Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 150 del 30/5/2002
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Si riprende la discussione (ore 15,55).

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame del disegno di legge.
Ricordo che sono stati accantonati l'emendamento 6.50 della Commissione, la votazione dell'articolo 6, gli articoli aggiuntivi D'Alia 15.07, Battaglia 15.012 e 15.013 da riferire all'articolo 22, anch'esso accantonato, gli emendamenti Sinisi 17.43, Landi di Chiavenna 17.56, Buemi 17.113 e Alfonso Gianni 17.112, nonché l'emendamento Zanettin 21.8 ed è iniziato l'esame dell'articolo 26.
Avverto che la Commissione ha presentato l'articolo aggiuntivo 30.02, che, comportando oneri finanziari, è stato trasmesso alla Commissione bilancio per il prescritto parere. È stato altresì trasmesso alla Commissione bilancio il subemendamento 0.30.01.2 della Commissione, privo in sé di effetti finanziari, al solo fine di consentire alla Commissione bilancio stessa di rivedere il parere già espresso sull'articolo aggiuntivo cui si riferisce.
Chiedo agli uffici di verificare che siano state sconvocate tutte le sedute in corso, delle Commissioni, a partire dalla Commissione esteri.

(Ripresa esame dell'articolo 26 - A.C. 2454)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Turco 26.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto onorevole Luciano Dussin. Ne ha facoltà.

LUCIANO DUSSIN. Signor Presidente, devo registrare un atteggiamento delle minoranze che non condivido. Infatti, se osserviamo l'andamento dei lavori di questi due giorni notiamo che, giustamente, il Presidente ha concesso il raddoppio dei tempi e che noi, come maggioranza, abbiamo rinunciato a molti interventi per consentire che il provvedimento potesse essere approvato. Tuttavia, in questi due giorni, vi sono stati atteggiamenti ostili nei nostri confronti, con espressioni anche offensive.

MARCO BOATO. Le offese sono venute solo da parte vostra!

LUCIANO DUSSIN. No, onorevole Boato, non è così. Infatti, io, prima di dare del razzista xenofobo a qualcuno, ci penso più di una volta e, comunque, non vi è nulla di tutto ciò nel testo che ci accingiamo ad approvare.


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Quindi, come ringraziamento per aver raddoppiato i tempi, registriamo da parte delle minoranze - al di là di qualche singola eccezione - la mancanza di qualsiasi forma di collaborazione. Dunque, rivolgo un invito del tutto personale alla Presidenza della Camera affinché valuti in futuro l'opportunità di riconoscere quanto è stato concesso. Ritengo - glielo dico con tutta franchezza - che ciò penalizzi anche la possibilità da parte dei gruppi di maggioranza di sostenere provvedimenti che rappresentano dei capisaldi dei programmi elettorali che avevamo presentato lo scorso anno durante la campagna elettorale per le elezioni politiche. A fronte di una nostra rinuncia a sostenere principi fondamentali queste sono le risposte che provengono dall'opposizione.
Quindi, rivolgo un invito a valutare se sia ancora il caso di vivere queste situazioni che, secondo me, non sono per nulla edificanti per quanto attiene all'ordine dei lavori.
Nel merito, potrei intervenire su molti aspetti; purtroppo, numerosi emendamenti sono già stati oggetto di approvazione. Mi auguro che si riesca a concludere l'esame di questo provvedimento in tempi brevi. Tuttavia, sottolineo che il mio intervento ha basi fondate. Pretenderei un minimo di rispetto che, purtroppo, è mancato, pur a fronte delle giuste e doverose aperture che il Presidente della Camera ha ritenuto di fare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Landi di Chiavenna. Ne ha facoltà.

GIAN PAOLO LANDI di CHIAVENNA. Signor Presidente, vorrei illustrare il mio articolo aggiuntivo 26.03 che ha un contenuto importante su cui vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi. Per come abbiamo strutturato il disegno di legge, noi attribuiamo grandissima importanza alla costituzione delle liste consolari che dovranno consentire l'iscrizione dei lavoratori extracomunitari che intendano entrare nel territorio dello Stato per svolgere mansioni ed attività lavorative. L'esperienza ci ha dimostrato che le nostre rappresentanze consolari, sulle quali graverà il compito di effettuare uno screening, analizzando tutte le domande, avevano la necessità di un potenziamento di personale preparato e professionalmente idoneo ad assumere questo delicatissimo ruolo.
Vorrei ricordare che dalle liste consolari nascerà l'intero sistema di informatizzazione che consentirà agli uffici periferici dell'immigrazione di mettere a regime, nella grande struttura che stiamo costruendo con questo disegno di legge, il meccanismo dell'incrocio della domanda e dell'offerta. Allora, è questa la ratio dell'articolo aggiuntivo 26.03: potenziare l'organico del personale amministrativo da assumere presso le nostre rappresentanze diplomatiche, liberando risorse del personale attualmente impiegato, che è anche personale di pubblica sicurezza, da destinare ad altre funzioni, prevalentemente quella del controllo e del monitoraggio del territorio. Questo articolo aggiuntivo, che fra l'altro è fortemente richiesto dal nostro Ministero degli esteri, ha trovato consenso ed è provvisto della copertura di bilancio; quindi, si tratta di una proposta importante perché, come ho detto prima, consentirà di utilizzare personale specializzato, con conoscenze tecniche e professionali adeguate ad analizzare compiutamente le domande. Si effettuerà un accertamento specifico delle domande avanzate, superando tutti gli aspetti di incertezza che hanno contrassegnato, fino ad oggi, le richieste di ingresso nel territorio dello Stato. Dunque, riusciremo a mettere a regime un meccanismo che, come richiesto dal mondo dell'impresa, consentirà di accelerare criteri, iter e procedure per l'ingresso sul territorio nazionale, sapendo che, una volta concesso il visto d'ingresso, la persona che entrerà in Italia sarà già stata, in qualche modo, analizzata nelle sue capacità e nelle sue caratteristiche professionali e potrà essere avviata al percorso di integrazione nel tessuto produttivo.
Signor Presidente, se mi è consentito dal tempo a disposizione, vorrei fare riferimento alla proposta emendativa presentata


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da Alleanza nazionale all'articolo 21, in relazione all'istituzione dell'anagrafe tributaria per i cittadini extracomunitari.
Abbiamo acconsentito alla richiesta del Governo di ritirare questo importantissimo emendamento e mi sono riservato di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno. Tuttavia, vorrei spiegare, nel breve tempo che mi è concesso, il senso e la ratio di questo emendamento che era importante e sul quale il partito di Alleanza nazionale ha svolto anche negli anni scorsi una battaglia importante.
Voglio ricordare a tutti i colleghi che sono circa 2.000 i miliardi di lire che attualmente escono dal territorio dello Stato italiano per confluire nei paesi di provenienza degli immigrati. Molti di questi 2.000 miliardi di lire sono evidentemente il frutto dell'onesto lavoro dei molti extracomunitari presenti sul territorio nazionale, ma molti di questi denari sono anche il frutto e il provento di attività illecite, che, voglio ricordare, nascono in ambiti di micro e di macrocriminalità: sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga, rapine e quant'altro. Pertanto, l'istituzione dell'anagrafe tributaria, che mi auguro il Governo vorrà comunque adottare attraverso altre forme di criteri, è uno strumento fondamentale per poter avere il controllo di questi flussi di denaro.
Ricordo - e credo di trovare anche una certa convergenza di valutazione da parte dei colleghi ed amici dell'opposizione - che ormai sono presenti sul territorio dello Stato moltissimi centri di raccolta, quelli che si chiamano call center, che non sono semplicemente punti di incontro degli extracomunitari, ma sono veri e propri uffici di smistamento di questo denaro. Attraverso questi call center, che sono anche money transfer (ossia trasferimento di denaro), questi proventi e questi denari vengono in qualche modo trasferiti nei paesi di provenienza degli immigrati. Noi di questo denaro vogliamo avere effettiva conoscenza: sapere se provengano da attività lecita o da attività illecita. Attraverso l'istituzione dell'anagrafe tributaria, vogliamo sapere se tutti gli extracomunitari comunque presenti sul territorio dello Stato in forma regolare fanno la dichiarazione dei redditi: a me risulta che del milione e mezzo di extracomunitari regolarmente presenti sul territorio, solo un terzo di queste persone presentano la dichiarazione dei redditi. Allora, questo è un aspetto importante, perché noi non possiamo continuare a mantenere sul territorio dello Stato un numero importante di cittadini extracomunitari, senza avere la certezza che queste persone siano assoggettate agli stessi criteri di natura contributiva e, quindi, anche di natura fiscale previsti per il cittadino italiano.
A questo punto, noi abbiamo diligentemente e con grande senso di responsabilità ritirato questo emendamento il cui contenuto trasfonderemo in un ordine del giorno, ma è assolutamente necessario che in qualche modo si definisca un criterio e un sistema.
Noi ritenevamo che l'istituzione dell'anagrafe tributaria per i cittadini extracomunitari assolvesse appieno a questo meccanismo affinché si faccia chiarezza sulla quantità di denaro che esce dal territorio dello Stato: se è - lo ripeto - di fonte lecita o di fonte illecita. Comunque, vogliamo avere certezza che il cittadino extracomunitario che lavora in Italia paghi le tasse come le pagano tutti i cittadini italiani. Si trattava di un emendamento importante, su cui noi abbiamo confidato, sul quale abbiamo speso energie e quindi anche un impegno di carattere politico: ne trasfonderemo i contenuti in un ordine del giorno. Tuttavia, confidiamo che, al di là di tutto questo, il Governo possa seriamente tenere in debita considerazione questo strumento che fa chiarezza, rende trasparente il sistema e soprattutto aiuta anche l'emersione dal lavoro nero.
Correttamente e giustamente il Governo e la maggioranza che lo sostiene vogliono combattere e contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, dello sfruttamento della manodopera. Uno strumento si rende necessario per portare alla luce, nell'ambito della trasparenza dei rapporti, l'esigenza che anche il sistema fiscale debba in qualche modo coinvolgere i cittadini e i lavoratori extracomunitari. È


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uno strumento importante, su cui Alleanza nazionale ha svolto un ruolo importante.
Nel complesso credo che questo sia un buon disegno di legge, confido che il dibattito si possa esaurire in maniera costruttiva e che vi sia, anche da parte dell'opposizione, la disponibilità a lavorare per licenziare un testo condivisibile. Il fenomeno dell'immigrazione - è già stato detto e verrà di nuovo precisato in sede di dichiarazioni di voto - è un fenomeno complesso che, evidentemente, avrà ripercussioni importanti non solo per il nostro territorio, ma a livello di Unione europea. Credo che nel prossimo consesso di Siviglia i capi di Stato dell'Unione europea affronteranno in modo serio e costruttivo il problema rappresentato dalla «comunitarizzazione» della disciplina, della normazione in materia di immigrazione. Ci siamo avviati sulla giusta strada, questo è un buon disegno di legge che sa coniugare una ferma politica di contrasto ad ogni forma di immigrazione clandestina e credo che possa anche essere qualificato come un testo che aiuta un serio processo di integrazione e che fa chiarezza, una volta per tutte, su alcuni importanti e fondamentali elementi: contrasto all'immigrazione irregolare clandestina e valorizzazione dell'immigrazione regolare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.

GIAMPIERO D'ALIA. Signor Presidente, spero di essere sintetico: l'articolo 26 affronta un tema che, mi rendo conto, è abbastanza delicato. Sono state sollevate alcune perplessità anche dal collega Sinisi riguardo l'ipotesi dei matrimoni simulati cioè del meccanismo, obiettivamente squallido, attraverso il quale si ritiene, utilizzando l'istituto del matrimonio, di eludere la normativa sulla immigrazione.
Credo che la formulazione dell'articolo 26, così come proposta, consenta di intervenire solo ed esclusivamente ai fini del procedimento amministrativo di rilascio e di revoca del permesso di soggiorno; ciò, nelle ipotesi in cui oggettivamente sia accertato che non sussiste la convivenza - ovviamente il testo precisa che la convivenza è provata nel caso di esistenza di figli - e che, in questa circostanza, si possa procedere con la revoca del permesso di soggiorno.
L'aspetto che veniva sollevato dal collega Sinisi è relativo ai rapporti di natura civilistica, i quali restano ancorati alla normativa che il codice civile prevede per questa materia riguardo i casi di annullamento, di nullità o di scioglimento del vincolo matrimoniale.
Noi riteniamo che l'attenzione dell'Assemblea - sia su questo particolare aspetto sia in generale - risulti estremamente importante. Noi condividiamo sostanzialmente questa impostazione, riteniamo che tutti gli aspetti che riguardano e che ruotano attorno al problema della tutela della famiglia, anche nell'ambito delle politiche di immigrazione, debbano avere un fondamento. Lo abbiamo fatto nel corso del dibattito e lo stiamo facendo anche con riferimento al problema dei ricongiungimenti familiari; lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo con riguardo al problema della tutela dei minori, proprio perché ci rendiamo conto che vi sono alcuni aspetti della normativa che possono, in qualche modo vulnerare alcuni principi fondamentali. Nel caso dell'articolo 26 riteniamo che così non sia, e non lo è proprio perché questa norma tende ad intervenire chirurgicamente su un aspetto patologico dei problemi causati dai flussi migratori e ciò è stato ed è confortato da statistiche che fanno emergere come vi siano tanti, forse troppi matrimoni conclusi a scopo elusivo della normativa, anche con contestuale sfruttamento dell'extracomunitario. Quindi credo che, anche sotto il profilo della necessità di un intervento autorevole dello Stato in questa materia, siamo assolutamente d'accordo. Così come siamo d'accordo sul fatto che bisogna approfondire alcuni aspetti che noi abbiamo segnalato con una serie di emendamenti che riguardano gli affidi familiari, la tutela dei minori e i ricongiungimenti familiari. Credo, quindi, che, nell'ambito di questo scenario, avremo la


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possibilità di trovare le soluzioni più adeguate. Non credo sia condivisibile l'impostazione dell'emendamento Turco 26.6 che affida ad un meccanismo che è propriamente civilistico - cioè il ruolo del pubblico ministero nell'ambito del rapporto familiare - il giudizio sulla sussistenza o meno del vincolo matrimoniale, attraverso la procedura di opposizione alle pubblicazioni matrimoniali.
Si tratta di un sistema che non appartiene, non può appartenere ad una materia così delicata nell'ambito della quale riteniamo che l'intervento, funzionale ad accertare i presupposti della convivenza solo ed esclusivamente ai fini del mantenimento o meno del permesso di soggiorno, debba essere assolutamente scollegato dal resto del problema.
Per tali ragioni siamo contrari all'emendamento Turco 26.6 e ad altri che cercano di modificare un'impostazione che noi riteniamo oggettivamente condivisibile (Applausi dei deputati del gruppo dell'UCD (CCD-CDU) e di deputati del gruppo di Alleanza nazionale).

PRESIDENTE. Vedo che sono in corso consultazioni e me ne compiaccio (una voce: «Un inciucio»). Non un inciucio, consultazioni: è una parola molto più nobile! Prego i colleghi di prendere posto.
Passiamo ai voti; raccomando agli onorevoli segretari di controllare le operazioni di voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 26.6, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 249
Votanti 247
Astenuti 2
Maggioranza 124
Hanno votato
11
Hanno votato
no 236
Sono in missione 62 deputati).

Prendo atto che il dispositivo di voto dell'onorevole Grillo non ha funzionato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 26.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 248
Votanti 247
Astenuti 1
Maggioranza 124
Hanno votato
233
Hanno votato
no 14
Sono in missione 62 deputati).

Prendo atto che i dispositivi di voto degli onorevoli Grillo e Galvagno non hanno funzionato.
Invito adesso l'onorevole relatore ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi presentati.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi presentati, ad eccezione dell'articolo aggiuntivo Landi di Chiavenna 26.03 sul quale esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi Giordano 26.07, Leoni 26.01 e Sinisi 26.05, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.


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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 250
Votanti 249
Astenuti 1
Maggioranza 125
Hanno votato
12
Hanno votato
no 237
Sono in missione 62 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Turco 26.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (I deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani, Misto-Verdi-l'Ulivo e Misto-Socialisti democratici italiani fanno il loro ingresso in aula. Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza nazionale e della Lega nord Padania) (Vedi votazioni).
(Presenti 253
Votanti 251
Astenuti 2
Maggioranza 126
Hanno votato
12
Hanno votato
no 239
(Sono in missio0ne 61 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Landi di Chiavenna 26.03, accettato dalla Commissione e dal Governo e sul quale la Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 258
Votanti 253
Astenuti 5
Maggioranza 127
Hanno votato
241
Hanno votato
no 12
Sono in missione 61 deputati).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Sinisi 26.04, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 264
Votanti 263
Astenuti 1
Maggioranza 132
Hanno votato
28
Hanno votato
no 235
Sono in missione 61 deputati).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Titti De Simone 26.09.
Da questo momento sarò più fiscale (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia), non fiscalissimo; tuttavia, se, giustamente, vengo richiamato come Presidente sul fatto che i tempi aggiuntivi si concedono in certi casi e non in altri, chi mi richiama non ha torto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Titti De Simone. Ne ha facoltà.

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, con la proposta emendativa in esame (che prevede l'aggiunta di un articolo al testo unico di riferimento) intendiamo introdurre un punto politico che si muove nella direzione di estendere garanzie e tutele che contribuiscano a rimuovere le cause di discriminazione basate sulla razza, il colore, l'ascendenza, l'origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose, ma anche sul sesso e l'orientamento sessuale. Rimuovere quindi queste cause di discriminazione, che creano profonda ingiustizia...


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PRESIDENTE. Grazie, onorevole Titti De Simone.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Grillini. Ne ha facoltà.

FRANCO GRILLINI. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma a questo articolo aggiuntivo, chiedendo ai colleghi una particolare attenzione, considerata l'importanza di tale articolo aggiuntivo.
Nel mondo vi sono ben sette paesi nei quali si prevede la pena di morte per le persone omosessuali. Introdurre questo articolo aggiuntivo consente di prevedere una forma di tutela, sia pur minima, per le persone che chiedono asilo politico e che, essendo omosessuali, emigrano nel nostro paese.
I paesi nei quali è prevista la pena di morte sono: Iran, Arabia Saudita, Yemen, Afghanistan, Mauritania, Sudan e Pakistan. Si tratta pertanto di una questione di salvaguardia della vita umana ed essa fa riferimento, fra l'altro, a trattati che l'Italia ha sottoscritto. Si parla infatti di orientamento sessuale nel trattato di Amsterdam, ratificato da questo Parlamento a grandissima maggioranza, ribadito ancora una volta nel trattato di Nizza, ratificato nuovamente a grandissima maggioranza. Tale concetto fa riferimento infine ad una serie di risoluzioni del Parlamento europeo approvate, anch'esse, a grandissima maggioranza. Fa riferimento inoltre ai diritti riconosciuti in moltissimi paesi europei.
Dal momento dunque che si parla di diritti e di libertà vorrei sottoporre alla Presidenza la richiesta di voto segreto in ordine a questo articolo aggiuntivo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo Misto-Verdi-l'Ulivo su questo articolo aggiuntivo, importantissimo, discusso in Commissione.
Vi è stato un parere contrario della Commissione che però non è in linea con gli orientamenti maturati nei documenti a livello di Unione europea.
Le ragioni poco fa esposte dovrebbero spingere l'Assemblea, al di là di qualsiasi differenziazione politica, ad esprimere voto favorevole sull'articolo aggiuntivo in esame. Mi associo anche alla richiesta formulata di procedere con votazione segreta.

PRESIDENTE. La fattispecie in questione non è assolutamente riconducibile ad una delle ipotesi per le quali è previsto il voto segreto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Titti De Simone 26.09, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 355
Votanti 352
Astenuti 3
Maggioranza 177
Hanno votato
127
Hanno votato
no 225).

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Signor Presidente, vorrei chiedere l'attenzione dei colleghi e del Governo sulla materia del diritto d'asilo, per la disciplina della quale vi sono due progetti di legge, uno - se non ricordo male - presentato dal collega Trantino, l'altro dal collega Soda, nei quali la materia è trattata, per fortuna, con una certa affinità e senza eccessive distanze.
La materia del diritto d'asilo è completamente diversa da quella relativa all'immigrazione, fondandosi su presupposti diversi. Per il diritto di asilo si tratta


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infatti di persone perseguitate che chiedono asilo per ragioni religiose, politiche, razziali nel loro paese. Siamo l'unico paese in Europa che non ha una legge ad hoc sul diritto di asilo.
Sulla base di queste ragioni e di tali principi, poiché è possibile arrivare ad una determinazione rapida e concorde su tale materia, vorrei chiedere, anche a nome di altri colleghi dell'opposizione, lo stralcio degli articoli 27 e 28. Questi due articoli occupano cinque pagine che tendono pertanto a disciplinare, in due soli articoli, una materia enormemente complessa. Per tali ragioni, chiedo l'attenzione del relatore - che ringrazio per aver accolto precedenti richieste di questa parte politica - e del Governo nel valutare la possibilità di stralciare questa parte, in modo che essa venga trattata, nell'ambito dell'esame delle due proposte di legge Trantino e Soda, in modo più organico di quanto non si possa fare in questo momento.

GIOVANNI RUSSO SPENA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANNI RUSSO SPENA. Signor Presidente, la collega Mascia ha sempre rappresentato queste esigenze nel corso dei lavori della I Commissione ed anche nel corso del dibattito sulle linee generali. Noi concordiamo con la proposta di stralcio perché, a nostro avviso, siamo dinanzi ad un errore grave. Si confonde cioè con l'immigrazione clandestina il diritto d'asilo che è posto, tra l'altro, dai nostri costituenti - penso all'articolo 10 della nostra Costituzione - così come delle convenzioni internazionali, quale cardine fondamentale degli stessi principi su cui si fonda la nostra Costituzione ed, in ultimo, la nostra comunità.
L'articolo 10 della nostra Costituzione prevede, peraltro, un diritto d'asilo particolarmente incisivo, perché prevede che possa essere concesso l'asilo ad ogni donna e ad ogni uomo a cui vengono negati i diritti politici, sociali, religiosi e culturali che sono previsti dalla nostra Costituzione e non soltanto dall'ordinamento del suo paese! Questo ci porta a dire che sarebbe necessaria - siamo l'unico paese che non l'ha, l'aspettiamo da cinquant'anni - una buona legge sul diritto d'asilo. Ma questi articoli non configurano affatto una buona legge sul diritto di asilo, bensì una pessima legge, perché confondono donne e uomini asilanti con gli immigrati clandestini. Vorrei capire come avrebbe potuto chiedere asilo una donna che era sulla Sibilla, che è stata affondata dalla nostra marina militare nel canale d'Otranto.
Pertanto, crediamo che la proposta di stralcio degli articoli 27 e 28 corrisponda a fondamentali principi giuridici ed anche etici.

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. La ringrazio, signor Presidente. In merito a questa richiesta di stralciare gli articoli 27 e 28, che era stata già formulata in Commissione e, prima ancora, al Senato, il Governo esprime parere negativo, perché vi è l'intenzione seria di affrontare in modo completo, articolato ed organico la disciplina dell'asilo già dai suoi presupposti in questa legislatura. Le norme in materia di asilo contenute nel disegno di legge sono dirette esclusivamente ad evitare la richiesta strumentale di asilo per aggirare le norme sull'ingresso regolare.

GIOVANNI RUSSO SPENA. Come fai a dire che è strumentale?

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Del resto si parlerà in modo approfondito, ma non certamente impedendo l'approvazione del disegno di legge sull'immigrazione, che è prossima a concludersi.

PRESIDENTE. Chiedo alla relatrice, onorevole Bertolini, di esprimersi sulla proposta di stralcio degli articoli 27 e 28 formulata dall'onorevole Violante.


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ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Signor Presidente, rispetto alla proposta di stralcio, di cui abbiamo discusso a lungo anche in Commissione, devo dire che tutti, maggioranza e opposizione, concordavano circa il fatto che il nostro paese si dovesse comunque dotare di una normativa ad hoc sul diritto di asilo. Mi sembra che su questo tutti concordiamo che entrambe le proposte che sono agli atti - dell'onorevole Soda e dell'onorevole Trantino - siano apprezzabili. Credo ed anzi auspico che il Parlamento possa dare vita a questa legge il prima possibile.
Ritengo però opportuno un adeguamento delle norme. È una necessità tesa a colmare un vuoto legislativo, per dare continuità a quello che è stato fatto anche al Senato e, soprattutto, perché c'è la necessità di adeguare la normativa sul diritto d'asilo che è sicuramente carente e non risponde alle esigenze. Si tenga presente, però, che c'è la volontà da parte di tutti di adeguarsi alla volontà anche degli altri paesi europei di avere finalmente una norma ad hoc sul diritto di asilo.

GIOVANNI RUSSO SPENA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Russo Spena, non posso darle la parola adesso, perché devo mettere in votazione la proposta di stralcio formulata dall'onorevole Violante.
Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, sulla proposta di stralcio degli articoli 27 e 28, formulata dall'onorevole Violante.
(È respinta).

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