RESOCONTO SOMMARIO

Presidenza del vice presidente CALDEROLI

La seduta inizia alle ore 9,35.

Il Senato approva il processo verbale della seduta antimeridiana di ieri.

Comunicazioni all'Assemblea

PRESIDENTE. Dà comunicazione dei senatori che risultano in congedo o assenti per incarico avuto dal Senato. (v. Resoconto stenografico).

Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico

PRESIDENTE. Avverte che dalle ore 9,37 decorre il termine regolamentare di preavviso per eventuali votazioni mediante procedimento elettronico.

Seguito della discussione del disegno di legge:

(795-B) Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo (Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale)

PRESIDENTE. Ricorda che, ai sensi dell'articolo 104 del Regolamento, oggetto della discussione e delle deliberazioni saranno soltanto le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati, salvo la votazione finale. Nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la votazione degli emendamenti presentati all'articolo 33, corrispondente all'articolo 29 del testo approvato in prima lettura dal Senato, ed è iniziato l'esame degli ordini del giorno riferiti allo stesso articolo.

MANTOVANO, sottosegretario di Stato per l'interno. Il Governo accoglie l'ordine del giorno G33.3, sottolineando la differenza fondamentale tra una semplice sanatoria, il cui criterio selettivo è un termine temporale, e la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari presenti irregolarmente sul territorio italiano proposta dall'ordine del giorno, che dovrà essere effettuata a condizioni analoghe a quelle previste dall'articolo 33, quindi sulla base della stesura di un regolare rapporto di lavoro, del controllo di una serie di istituzioni, quali le questure, l'INPS e l'INAIL, ed il pagamento di un forfait per i contributi arretrati. Avendo natura diversa, anche gli esiti saranno diversi da quelli di una semplice sanatoria: i lavoratori extracomunitari verranno portati in una situazione di regolarità con condizioni simili a quelle dei lavoratori italiani e con una verifica effettiva e continua della loro posizione.

GUERZONI (DS-U). L'ordine del giorno non sarà certamente risolutivo poiché l'estensione ai lavoratori presenti irregolarmente sul territorio italiano di quanto previsto all'articolo 33 per le colf e le badanti, con tutte le restrizioni indicate, alcune delle quali discriminatore ed incostituzionali, potrà interessare un numero limitato di persone. Tuttavia, appare evidente che la maggioranza, in tutte le sue componenti, compresa la Lega Nord, sta compiendo una svolta radicale rispetto alla precedente contrarietà di principio a qualunque forma di sanatoria. Eí infatti pretestuoso sostenere che non si tratta di sanatoria perché sono indicate delle condizioni, dal momento che anche le regolarizzazioni del 1995 e del 1996 erano soggette a condizioni precise. Nonostante queste affermazioni caute, líelettorato di centrodestra capirà che la maggioranza ha cambiato indirizzo, e del resto ciò si rende opportuno, perché il provvedimento in esame produrrà tanta clandestinità da rendere nel futuro necessarie molte sanatorie. (Applausi dai Gruppi DS-U e Mar-DL-U).

GIARETTA (Mar-DL-U). L'ordine del giorno del relatore evidenzia le contraddizioni della maggioranza e del Governo, che da un lato lanciano messaggi allarmistici per creare un clima di paura tra i cittadini e dall'altro adottano un provvedimento di sanatoria, senza però avere il coraggio di dichiararlo. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U, DS-U, Verdi-U e Misto-Udeur-PE). La Lega, quando era all'opposizione, proponeva di mitragliare i clandestini, mentre ora, al Governo, adotta un provvedimento di sanatoria in quanto deve prendere atto che questi lavoratori sono utili all'economia italiana. Visto che l'ordine del giorno prevede la non punibilità delle violazioni delle norme relative al soggiorno e al lavoro, bisogna dedurre che anche l'introduzione del reato di clandestinità, più volte proposto da esponenti della Lega, ormai sia solo strumento di propaganda. Rileva infine che, sulla base del provvedimento auspicato, i delinquenti potranno restare sul territorio italiano semplicemente stipulando un rapporto di lavoro fittizio. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U, DS-U, Verdi-U e Misto-Udeur-PE. Congratulazioni).

RIPAMONTI (Verdi-U). L'ordine del giorno impegna il Governo ad adottare un provvedimento recante un'ampia sanatoria per la regolarizzazione dei clandestini, che tuttavia non esplicherà i suoi effetti a causa delle procedure previste dall'articolo 33 del provvedimento in esame. Si tratta pertanto di un'operazione propagandistica, che oltretutto presenta il rischio di sovrapporre un altro regime giuridico a quello previsto dal disegno di legge in esame. (Applausi dai Gruppi Verdi-U e Mar-DL-U).

MALABARBA (Misto-RC). La maggioranza dovrà periodicamente ricorrere ad analoghi provvedimenti di sanatoria, in quanto il disegno di legge in discussione alimenta la clandestinità. (Applausi del senatore Longhi).

BOSCETTO, relatore. Visto l'accoglimento da parte del Governo, non insiste per la votazione dell'ordine del giorno G33.3.

DATO (Mar-DL-U). Annuncia un voto contrario sull'articolo 33, che risulta assolutamente insufficiente rispetto all'esigenza ineludibile di facilitare il lavoro femminile, che richiederebbe agevolazioni ai redditi medio-bassi per i servizi di assistenza alle famiglie. Tale articolo si iscrive in un provvedimento che esprime una visione sociale miope, che non prevede diritti ma solo discriminazioni, non consente l'integrazione dei lavoratori extracomunitari e determina maggiore insicurezza in quanto aumenta il potere di ricatto della malavita organizzata. Il disegno di legge è un cedimento di larghi strati della maggioranza alle posizioni propagandistiche e culturalmente inadeguate della Lega, che considera reversibile il fenomeno dell'immigrazione, mentre si tratta di una questione epocale da regolare e controllare. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U, DS-U e Misto-Udeur-PE).

GIARETTA (Mar-DL-U). In dissenso dal Gruppo si asterrà sull'articolo 33, insufficiente a regolare un problema strutturale, ma che tuttavia deriva da un'iniziativa parlamentare che ha recepito anche istanze dell'opposizione. Ritiene offensivo definire badanti coloro che prestano servizi alle famiglie, mentre sarebbe preferibile definirli aiutanti domiciliari. (Applausi del senatore Cambursano).

Il Senato approva l'articolo 33.

PRESIDENTE. Essendo inammissibile líemendamento 33.0.1, passa all'esame dell'articolo 34, corrispondente all'articolo 30 del testo approvato dal Senato in prima lettura, e dei relativi emendamenti, che si intendono illustrati, ricordando che il 34.301 è inammissibile.

BOSCETTO, relatore. Esprime parere contrario sugli emendamenti.

MANTOVANO, sottosegretario di Stato per l'interno. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

Il Senato respinge gli emendamenti 34.300, 34.305 e 34.306. Con distinte votazioni nominali elettroniche, chiesta dal senatore RIPAMONTI (Verdi-U), sono respinti gli emendamenti 33.302, 33.303 e 33.304. Il Senato approva l'articolo 34.

PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo 35, introdotto dalla Camera dei deputati, e dei relativi emendamenti, che si intendono illustrati, ricordando che la Commissione bilancio ha espresso parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti 35.309 e 35.310 e che il 35.319 è inammissibile.

BOSCETTO, relatore. Esprime parere contrario sugli emendamenti.

MANTOVANO, sottosegretario di Stato per l'interno. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

Il Senato respinge gli emendamenti 35.1, 35.7 e 35.300, tra loro identici. Con distinte votazioni nominali elettroniche, chieste dal senatore RIPAMONTI (Verdi-U), il Senato respinge gli emendamenti 35.302, 35.304 (con conseguente preclusione del 35.315), 35.306, 35.307, 35.3 e 35.2. Sono inoltre respinti gli emendamenti 35.303, 35.305 e 35.4.

PRESIDENTE. Gli emendamenti 35.309 e 35.310 sono improcedibili.

Con distinte votazioni nominali elettroniche, chieste la prima dal senatore RIPAMONTI (Verdi-U) e le successive dal senatore BOCO (Verdi-U), il Senato respinge gli emendamenti 35.312, 35.314, 35.317 e 35.6. Sono inoltre respinti gli emendamenti 35.311, 35.313, 35.5 e 35.316.

BEDIN (Mar-DL-U). L'istituzione di una Direzione centrale che si occupa dell'immigrazione e della polizia delle frontiere è significativa dello spirito che sottende a tutta la normativa, secondo cui l'immigrazione è innanzitutto un problema di ordine pubblico. Peraltro, la disposizione dell'articolo 35 appare come una mera norma-manifesto in quanto, secondo attendibili dati statistici, l'attività di contrasto dell'immigrazione clandestina alle frontiere è considerevolmente diminuita nel 2001 rispetto agli anni precedenti. La norma inoltre non appare coerente con gli impegni assunti a livello europeo, in particolare con il programma diretto alla creazione di un sistema integrato di controlli alle frontiere esterne, che è già in fase applicativa. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U e Verdi-U).

DE ZULUETA (DS-U). La Direzione centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere appare come un mero strumento di propaganda inadeguato a far fronte alle difficoltà di operare effettivi controlli. Infatti, nelle zone dove il flusso immigratorio quotidiano è molto pesante, come per esempio Bari, le unità destinate ai controlli sono estremamente scarse e prive di qualsiasi mezzo informatico che faciliti le operazioni di identificazione. La norma appare piuttosto come l'ennesimo strumento destinato a creare una rete discriminatoria nei confronti degli immigrati ma privo di reale efficacia. (Applausi dai Gruppi DS-U, Mar-DL-U e Verdi-U).

Il Senato approva l'articolo 35.

PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo 36, introdotto dalla Camera dei deputati, e degli emendamenti ad esso riferiti che si intendono illustrati, ricordando che sugli emendamenti 36.314 e 36.315 la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

BOSCETTO, relatore. Esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

D'ALI', sottosegretario di Stato per l'interno. Esprime parere conforme a quello del relatore.

Con votazione nominale elettronica, chiesta dal senatore RIPAMONTI (Verdi-U), sono respinti gli identici 36.1, 36.2 e 36.300. Sono quindi respinti il 36.302, il 36.305, il 36.307, il 36.310 e il 36.316. Con distinte votazioni nominali elettroniche, chieste dal senatore BOCO (Verdi-U), sono respinti gli emendamenti 36.303, 36.304, 36.306, 36.308, 36.309, 36.311, 36.312 e 36.313. Ai sensi dell'articolo 102-bis del Regolamento, con votazione nominale elettronica, chiesta dal senatore BOCO, sono respinti il 36.314 e il 36.315.

BEDIN (Mar-DL-U). L'invio di funzionari della Polizia di Stato in qualità di esperti presso le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari ai fini di una strategia di prevenzione dell'immigrazione clandestina conferma la mancanza di coerenza della normativa in esame con gli impegni assunti a livello europeo in materia di controllo dei flussi immigratori. La volontà infatti espressa in quella sede è nel senso di rafforzare le strutture operative europee, quale líEuropol diretto in particolare al contrasto della tratta di esseri umani, un fenomeno strettamente legato a quello dell'immigrazione clandestina, e di creare un organo comune di esperti alle frontiere, nonché una rete di funzionari di collegamento competenti sull'immigrazione negli Stati membri. (Applausi dal Gruppo Mar-DL-U).

E' quindi approvato l'articolo 36.

PRESIDENTE. Passa all'esame del l'articolo 37, corrispondente all'articolo 31 del testo approvato in prima lettura dal Senato, e degli emendamenti ad esso riferiti, che si intendono illustrati.

BOSCETTO, relatore. E' contrario su tutti.

D'ALI', sottosegretario di Stato per l'interno. Esprime parere conforme a quello del relatore.

Il Senato respinge il 37.1 e il 37.301. Con distinte votazioni nominali elettroniche, chieste dal senatore RIPAMONTI (Verdi-U), sono respinti il 37.300 e il 37.302, mentre è approvato l'articolo 37.

PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo 38, corrispondente all'articolo 32 del testo approvato in prima lettura dal Senato, e degli emendamenti ad esso riferiti, che si intendono illustrati, ricordando che su di essi la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della costituzione.

BOSCETTO (FI). E' contrario su tutti.

MANTOVANO, sottosegretario di Stato per l'interno. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

VITALI (DS-U). Sottoscrive il 38.300 sul quale dichiara il voto a favore. La norma finanziaria di cui all'articolo 38, a differenza della analoga previsione della normativa Turco-Napolitano, non destina alcun tipo di finanziamenti alle autonomie locali per favorire la cosiddetta seconda accoglienza, e cioè il reperimento di idonee abitazioni per gli immigrati al fine di consentire una loro integrazione sociale. Il disegno di legge scarica invece sugli enti locali la responsabilità senza prevedere alcuna misura adeguata di sostegno, lasciando ancora una volta intravedere líimpostazione culturale del centrodestra che considera la disciplina dell'immigrazione soltanto come regolazione delle modalità per reperire manodopera e non come opportunità per favorire l'acquisizione di diritti da parte di chi lavora. (Applausi dal Gruppo DS-U).

Il Senato, con distinte votazioni nominali elettroniche, chieste dal senatore BOCO (Verdi-U) ai sensi dellíarticolo 102-bis del Regolamento, respinge gli emendamenti 38.300, 38.304 e 38.305.

PRESIDENTE. Gli emendamenti 38.301, 38.302 e 38.303 sono improcedibili.

Con votazione nominale elettronica, chiesta dal senatore BOCO (Verdi-U), è quindi approvato l'articolo 38.

PRESIDENTE. Passa alla votazione finale.

CARRARA (Misto-MTL). Voterà a favore di un provvedimento che, colmando i ritardi accumulati, affronta il fenomeno dell'immigrazione clandestina dal duplice punto di vista umanitario e dellíordine pubblico: sarà consentito agli extracomunitari l'ingresso e il soggiorno duraturo per accertate esigenze di lavoro, garantendo altresì il sostegno allo sviluppo dei Paesi di origine, ma nel contempo si risponderà finalmente al bisogno di sicurezza dei cittadini, fino a prevedere l'immediata espulsione degli irregolari dal territorio nazionale, in considerazione dell'aumento della criminalità legata al fenomeno. (Applausi dal Gruppo FI. Congratulazioni).

DEL PENNINO (Misto-PRI). Il voto favorevole dei Repubblicani non induce a tacere talune perplessità che, nonostante le modifiche introdotte dalla Camera dei deputati, il provvedimento continua a suscitare. A fronte delle indiscriminate sanatorie e del conseguente incentivo all'immigrazione clandestina dovuti alla normativa Turco-Napolitano, rispetto ad un problema che inevitabilmente investe tutti i Paesi sviluppati sarebbe stato più opportuno ampliare l'applicazione del provvedimento di espulsione immediata con accompagnamento alla frontiera degli irregolari, come proposto dalla sua parte politica, per distinguere con più nettezza tra coloro che giungono in Italia per contribuire al suo sviluppo e coloro che invece vanno ad ingrossare le fila della criminalità.

DENTAMARO (Misto-Udeur-PE). Nonostante l'ipocrita ordine del giorno approvato questa mattina, il provvedimento risponde solo demagogicamente alle paure e al bisogno di sicurezza dei cittadini italiani, in quanto non prevede un adeguato sistema informatico, né líaumento del personale delle prefetture e delle forze di polizia rispetto al maggiore carico di lavoro, né uníefficiente dotazione dei centri di accoglienza come conseguenza del raddoppio del tempo di permanenza; anche le disposizioni che riguardano il rilevamento delle impronte digitali denunciano i sentimenti xenofobi e discriminatori che sottendono la normativa, che giunge ad essere incostituzionale laddove nega nel concreto il diritto di difesa e quello di asilo ai rifugiati, in piena controtendenza rispetto alle indicazioni del Consiglio europeo di Siviglia. Annuncia pertanto il voto contrario dei senatori dell'Udeur. (Applausi dai Gruppi Misto-Udeur-PE e Mar-DL-U. Congratulazioni).

PAGLIARULO (Misto-Com). Il deludente incremento del prodotto interno lordo e il generale andamento dell'economia avrebbero richiesto un provvedimento connotato da maggiore attenzione per lo sviluppo, con il pieno riconoscimento dell'apporto dei lavoratori extracomunitari; invece il disegno di legge produce un effetto regressivo rispetto allíobiettivo di far emergere il cosiddetto lavoro nero e, con la creazione di uníinedita categoria di lavoratori, si inserisce in quel progetto di disconoscimento dei diritti degli stessi che si articola tra líaltro nell'eliminazione della tutela dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Pertanto, in considerazione dei diversi profili di incostituzionalità del testo, tra cui quelli concernenti il permesso di soggiorno vincolato al lavoro e l'ampliamento dei poteri delle forze di polizia, che oltretutto non avranno gli effetti auspicati sul contrasto alla criminalità diffusa, annuncia il voto contrario dei Comunisti Italiani. (Applausi dai Gruppi Misto-Com e Misto-RC).

MALABARBA (Misto-RC). Valutando indecente la normativa proposta, i senatori di Rifondazione Comunista usciranno dalla Aula al momento della votazione finale e chiederanno al Presidente della Repubblica di non promulgare la legge. Vengono negati valori fondamentali della tradizione culturale e morale degli italiani, riconducendo l'accoglienza di persone in difficoltà a parametri meramente economici e quindi aumentando la clandestinità; la sua parte politica propugnerà pertanto líestensione della mobilitazione dei lavoratori contro l'abrogazione dell'articolo 18 anche al contrasto e persino alla disapplicazione della legge Bossi-Fini, perché in fondo rappresentano due aspetti complementari di un attacco alla dignità dei lavoratori, la cui unità e la cui coscienza di classe ha consentito di far superare alla fine degli anni í60 nelle industrie del Nord le discriminazioni razziali contro i cittadini meridionali. (Applausi dai Gruppi Misto-RC, Misto-Com e Verdi-U).

Presidenza del vice presidente FISICHELLA

BOCO (Verdi-U). Nel suo lunghissimo iter parlamentare si è smarrita l'urgenza del provvedimento, teso a contrastare la grave situazione dellíimmigrazione clandestina, tanto da far svolgere la votazione finale in un clima di generale indifferenza. Líinadeguatezza del provvedimento, peraltro, è stata subito denunciata dagli stessi imprenditori dei settori dell'artigianato, dell'agricoltura e del commercio, che saranno maggiormente penalizzati dalla confusione e dalle restrizioni introdotte, ed è stata altresì confermata dai contrasti insorti all'interno della stessa maggioranza a seguito della battaglia condotta dallíUDC per rendere più sensata la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. D'altra parte, difficilmente sarebbe stato possibile emanare un provvedimento diverso e più equilibrato, dal momento che la sua elaborazione è stata influenzata dalla nevrosi sospettosa e paranoica di taluni settori della maggioranza, dallíignoranza e dalla disinformazione riconosciute anche dalla Caritas italiana, da sentimenti xenofobi alimentati nella società, per fortuna in controtendenza rispetto alla saggezza dimostrata da molti funzionari pubblici e allíazione di numerose associazioni laiche e cattoliche di volontariato in difesa degli immigrati. Dichiarandosi onorato per avere partecipato insieme agli altri Gruppi dell'opposizione ad un ostruzionismo educativo per indurre la maggioranza a ragionare su diritti e responsabilità, che pure ha prodotto solo minimi miglioramenti al disegno di legge, annuncia su quest'ultimo il voto contrario. (Applausi dai Gruppi Verdi-U, DS-U e Misto-SDI).

MORO (LP). Avrebbe preferito svolgere la dichiarazione di voto finale in presenza della diretta televisiva per poter spiegare alla platea più ampia possibile le motivazioni della condivisione di un provvedimento che, pur non inserito nel programma del Governo Berlusconi per i primi 100 giorni, affronta una questione talmente avvertita dai cittadini da averne influenzato le scelte elettorali; di questo la sua parte politica si è potuta rendere conto avendo raccolto in una sola giornata domenicale 600.000 firme per la presentazione della proposta di referendum abrogativo della normativa Turco-Napolitano. Il provvedimento, al cui esame è stato riservato un tempo ben più consistente di quello concesso nella scorsa legislatura per provvedimenti cruciali come le modifiche introdotte al Titolo V della Costituzione, risponde alla direttiva europea del giugno 1994, per la quale l'immigrazione nel territorio di uno degli Stati membri è consentita per un periodo di tempo limitato e per finalità di occupazione; díaltronde, anche l'articolo 1 della Costituzione italiana riconosce che il lavoro è il principio fondamentale su cui si basa la convivenza democratica, mentre altri Paesi europei hanno introdotto restrizioni ben più forti per la concessione del permesso di soggiorno. (Applausi dai Gruppi LP, FI, AN e UDC:CCD-CDU-DE e dei senatori Salzano e Ruvolo. Congratulazioni).

D'ONOFRIO (UDC:CCD-CDU-DE). Dichiara il voto favorevole del suo Gruppo al disegno di legge in esame, notevolmente migliorato nel passaggio alla Camera dei deputati con l'apporto di tutte le componenti della maggioranza, compresa la Lega Nord, bersaglio principale degli attacchi e delle strumentali accuse di razzismo da parte dell'opposizione. Il disegno di legge n. 795-B sostituisce al disordine normativo preesistente un ordine basato sul principio dell'accoglienza fondata sul lavoro. Il provvedimento in esame invece non aveva, né poteva avere, l'obiettivo di risolvere il problema dell'integrazione (ma non potevano farlo neppure le proposte alternative dell'opposizione), che attiene alla convivenza tra impostazioni umane, civili, religiose e addirittura familiari estremamente diverse: ne è un esempio il tema del ricongiungimento, che dovrebbe presupporre un accordo sul modo stesso di concepire il nucleo familiare. Eí stato di contro realizzato un principio di regolarità per le situazioni delle collaboratrici domestiche, delle badanti, dei minori extracomunitari e dei lavoratori clandestini irregolarmente presenti sul territorio nazionale. A tale proposito, chi parla di sanatoria è in cattiva fede poiché si tratta di una regolarizzazione basata sul rapporto di lavoro: l'ordine del giorno G33.3 è la dimostrazione della lealtà delle diverse componenti della maggioranza rispetto agli impegni assunti in materia nel corso del dibattito alla Camera dei deputati. (Applausi dai Gruppi FI, AN, UDC:CCD-CDU-DE e LP. Congratulazioni).

PETRINI (Mar-DL-U). I drammatici squilibri nella distribuzione della ricchezza e la pressione demografica sottesi all'emigrazione verso i Paesi ricchi fanno assumere a tale fenomeno caratteri di incoercibilità. Peraltro, l'immigrazione ha consentito allíItalia di compensare i propri squilibri demografici e di mantenere alti livelli di sviluppo economico e quindi è necessario cercare, con gli strumenti della politica, meccanismi per la soluzione del problema dellíintegrazione sociale degli immigrati. In tale contesto, nessuno ha considerato la legge Turco Napoletano il punto d'arrivo del processo legislativo sul tema del governo dei flussi migratori: anche coloro che continuano a sostenerne la validità erano disposti a confrontarsi sui risultati, ad aggiornarla, a migliorare le misure a favore dell'integrazione. Ma tutto ciò non stato possibile perché la maggioranza ha proposto una legge che in un primo momento è stata un manifesto elettorale e poi s'è trasformata in uno strumento di propaganda governativa, anche se, al di là delle previsioni restrittive e discriminatorie, avrà l'effetto paradossale di aumentare in numero dei clandestini presenti sul territorio nazionale, con tutte le conseguenze che da ciò deriveranno in termini di sicurezza e di lesione della dignità delle persone. Tuttavia, l'aspetto più preoccupante è che la normativa voluta dal centro-destra trova fondamento in una concezione della diversità come elemento inquinante dell'identità nazionale, in una concezione che tradisce la cultura e l'identità occidentale, basata sin dal XVII secolo sui principi della tolleranza e dell'apertura come elementi di progresso e di crescita sociale. Per queste ragioni, la Margherita voterà contro la legge Bossi Fini, che rappresenta un passo indietro nella storia e una negazione degli elementi fondanti del pensiero liberale. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U e DS-U. Molte congratulazioni)

VALDITARA (AN). Adempiendo ad un'altra promessa fatta agli elettori, la maggioranza si appresta ad approvare una legge in materia di immigrazione e di asilo dal carattere equilibrato, forte e giusto, che pone líItalia in linea con il resto dei Paesi occidentali. Alla base del rapporto dello Stato con gli immigrati vengono posti elementi di sicurezza sociale e di dignità della persona come il lavoro e la garanzia di un alloggio dignitoso; sono inoltre previste misure più severe contro lo sfruttamento dei lavoratori extracomunitari e vengono regolarizzate le posizioni delle collaboratrici domestiche e delle badanti; è previsto che ciò avvenga anche per tutti coloro che attualmente svolgono un lavoro, pur trovandosi nel territorio italiano in condizioni di irregolarità, senza con ciò dare corso ad una sanatoria indiscriminata, ma individuando regole rigide e sistemi di controllo efficaci. Per contro, vengono introdotte norme che assicurano una più facile identificazione delle persone ed una più celere espulsione di tutti coloro che non abbiano titolo a soggiornare nel territorio italiano. Nel complesso questa legge è in linea con le indicazioni scaturite dal vertice di Siviglia, con le direttive europee e con le norme adottate in diversi Paesi occidentali, che appaiono ancora più restrittive, laddove per esempio subordinano il soggiorno non solo all'esistenza di un rapporto di lavoro ma anche all'accertamento dell'effettiva indisponibilità di manodopera locale, oppure richiedono non solo garanzie sull'esistenza di un alloggio, ma anche la dimostrazione di un reddito tale da assicurare un'esistenza dignitosa, o la conoscenza della lingua e della cultura e addirittura la "compatibilità psicologica" con il Paese ospitante.l'opposizione ad avere assunto con le sue critiche contraddittorie posizioni estranee all'Europa, come dimostra la polemica sulle impronte digitali, in quanto è esattamente il principio di eguaglianza a richiedere trattamenti diversi a fronte di situazioni personali diverse, come è quella dei cittadini italiani, sottoposti fin dalla nascita all'anagrafe, rispetto a quella degli immigrati, della cui identità non si hanno analoghe certezze. Alleanza nazionale voterà pertanto con convinzione a favore del provvedimento, poiché vuole un Italia ordinata, laboriosa e civile, aperta a tutti coloro che desiderino costruire il futuro sulla base di valori condivisi. (Applausi dai Gruppi AN, FI, UDC:CCD-CDU-DE e LP. Molte congratulazioni).

BRUTTI Massimo (DS-U). La condizione di coloro che abbandonano il proprio Paese per cercare un inserimento nelle società più ricche è caratterizzata da elementi di forte disagio e di dolore che possono essere superati solo attraverso l'integrazione, cioè attraverso il rispetto di regole comuni, capaci di rafforzare la convivenza civile e la legalità. Compito dello Stato di diritto è costruire condizioni realistiche che consentano a queste persone di trovare una nuova patria ed è a questa concezione che si ispira il centro-sinistra, contro le manifestazioni scomposte e le motivazioni della maggioranza che si ha uníidea di sicurezza fondata sull'esclusione e sul presidio armato dei confini. In ossequio a questa impostazione, anziché tentare di migliorare i meccanismi di governo dei flussi migratori, la maggioranza ha stravolto l'impianto della legge Turco Napolitano attraverso restrizioni discriminatorie ed ingiustamente feroci, che gettano in una situazione di assoluta precarietà coloro che si trovano in Italia per lavorare, mentre nessuna nuova iniziativa viene adottata per combattere le organizzazioni criminali e le mafie italiane e straniere che gestiscono il commercio di esseri umani. I Democratici di sinistra voteranno contro questa legge, auspicando che i cittadini e le autorità che verranno chiamate ad applicarla si ispirino a prudenza e senso di civiltà. Nel frattempo hanno assunto l'iniziativa di istituire un collegio di parlamentari avvocati per difendere i poveri ed i senza diritto e per sottoporre alla Corte costituzionale tutte le norme incostituzionali della legge. (Applausi dai Gruppi DS-U e Mar-DL-U. Molte congratulazioni. Commenti del senatore Peruzzotti).

PASTORE (FI). Con l'approvazione del disegno di legge n. 795-B il Senato taglia un traguardo significativo ed impegnativo, conseguendo un risultato fortemente voluto e sentito dall'opinione pubblica. La legge Bossi Fini conserva l'impianto della legge Turco Napolitano, intervenendo su tutte le insufficienze manifestate nel corso degli anni, durante i quali l'immigrazione clandestina non è diminuita e non sono state assicurate condizioni di vita più dignitosa neppure agli immigrati regolari. Il provvedimento oltre ad affrontare il tema della creazione di condizioni di benessere e di lavoro nei Paesi d'origine come strumento di prevenzione dell'immigrazione, ha i suoi cardini essenziali nella sussistenza di un rapporto di lavoro e di un alloggio decoroso, quindi nella sicurezza e nella dignità della vita dello straniero che soggiorna in Italia. Peraltro, in sintonia con le direttive europee in materia e con una l'esperienza politico-istituzionale degli ultimi mesi vengono introdotte misure più severe nei confronti di chi viola la legge e sono attuate forme di controllo, anche per quanto riguarda l'identità, più efficaci: in quest'ottica vanno viste le norme in materia di accompagnamento alla frontiera, che peraltro ricalcano un metodo proposto dalla precedente maggioranza di centrosinistra, e di rilevazione dei dati fotodattiloscopici, che non è un'offesa alla dignità della persona, ma una misura alternativa all'anagrafe amministrativa cui sono sottoposti fin dalla nascita tutti cittadini italiani. Nel complesso, il provvedimento cui Forza Italia si appresta a dare voto favorevole consente di passare dalla politica della confusione, dell'ipocrisia e dell'insicurezza, alla certezza del diritto, alla chiarezza delle procedure, ad un ordine basato sul lavoro e su reali possibilità di riscatto sociale per gli immigrati. (Applausi dai Gruppi FI, AN, UDC:CCD-CDU-DE e LP. Molte congratulazioni).

MALABARBA (Misto-RC). Annuncia che i senatori di Rifondazione Comunista non parteciperanno alla votazione.

Con votazione nominale elettronica, chiesta dal senatore BOCO (Verdi-U), il Senato approva disegni di legge n. 795-B nel suo complesso. (Vivi applausi dai Gruppi FI, AN, UDC:CCD-CDU-DE e LP).

GRECO (FI). Segnala alla Presidenza che non risulta tra i votanti pur essendo presente in Aula, in quanto la sua scheda è stata rimossa.

PRESIDENTE. La Presidenza ne prende atto.

Discussione del disegno di legge:

(1490) Conversione in legge del decreto-legge 10 giugno 2002, n. 107, recante disposizioni urgenti in materia di accesso alle professioni (Relazione orale)

PRESIDENTE. Autorizza il senatore Delogu a svolgere la relazione orale per la 7a Commissione permanente.

DELOGU, relatore. Illustra le quattro finalità del decreto-legge in esame, cioè consentire a chi possiede un titolo universitario conseguito prima della riforma del 1999 di sostenere esami di Stato coerenti con il percorso formativo svolto; assicurare uno sbocco professionale a chi abbia conseguito i nuovi titoli universitari nelle materie economiche; garantire lo svolgimento delle prove per l'accesso alle scuole di specializzazione per le discipline legali nel prossimo anno accademico e infine prorogare gli organi degli ordini professionali fino all'emanazione del Regolamento previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 328 del 2001.

PRESIDENTE. Autorizza senatore Callegaro a svolgere la relazione orale per la 2a Commissione permanente.

CALLEGARO, relatore. Il provvedimento è motivato da ragioni di urgenza, in quanto solo grazie all'articolo 1 del decreto-legge coloro che hanno conseguito un titolo universitario prima della riforma hanno potuto partecipare alle prove per conseguire l'abilitazione all'esercizio della professione, nella sessione del 25 giugno 2002, sulla base di regole coerenti al proprio percorso formativo. L'articolo 2 prevede che le prove di ammissione alle scuole di specializzazione per le professioni legali si svolgano, anche per l'anno accademico 2002-2003, con il sistema dei quiz a risposta multipla, al fine di consentire un ripensamento di tale sistema che non appare idoneo ad un'effettiva valutazione della preparazione nelle materie giuridiche.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione generale.

TESSITORE (DS-U). Il provvedimento riveste carattere di necessità in quanto è inteso ad evitare sperequazioni, anche se manca della sistematicità necessaria a ridurre l'eccessivo contenzioso giudiziario. La propria parte politica ha pertanto presentato degli emendamenti volti a migliorare il testo e auspica che la maggioranza sia in Aula più attenta di quanto non lo è stata in Commissione al merito di tali proposte, dalla cui valutazione dipenderà il giudizio sul provvedimento in esame. (Applausi dei senatori Zavoli e Monticone.)

ACCIARINI (DS-U). Il decreto-legge in esame merita una valutazione positiva in quanto garantisce che le prove dell'esame di Stato siano congruenti agli studi effettuati e risolve positivamente la situazione dei commercialisti e dei ragionieri. Evidenzia come le nuove lauree, che privilegiano l'aspetto professionale, consentano una diversa modulazione del tirocinio, e auspica una attenzione particolare ad alcuni emendamenti che recepiscono istanza diffuse.

MONCADA (UDC:CCD-CDU-DE). Il provvedimento, che disciplina in modo positivo una materia delicata, necessita di ulteriori miglioramenti sui quali auspica una valutazione che prescinda dagli schieramenti politici in quanto l'istruzione è un tema trasversale rispetto alle divisioni tra maggioranza e opposizione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione generale.

DELOGU, relatore. Rinuncia alla replica.

CALLEGARO, relatore. Rinuncia alla replica.

SILIQUINI, sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Il decreto n. 328 del 2001 non ha risolto numerosi problemi relativi alle professioni, per cui il Governo ha istituito una commissione di studio per la revisione della normativa al fine di evitare l'eccessivo contenzioso e rendere l'accesso alle professioni coerente ai nuovi corsi di laurea. Anche relativamente al corso di laurea in scienze informatiche il Governo ha ereditato una situazione anomala che va sanata, ma la cui soluzione esige un esame più approfondito. (Applausi dai Gruppi AN e FI).

PRESIDENTE. Avverte che la 5a Commissione permanente ha espresso parere di nulla osta sul testo del disegno di legge in esame e sugli emendamenti presentati.

Passa all'esame 1 del disegno di legge di conversione, avvertendo che gli emendamenti sono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire.

Passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge.

ACCIARINI (DS-U). L'emendamento 1.100 stabilisce che gli esami di Stato si svolgano fino al 2005 secondo l'ordinamento previgente, mentre l'emendamento 1.2 riguarda i laureati in informatica, la cui situazione deve essere risolta indipendentemente dalla riforma del decreto n. 328, che oltretutto non appare necessaria.

CALLEGARO, relatore. Dà per illustrati gli emendamenti 1.1 e 1.4 ed esprime parere contrario sugli emendamenti 1.100 e 1.2.

SILIQUINI, sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Accoglie gli emendamenti presentati dalle Commissioni riunite, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti 1.100, 1.2 e 3.100. In particolare, in riferimento all'1.2 ritiene non sia possibile ammettere i laureati in scienza dell'informazione a sostenere l'esame di Stato senza prima aver verificato le effettive idoneità dei titoli.

PRESIDENTE. Comunica che la senatrice Acciarini ha trasformato l'emendamento 1.2 nell'ordine del giorno G1.1 (v. Allegato A).

BEVILACQUA (AN). Chiede notizie su un ordine del giorno a propria firma, che non risulta pubblicato.

PRESIDENTE. Comunica che la Presidenza non lo ha pubblicato in quanto presentato fuori termine.

BEVILACQUA (AN). Ne prende atto.

DELOGU, relatore. Esprime parere contrario sull'ordine del giorno G1.1.

SILIQUINI, sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Anche il Governo è contrario.

ACCIARINI (DS-U). Chiede la verifica del numero legale sulla votazione dell'emendamento 1.100.

PRESIDENTE. Dispone la verifica. Avverte quindi che il Senato non è in numero legale e sospende la seduta.

BATTISTI (Mar-DL-U). Chiede alla Presidenza di togliere la seduta, in quanto alcuni senatori sono impegnati nella votazione in corso presso la Camera dei deputati.

PRESIDENTE. La seduta può proseguire, in quanto solo alcuni senatori voteranno alla prima chiama.

 

La seduta, sospesa alle ore 13,05, è ripresa alle ore 13,28.

BATTISTI (Mar-DL-U). Chiede la verifica del numero legale prima della votazione dell'1.100.

PRESIDENTE. Dispone la verifica. Avverte quindi che il Senato non è in numero legale e sospende la seduta per venti minuti.

La seduta, sospesa alle ore 13,30, è ripresa alle ore 13,50.

Presidenza del vice presidente CALDEROLI

PRESIDENTE. Apprezzate le circostanze, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

TOIA (Mar-DL-U). Il Presidente ha prevenuto la richiesta di numero legale da parte dell'opposizione che avrebbe evidenziato l'assenza della maggioranza. Stigmatizza in ogni caso il reiterarsi della sovrapposizione tra le sedute di Aula e quelle del Parlamento in seduta comune.

PRESIDENTE. Precisa che la decisione di terminare anticipatamente la seduta è stata assunta indipendentemente dalla richiesta di verifica del numero legale da parte dell'opposizione e che la concomitanza delle sedute avviene secondo una prassi rispettosa delle regole, in considerazione del fatto che il Parlamento in seduta comune è convocato per una votazione.

Disegno di legge (553), fatto proprio da Gruppo parlamentare

SPECCHIA (AN). Comunica che il Gruppo di Alleanza nazionale ha fatto proprio il disegno di legge n. 553, recante modifica dell'articolo 9 della Costituzione con l'introduzione del concetto di ambiente, e che lo stesso deve intendersi sottoscritto da tutti i senatori del Gruppo.

PRESIDENTE. Dà annunzio delle mozioni e delle interrogazioni pervenute alla Presidenza (v. Allegato B) e comunica líordine del giorno delle sedute del 16 luglio.

La seduta termina alle ore 13,53.