Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 149 del 29/5/2002
Back Index Forward

Pag. 80


...
Si riprende la discussione del disegno di legge n. 2454 ed abbinate (ore 16,13).

(Ripresa esame dell'articolo 5 - A.C. 2454)

PRESIDENTE. Ricordo che questa mattina è iniziato l'esame dell'articolo 5.
Avverto che l'emendamento Buemi 5.6 è stato ritirato prima della seduta.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Mascia 0.5.110.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 293
Maggioranza 147
Hanno votato
104
Hanno votato
no 189
Sono in missione 67 deputati).

Ricordo che il subemendamento D'Alia 0.5.110.3 è inammissibile.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.110 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Luca. Ne ha facoltà.

ALBERTO DI LUCA. La ringrazio, signor Presidente. Chi entra nel nostro paese da clandestino, non per un fatto genetico o per banalizzazioni di tipo vario, ma per una sorte quasi inesorabile, finisce tra le braccia della delinquenza. Questo accade perché è costretto a sopravvivere.
L'impianto, la logica principale di questo disegno di legge vuole dare la garanzia innanzitutto agli immigrati che, venendo nel nostro paese, possano godere di tutti i diritti - e, quindi, naturalmente rispettare anche tutti i doveri -, avere un lavoro ed una casa. Dunque, se la certezza e la cosa più importante che noi possiamo garantire a questi immigrati è un lavoro, dobbiamo anche offrire garanzie rispetto ad una serie di inconvenienti che sono accaduti in questi anni.
Sappiamo - perché è un dato comprovato - che sono circolati numerosi documenti falsi e che molto spesso gli immigrati, soprattutto quelli di origine orientale, per i loro tratti somatici, sono difficilmente identificabili. Allora, chiedere una rilevazione fotodattiloscopica per chiunque entri nel nostro paese per un permesso di soggiorno - e non evidentemente,


Pag. 81

come è stato erroneamente detto questa mattina, da turista - rientra nella logica di avere una certezza dell'identità dello straniero. E questo va a garanzia anche dello straniero stesso!
Non dimentichiamoci che una maggiore possibilità di identificazione è certamente uno degli elementi principali per evitare che qualche immigrato che vuole entrare nel nostro paese per un periodo limitato di lavoro possa poi decidere di rimanere e finire nella clandestinità. Perché, se così fosse, torneremmo alla logica dominante per la quale un clandestino senza un lavoro e senza una casa è costretto per sopravvivere a delinquere, a spacciare o a prostituirsi. Quindi, noi siamo assolutamente convinti che l'emendamento 5.110 della Commissione sia una garanzia, anche e soprattutto per l'immigrato.
Teniamo conto che - come ha detto stamattina la relatrice Bertolini - vi è il desiderio di arrivare ad avere per tutti i cittadini italiani la rilevazione dei dati fotodattiloscopici, dati che naturalmente non possiamo prevedere che vengano assunti in automatismo in questa legge per estraneità di materia.
Auspico, quindi, che per l'interesse degli immigrati e dei cittadini italiani, questo emendamento - che mi sembra l'opposizione abbia affrontato con posizioni ideologiche - possa invece essere approvato. Rispetto a quanto diceva stamattina l'onorevole Sinisi, vorrei ricordare che l'emendamento all'articolo 6 sulle impronte e sui dati dattiloscopici per coloro che non vogliono facilitare la rilevazione della loro identità, non è una proposta avanzata dal centrosinistra quando era al Governo, ma è l'emendamento 5.3 che abbiamo votato il 13 dicembre 2000 in quest'aula, primo firmatario l'onorevole Di Luca, sottoscritto dall'onorevole Frattini, dall'onorevole Urbani, dall'onorevole Saponara e da altri colleghi. Quindi, per ristabilire un minimo di verità, tenevo a sottolineare anche questo aspetto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mussi. Ne ha facoltà.

FABIO MUSSI. Cari colleghi, mi rivolgo a tutti i presenti in aula e, in particolare, ai colleghi della Commissione in cui a maggioranza si è voluto, in un testo che non prevedeva queste norme, introdurre l'emendamento 5.110. La Commissione ha fatto una cosa saggia? Questo emendamento parla del rilevamento di impronte, cioè di un trattamento di identificazione speciale; riservato a chi? Il testo dice: allo straniero che chiede o rinnova il permesso di soggiorno.
Non è il criminale, l'inquisito, il sospettato, il contraffattore d'identità, non è la posizione della persona rispetto alla legge che fa scattare esigenze particolari di sicurezza, particolari perché non sono previste per tutti i cittadini. La possibilità dell'identificazione, anche attraverso il rilevamento di impronte, è già prevista dalla legge, nei casi in cui sia chiara o sospettabile una contraffazione di identità. Quindi, tale possibilità già esiste. In questo caso, si compie un passo ulteriore. Ciò che porta a questo trattamento particolare è la posizione della persona rispetto alla nazione, ossia l'origine, la provenienza, la nascita, onorevole relatore. Ciò che conta è da dove vengono, non cosa fanno. Lo straniero, lo ξένος. Vi sono anche ξένοι, stranieri, di grande successo, nel presente e nel passato. Uno, in particolare, va forte (letteralmente a ruba) in questi giorni; è un anatolico, sbarcato tempo fa sul litorale laziale - anche se non c'era il Lazio - vicino all'attuale Pratica di mare, con tutta la famiglia (non ci fu un ricongiungimento, se la portò dietro): Enea! Non so se quello di cui parlo è il medesimo del Presidente del Consiglio, il mio è il padre di Ascanio, antenato di Romolo e Remo: Julius, o anche Ascanio, ma la gens julia venne dopo, per cui non poteva essere Giulio. Secondo il mito, fondò le italiche genti, stirpe delle Eneadi, come scriveva, già in tempi molto lontani, Lucrezio. Un anatolico oggi sarebbe un extracomunitario proveniente da un paese NATO, un turco. Figli del Medio Oriente, lo sapevamo, lo sapevano gli antichi che descrissero questa cosa nel mito d'Europa prima ancora che arrivasse, sempre dal Medio Oriente, la


Pag. 82

formidabile tempesta culturale e religiosa provocata da Gesù di Nazareth. Dal Medio Oriente, lo sappiamo. Ma, in tempi recenti, stranieri in casa altrui sono stati anche gli italiani, in Francia, in Belgio, in Germania, in Argentina, in Brasile, negli Stati Uniti d'America.
Quale messaggio invia questo testo della Commissione, onorevoli colleghi? Essenzialmente, suscita diffidenza, sospetto, paura per lo straniero; tecnicamente si chiama xenofobia, da sempre viatico per il più devastante pregiudizio di razza.
Richiamo accoratamente le vostre coscienze che, tra l'altro, dovrebbero essere confortate da scelte razionali, mature, adulte, anche dai recentissimi risultati elettorali. Voglio dirlo chiaramente: non mi pare che i partiti, i cui leader hanno firmato questa legge - Fini e Bossi -, e anche le campagne di sovrapposizione tra immigrazione e criminalità, abbiano raccolto straordinari successi, particolarmente al nord. Questa, colleghi, è una legge che non porta voti, ma, in compenso, clandestini.
Al nord, hanno raccolto buoni risultati la sinistra ed il centrosinistra che, con la legge Turco-Napolitano, hanno esattamente compiuto scelte adulte, mature, razionali e corrispondenti agli impegni internazionali del paese. L'accordo di Schengen non indica affatto la raccolta delle impronte, e in nessun paese europeo e nordamericano - mi informerò meglio sul Giappone, onorevole Bianchi Clerici - è previsto l'obbligo dello screening di massa, del rastrellamento di impronte. Lo stesso accordo sottoscritto a Tampere stabilisce che i cittadini dei paesi terzi devono essere sottoposti ad una politica di integrazione e di non discriminazione. Occorre - dice l'Accordo di Tampere - riavvicinare lo status giuridico dei cittadini dei paesi terzi a quello dei cittadini degli Stati membri. Invece, voi dividete in due: due persone, due cittadini, due leggi, una per gli autoctoni e un'altra per gli stranieri.
Evitiamo lo scandalo di un paese civile che separa così diritti e doveri! Non c'entra la sicurezza con questa norma: c'entra il pregiudizio! Perciò vi diciamo: è un errore, è un errore, è un errore, tre volte, e vi invitiamo a procedere su di un emendamento insensato come quello proposto dalla Commissione (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sinisi. Ne ha facoltà.

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente, interverrò brevemente perché ho già sviluppato stamani molte argomentazioni.
Per quanto mi riguarda - lo ribadisco -, che si proceda all'identificazione materiale delle persone non suscita alcuno scandalo. Conosco paesi nei quali ciò avviene ordinariamente. Si tratta di quelli che, come gli Stati Uniti d'America, non conoscono un sistema anagrafico come quello vigente da noi. Ricordo, tuttavia, che, dopo l'11 settembre, anche negli Stati Uniti si è aperto un dibattito per passare dall'identificazione materiale all'identificazione anagrafica.
Ciò detto, vorrei far presente che la sicurezza costituisce una ragione ed un problema: la ragione può anche determinare una scelta di questa natura, che noi, come gruppo della Margherita, DL-l'Ulivo, sosteniamo senza alcuna ambiguità perché le ragioni della sicurezza vanno affrontate, bensì, con grande cautela, con grande prudenza e nel rispetto della dignità delle persone, ma senza tentennamenti; ma, al di là delle ragioni di sicurezza, per la materia che stiamo affrontando è stata scelta una sede sbagliata: l'emendamento di cui stiamo discutendo riguarda il rilievo delle impronte digitali delle persone che richiedono il permesso di soggiorno o il suo rinnovo, di quelle, cioè, che, munite di un passaporto, di un visto e di un'autorizzazione al lavoro, si presentano nelle nostre questure! Non stiamo parlando di persone che circolano liberamente sul territorio dello Stato e che non hanno un'identità certa.
Viceversa, la sede corretta, che riguarda la sicurezza, è l'articolo 6, al quale


Pag. 83

abbiamo proposto un emendamento per rendere obbligatori per tutti il rilievo delle impronte digitali e la fotosegnalazione ogni qual volta sia dubbia l'identità personale (e questa può essere dubbia quando non c'è documento, quando il documento potrebbe essere contraffatto o non autentico ovvero anche quando il documento non è leggibile). È chiaro, però, che il nostro emendamento riposa su di un fondato motivo di sicurezza, mentre, nel caso dell'emendamento della Commissione, la distinzione è tra italiani e stranieri; e questo è inaccettabile!
Aggiungo, signor Presidente, e concludo, che questo articolo dimostra, ancora una volta, che questo disegno di legge non solo non combatte l'immigrazione clandestina, ma addirittura la ignora come problema per accanirsi unicamente contro quella che appare essere una risorsa fondamentale per il nostro paese, la risorsa lavoro. Anche questo contribuirà a rendere più difficile la partecipazione dei lavoratori stranieri al nostro sistema economico. Ci si accanisce contro le persone oneste e si ignora del tutto la lotta all'immigrazione clandestina (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-l'Ulivo e dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)!

LIVIA TURCO. Bravo!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.

GIAMPIERO D'ALIA. Signor Presidente, come abbiamo già detto in precedenza, noi voteremo a favore di questo emendamento presentato dalla Commissione.
Avremmo voluto votare anche il nostro subemendamento riguardante l'estensione ai cittadini italiani di questo sistema di identificazione e, poiché riteniamo indispensabile che ciò avvenga, preannunciamo la presentazione di un ordine del giorno che impegni il Governo, in applicazione dell'articolo 36 del testo unico sulla documentazione amministrativa, ad introdurre nell'ambito della carta d'identità elettronica anche i rilievi biometrici (e, quindi, i rilievi fotodattiloscopici). Non può essere data la sensazione di un'operazione discriminatoria e, pertanto, il senso della nostra iniziativa è quello di fare in modo che le forme di identificazione siano certe per tutti: per i cittadini e per coloro i quali vengono in Italia.
Questa è la ragione per cui esprimiamo un'intenzione di voto favorevole su questo emendamento e preannunziamo l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bellillo. Ne ha facoltà.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIER FERDINANDO CASINI (ore 16,32)

KATIA BELLILLO. Signor Presidente, si tratta, per così dire, di un «brutto» emendamento, anzitutto perché, come hanno detto tanti colleghi, in realtà si tratta di una schedatura di massa contro gli immigrati; ed è così, al di là dei buoni intendimenti di alcuni colleghi della maggioranza che abbiamo sentito. Noi Comunisti italiani siamo proprio contro tale tipo di intervento, siamo contro, in linea di massima, in linea generale, perché è semplicemente un modo di accanirsi contro dei lavoratori. Si cerca, cioè, di rendere il sillogismo - che piace molto ad una parte del centrodestra - secondo il quale gli immigrati sono praticamente uguali ai criminali. È così; sappiamo, infatti, che, solitamente, le impronte digitali si prendono nei confronti di persone che non sono in regola con le leggi e che, comunque, sono dei criminali. Nessuno potrà farci accettare un intervento di tale tipo dicendo che si potrà intervenire su tutti, anche sugli italiani; anzi, sarebbe una ragione in più per essere contrari. Noi siamo per i cittadini liberi, per la conquista della cittadinanza per ogni persona, non più da suddito ma da cittadino. La proposta ci umilia, ci impressiona, ci impressiona moltissimo. Cosa si vuole? Si vuole uno Stato di polizia; ebbene, l'idea di volere prelevare


Pag. 84

le impronte digitali agli immigrati è un modo di criminalizzare lo straniero che viene a lavorare in Italia; è la criminalizzazione dello straniero in quanto tale. Infatti, per i cittadini stranieri sprovvisti di permesso di soggiorno, già sono previste le foto segnaletiche e i rilevamenti delle impronte digitali. Con la proposta, in realtà, verranno prelevate le impronte allo straniero in quanto tale, a prescindere dal presupposto che abbia o meno un documento di identità; anzi, nonostante la sussistenza di tale circostanza, atteso, infatti, che chi chiede il permesso di soggiorno - e soprattutto chi ne chiede il rinnovo - possiede un documento di identità. Allora, si vuole, in realtà, ingiuriare «razzisticamente» lo straniero; si evidenzia, in modo veramente enorme, una cultura xenofoba. L'emendamento ci dà ancora più il senso che il provvedimento rappresenti un capitolo nero, nero per la storia democratica del nostro paese; il provvedimento, infatti, segna il confine dei diritti negati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO GIORDANO. Signor Presidente, noi siamo stati l'unica forza politica che ha chiesto la soppressione dell'emendamento presentato dalla Commissione. Lo facciamo per una ragione elementare; prima la collega, onorevole Graziella Mascia, ha illustrato la nostra contrarietà in maniera chiara e netta. Voglio ribadirla in maniera molto più stringata e persino telegrafica. È incomprensibile, letteralmente incomprensibile, che in un provvedimento sull'immigrazione - ovvero un provvedimento che dovrebbe puntare a determinare le modalità dell'accoglienza e il governo dei flussi - scatti il meccanismo condizionato per cui quando si parla di immigrazione, in realtà, per i proponenti di questo disegno di legge, si parla di criminalità e di terrorismo.
Tutto ciò è culturalmente inaccettabile perché si tratta di provvedimenti che non dovrebbero affrontare di questa materia. Voi producete un danno culturale e drammatico dal punto di vista delle relazioni sociali in una società organizzata come la nostra. Per questo noi abbiamo proposto la cassazione di questo emendamento, anche se siamo contrari in via di principio a qualsiasi tipo di controllo fatto con il rilevamento delle impronte digitali. Ma è ancora più grave che questo rilevamento venga fatto del tutto impropriamente, connesso ad una cultura in cui vi è l'equazione - così com'è stato detto da voi - immigrato uguale criminale, immigrato uguale terrorista. Per questa ragione voi proponete questo tipo di commistione; ma questa è una cultura xenofoba e razzista.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Maura Cossutta. Ne ha facoltà.

MAURA COSSUTTA. Signor Presidente, intervengo soltanto per dieci secondi a titolo personale. Ascoltate le dichiarazioni dei colleghi e anche le argomentazioni inesistenti e gravissime dei colleghi della maggioranza, io uscirò dall'aula perché mi rifiuto di stare qui a contribuire al mantenimento del numero legale ed a garantire la votazione di questo emendamento, che è contro la civiltà del nostro paese.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.110 della Commissione, nel testo corretto, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 406
Votanti 404
Astenuti 2
Maggioranza 203
Hanno votato
236
Hanno votato
no 168).


Pag. 85


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.73, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 416
Astenuti 3
Maggioranza 209
Hanno votato
176
Hanno votato
no 240).

Prendo atto che il dispositivo di voto dell'onorevole Fanfani non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.74, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 418
Votanti 415
Astenuti 3
Maggioranza 208
Hanno votato
174
Hanno votato
no 241).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Craxi 5.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 418
Astenuti 1
Maggioranza 210
Hanno votato
175
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.75, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 414
Votanti 411
Astenuti 3
Maggioranza 206
Hanno votato
175
Hanno votato
no 236).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Leoni 5.12.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione voto l'onorevole Leoni. Ne ha facoltà.

CARLO LEONI. Signor Presidente, per affrontare in modo serio i problemi di cui stiamo parlando sarebbe necessario poter ragionare sugli effetti delle scelte che si compiono. Non c'è nessuno, in questa Assemblea, almeno nella parte che rappresento, che ama l'immigrazione clandestina, tutt'altro. Si tratta di scegliere le strade per contrastare con maggiore efficacia il fenomeno della clandestinità, che non sono quelle delle grida o dell'intimazione o dei divieti campati per aria, ma sono quelle di una scelta di Governo lucida e razionale, che il Presidente della Repubblica, qualche settimana fa, ha riassunto in modo molto chiaro: rendere conveniente la regolarizzazione. Anche mettendomi dal punto di vista di questa maggioranza (che non è il mio) che, sbagliando, vede l'immigrazione innanzitutto come un problema di sicurezza collettiva, anche se dovessi fare mia l'identificazione - che, anche dal punto di vista culturale, è lontanissima da ciò che penso - tra clandestini e criminalità, bisognerebbe comunque capire che colui che si trova in una condizione di regolarità o che può ottenere ricongiungimenti familiari, che ha un lavoro regolare ed una abitazione regolare, non ha alcun interesse a cadere


Pag. 86

vittima della rete delle organizzazioni criminali o a farsi lui stesso attore di iniziative criminali.
Dunque, la scelta per cui dovrebbe optare chi, effettivamente, crede nell'obiettivo di superare la clandestinità, dovrebbe essere quella di rendere conveniente la regolarizzazione, mentre questo disegno di legge pone i maggiori ostacoli proprio a chi desidera mettersi in regola, a chi sceglie la strada della legalità. La filosofia che, invece, ha ispirato la legge Turco-Napolitano e che ispira i nostri emendamenti caratterizza anche il testo di questo emendamento che riguarda il lavoro stagionale volto a consentire a chi è impegnato nel lavoro stagionale un percorso più agevole per la propria regolarizzazione. Se si crede in una strada che coniughi accoglienza e legalità, solidarietà e diritto, non si può non condividere l'obiettivo di aiutare tutti coloro che vogliono intraprendere la regolarizzazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.12, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 414
Astenuti 1
Maggioranza 208
Hanno votato
175
Hanno votato
no 239).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 413
Astenuti 2
Maggioranza 207
Hanno votato
175
Hanno votato
no 238).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bellillo 5.76, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 518
Maggioranza 210
Hanno votato
179
Hanno votato
no 239).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 5.82, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 409
Votanti 408
Astenuti 1
Maggioranza 205
Hanno votato
174
Hanno votato
no 234).

Prendo atto che il dispositivo di voto degli onorevoli Buontempo e Ranieli non ha funzionato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Zeller 5.81.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Zeller 5.81.

JOHANN GEORG WIDMANN. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.


Pag. 87

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

JOHANN GEORG WIDMANN. Signor Presidente, colleghi e colleghe non accogliamo l'invito al ritiro di questo emendamento perché lo riteniamo, invece, necessario.
Vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi sull'emendamento Zeller 5.81 che mira ad introdurre un elemento di flessibilità in ordine al lavoro stagionale. Con questo emendamento si propone, infatti, di calcolare nove mesi anche a cavallo dell'anno solare; è una necessità specie per le zone montane dove la stagione estiva si chiude a fine ottobre e quella invernale inizia, nello stesso anno, a metà dicembre. Il testo in esame non consente l'ingresso del lavoratore stagionale nel corso dello stesso anno, il che comporta notevoli disagi per il settore alberghiero.
Non comprendo, quindi, le ragioni che hanno mosso il Governo a dare parere contrario a questo emendamento e chiedo all'Assemblea di esprimersi favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Minoranze linguistiche).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sinisi. Ne ha facoltà.

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente, intervengo solo per ricordare che durante i lavori della legge Turco-Napolitano introducemmo un termine diversificato per il lavoro stagionale da sei a nove mesi, per un settore particolare qual è quello turistico alberghiero, proprio sulla base delle richieste che venivano dal Trentino-Alto Adige per le particolari esigenze di quella economia. Registriamo che neanche le esigenze economiche, neanche le esigenze di una regione importante per lo sviluppo del nostro paese nel settore turistico, come il Trentino-Alto Adige, vengono prese in considerazione.
Noi voteremo a favore atte dell'emendamento Zeller 5.81.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Olivieri. Ne ha facoltà.

LUIGI OLIVIERI. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento Zeller 5.81 e per aggiungere anche la mia voce al coro del dissenso nei confronti del relatore, del Governo e della maggioranza che si apprestano a bocciare questo emendamento. È la più evidente dimostrazione che questa legge o è una legge manifesto oppure è una legge che voi non avete attentamente meditato perché si tratta di un'esigenza reale, concreta, che esiste e che, peraltro, ci viene segnalata anche da molti operatori che, ahinoi, il 13 maggio dello scorso anno hanno votato il centrodestra anziché l'Ulivo. È un'esigenza reale e non comprendo come mai non la teniate nella debita considerazione.
Per questi motivi riteniamo che l'emendamento 5.81 Zeller debba essere approvato ed invito tutta l'Assemblea a votare favorevolmente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 5.81, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 427
Votanti 424
Astenuti 3
Maggioranza 213
Hanno votato
181
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Craxi 5.19 non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

PIERO RUZZANTE. Presidente, ognuno voti per sé!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.


Pag. 88


Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 417
Maggioranza 209
Hanno votato
179
Hanno votato
no 238).

Prima di procedere con l'esame delle prossime proposte emendative, desidero riferire all'Assemblea due considerazioni della Presidenza.
In primo luogo, per il disegno di legge in esame è stato predisposto un contingentamento dei tempi particolarmente ampio. Ciò risulta evidente dal raffronto, che vi risparmio, di tale contingentamento con quelli adottati per altri provvedimenti di notevole ampiezza e complessità.
Emerge, in particolare, che il contingentamento predisposto per il disegno di legge in esame è più ampio di quello adottato in passato per provvedimenti costituiti anche da un numero di articoli assai maggiore, ed è pressoché identico a quello stabilito per un provvedimento, come il collegato fiscale del 2000, di dimensioni più che triple rispetto a quello in discussione.
Ciò nonostante, la Presidenza - conformemente alla linea di flessibilità ed apertura da essa sempre seguita - concede ai gruppi che abbiano esaurito il loro tempo un'aggiunta pari alla metà del tempo inizialmente previsto. Analoga concessione sarà ovviamente fatta ai gruppi che esauriranno il loro tempo nel corso dell'esame. La preghiera che faccio è di considerare questo fatto, soprattutto alcuni gruppi.

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, volevo ringraziarla, anche a nome del mio gruppo, per la decisione che ha assunto. Peraltro, mi rivolgo a tutti i colleghi, sussiste un problema abbastanza delicato: se il contingentamento è un freno all'ostruzionismo, così come in effetti è, questo non può però intaccare i diritti minimi dei gruppi. Mi rendo conto di ciò che lei ha detto, però se si fanno i conti in riferimento a ciascun gruppo, si può constatare come non vi sia tempo neanche per una dichiarazione di voto sui singoli articoli (e non parlo, quindi, degli emendamenti).
Il problema è il seguente: il contingentamento deve considerare quello che è il peso effettivo del provvedimento in relazione ai tempi che il regolamento concede come diritto minimo; ciascun gruppo si gestisce tale tempo, a meno che non si segua un'altra strada, quella da lei ora indicata, per cui il tempo viene ampliato, a meno che non vi sia ostruzionismo (ciò, peraltro, mi sembra corrisponda alla linea seguita tradizionalmente dalla Camera). L'importante - lo ripeto, anche per avere, tutti noi, elementi di certezza - è che il contingentamento non intacchi i diritti minimi.

PRESIDENTE. Presidente Violante, sono disponibile a fare presente nelle sedi opportune questa sua, più che richiesta, direi considerazione, di cui, peraltro, avevamo già parlato in privato. Penso che nell'ambito della Giunta per il regolamento vi possa essere la possibilità di stabilire alcuni parametri, il che tra l'altro, agevolerebbe anche il lavoro del Presidente.
L'unico suggerimento che rivolgo ai gruppi, in particolare a quello della Margherita, che hanno ormai quasi esaurito anche il tempo aggiuntivo, è quello di utilizzare gli interventi a titolo personale, per i quali i tempi concessi non sono ancora esauriti. Invito comunque a tener presente quanto appena detto, altrimenti è inutile che il Presidente si sforzi di garantire anche un minimo di agibilità.
Avverto altresì che è stato presentato dal Governo l'emendamento 17.200, che proroga il termine per l'emanazione di disposizioni modificative dei decreti legislativi attuativi delle deleghe in materia di incentivi all'occupazione e di ammortizzatori sociali. La Presidenza non lo ritiene


Pag. 89

ammissibile (vedi l'allegato A - A.C. 2454 sezione 1), a norma degli articoli 86, comma 1, e 89 del regolamento, in quanto del tutto estraneo al contenuto del provvedimento in esame.

ANTONIO BOCCIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO BOCCIA. Signor Presidente, lei non era presente quando ho sollevato una questione relativa...

PRESIDENTE. Onorevole Boccia, l'ho comunque sentita.

ANTONIO BOCCIA. Volevo comunque cogliere questa occasione per fare solamente una brevissima aggiunta a quanto ho già detto: signor Presidente, il ruolo di contrappeso della Presidenza della Camera rispetto ai pesi, molto forti, della maggioranza, del Governo e di altre istituzioni, si manifesta, e si dovrebbe manifestare, anche in circostanze relative a questa fattispecie. Signor Presidente, va infatti benissimo ciò che lei ha detto (ed anche noi la ringraziamo per il tempo aggiuntivo e per i consigli), vorrei però ricordarle che su questo provvedimento in Commissione è stata deliberata l'urgenza e che in quella sede lo stesso non è stato esaminato, se non fino all'articolo 3 (almeno così credo). Pertanto, in Commissione non è stato possibile svolgere un lavoro costruttivo per migliorare il testo.
Se anche in Assemblea trovassimo insieme escamotage per evitare che, per esempio, si possa parlare sull'articolo 29, alla fine non parleremmo mai dello stesso, né in Commissione né in aula. Mi sembra che il presidente Violante abbia detto una cosa saggia: nel caso in cui vi sia un palese ostruzionismo, allora è giusto che il Presidente garantisca la maggioranza oltre che l'opposizione; ma se si sta compiendo un lavoro costruttivo, se non vi sono interventi ripetitivi o a titolo personale e non vi è un'attività dirompente dei lavori della Camera, francamente mi sembrerebbe un po' improprio incidere sui tempi.

PRESIDENTE. Onorevole Boccia, vorrei solo fare una considerazione a margine tra me e lei: il Presidente non è un contrappeso, ma è una garanzia (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Craxi 5.19, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 444
Maggioranza 223
Hanno votato
195
Hanno votato
no 249).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Mascia 5.59.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alfonso Gianni. Ne ha facoltà.

ALFONSO GIANNI. Signor Presidente, come i colleghi sanno, la scelta operata dal disegno di legge del Governo è quella di condizionare il permesso di soggiorno alla stipula del contratto di soggiorno e di lavoro. È una scelta che abbiamo contestato e contestiamo in radice, tant'è vero che è stata oggetto di una nostra questione pregiudiziale di costituzionalità rispetto al testo proposto dal Governo.
Si tratta di una scelta singolare, dal momento che l'ISTAT, nel suo ultimo rapporto, stima e censisce 31 tipologie di contratti di lavoro tipico e, francamente, non avevamo bisogno di una trentaduesima fattispecie regalata o imposta, a seconda dei punti di vista, da questo solerte Governo.
Detto ciò, ci siamo posti anche lungo una linea ed una logica emendativa, come conviene fare ad una opposizione che,


Pag. 90

dapprima avanza le sue questioni di principio, e poi, via via, tenta di limitare il danno.
Allora, cerchiamo di intervenire con l'emendamento Mascia 5.59 - che sottoponiamo all'attenzione, auguriamoci benevola, dei colleghi - in relazione alla lettera c) del comma 3-bis. Francamente, non riesco a capire (non so se la relatrice riuscirà a convincermi; temo di no, ma non poniamo limiti alla provvidenza divina!) per quale ragione - postulato che (sebbene io non sia d'accordo) il permesso di soggiorno è vincolato al contratto di soggiorno - nel fortunato caso in cui vi sia un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (come sappiamo, non è un caso frequentissimo, soprattutto nei confronti di lavoratori extracomunitari) ed una soddisfazione nel rapporto tra datore di lavoro e prestatore di manodopera, intellettuale o manuale che sia, si preveda la fissazione della durata del permesso di soggiorno a soli due anni.
Allora, seguendo una linea - lo ripeto - puramente emendativa e di limitazione del danno, dettata da una norma di buon senso, proponiamo che, qualora il datore di lavoro (sia pure con un'autocertificazione e, quindi, nella logica di una deburocratizzazione degli atti) testimoni che il rapporto di lavoro subordinato prosegue alle medesime condizioni contrattuali che ne hanno visto l'accensione, il permesso di soggiorno possa essere rinnovato a vista almeno per un ulteriore periodo di tre anni, con soddisfazione del datore di lavoro, del prestatore di manodopera, dello Stato che non spende una lira, del buonsenso nonché del vivere civile.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mascia 5.59, non accettato dalla Commissione né dal Governo.

(Segue la votazione).

MAURA COSSUTTA. Presidente!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 425
Maggioranza 213
Hanno votato
183
Hanno votato
no 242).

Onorevoli colleghi, è ovvio che, visto il clima e anche l'importanza del provvedimento, propongo a tutti di astenersi da iniziative dissennate, che complicano solamente il nostro cammino.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 5.115, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Chiedo, per favore, ai deputati segretari e ai presidenti di gruppo di vigilare.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 394
Maggioranza 198
Hanno votato
177
Hanno votato
no 217).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zeller 5.112, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Onorevoli colleghi, quanto dianzi detto deve valere anche per chi è seduto nei banchi in alto, in quarta fila, altrimenti finiremo per non essere credibili.

MAURA COSSUTTA. Guardi là, Presidente!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 402
Maggioranza 202


Pag. 91


Hanno votato
181
Hanno votato
no 221).

Ho capito, si vede dappertutto, da una parte all'altra dell'aula!

RENZO INNOCENTI. No, non va bene così!

PRESIDENTE. Tutto ciò non è accettabile! Non è accettabile! Onorevole Innocenti, dato che la vedo particolarmente agitato, ho guardato verso di lei.

RENZO INNOCENTI. Presidente, chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Innocenti, non mi chieda la parola. Onorevoli colleghi, per favore! Onorevole Innocenti, lei ha perfettamente ragione; vigilerò con maggiore attenzione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boato 5.20, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

PIERO RUZZANTE. Presidente, guardi là!

ELIO VITO. Elena, hai votato per Folena tutto il pomeriggio!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, dovete aiutarmi ad evitare di continuare a perdere tempo in questo modo!
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 378
Maggioranza 190
Hanno votato
164
Hanno votato
no 214).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Soda 5.22.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, l'emendamento in questione, e gli altri identici emendamenti Boato 5.21, Mascia 5.55 e Rizzo 5.90 - anche se alla fine voteremo soltanto l'emendamento Soda 5.22, dato che gli altri forse non sono stati segnalati - tende a sopprimere un periodo dal capoverso 3-ter, del comma 1, dell'articolo 5; questo periodo desidero leggerlo anche per chiedere a tutti i colleghi e in particolare a quelli che hanno un minimo di competenza giuridica, che cosa abbia a che fare una norma di questo genere con uno Stato di diritto! Il periodo così recita: il permesso è revocato immediatamente in caso di abuso. Sottosegretario Mantovano, Presidente Bruno, siamo in uno Stato di diritto? Si può scrivere in una norma di uno Stato di diritto che il permesso è revocato immediatamente in caso di abuso? Quale abuso? Qual è la fattispecie dell'abuso? Chi decide e come decide? Qualunque funzionario può decidere che in una data situazione si configuri un abuso e sulla base di esso revocare immediatamente un permesso? Ciò è decente? (Dai banchi di Forza Italia si grida: «Sì!») Anche questo coro di sì non è anch'esso indecente? (Dai banchi di Forza Italia si grida: «No!» - Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di Sinistra-L'Ulivo).
Collega Landi di Chiavenna, lei si mette le mani nei capelli e ciò mi fa piacere, ma vi rendete conto di cosa state facendo nell'anno 2002 inserendo una norma di questo genere? Noi siamo in uno Stato in cui vige una Costituzione, un paese dove noi ci vantiamo che esista una democrazia avanzata e dove forniamo nei processi le garanzie più giuste anche ai peggiori criminali.
Signor Presidente desidero ripetermi: il permesso è revocato immediatamente in caso di abuso; mi chiedo se si possano prevedere norme di questo tipo. Trovo semplicemente scandaloso che ciò avvenga; e trovo ancora più scandaloso che non da tutti - per fortuna c'è gente che ragiona anche in seno alla maggioranza - i colleghi della maggioranza provengano cori da stadio; come se nulla fosse si


Pag. 92

finisce per passare sopra ad una norma di questo genere e quando entrerà in vigore - magari verrà anche impugnata in qualche tribunale o verrà rinviata alla Corte costituzionale - si fingerà di cadere dalle nuvole. Allora io vorrei che voi non cadeste dalle nuvole!
Vorrei che vi rendeste conto che questo emendamento non chiede di sopprimere la legge, l'articolo, il comma o il capoverso 3-ter, ma chiede di sopprimere questo periodo indecente (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Verdi-l'Ulivo, dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e della Margherita, DL-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mantini. Onorevole Mantini, le do un minuto.

PIERLUIGI MANTINI. Signor Presidente, intervengo a titolo personale solo per invitare i colleghi ad una riformulazione di questo punto evidenziato già dal collega Boato. Si tratta di un provvedimento di carattere sanzionatorio di notevolissima portata sulle libertà civili che è affidato, nell'attuale formulazione, ad una norma in bianco. Infatti, l'abuso è del tutto un termine innominato e non vi è riferimento né ai soggetti competenti, né alle fattispecie. Dunque, non ripeto quanto già esposto, ma la gravità di questa formulazione credo dovrebbe indurre davvero l'Assemblea e la maggioranza alla revisione del testo, per la quale insisto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Finocchiaro. Ne ha facoltà.

ANNA FINOCCHIARO. Signor Presidente, la cultura democratica in questi anni si è imbattuta nell'opera di definizione delle diverse ipotesi di abuso per la ragione molto semplice che l'abuso, così come rappresentato in questo testo e come poteva essere rappresentato in altri testi, era una possibile via di passaggio per l'esercizio arbitrario del potere giudiziario, amministrativo, eccetera. Mi chiedo come una coalizione come quella della Casa delle libertà, che ai principi di garanzia si rifà con tanta feroce e spietata determinazione ogni qual volta si deve discutere di soggetti aventi una posizione di forza all'interno del nostro sistema sotto il profilo economico o perché rappresentanti delle classi dirigenti di questo paese, riscopra la categoria dell'abuso - che davvero appartiene alla preistoria della democrazia - quando si tratta di revocare il permesso di soggiorno ad uno straniero che ha già dato mostra di una residenza nel nostro paese laboriosa ed onesta. Vi chiedo davvero di riflettere rispetto a questo.
Questo Parlamento si è occupato per anni della definizione dell'abuso in atti d'ufficio che veniva considerata una norma attraverso la quale l'esercizio discrezionale del monopolio della forza da parte della giurisdizione entrava nell'indirizzare, nel bloccare, nell'agire di amministrazioni, nel fare opera politica. Con questo testo state davvero edificando un monumento politico alla celebrazione dell'abuso diretto esclusivamente all'esercizio di un potere indiscriminato e discriminatorio nei confronti di lavoratori stranieri residenti nel nostro territorio, coproduttori del benessere nazionale, della nostra stabile, serena e democratica convivenza civile (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Verdi-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Landi di Chiavenna. Ne ha facoltà.

GIAN PAOLO LANDI di CHIAVENNA. Cedo la parola al capogruppo La Russa.

PRESIDENTE. Prego, onorevole La Russa.

IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, invito la Commissione a riformulare diversamente quella parte perché credo che, così com'è, sia effettivamente equivoca. Se si fosse tutti d'accordo, si potrebbe momentaneamente accantonarla e lasciare che sia la Commissione a riformularla


Pag. 93

in maniera diversa ed a sottoporci il testo (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale e del deputato Turco).

PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, l'emendamento Soda 5.22 si intende accantonato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 5.23, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 401
Maggioranza 201
Hanno votato
189
Hanno votato
no 212).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 5.92, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 404
Votanti 403
Astenuti 1
Maggioranza 202
Hanno votato
192
Hanno votato
no 211).

Prendo atto che il dispositivo di voto dell'onorevole Mondello non ha funzionato.
L'emendamento 5.111 (Nuova formulazione) della Commissione è formale, pertanto non verrà messo in votazione ma se ne terrà conto in sede di coordinamento.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.24, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 414
Maggioranza 208
Hanno votato
197
Hanno votato
no 217).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.25, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 417
Astenuti 2
Maggioranza 209
Hanno votato
189
Hanno votato
no 228).

Passiamo all'emendamento Landi di Chiavenna 5.26.

GIAN PAOLO LANDI di CHIAVENNA. Signor Presidente, lo ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.77, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 416
Maggioranza 209
Hanno votato
187
Hanno votato
no 229).


Pag. 94


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.28, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 432
Maggioranza 217
Hanno votato
193
Hanno votato
no 239).

Avverto che l'emendamento Leoni 5.29 è stato ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boato 5.30, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

MARCO BOATO. Presidente! Presidente!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 437
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato
198
Hanno votato
no 239).

Onorevole Boato, mi dispiace ma avevo già aperto la votazione.

MARCO BOATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, avrei ritirato il mio emendamento 5.30 perché è stato espresso parere favorevole sull'emendamento Soda 5.31 che reca gli stessi contenuti in termini tecnici più adeguati. Tuttavia, la prego di una cosa. Lei sa che collaboro con lei, come tutti, per proseguire velocemente nei lavori ma velocemente non può voler dire che ogni volta che si passa ad un emendamento lei dica «aperta la votazione».

PRESIDENTE. Onorevole Boato, ci sono cinquecento emendamenti da votare.

MARCO BOATO. Signor Presidente, la prego semplicemente che non diventi un'impresa ciclopica chiederle la parola e, quindi, prima di aprire la votazione, alzi gli occhi.

PRESIDENTE. Sì, posso anche andare al rallentatore ma...

MARCO BOATO. In questo caso, avrei anche ritirato il mio emendamento 5.30 e quindi non ha importanza, però le chiedo che, ogni volta, non si debba fare un urlo per avere la parola, magari per tre secondi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.31, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 441
Astenuti 3
Maggioranza 221
Hanno votato
431
Hanno votato
no 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boato 5.32, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


Pag. 95


Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 435
Votanti 434
Astenuti 1
Maggioranza 218
Hanno votato
205
Hanno votato
no 229).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.33, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 435
Astenuti 2
Maggioranza 218
Hanno votato
195
Hanno votato
no 240).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.34, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 429
Maggioranza 215
Hanno votato
192
Hanno votato
no 237).

Andiamo a pagina 37: come vede, le do anche le segnalazioni.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 5.37, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 441
Votanti 440
Astenuti 1
Maggioranza 221
Hanno votato
197
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 5.35, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 441
Astenuti 2
Maggioranza 221
Hanno votato
198
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.38, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 428
Votanti 427
Astenuti 1
Maggioranza 214
Hanno votato
190
Hanno votato
no 237).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Sinisi 5.131.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sinisi. Ne ha facoltà.

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente, la legge Turco-Napolitano prevedeva che, una volta rilasciato il permesso


Pag. 96

di soggiorno, per il rinnovo la durata del rilascio potesse essere il doppio di quella per cui originariamente era stato concesso. Tutto ciò si inseriva in una linea logica verso un percorso di cittadinanza perché, una volta che era stato rilasciato un permesso di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato per due anni, il successivo rinnovo sarebbe potuto essere per quattro anni, il che significava che lo straniero entrava nelle condizioni per poter chiedere la carta di soggiorno.
Con la norma in esame, che prevede rinnovi non superiori a quelli della durata originariamente concessa, si impedisce che si avvii un percorso di integrazione e di cittadinanza nel nostro paese. Ogni forma di precarizzazione è una minaccia alla sicurezza del nostro paese, ogni forma di disagio sociale genera, questa sì, criminalità. Impedire l'integrazione sociale, creare forme di nuova precarizzazione, costruire un nuovo percorso verso la ricaduta nell'irregolarità, minaccia la sicurezza del nostro paese e impedisce lo sviluppo delle nostre aziende.
Per tali motivi chiediamo di esprimere un voto favorevole sul mio emendamento 5.131.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sinisi 5.131, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 425
Astenuti 1
Maggioranza 213
Hanno votato
191
Hanno votato
no 234).

Avverto che il successivo emendamento Soda 5.39 risulta precluso a seguito della reiezione dell'emendamento Sinisi 5.131.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 5.40, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 438
Maggioranza 220
Hanno votato
197
Hanno votato
no 241).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Rizzo 5.105.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bellillo. Ne ha facoltà.

KATIA BELLILLO. Signor Presidente, è veramente una fatica riuscire ad intervenire e stare dietro ai lavori dell'Assemblea perché lei è troppo celere. Avrei voluto prendere la parola sull'emendamento Rizzo 5.92; colgo, dunque, l'occasione per intervenire sia sull'emendamento Rizzo 5.92, non avendomi lei consesso la parola, sia sull'emendamento Rizzo 5.105. Noi Comunisti italiani con questi emendamenti avremmo voluto contribuire a rendere meno iniquo il provvedimento, anche perché le situazioni da voi create sono veramente assurde.
Con l'emendamento Rizzo 5.92 si sono affrontate le situazioni in cui il lavoratore straniero deve tornare nel proprio paese per chiedere il rilascio della certificazione necessaria per il permesso di soggiorno per lavoro autonomo. Nel momento in cui è possibile chiedere la conversione del permesso di soggiorno o di altro titolo in permesso di soggiorno per lavoro autonomo, perché far ritornare i lavoratori alle loro case, quando possono tranquillamente recarsi nell'ufficio territoriale del governo competente per luogo di residenza? Allora, in questo caso si vuole tutelare il nostro paese dalla clandestinità o si vuole rendere amara la vita alle persone straniere che cercano lavoro nei nostri territori?


Pag. 97


Per quanto riguarda l'emendamento Rizzo 5.105, si tratta ugualmente di una questione di buon senso. In realtà, voi volete soltanto penalizzare l'immigrato. Noi chiediamo che la ricevuta di richiesta di rilascio, di rinnovo o di conversione del permesso di soggiorno debba essere considerata valida a tutti gli effetti come permesso di soggiorno, sino alla decisione sulla richiesta da parte dell'amministrazione competente. Queste persone non sono illegalmente in Italia, avendo già in atto un procedimento amministrativo. Perché, dunque, penalizzarli? Veramente mi chiedo se in questo paese ci sia ancora un minimo barlume di civiltà. Vogliamo penalizzare e perseguitare coloro che non sono criminali, che non creano problemi e che non sono contro le regole del nostro Stato?
Queste scelte segnalano una volontà persecutoria nei confronti degli stranieri che vogliono lavorare onestamente e legalmente nel nostro paese (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 5.105, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

MAURA COSSUTTA. Ehi, Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Maura Cossutta, mi dia una segnalazione, invece! Non si capisce molto.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 418
Maggioranza 210
Hanno votato
186
Hanno votato
no 232).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzo 5.103, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 431
Maggioranza 216
Hanno votato
191
Hanno votato
no 240).

Avverto che i successivi emendamenti Buemi 5.6 e 5.114 sono assorbiti a seguito dell'approvazione dell'emendamento 5.110 della Commissione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boato 5.41, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 421
Maggioranza 211
Hanno votato
190
Hanno votato
no 231).

Prendo atto che il dispositivo di voto dell'onorevole Pinto non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.78, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 418
Maggioranza 210
Hanno votato
189
Hanno votato
no 229).

Colleghi, vi prego, un po' di silenzio!


Pag. 98


Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boato 5.79, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 415
Astenuti 1
Maggioranza 208
Hanno votato
186
Hanno votato
no 229).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.45, nel testo corretto, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 429
Votanti 426
Astenuti 3
Maggioranza 214
Hanno votato
397
Hanno votato
no 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.46, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 423
Votanti 422
Astenuti 1
Maggioranza 212
Hanno votato
194
Hanno votato
no 228).

MAURA COSSUTTA. Signor Presidente, secondo settore penultima fila (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale e della Lega Nord Padania)!

ELIO VITO. Guarda lì!

MARCO BOATO. Calmi! Calmi!

PRESIDENTE. Colleghi, per favore.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sinisi 5.132.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sinisi.
Ne ha facoltà.

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente, le chiederò un minuto per sviluppare - ahimè - un ragionamento. Si prevede un'aggravante per i casi di falso per tutti i pubblici ufficiali e si prescinde dal fatto che questi pubblici ufficiali commettono il falso o meno nell'esercizio delle loro funzioni. Voglio ricordare a quest'Assemblea che è pubblico ufficiale anche il messo comunale, ma ciascuno di noi si chiede che c'entra il messo comunale con i permessi di soggiorno falsi. Allora, è evidente che la Corte costituzionale, se dovesse applicare l'articolo 3, dovrebbe ritenere irragionevole un'aggravante meramente soggettiva che fa riferimento ai pubblici ufficiali a prescindere dal fatto che essi stessi siano nelle condizioni di agevolare o meno il reato. I molti giuristi che sono in quest'aula possono capire benissimo quanto sto dicendo. Io mi sono limitato a tradurre in un emendamento questo ragionamento e a dire che l'aggravante è ragionevole se il falso è commesso dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. La Commissione ha ritenuto di non accogliere questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sinisi 5.132, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


Pag. 99

PIERO RUZZANTE. Presidente, secondo settore, penultima fila!

RENZO INNOCENTI. Presidente, secondo settore, penultima fila!

MAURA COSSUTTA. Basta, signor Presidente!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, non chiudo la votazione finché non ho fatto la verifica. Colleghi, naturalmente non devo far la parte della maggioranza, perché sono il Presidente della Camera. Tuttavia, voglio dire che tutto questo estenuante modo di procedere, magari per qualche infrazione, finisce per allungare ancora di più i tempi dell'esame del provvedimento: questo lo capiamo tutti.
A questo punto facciamo così: teniamo aperta ogni votazione per una decina di minuti per vedere... Onorevole Lainati, lei votava per l'onorevole Elio Vito, che è di fianco ed è sempre presente...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 405
Maggioranza 203
Hanno votato
188
Hanno votato
no 217).

PIERO RUZZANTE. Basta! Basta, non è possibile signor Presidente (Commenti dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale)!

MAURA COSSUTTA. Vergogna! Non hanno il numero legale!

PRESIDENTE. Scusate, onorevoli colleghi, il numero legale è della Camera, non della maggioranza, è un problema diverso.

PIERO RUZZANTE. Sono loro che si devono votare questa legge, non noi!

MAURA COSSUTTA. Vergogna! Vergogna!

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Rizzo 5.106 e Leoni 5.48.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bellillo. Ne ha facoltà.

KATIA BELLILLO. Signor Presidente, noi proponiamo questa modifica perché si accolga quella proposta della Commissione europea per una direttiva del Consiglio in materia di ingresso e soggiorno per lavoro. Si tratta di permettere la conversione del permesso per turismo, o altro (soggiorno o studio), in contratto di soggiorno nel caso in cui lo straniero riesca a trovare un'occupazione e sia quindi già regolarmente soggiornante. Pertanto, mi sembra che anche questo emendamento vada nella direzione di rendere molto più semplice l'opportunità, per chi già vive e trova un lavoro nel nostro paese, di lavorare in modo legale e dignitoso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Rizzo 5.106 e Leoni 5.48, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Onorevole collega, nella penultima fila sulla destra, voti dalla sua postazione. Si sposti: così non mi fa sbagliare.

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 405
Astenuti 2
Maggioranza 203
Hanno votato
182
Hanno votato
no 223).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.50, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


Pag. 100

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 408
Maggioranza 205
Hanno votato
187
Hanno votato
no 221).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Leoni 5.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo. Onorevole Raisi, si sieda per favore perché dietro di lei, come un falco...

GENNARO CORONELLA. Signor Presidente, però guardi anche dall'altra parte!

MAURA COSSUTTA. Bravo! Alla quartultima fila, Presidente, hanno una velocità!

PIERO RUZZANTE. Signor Presidente, quella tessera deve essere tolta!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi dico una cosa: già mi immagino quello che succederà quando una decisione che ho preannunciato - perché ho abbastanza esperienza politica per capire - si verificherà, poiché non sarà gradita né a destra né a sinistra, ma è impossibile lavorare con questo clima perché vengono rallentate tutte le operazioni di voto.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 408
Votanti 407
Astenuti 1
Maggioranza 204
Hanno votato
187
Hanno votato
no 220).

Prendo atto che i dispositivi di voto degli onorevoli Santori e Buontempo non hanno funzionato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Battaglia 5.80.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.

AUGUSTO BATTAGLIA. Signor Presidente, chiedo alla relatrice un momento di attenzione perché credo che, se vi è un principio sul quale siamo tutti d'accordo, è quello di ricondurre questo fenomeno nell'ambito della legalità. Il mio emendamento 5.80 si riferisce a giovani che sono nati in Italia, sono vissuti e cresciuti stabilmente nel nostro paese all'interno di nuclei familiari, parentali non sempre regolari per i motivi più svariati (si pensi alle comunità rom sedentarizzate o ad altre situazioni di questo genere) che, grazie al lavoro, per esempio di tanti comuni, oggi hanno una loro stabilità. Comunque, per quanto abbiano una loro stabilità non sono stati regolarizzati e ciò a causa della complessità delle posizioni giuridiche e anagrafiche di questi soggetti. Quando questi ragazzi raggiungono la maggiore età cadono nella condizione di immigrati clandestini mentre non sono immigrati da nessuna parte e non sono clandestini perché sono nati nel nostro paese: a Roma, a Milano, a Napoli o in qualche altra città del nostro paese. Si trovano cioè a dover acquisire o la condizione di apolide, oppure la cittadinanza. Al riguardo vi sono delle procedure quindi, in questo caso, sarebbe opportuno prevedere un permesso temporaneo che consenta di arrivare all'esito delle istanze facendo sì che si chiariscano - attraverso la collaborazione tra le questure e i comuni - le diverse situazioni. Se questo non avviene noi spingeremmo qualche migliaio di giovani alla clandestinità; magari riceveranno il foglio di via, l'espulsione, ma non potranno essere espulsi perché non hanno un posto dove andare, dove poter ritornare, poiché sono nati e cresciuti nel nostro paese. Questi giovani, quindi, sarebbero ricacciati in una situazione di clandestinità, non potranno lavorare, di conseguenza non potranno che spingersi verso attività illegali. Si tratta - credo -


Pag. 101

di un numero ridotto di casi che meritano comunque un'attenzione particolare se non vogliamo aggravare le situazioni di illegalità e di clandestinità (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e della Margherita, DL-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Detomas. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE DETOMAS. Signor Presidente, chiedo di poter apporre la mia firma a questo emendamento e ricordo che vi sono enti pubblici che hanno investito per l'inserimento sociale di questi ragazzi; tali enti si trovano davvero in difficoltà e, se non viene approvato questo emendamento, sono condannati alla clandestinità.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Battaglia 5.80, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 421
Maggioranza 211
Hanno votato
192
Hanno votato
no 229).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 430
Maggioranza 216
Hanno votato
195
Hanno votato
no 235).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 5.53, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 427
Maggioranza 214
Hanno votato
192
Hanno votato
no 235).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 5.54, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Onorevole collega, in quel banco... non capisco, siete in tre e votate per sei!

LUIGI OLIVIERI. Bravo, Presidente!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 411
Maggioranza 206
Hanno votato
192
Hanno votato
no 219).

Avverto che l'emendamento Buemi 5.113 è stato assorbito dall'approvazione dell'emendamento 5.110 della Commissione.
Non posso, altresì, procedere alla votazione dell'articolo 5 perché è stato accantonato l'emendamento Soda 5.22.

Back Index Forward