IMMIGRAZIONE - Il progetto ''Medicina di strada'' del Naga: 1200 stranieri senza alloggio curati in due anni nel milanese

 

03/07/2002 15.32.24

MILANO - L'associazione Naga-Onlus per il diritto alla salute di immigrati e nomadi, in occasione della consegna della donazione conferitale dalla Baxter International Foundation, ha presentato, alla sala Facchinetti della Società Umanitaria in via Daverio 7 a Milano, il suo progetto "Medicina di Strada".
MdS è un progetto-pilota che da circa due anni fornisce un servizio medico e informativo alla popolazione immigrata irregolare che vive ai margini della città di Milano, in baraccopoli, aree dismesse, case abbandonate. Naga ha calcolato che si tratta di una popolazione di 5-6 mila persone del tutto scoperte per quanto riguarda l'assistenza sanitaria. Il servizio ha raggiunto in questi due anni oltre 1.000 immigrati. L'obiettivo del progetto è tutelare il servizio alla salute di un gruppo che vive in condizione abitative e igieniche precarie, facendo da ponte verso l'ambulatorio stabile dell'associazione e verso il servizio pubblico, di cui gli immigrati irregolari ad oggi possono ancora fruire ma che per diffidenza o ignoranza utilizzano poco. L'equipe del progetto "Medicina di strada" è formata da un responsabile, 2 medici e un infermiere, due volontarie specializzate in problematiche femminili, un consulente legale per i problemi legati al permesso di soggiorno, oltre a un mediatore culturale, un autista logista e la figura dell'esploratore, deputato a individuare gli insediamenti di immigrati tramite l"esplorazione" delle 140 aree dismesse sul territorio del Comune di Milano, una mappatura sempre da completare e aggiornare.
Il servizio si avvale di un camper di proprietà dell'associazione, utilizzato come ambulatorio mobile. Dopo un primo contatto in cui vengono presi accordi sulla data e l'orario dell'intervento, le uscite vere e proprie avvengono di sera, dalle 20 alle 24: nel corso di ciascuna uscita vengono visitate dalle 5 alle 30 persone, prestate le prime cure e forniti gratuitamente i farmaci disponibili. L'utente viene, se del caso, inviato all'ambulatorio Naga o al servizio pubblico. Vengono inoltre raccolti i dati della "cartella clinica" e fornite informazioni sulla rete dei servizi e orientamento in materia legale.
"Le caratteristiche degli insediamenti - spiega Fabio Parenti, responsabile del progetto - mutano nel tempo: i 'villaggi' di baracche che arrivavano fino a 300 persone ora sono in declino, fiaccate dagli sgomberi e dalle ripetute distruzioni da parte delle forze dell'ordine. Oggi prevale una forte frammentazione, situazione in cui è più difficile operare e reperire gli stranieri. Inoltre le aree dove sono presenti microinsediamenti vengono 'chiuse' o nascoste". L'insediamento base, che si trovi nei campi della periferia o nelle fabbriche abbandonate, è di solito una baracca abitata da 5-6 persone. Alcune aree più celate si trovano anche non lontano dal centro cittadino, fino quasi alla cerchia dei Bastioni. "La paura - continua Parenti - fa sì che si moltiplichino gli accorgimenti per nascondersi. Pareti cammuffate da armadi, stanze scavate in cunicoli sottostanti le aree, rifugi dove si accede solo con scale che poi vengono rimosse". Le aree in questione vedono un elevato turn-over tra la popolazione, dove un terzo degli abitanti può cambiare nel giro di un solo trimestre. Difficili le condizioni di vita, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario: niente acqua, niente luce, accumulo di rifiuti e di escrementi impossibili da smaltire.
Il finanziamento di Baxter permetterà a Naga di implementare l'intervento e cadenzare in modo più serrato le uscite e di incrementare la conoscenza di una fascia di popolazione ignorata o considerata addirittura una minaccia. Alla manifestazione sono intervenuti il Presidente del Naga Franca Rinaldi e l'Amministratore delegato della Baxter Italia Dott. Alberto Cantalupi che ha ricordato l'opera di Baxter Foundation, nata nel 1981: "Interventi di questo tipo - ha dichiarato - fanno parte del nostro Dna e di una forma di 'cittadinanza d'impresa' che siamo fieri di portare avanti". Baxter Foundation sostiene iniziative che comportano benefici in campo sanitario, focalizzando l'attenzione sul miglioramento della qualità della vita e dell'accessibilità alle strutture sanitarie. Eroga fondi in tutto il mondo, nelle comunità dove vivono e lavorano dipendenti di Baxter, multinazionale con impianti produttivi in oltre 100 Paesi nel mondo e 45 mila dipendenti, oltre 1.000 in Italia. E' la prima volta che la Baxter International Incorporated, attraverso la sua fondazione, eroga un finanziamento ad una Onlus di Milano. (ma)