MILANO - L'associazione Naga-Onlus per il diritto alla salute di
immigrati e nomadi, in occasione della consegna della donazione
conferitale dalla Baxter International Foundation, ha presentato, alla
sala Facchinetti della Società Umanitaria in via Daverio 7 a Milano,
il suo progetto "Medicina di Strada".
MdS è un progetto-pilota che da circa due anni fornisce un
servizio medico e informativo alla popolazione immigrata irregolare che
vive ai margini della città di Milano, in baraccopoli, aree
dismesse, case abbandonate. Naga ha calcolato che si tratta di una
popolazione di 5-6 mila persone del tutto scoperte per quanto riguarda
l'assistenza sanitaria. Il servizio ha raggiunto in questi due anni oltre
1.000 immigrati. L'obiettivo del progetto è tutelare il servizio
alla salute di un gruppo che vive in condizione abitative e igieniche
precarie, facendo da ponte verso l'ambulatorio stabile dell'associazione
e verso il servizio pubblico, di cui gli immigrati irregolari ad oggi
possono ancora fruire ma che per diffidenza o ignoranza utilizzano poco.
L'equipe del progetto "Medicina di strada" è formata da
un responsabile, 2 medici e un infermiere, due volontarie specializzate
in problematiche femminili, un consulente legale per i problemi legati al
permesso di soggiorno, oltre a un mediatore culturale, un autista logista
e la figura dell'esploratore, deputato a individuare gli insediamenti di
immigrati tramite l"esplorazione" delle 140 aree dismesse sul
territorio del Comune di Milano, una mappatura sempre da completare e aggiornare.
Il servizio si avvale di un camper di proprietà dell'associazione,
utilizzato come ambulatorio mobile. Dopo un primo contatto in cui vengono
presi accordi sulla data e l'orario dell'intervento, le uscite vere e
proprie avvengono di sera, dalle 20 alle 24: nel corso di ciascuna uscita
vengono visitate dalle 5 alle 30 persone, prestate le prime cure e
forniti gratuitamente i farmaci disponibili. L'utente viene, se del caso,
inviato all'ambulatorio Naga o al servizio pubblico. Vengono inoltre
raccolti i dati della "cartella clinica" e fornite informazioni
sulla rete dei servizi e orientamento in materia legale.
"Le caratteristiche degli insediamenti - spiega Fabio Parenti,
responsabile del progetto - mutano nel tempo: i 'villaggi' di baracche
che arrivavano fino a 300 persone ora sono in declino, fiaccate dagli
sgomberi e dalle ripetute distruzioni da parte delle forze dell'ordine.
Oggi prevale una forte frammentazione, situazione in cui è
più difficile operare e reperire gli stranieri. Inoltre le aree dove
sono presenti microinsediamenti vengono 'chiuse' o nascoste".
L'insediamento base, che si trovi nei campi della periferia o nelle
fabbriche abbandonate, è di solito una baracca abitata da 5-6
persone. Alcune aree più celate si trovano anche non lontano dal
centro cittadino, fino quasi alla cerchia dei Bastioni. "La paura -
continua Parenti - fa sì che si moltiplichino gli accorgimenti per
nascondersi. Pareti cammuffate da armadi, stanze scavate in cunicoli
sottostanti le aree, rifugi dove si accede solo con scale che poi vengono
rimosse". Le aree in questione vedono un elevato turn-over tra la
popolazione, dove un terzo degli abitanti può cambiare nel giro di
un solo trimestre. Difficili le condizioni di vita, soprattutto dal punto
di vista igienico-sanitario: niente acqua, niente luce, accumulo di
rifiuti e di escrementi impossibili da smaltire.
Il finanziamento di Baxter permetterà a Naga di implementare
l'intervento e cadenzare in modo più serrato le uscite e di
incrementare la conoscenza di una fascia di popolazione ignorata o
considerata addirittura una minaccia. Alla manifestazione sono
intervenuti il Presidente del Naga Franca Rinaldi e l'Amministratore
delegato della Baxter Italia Dott. Alberto Cantalupi che ha ricordato
l'opera di Baxter Foundation, nata nel 1981: "Interventi di questo
tipo - ha dichiarato - fanno parte del nostro Dna e di una forma di
'cittadinanza d'impresa' che siamo fieri di portare avanti". Baxter
Foundation sostiene iniziative che comportano benefici in campo sanitario,
focalizzando l'attenzione sul miglioramento della qualità della
vita e dell'accessibilità alle strutture sanitarie. Eroga fondi in
tutto il mondo, nelle comunità dove vivono e lavorano dipendenti
di Baxter, multinazionale con impianti produttivi in oltre 100 Paesi nel
mondo e 45 mila dipendenti, oltre 1.000 in Italia. E' la prima volta che
la Baxter International Incorporated, attraverso la sua fondazione, eroga
un finanziamento ad una Onlus di Milano. (ma)
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