Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 150 del 30/5/2002
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La seduta, sospesa alle 9,50, è ripresa alle 10,10.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIER FERDINANDO CASINI

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vorrei rendere una comunicazione in ordine alla questione che, su richiesta degli onorevoli Boato e Innocenti, mi sono riservato di esaminare e per la quale stamattina è stata convocata la Giunta per il regolamento.
Nella seduta di ieri, nell'ambito della discussione del disegno di legge in materia di immigrazione e di asilo, sull'emendamento 6.50 della Commissione sono state sollevate due questioni, la prima delle quali, formulata dall'onorevole Boato, riguarda l'ammissibilità della presentazione dell'emendamento sopra richiamato nel corso delle dichiarazioni di voto sull'articolo, ai sensi dell'articolo 86 comma 5 del regolamento. La seconda questione, posta dall'onorevole Innocenti ad un Vicepresidente in una fase precedente alla mia Presidenza della giornata di ieri, riguarda l'eventuale preclusione dell'emendamento a seguito delle precedenti decisioni dell'Assemblea sul comma 1, lettera a).
Circa la prima questione, posta dall'onorevole Boato, dopo aver consultato la Giunta per il regolamento questa mattina, sulla base della lettera del regolamento e dei precedenti, che rappresentano un punto di riferimento e di orientamento per il Presidente, non posso che confermare la mia decisione di ieri di ritenere consentita, sul piano strettamente procedurale, la presentazione da parte della Commissione di nuovi emendamenti nel corso di dichiarazioni di voto sull'articolo, in quanto l'espressione «fino a che sia iniziata la votazione» di cui al citato comma 5 dell'articolo 86 del regolamento deve intendersi riferita all'apertura delle operazioni materiali di voto.
In poche parole, onorevoli colleghi, dobbiamo distinguere tra un problema di opportunità ed un problema di regolarità. Sotto il profilo dell'opportunità è necessario che la Commissione non arrivi nella cosiddetta «zona Cesarini» perché complica tutti i lavori della Camera; in termini di regolarità, però, non mi sento di poterlo escludere anche sulla base dei precedenti.
Ho preso visione questa mattina del resoconto della seduta di ieri, soprattutto per la parte in cui non ho presieduto; ritengo che, effettivamente, vi siano profili di preclusione rispetto al testo dell'emendamento Landi di Chiavenna 6.13, in precedenza approvato dall'Assemblea. Poiché questa è un'altra questione, che ieri non avevo valutato perché la mia attenzione è stata rivolta alla questione sollevata dall'onorevole Boato, su questo aspetto chiederei al presidente della Commissione Affari costituzionali se ritenga pertinente il dubbio circa i profili di preclusione dell'emendamento 6.50 della Commissione e, comunque, come si possa cercare di districare una matassa sempre più intricata.

DONATO BRUNO, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, la ringrazio anche per quello che ha detto. In riferimento all'emendamento 6.50 della Commissione, anch'io credo che ci possano essere motivi preclusivi; pertanto, chiederei momentaneamente di non procedere alla votazione dell'emendamento e dell'articolo, per consentire alla Commissione di riformulare il testo in maniera tale da consentirle di eliminare anche questa eventuale idea preclusiva.

PRESIDENTE. Sta bene.
Aspettiamo dunque la riformulazione dell'emendamento della Commissione, per


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fissare i termini per la presentazione di eventuali subemendamenti. Se non vi sono obiezioni, l'emendamento 6.50 della Commissione e l'articolo 6 rimangono pertanto accantonati.

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