con quella in corso nel Tavolo dei migranti dei Forum sociali e con la preparazione del Forum sociale europeo di Firenze (novembre 2002). Il valore dell'incontro di Cecina sta nell'aver esteso la discussione ad altri soggetti interni ed esterni ai Forum Sociali e nell’aver contestualizzato la politica italiana dell’immigrazione, così come si è sviluppata dal 1990 ad oggi, nel quadro delle politiche europee.

 

Per quanto riguarda l'Italia, partendo da una lettura della Bossi-Fini che evidenzia come essa costituisca non un punto di rottura radicale rispetto all’impianto della legge Turco-Napolitano, ma un salto di qualità nel ricorso alle politiche repressive tramite l’abuso dello strumento dell’espulsione, la limitazione del diritto alla difesa, l’allargamento della rete dei Centri di Permanenza Temporanea e il prolungamento del periodo di trattenimento, l’abolizione della sponsorizzazione, unico strumento che consentiva l’ingresso regolare dei migranti in cerca di lavoro e dunque capace di limitare l’immigrazione illegale, la precarizzazione ulteriore degli immigrati “regolari” e la sostanziale negazione del diritto di asilo, l’assemblea ha evidenziato come la legge sia funzionale all’obiettivo di affermare sul piano politico e culturale una visione pancriminologica dei migranti.

Si è concordato dunque di avviare un impegno comune, che coinvolga anche l'opposizione parlamentare e gli enti locali democratici, sui punti che seguono.

1.     L'individuazione di alcuni diritti inviolabili che prescindono dalla nazionalità e dallo status giuridico (in prima approssimazione: l'esistenza, il lavoro, la salute, l'istruzione di base, l'unità familiare e la protezione dei minori, il ricorso in giudizio e il giusto processo, l'habeas corpus - cioè il rifiuto di ogni ingiustificata privazione della libertà personale -, la protezione dalla discriminazione), e la difesa di tutti i servizi, le pratiche ed i luoghi sociali e istituzionali in cui questi diritti trovano espressione e soddisfazione, coinvolgendo gli enti locali e gli operatori dei servizi pubblici e privato-sociali anche nell'eventuale obiezione di coscienza contro la loro messa in discussione e contro ogni coinvolgimento, al contrario, nella gestione di istituti repressivi e segregativi.

2.     La necessità di un coordinamento tra le organizzazioni antirazziste, gli avvocati, gli enti locali democratici al fine di denunciare le violazioni attuali e prevedibili dei diritti fondamentali, in stretto legame con i giuristi democratici (Asgi) ai quali è affidata la proposta di un Osservatorio per i diritti dei migranti che investa sistematicamente delle denunce gli organi di stampa, le istituzioni parlamentari e gli organismi internazionali di tutela dei diritti umani.

3.     L'analisi della precarizzazione e clandestinizzazione del lavoro migrante come "l'altra faccia dell'attacco allo Statuto dei Lavoratori", e quindi da un lato la rivendicazione di meccanismi permanenti e aperti di emersione del lavoro sommerso e clandestino e di canali d'ingresso legale per ricerca di lavoro, dall'altro la richiesta a tutte le organizzazioni democratiche (a partire dai sindacati) di dare visibilità ai lavoratori stranieri costretti alla clandestinità, aprendosi alla loro partecipazione e favorendo le loro vertenze di lavoro.

4.     La necessità di rilanciare, con proposte anche legislative e con forme di sperimentazione decentrata, la tematica dei diritti civili e politici (diritto di voto amministrativo, accesso alla cittadinanza nel quadro di una nuova cittadinanza europea, trasferimento ad uffici civili delle competenze per il soggiorno).

5.     Una campagna specifica in difesa del diritto di asilo, per denunciare ed arginare nell'immediato l'ondata di rigetti, espulsioni e deportazioni, e per tenera aperta, con la difesa dei diritti sociali e politici degli esuli, la possibilità di un loro contributo da protagonisti alla lotta contro le guerre, le devastazioni e i drammi planetari che alimentano il loro esodo e contro le organizzazioni criminali che ne lucrano.

 

A livello europeo, anche attraverso i contatti in corso con associazioni e movimenti in altri paesi, si lavorerà alla stesura di una "Carta europea dei diritti dei migranti e degli esuli" da varare a Firenze, centrata sulla proposta di una nuova cittadinanza europea di residenza.

Nel corso del dibattito è stato messo in evidenza l’approccio prevalentemente securitario che caratterizza il processo di “comunitarizzazione” delle politiche europee in materia di immigrazione e asilo, approccio che privilegia le misure miranti a combattere l’immigrazione illegale attraverso un più stretto controllo delle frontiere esterne e la restrizione dei canali di ingresso regolare. L’assemblea di Cecina si è data l’obiettivo di costruire e proporre un modello alternativo di gestione delle politiche migratorie che privilegi il rafforzamento delle politiche di “ammissione”, accoglienza e integrazione dei migranti in Europa rispetto alle politiche repressive fondato sui seguenti punti:

-    Garanzia effettiva dei diritti umani fondamentali delle persone

-       Introduzione di canali di ingresso regolare per ricerca di lavoro

-       Riconoscimento e garanzia piena del diritto di asilo come diritto soggettivo inalienabile

-       Proposta di un concetto di cittadinanza europea giuridica, sociale e civile fondata sulla residenza e non sulla nazionalità.

-       Garanzia dei diritti dei minori

A partire da questi nodi fondamentali, l’assemblea si è impegnata a elaborare una bozza di carta dei diritti dei migranti che verrà presentata e discussa nella prima metà di ottobre in un nuovo incontro nazionale.