I Commissione - Resoconto di giovedĪ 9 maggio 2002


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SEDE REFERENTE

Giovedì 9 maggio 2002. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'interno Antonio D'Alì, il sottosegretario di Stato per la giustizia Jole Santelli, il sottosegretario per l'interno Alfredo Mantovano e il sottosegretario di Stato per la giustizia Giuseppe Valentino.

La seduta comincia alle 14.20.

Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo.
C. 2454 Governo, approvato dal Senato, C. 11 d'iniziativa popolare, C. 16 d'iniziativa popolare, C. 220 Piscitello, C. 387 Volontè, C. 457 Cento, C. 1413 La Russa, C. 1692 Buemi, C. 1792 Sinisi, C. 1894 Pisapia e C. 2597 Consiglio regionale della Toscana.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame rinviato, da ultimo, nella seduta di mercoledì 8 maggio 2002.

Donato BRUNO, presidente, tenuto conto del protrarsi dei lavori dell'Assemblea, al termine dei quali è stata convocata la Commissione, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.20, è ripresa alle 15.10.

Donato BRUNO, presidente, avverte che, come preannunziato nella seduta di ieri, nella seduta odierna si procederà alle votazioni secondo le previsioni del comma 10 dell'articolo 79 del Regolamento. Pertanto saranno posti in votazione per ciascun articolo solamente gli emendamenti segnalati dai rappresentanti dei gruppi; i restanti emendamenti sono da considerare respinti.
Avverte altresì che il gruppo di Forza Italia ha ritirato i seguenti emendamenti: 5.93, 5.14, 5.92, 9.12, 12.11, 12.12, 20.8, 21.3, 22.27, 22.26, 27.10, 28.168, 28.169, 28.170, 28.171, 28.172, 28.173, 28.174, 28.175, 28.176, 28.177, 29.16, 29.40, 29.39, 29.17, 29.20, 29.19, 29.01. Avverte che il


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gruppo della Lega Nord ha ritirato i seguenti emendamenti: 11.7, 12.10, 18.2, 29.6, 29.7, 29.8, 29.9, 29.4, 29.10, 29.13 e 29.14.
Avverte infine che il relatore ha presentato ulteriori emendamenti (vedi allegato).

Giannicola SINISI (MARGH-U) illustra le finalità del suo emendamento 3.45 volto a stabilire il termine certo di 15 giorni per l'adozione da parte del Presidente del Consiglio di un decreto che stabilisca le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato. Evidenzia due contraddizioni nell'ultimo periodo del comma 4 dell'articolo 3: in primo luogo, si non si prevede un termine certo per l'emanazione del provvedimento sostitutivo e, in secondo luogo, si rimette alla totale discrezionalità del Governo la valutazione delle quote di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato. Infatti l'espressione «nel limite delle quote stabilite per l'anno precedente» potrebbe anche essere interpretata nel senso di prevedere l'ingresso di un solo straniero. Sottolineato che il suo emendamento 3.45 non presenta alcun intento ostruzionistico, ribadisce che il potere sostitutivo del Presidente del Consiglio deve essere regolato nei tempi e nei contenuti per garantire una funzionale regolazione dei flussi d'ingresso.

Carlo LEONI (DS-U) dichiara di non comprendere le motivazioni di un parere contrario su un emendamento finalizzato a prevedere un vincolo temporale ad un atto del Governo.

Graziella MASCIA (RC), pur evidenziando che la previsione di limiti temporali e quantitativi alle politiche sui flussi migratori inserisce elementi di rigidità che producono, contrariamente agli intenti, un aumento degli ingressi irregolari, dichiara il suo voto favorevole sull'emendamento Sinisi 3.45.

Alberto NIGRA (DS-U) evidenzia un equivoco di fondo nel disegno di legge che, a suo avviso, confonde la gestione dell'ingresso dei lavoratori stranieri con il controllo della clandestinità. Rilevato un accentramento decisionale nella definizione delle quote, senza alcun coinvolgimento degli enti locali e degli imprenditori, paventa il rischio che, in assenza del decreto del Presidente del Consiglio previsto dal comma 4 dell'articolo 3, si determinino quote inferiori rispetto quelle dell'anno precedente. Tale impostazione, a suo avviso, si pone in contrasto con gli interessi del mondo dell'impresa e non solo con quelli degli stranieri che giungono in Italia in cerca di lavoro.

Isabella BERTOLINI, relatore, nel ringraziare i colleghi per aver scelto emendamenti che incidono nel merito del provvedimento, ritiene che la scadenza di presentazione del decreto del Presidente del Consiglio entro il termine del 30 novembre offra maggiori garanzie per la definizione delle quote annuali rispetto alla formulazione del testo vigente.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), rilevato preliminarmente che tutti gli emendamenti presentati attengono al merito del provvedimento, sottolinea che la deliberazione del procedimento d'urgenza ha comportato, tra l'altro, che i gruppi presentassero una notevole quantità di emendamenti identici. Ricorda che, dall'inizio della legislatura, i gruppi di opposizione non hanno mai mostrato intenti ostruzionistici o dilatori nei lavori della Commissione e ciò rende ancora più incomprensibile la richiesta del procedimento d'urgenza.
Osservato che l'espressione «nel limite delle quote stabilite per l'anno precedente» può paradossalmente consentire l'emanazione di un decreto-flussi che non consente alcun ingresso, preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Sinisi 3.45, volto a rendere più cogenti i termini temporali per l'adozione del provvedimento sostitutivo. Stigmatizza quindi il parere favorevole della relatrice sul successivo emendamento Landi 3.7 che rende ancora più discrezionale il potere


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del Presidente del Consiglio nell'adozione del decreto-flussi; osserva al riguardo che gli emendamenti della maggioranza appaiono peggiorativi del testo presentato dal Governo.

La Commissione respinge l'emendamento Sinisi 3.45.

Giannicola SINISI (MARGH-U), intervenendo sull'emendamento Landi 3.7, invita il presentatore ad una riflessione sul fatto che uno dei fondamenti delle politiche migratorie rivolte alla sicurezza consiste nella scelta di scoraggiare prospettive di immigrazione illegale precostituendo le condizioni per un ingresso regolare. La creazione di meccanismi temporali e quantitativi certi nella regolazione dei flussi migratori garantisce le esigenze sia del mercato sia dei cittadini stranieri che giungono nel nostro paese per lavorare. Osserva infine che le cause dell'illegalità debbono essere rimosse nei paesi di origine in quanto l'immigrazione clandestina non può essere contrastata con misure puramente repressive.

Donato BRUNO, presidente, tenuto conto della quantità di emendamenti da esaminare, invita il deputato Sinisi a concludere il suo intervento.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U) evidenzia la necessità di un confronto approfondito su tematiche complesse come quelle dell'immigrazione.

Giannicola SINISI (MARGH-U), sottolineata la complessità delle tematiche affrontate, invita il presidente a valutare l'opportunità di chiedere al Presidente della Camera di consentire l'esame del provvedimento in Commissione anche nella prossima settimana.

Carlo LEONI (DS-U), ricordata la contrarietà del suo gruppo alla deliberazione del procedimento d'urgenza e all'applicazione dell'articolo 79, comma 10, del regolamento, sottolinea la mancanza di disponibilità del relatore ad accogliere proposte emendative di un testo che si distingue per l'assenza di chiarezza e di rigore.

Alberto NIGRA (DS-U), rilevato che la segnalazione degli emendamenti da parte dei gruppi dovrebbe favorire un confronto proficuo tra le parti, osserva che l'approvazione dell'emendamento Landi 3.7 produrrà un danno non solo per i lavoratori stranieri, ma anche per le imprese.

Enrico BUEMI (Misto-SDI) esprime preoccupazione per la logica sottesa all'emendamento Landi 3.7 che, nel ridurre le possibilità di accesso legale al nostro paese, aumenta la clandestinità. Ravvisa infine un atteggiamento ideologico ed equivoco della maggioranza nell'affrontare le tematiche dell'immigrazione.

Graziella MASCIA (RC), nel preannunciare voto contrario sull'emendamento Landi 3.7, ricorda la forte aspettativa da parte delle diverse componenti sociali rispetto a questo provvedimento. Sottolinea la necessità di un confronto anche con i colleghi del centrosinistra, ritenendo che le problematiche della sicurezza non possano giustificare incomprensibili rigidità riguardo alle politiche dei flussi. Osserva infine che la reiezione nella seduta di ieri dell'emendamento Rivolta 3.44 ha dimostrato una spaccatura all'interno della stessa maggioranza.

Gian Paolo LANDI DI CHIAVENNA (AN) illustra le finalità del suo emendamento, osservando che negli interventi dei deputati di opposizione si registra una presunzione di obbligatorietà nell'adozione dei decreti-flussi. Ritiene che il Governo possa decidere di non adottare nuovi decreti-flussi, qualora non ne ravvisi le condizioni all'interno del vasto panorama del fenomeno migratorio.

Marcello PACINI (FI) osserva che negli interventi dei deputati di opposizione vi è una presunzione di crescita economica costante, non prendendo in considerazione l'eventualità di un ciclo recessivo che renderebbe


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inopportuna l'adozione di un decreto-flussi.

La Commissione approva l'emendamento Landi di Chiavenna 3.7.

Graziella MASCIA (RC), nell'illustrare il suo emendamento 3.17, osserva che l'articolo 3 del disegno di legge presenta aspetti di ambiguità e di dubbia costituzionalità. In particolare in relazione al decreto sostitutivo del Presidente del Consiglio per la definizione delle quote non viene specificato se debba essere emanato dopo aver sentito il Comitato per il coordinamento e il monitoraggio, la Conferenza unificata e le Commissioni parlamentari e se ad esso debba comunque seguire il decreto definitivo.
Osserva infine che l'espressione «nel limite delle quote stabilite per l'anno precedente» rischia di introdurre elementi di confusione.

Giannicola SINISI (MARGH-U), rilevata la presentazione di un emendamento di identico contenuto da parte del deputato D'Alia pur nella diversità di orientamento politico, evidenzia la pluralità delle motivazioni della scelta riguardante l'individuazione delle quote di ingresso: i decreti-flussi non rispondono unicamente all'obiettivo di favorire l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro venendo incontro alle istanze del mondo imprenditoriale, ma consentono anche di individuare canali regolari di ingresso che prevengono l'immigrazione clandestina.
Rilevato che il benessere economico raggiunto dall'Italia si pone all'origine del fenomeno migratorio il quale è conseguentemente destinato a subire variazioni in rapporto alle condizioni del nostro paese, esprime l'auspicio che il relatore e il Governo vogliano compiere una riflessione aggiuntiva sul tema.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), nel dichiarare voto favorevole sull'emendamento Mascia 3.17, precisa che tale proposta emendativa non può essere ricondotta ad una cultura del sospetto attribuita all'opposizione. Prende quindi atto dell'impossibilità di svolgere un confronto costruttivo, che sembra emergere anche dall'assenza del sottosegretario per l'interno.

Donato BRUNO, presidente, precisa che il sottosegretario Mantovano si è dovuto assentare per rispondere ad interrogazioni presentate al Senato e che si è comunque precedentemente pronunciato in senso contrario sull'emendamento 3.7.

Alberto NIGRA (DS-U) dichiara voto favorevole sull'emendamento Mascia 3.17, che risponde all'esigenza di assicurare la necessaria flessibilità nell'individuazione delle quote sulla base delle mutevoli esigenze. Osserva inoltre che la formulazione del comma 4 dell'articolo 3 contenuta nel disegno di legge introduce ulteriori elementi di incertezza rispetto a quelli già lamentati dalle associazioni rappresentative degli imprenditori.

La Commissione respinge l'emendamento Mascia 3.17.

Donato BRUNO, presidente, avverte che è stata ritirata la segnalazione dell'emendamento Rivolta 3.43.

Sesa AMICI (DS-U) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Ruzzante 3.10, che si pone in linea con la nuova formulazione dell'articolo 118 della Costituzione evidenziando il ruolo delle regioni nella definizione delle politiche di integrazione. Rilevato come il tema degli accordi di programma venga ripreso nell'emendamento Landi 3.9, esprime l'auspicio di una disponibilità a ricercare un punto di convergenza.

Graziella MASCIA (RC) dichiara voto favorevole sull'emendamento Ruzzante 3.10, che oltre a porre le condizioni dell'accoglienza affronta il tema delle garanzie per assicurare una convivenza pacifica tra cittadini italiani e stranieri.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), dichiarato di condividere le considerazioni svolte


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dal deputato Mascia, esprime perplessità per il fatto che non è stato sostenuto dal gruppo di Forza Italia l'emendamento Rivolta 3.43, inizialmente segnalato.
Dovendosi assentare per partecipare alla riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, chiede quindi che gli emendamenti del gruppo misto siano comunque posti in votazione.

La Commissione respinge l'emendamento Ruzzante 3.10, fatto proprio dal deputato Amici.

Carlo LEONI (DS-U), dichiarato di sottoscrivere l'emendamento Ruzzante 3.11, precisa che tale proposta emendativa tende ad evidenziare il ruolo delle regioni e degli enti locali. Al riguardo rileva elementi di contraddizione tra le previsioni del disegno di legge e le affermazioni ripetutamente rese dalla maggioranza in tema di federalismo; dichiara infine di non comprendere l'orientamento contrario all'emendamento 3.11, dal momento che deputati del gruppo di Forza Italia hanno presentato un articolo aggiuntivo riguardante la partecipazione delle regioni.

Isabella BERTOLINI (FI), relatore, ritiene che l'approvazione dell'emendamento 3.11 rischierebbe di alterare profondamente l'impostazione della previsione normativa, dal momento che il disegno di legge individua chiaramente nell'autorità centrale la competenza per la determinazione delle quote, sebbene in una visione integrata sulla base delle indicazioni risultanti nel corso delle consultazioni previste.
Dichiara tuttavia di non essere contraria ad un maggior coinvolgimento delle regioni e di essere disponibile ad affrontare nuovamente la questione durante l'esame in Assemblea.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ruzzante 3.11, fatto proprio dal deputato Leoni, e Sinisi 3.48.

Pierantonio ZANETTIN (FI) ritira l'articolo aggiuntivo 3.01, di cui è cofirmatario.

Isabella BERTOLINI (FI), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Mascia 4.5, a condizione che venga riformulato introducendo dopo la parola «comprensibile» le parole «o, in mancanza, in inglese, francese, spagnolo o arabo», nonché sull'emendamento Landi 4.3. Invita quindi al ritiro degli identici emendamenti Turco 4.11 e D'Alia 4.13 ed esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative. Raccomanda infine l'approvazione del suo emendamento 4.100.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO, nell'esprimere parere conforme al relatore, si rimette alla Commissione sull'emendamento Mascia 4.5 ed esprime parere favorevole sull'emendamento D'Alia 4.12, a condizione che venga riformulato nel senso di sostituire dopo le parole «delle persone» la lettera «e» con la lettera «o».

Graziella MASCIA (RC), con riferimento all'emendamento Rizzo 4.14 identico al suo emendamento 4.4, osserva che l'articolo 4 di cui si propone la soppressione apporta alcune modifiche alla disciplina vigente in materia di visto d'ingresso con il fine di renderne più difficoltoso il rilascio. La previsione normativa si colloca nell'ambito in un'impostazione complessiva tendente a ridurre i canali di ingresso regolare, in tal modo incentivando gli ingressi clandestini. Osserva in particolare che il diniego allo straniero deve essere espresso in maniera tale da risultare per lui comprensibile, essendo questo aspetto essenziale per l'avvio di un corretto rapporto. Esprime inoltre forti perplessità circa il mancato obbligo di motivazione del diniego, ritenendo che questo rappresenti una condizione indispensabile per evitare abusi e discrezionalità.

Giannicola SINISI (MARGH-U) si sofferma sulla previsione per cui il diniego del visto viene espresso oralmente e senza motivazione, sottolineando la delicatezza della materia e ricordando in particolare le vicende giudiziarie che hanno investito


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alcuni dipendenti delle strutture consolari. Ritiene che il diniego non documentato sostanzi una caduta verticale delle garanzie amministrative, nonché di legalità e di trasparenza.
Rilevato che il regime dei visti è regolato all'interno delle disposizioni derivanti dai trattati di Schengen e di Amsterdam, evidenzia la necessità di considerare la posizione dei terzi in buona fede relativamente alla previsione secondo cui le richieste di visto sono considerate inammissibili se corredate da documentazione o attestazioni false.

Donato BRUNO, presidente, invita il deputato Sinisi ad una maggiore sinteticità degli interventi al fine di consentire un esame compiuto del provvedimento.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO chiede al deputato Sinisi di indicare precisamente le norme dei trattati di Schengen e di Amsterdam sulle quali si fondano le sue argomentazioni.

Giannicola SINISI (MARGH-U), sottolineato che negli allegati ai trattati di Schengen e di Amsterdam si arriva a formulare disposizioni dettagliate in materia di visti, precisa che nel suo intervento si riferiva a documentazione falsa prodotta, ad esempio, dall'imprenditore, evidenziando come in questo caso la sanzione dell'inammissibilità produca come effetto l'impossibilità di presentare la domanda per il visto di ingresso.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Rizzo 4.14 e Mascia 4.4.

Alberto NIGRA (DS-U), intervenendo sull'emendamento Soda 4.8, ritiene che esso presenti disposizioni migliorative del testo unico attualmente in vigore, contenendo specifici requisiti di ingresso la cui previsione si è resa opportuna sulla base dell'esperienza finora compiuta. Stigmatizza infine l'eccessiva discrezionalità nel rifiuto dei visti per soggiorni brevi prevista dal testo in esame.

Giannicola SINISI (MARGH-U) ricorda che la questione della chiara indicazione della disponibilità dei mezzi di sussistenza fu posta nella scorsa legislatura da deputati dell'attuale maggioranza. Sottolineato che l'emendamento in esame procede nel senso di una chiara definizione dell'importo richiesto, non comprende il diverso atteggiamento manifestato con il parere contrario espresso dal relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Soda 4.8.

Graziella MASCIA (RC) illustra le finalità del suo emendamento 4.5 volto a prevedere una comunicazione scritta in lingua comprensibile allo straniero che illustri i suoi diritti e doveri relativamente all'ingresso e al soggiorno in Italia.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO sottolinea che le quattro lingue previste dall'articolo 4 del disegno di legge, in mancanza di possibilità di traduzione in un idioma raro, rappresentano il massimo dello sforzo che il paese può compiere.

Giannicola SINISI (MARGH-U), nel ritenere migliore la formulazione dell'articolo 4 del testo vigente, sollecita la traduzione della comunicazione scritta sui diritti e i doveri in tutte le lingue. Rilevato che il diniego del visto d'ingresso è un provvedimento ad personam, pur auspicando la presenza presso le ambasciate o le autorità consolari di interpreti delle lingue maggiormente diffuse, ritiene che il provvedimento scritto possa essere comunicato anche nelle quattro lingue di maggiore diffusione. Ribadisce infine che il diniego orale previsto dal testo in esame non assicura la legalità e la correttezza del provvedimento amministrativo.

Giampiero D'ALIA (UDC) ritira il suo emendamento 4.13.

La Commissione approva l'emendamento Mascia 4.5 come riformulato.


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Donato BRUNO, presidente, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 17.50, è ripresa alle 18.30.

Donato BRUNO, presidente, comunica che, a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, si è stabilito di inserire la discussione generale del provvedimento C. 2454 all'ordine del giorno dell'Assemblea di lunedì 13 maggio, prevedendone il seguito dell'esame nel corso della settimana dopo l'esaurimento dell'esame dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge già iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea. Ricorda che, a seguito dell'applicazione dell'articolo 79, comma 10, del regolamento sono state segnalate dai gruppi 322 proposte emendative e che finora ne sono state poste in votazione 12. Rilevato che, pur proseguendo nei lavori fino alla giornata di domani, come previsto dal calendario, la Commissione non riuscirà ragionevolmente a completare l'esame preliminare del disegno di legge e che non ritiene opportuno avvalersi della facoltà di contingentare il tempo degli interventi, chiede ai rappresentanti dei gruppi se intendano procedere con le modalità finora seguite o sospendere l'esame del provvedimento deliberando il conferimento del mandato al relatore e richiedendo, in questo caso, l'unanimità dei consensi.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), nel ringraziare il presidente per la chiarezza e la trasparenza del suo intervento, ribadisce la sua contrarietà alla procedura d'urgenza deliberata sul provvedimento in esame. Sottolinea la disponibilità al confronto dialettico manifestata dai gruppi di opposizione, apprezzando la civiltà e il rispetto reciproco che gli opposti schieramenti hanno manifestato nel corso del dibattito. Ritiene che il consistente numero di emendamenti presentati, molti dei quali identici tra loro, avrebbe potuto essere notevolmente limitato se si fosse avuto più tempo per valutarli. Fa presente di aver chiesto al Presidente della Camera, nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, da poco terminata, di poter disporre di un tempo congruo per terminare l'esame preliminare del disegno di legge C. 2454, che tuttavia è stato inserito nell'ordine del giorno dei lavori dell'Assemblea di lunedì 13 maggio. Nel prendere atto che il serrato confronto svoltosi in Commissione non ha prodotto risultati apprezzabili ai fini della modifica del testo, ritiene opportuno procedere alla deliberazione sul conferimento del mandato al relatore. Sottolineato che la Commissione ha assolto pienamente ai suoi impegni, senza che tuttavia vi siano state le condizioni per il superamento di uno scontro frontale tra maggioranza e opposizione, pur nella correttezza e nel rispetto reciproco delle posizioni, auspica un dialogo più costruttivo durante l'esame in Assemblea e in sede di Comitato dei nove. Auspica altresì che possa emergere la varietà di posizioni interne alla maggioranza rispetto alle tematiche dell'immigrazione.

Michele SAPONARA (FI), sottolineata la civiltà del confronto svoltosi in Commissione, dichiara di aderire alla proposta di deliberare il conferimento del mandato al relatore.

Graziella MASCIA (RI), nel riconoscere che in Commissione si è fatto di tutto perché il confronto tra le diverse posizioni si esplicasse in maniera compiuta, osserva che la procedura d'urgenza si è rivelata in contrasto con gli interessi di tutti gli schieramenti politici. Nel prendere atto dell'opportunità di procedere alla deliberazione del conferimento del mandato al relatore, auspica che l'esame del provvedimento in Assemblea e in sede di Comitato dei nove possa produrre risultati più efficaci ai fini della modifica del testo.

Carlo LEONI (DS-U), sottolineato che la deliberazione della procedura d'urgenza su una tematica complessa quale quella dell'immigrazione ha inasprito i termini del confronto, dichiara di aderire alla


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proposta di deliberare il conferimento del mandato al relatore.

Giampiero D'ALIA (UDC) aderisce alla proposta di deliberare il conferimento del mandato al relatore.

Pietro FONTANINI (LNP), sottolineata l'urgenza del provvedimento per l'emergenza dei problemi connessi all'immigrazione in atto nel paese, accede alla proposta di deliberare il conferimento del mandato al relatore.

Giannicola SINISI (MARGH-U), ricordato che nella scorsa legislatura l'esame del testo unico sull'immigrazione è durato circa un anno, stigmatizza la scelta della procedura d'urgenza per un provvedimento così complesso. Ritiene che i gravi problemi delle politiche migratorie non possano essere risolti con una modifica della normativa vigente, ma con una sua corretta applicazione e con la previsione delle risorse necessarie. Preso atto che proseguire nell'esame preliminare sarebbe un esercizio inutile, accede alla proposta di deliberare il conferimento del mandato al relatore.

Gian Franco ANEDDA (DS-U), nel ricordare che il disegno di legge è stato trasmesso dal Senato il 1o marzo 2002, osserva che la Commissione ha avuto il tempo sufficiente per approfondire l'esame del testo. Dichiara pertanto di accedere alla proposta di deliberare il conferimento del mandato al relatore.

Donato BRUNO, presidente, pone in votazione la proposta di conferire al relatore il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea.

Marco BOATO (Misto-Verdi-U), nel preannunciare, a nome di tutti i gruppi di opposizione, un voto contrario su questa deliberazione, invita il Governo e la maggioranza ad un atteggiamento meno rigoroso rispetto alle tematiche dell'immigrazione che interessano tutte le società ad economia avanzata. Sottolinea la necessità di distinguere nettamente, a livello di comunicazione, irregolarità e clandestinità dalla criminalità, paventando che un'inopportuna commistione di questi diversi fenomeni possa alimentare derive xenofobe soprattutto nelle fasce medio-basse della popolazione. Auspica infine che la diversità di posizioni presenti all'interno della maggioranza emersa chiaramente dalle dichiarazioni del deputato Rivolta possa emergere nel corso dell'esame in Assemblea.

La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, deputato Isabella Bertolini, a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.

Donato BRUNO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 19.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19.10 alle 19.20.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Riordino della dirigenza statale.
C. 1696-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

Modifica all'articolo 11 della Costituzione in materia di partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
C. 2218 cost. Cé.

Incompatibilità alle cariche di consigliere regionale, provinciale, comunale e circoscrizionale.
C. 2284 Antonio Russo.


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Riforma dell'organizzazione del Governo.
C. 1534-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

Identificazione delle forze di polizia.
C. 1639 Deiana.

ATTI DEL GOVERNO

Schema di regolamento concernente l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro della giustizia.
Atto n. 96.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 153 del 7 maggio 2002,
a pagina 91, seconda colonna, alla seconda riga, le parole «*9.12» sono sostituite dalle seguenti: «*9.20»;
a pagina 100, prima colonna, alla quarantesima riga, le parole «11.33» sono sostituite dalle seguenti: «11.03»:
a pagina 126, seconda colonna, alla trentacinquesima riga, la parola «Zanettin» è sostituita dalle seguenti: «Palma, Zanettin»;
a pagina 156, seconda colonna, alla diciottesima riga, le parole «26.026» sono sostituite dalle seguenti: «22.050»;
a pagina 161, prima colonna, alla dodicesima riga, le parole «**22.33» sono sostituite dalle seguenti: «**22.051»;
a pagina 168, seconda colonna, alla quinta riga, le parole «24.2» sono sostituite dalle seguenti: «24.20»;
a pagina 223, prima colonna, alla trentunesima riga, le parole «**28.205», sono sostituite dalle seguenti: «28.2050».