Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 150 del 30/5/2002
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(Esame dell'articolo 23 - A.C. 2454)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 2454 sezione 10).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. La Commissione esprime parere contrario su tutte le proposte emendative.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Boato 23.7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grignaffini. Ne ha facoltà.

GIOVANNA GRIGNAFFINI. Signor Presidente, l'articolo 23 che stiamo esaminando si presenta come un articolo minore rispetto al corpus di questo provvedimento. In effetti, parla di accesso ai corsi delle università.
In realtà, come tutti i punti di vista minori, questo articolo ci fa capire, perché è fortemente inserito, quale sia lo spirito di questo provvedimento. Uno spirito animato dal pregiudizio, come è stato ricordato in molti degli interventi che mi hanno preceduto, che arreca un vero e proprio danno culturale al nostro paese, alla sua capacità di accoglienza e di socialità, un provvedimento che esprime una concezione discriminatoria nei confronti dell'immigrazione.
Infatti, in questo articolo, agli stranieri che con titolo equipollente di studio arrivano in Italia si fa fare un anno di quarantena culturale prima di potersi iscrivere all'università (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di Sinistra-L'Ulivo), non riconoscendo il sistema del


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l'equipollenza che governa la libera circolazione dei saperi e delle culture in tutto il mondo...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Grignaffini.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Titti De Simone. Ne ha facoltà.

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, come è stato sottolineato dalla collega Grignaffini, siamo di fronte ad uno dei tanti aspetti sconcertanti di questo provvedimento, dai caratteri e dalle connotazioni evidentemente di discriminazione e di pregiudizio, di cui è ampiamente infarcito, e che non trovano minimamente un freno neanche davanti a diritti inviolabili, indivisibili, fondamentali, come quelli che abbiamo sottolineato in precedenti interventi e che riguardano le garanzie giuridiche, e nemmeno davanti alle questioni che attengono al diritto allo studio come diritto universale, di tutti gli uomini, di tutte le donne, di tutti i ragazzi, di tutte le ragazze.
Voi prevedete che gli studenti stranieri dimostrino di aver trascorso un anno di soggiorno nel nostro paese prima di poter accedere ai corsi universitari, pur essendo in possesso, magari, di titoli di studio superiori. È un elemento di evidente discriminazione ed intolleranza che noi condanniamo profondamente (Applausi dei deputati del gruppo di Rifondazione comunista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bimbi. Ne ha facoltà.

FRANCA BIMBI. Signor Presidente, le università, da quando sono nate, sono state ambito di libertà, aperte al mondo. L'università da cui provengo ha come motto Universa Universis Patavina Libertas, perché poteva ricevere stranieri perseguitati da tutte le parti dell'orbis terrarum. Quindi, con l'articolo 23 violiamo anche i principi dell'autonomia universitaria perché, una volta riconosciuta da parte delle università l'equipollenza del titolo, noi dobbiamo assolutamente favorire la presenza di studenti stranieri di culture diverse dalla nostra. Questa è la tradizione delle università in occidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boato 23.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 396
Votanti 391
Astenuti 5
Maggioranza 196
Hanno votato
169
Hanno votato
no 222).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Diliberto 23.5.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bellillo. Ne ha facoltà.

KATIA BELLILLO. Signor Presidente, rispetto a quanto è stato dichiarato dalle colleghe che mi hanno preceduto, abbiamo voluto presentare un emendamento che ripristina la possibilità di accesso allo studio universitario per gli stranieri regolarmente soggiornanti, da almeno un anno, nel nostro paese, che possiedono il titolo superiore conseguito in Italia o che, comunque, siano in possesso di un titolo equipollente conseguito all'estero.
Invito tutti i colleghi ad approvare l'emendamento al nostro esame perché finalmente si pone l'accento su una questione riguardante i diritti di cittadinanza ed i diritti di tutti coloro - ancorché stranieri - che vengono a studiare nel nostro paese (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Diliberto 23.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e Votanti 393
Maggioranza 197
Hanno votato
164
Hanno votato
no 229).

Passiamo alla votazione dell'articolo 23.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Sasso. Ne ha facoltà.

ALBA SASSO. Signor Presidente, effettivamente - come hanno già affermato le colleghe che mi hanno preceduto - dall'articolo 23 si evince un carattere punitivo - presente, tra l'altro, in tutto il provvedimento - soprattutto nei confronti dei minori e dei giovani.
L'articolo al nostro esame è in sostanza la riscrittura del testo dell'articolo 39 della legge Turco-Napolitano. Sono presenti, tuttavia, delle piccole differenze. Si chiede, innanzitutto, che gli studenti che si iscrivono all'università siano soggiornanti da almeno un anno in Italia. Si elimina tutto il sistema dell'equipollenza, già normato dal nostro paese, mentre possono iscriversi solo coloro che hanno frequentato scuole italiane all'estero.
Credo che questo sia un fatto molto grave che mette in discussione la grande tradizione di accoglienza, di solidarietà, nonché il principio educativo, moderno, di far circolare conoscenze e sapere.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 23.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 397
Astenuti 4
Maggioranza 199
Hanno votato
234
Hanno votato
no 163).

Prendo atto che l'onorevole Scherini ha espresso voto contrario, mentre avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.

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