Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 150 del 30/5/2002
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(Esame dell'articolo 15 - A.C. 2454)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 2454 sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Signor Presidente, il parere è contrario su tutte le proposte emendative, fatta eccezione per l'emendamento Soda 15.1 e per l'articolo aggiuntivo Pisapia 15.011 che la Commissione propone di riformulare aggiungendo, in fine, dopo la parola: «richiesta» le seguenti parole: «della parte offesa o» sui quali il parere è favorevole.
La Commissione invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Cirielli 15.50 e 15.42, nonché degli articoli aggiuntivi D'Alia 15.07, 15.08 e 15.06 e Di Luca 15.014, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Sinisi 15.11.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Siniscalchi. Ne ha facoltà.

VINCENZO SINISCALCHI. Signor Presidente questo importante articolo rappresenta la conclusione di un itinerario di interventi che riguarda più direttamente il sistema giurisdizionale e stravolge quella parte abbastanza attenta della legge Turco-Napolitano che, pur considerando importanti i valori di sicurezza contenuti nel provvedimento di espulsione, tuttavia, non arrivava allo stravolgimento completo del sistema. Spero che i deputati della maggioranza, soprattutto coloro che seguono con attenzione da giuristi e da operatori del diritto l'iter di questa legge, nel ricordo dell'impegno esattamente opposto che circa un anno fa è stato speso per una legislazione chiaramente volta ad un eccesso di copertura, di perdonismo o di garantismo nei confronti di alcune grandi situazioni che tutti conosciamo, vogliano aderire a questo invito alla riflessione sulla necessità di migliorare quanto meno questo articolo che introduce due figure assolutamente nuove e che, nonostante l'impegno della relatrice, che poc'anzi ha fatto riferimento alla possibilità di accoglimento di due emendamenti, non fa che riprodurre lo stesso concetto che emerge in tutto il disegno di legge dopo il vertice raggiunto con il voto sulle impronte digitali che rappresenta credo, agli occhi di tutti, un chiaro stravolgimento dei principi fondamentali del diritto naturale e del diritto costituzionale.
Spero si voglia evitare che nel nostro ordinamento venga introdotta l'espulsione, come sanzione sostitutiva e come pena alternativa, perché questo significherebbe stravolgerne completamente il significato. L'espulsione è nata e si sviluppa, nel nostro ordinamento ed anche in questa legge, come una norma finale, accessoria, come un provvedimento amministrativo che ha una sua forma giurisdizionale ma che non può essere risolta con un regresso alla forma puramente amministrativa, del questore, del prefetto. Noi veramente dobbiamo sottolineare questo punto; ci rifiutiamo di credere che ciò sarà possibile, non soltanto per il richiamo alla passione garantista che ha animato, in tante altre occasioni, la maggioranza, ma in omaggio ai principi del diritto naturale. Con alcuni emendamenti da noi presentati abbiamo proposto di temperare almeno l'asprezza, l'esecutività di questo provvedimento in forma di pena anticipata. Sì, colleghi, quella pena anticipata che noi critichiamo, ad esempio, per i provvedimenti di custodia cautelare; quella pena anticipata che è fuori di ogni razionalità legislativa. Noi chiediamo che riflettiate almeno sulla possibilità di ottenere il consenso del condannato, dello straniero, del candidato all'espulsione. Vi sono più emendamenti che vanno


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in questa direzione, cioè quella di dare, almeno, la sensazione che non vi sia soltanto la pena sostitutiva e alternativa dell'espulsione ma che essa sia frutto di una sorta di patteggiamento, quel patteggiamento per il quale nei giorni scorsi, in Commissione giustizia si è giunti addirittura ad una dimensione di ben cinque anni per i reati comuni.
Vi rendete conto che sostanzialmente l'espulsione, in questo modo, non è più una sorta di pena accessoria, una sorta di conseguenza legata ad un reato? L'espulsione, ad esempio, non esiste per i reati di corruzione o per quelli contro la pubblica amministrazione. Non esistono espulsioni di pubblici funzionari corrotti! Nel nostro sistema, non esiste l'espulsione per amministratori corrotti! Le interdizioni non hanno alcun significato!
Vi invito perciò a considerare la possibilità di migliorare il presente testo introducendo, quanto meno, un minimo di interlocuzione con il cittadino, che ha diritto ad essere ascoltato e a prestare il proprio consenso (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di Sinistra-L'Ulivo).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sinisi 15.11 non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 425
Votanti 422
Astenuti 3
Maggioranza 212
Hanno votato
185
Hanno votato
no 237).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sinisi 15.12, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 432
Astenuti 1
Maggioranza 217
Hanno votato
193
Hanno votato
no 239).

Prendo atto che il dispositivo di voto dell'onorevole Garagnani non ha funzionato.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Soda 15.2 e Vendola 15.13.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vendola. Ne ha facoltà.

NICHI VENDOLA. Signor Presidente, il mio emendamento 15.13 tocca una questione apparentemente marginale. È difficile, infatti, recuperare qualche principio di garanzia, di civiltà giuridica nel testo che stiamo approvando. Proviamo però a proporre questo ragionamento, soprattutto ai colleghi che hanno avuto grande attenzione al tema delle garanzie: l'alternativa alle misure di detenzione è sempre stata immaginata come un provvedimento favorevole nei confronti del detenuto. In questo caso l'espulsione come alternativa alla detenzione dovrebbe perlomeno trovare il consenso del detenuto.
Non stiamo parlando solamente in maniera vaga ed astratta di principi, bensì stiamo parlando di taluni detenuti che rischiano, con il rimpatrio, di subire un regime vessatorio di tortura o addirittura procedimenti che potrebbero portarli alla morte. Si tratta, pertanto, non di stravolgere un testo, che ormai non può più essere stravolto, bensì di recuperare, anche con provvedimenti minimi, quegli elementi di sollievo nei confronti della vita di esseri umani. Si chiede, dunque, il consenso del detenuto per il provvedimento di espulsione. Mi sembra una norma di decenza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.


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Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Soda 15.2 e Vendola 15.13, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 434
Maggioranza 218
Hanno votato
191
Hanno votato
no 243).

NICHI VENDOLA. Quando ragioneremo di Sanza, vedremo!

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pecoraro Scanio 15.6 e Buemi 15.36, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 438
Maggioranza 220
Hanno votato
193
Hanno votato
no 245).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buemi 15.37, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 433
Maggioranza 217
Hanno votato
195
Hanno votato
no 238).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buemi 15.38, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e Votanti 445
Maggioranza 223
Hanno votato
200
Hanno votato
no 245).

Passiamo alla votazione dell'emendamento Buemi 15.39.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sinisi. Ne ha facoltà.

GIANNICOLA SINISI. Signor Presidente, intervengo solamente per dire che questo punto è dirimente rispetto all'approvazione, da parte nostra, dell'articolo 15. Si tratta di espellere dal nostro paese persone che devono scontare una pena per un residuo non superiore a due anni. La decisione di espellere una persona che dovrebbe stare in carcere - e che, appunto, viene invece espulsa - la ritengo assolutamente inaccettabile, non solamente sotto il profilo della difesa sociale, ma anche in relazione alla finalità costituzionale della presenza del detenuto nel carcere, che è quella della rieducazione. Questa norma è incostituzionale e, pertanto, voteremo a favore dell'emendamento e contro l'articolo 15.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buemi 15.39, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 442
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato
199
Hanno votato
no 243).

Poiché è stato formulato un invito al ritiro dell'emendamento Cirielli 15.50, chiedo all'onorevole Cirielli se intenda accoglierlo.

EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, vorrei illustrare brevemente le finalità dell'emendamento; la prima parte dell'articolo 15 prevede che per pene inferiori ai due anni possa essere disposta l'immediata espulsione; ebbene, riteniamo che - probabilmente con finalità anche più importanti - la stessa disciplina, ovviamente in maniera diversa, possa essere applicata anche a coloro che devono scontare una pena superiore ai due anni.
Tutto ciò, ovviamente, non nel senso di espellere lo straniero e far cessare la sanzione, ma di prevedere con accordi bilaterali la detenzione dello straniero nel paese di origine. Peraltro, già esistono accordi in tal senso con l'Albania.
Innanzitutto, vorrei precisare che nel testo del mio emendamento 15.50 vi è un errore: laddove si parla di «convenzioni» con i paesi si voleva intendere «accordi bilaterali».
Credo che la finalità dell'emendamento sia più che giusta: in primo luogo, tale soluzione consente a coloro che devono scontare pene lunghe, di poterlo fare nel paese di origine e, quindi, più vicino alla famiglia; in secondo luogo, ciò può servire al nostro Stato, essendovi un problema serio di sovraffollamento carcerario.
Credo che, peraltro, il mio emendamento 15.50 sia in linea con il provvedimento. Ritengo non si tratti di una norma da ritirare, ma se il Governo si dichiara fin d'ora disponibile ad accogliere un ordine del giorno in cui sia trasfuso il contenuto del mio emendamento sarei disponibile al ritiro.

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, certamente la prospettiva è di realizzare accordi bilaterali, laddove sia possibile e laddove siano rispettate le stesse condizioni di detenzione presenti in Italia. Esamineremo l'ordine del giorno così come sarà formulato. Vi è un impegno di massima; più di questo, al momento, non si può dire.

EDMONDO CIRIELLI. In tal caso, signor Presidente, ritiro il mio emendamento 15.50.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buemi 15.40, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 445
Astenuti 1
Maggioranza 223
Hanno votato
199
Hanno votato
no 246).

Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'emendamento Cirielli 15.42.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 15.42, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).


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Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 431
Astenuti 3
Maggioranza 216
Hanno votato
155
Hanno votato
no 276).

Prendo atto che non ha funzionato il dispositivo di voto dell'onorevole Lezza.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Signor Presidente, mi sembra che i presentatori volessero ritirarlo!

PRESIDENTE. Purtroppo, è già stato votato: vi è stato un eccesso.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Soda 15.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 445
Astenuti 7
Maggioranza 223
Hanno votato
431
Hanno votato
no 14).

Passiamo alla votazione dell'articolo 15.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bellillo. Ne ha facoltà.

KATIA BELLILLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, prima di passare alla votazione sull'articolo 15, vorrei cogliere l'occasione per indurre una riflessione su ciò che stiamo facendo. È qualcosa di veramente grave, che ci pone fuori dall'Europa.
Vorrei ricordare il Trattato di Amsterdam che, dopo gli accordi di Schengen del 1985, è l'approdo più importante in materia di politiche migratorie da parte degli Stati dell'Unione europea nella direzione di una armonizzazione europea delle politiche migratorie.
Credo che ad Amsterdam tutti gli Stati europei, compresa l'Italia, abbiano fatto solamente dei primi passi; tuttavia, essi hanno espresso una sentenza, che oserei definire capitale, nei confronti delle teorie xenofobe e discriminatorie che, invece, stanno alla base della legge che voi state approvando. Infatti, questo disegno di legge contrasta con l'Europa e ciò si riscontra nei documenti. Da una parte, vi è il Trattato di Amsterdam che ci avvia verso un'Europa della solidarietà e dell'accoglienza, senza discriminazioni, e verso una severa lotta alla clandestinità; dall'altra parte, vi è la vostra legge - che qualcuno, giustamente, ha definito sgangherata ed anche pericolosa ed inquietante - che ha, come risultato, quello di provocare il nostro isolamento in Europa e di far aumentare il numero dei clandestini, come sempre accade quando ci si affida alla repressione, anziché predisporre la società all'accoglienza.
Si tratta di una legge talmente disumana che ci fa ritornare indietro rispetto ai principi del nostro Stato di diritto ed alla democrazia di questo paese (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario a questo articolo. Faccio mie le motivazioni che nell'intervento sull'articolo ha enunciato il collega Siniscalchi. Avevamo tentato di modificare questo articolo con un nostro emendamento che anche altri gruppi avevano presentato - cito, ad esempio, il collega Vendola - che prevedeva per l'espulsione il consenso del condannato. È stata respinta anche questa norma di elementare garanzia e, dunque, voteremo contro.


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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carboni. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CARBONI. Signor Presidente, anche l'articolo 15, pur nella particolarità della materia che tratta, segue l'orientamento di tutto il disegno di legge e non risponde ad alcuno degli obiettivi che la maggioranza ed il Governo hanno annunciato. Non risponde a quello della sicurezza perché l'articolato favorirà sicuramente la clandestinità e non frenerà gli ingressi irregolari. Non risolve il problema del lavoro né per i lavoratori né per gli imprenditori. Non favorisce, anzi, impedisce l'integrazione dei lavoratori e dei loro familiari poiché ostacola, in vari modi, la stabilizzazione dei lavoratori e dei loro nuclei familiari.
Questo è un disegno di legge inutile e dannoso ed è un tributo che la maggioranza ed il Governo pagano all'intolleranza xenofoba della Lega. È una legge contro chi ha bisogno e questo limite dovrebbe pesare soprattutto sulla parte della maggioranza che afferma di riferirsi ai valori della solidarietà.
L'articolo 15 - come ho detto - non si discosta dalle direttrici richiamate. Modifica in parte l'articolo 16 del decreto legislativo del 1998 che prevedeva - com'è noto - l'espulsione a titolo di sanzione. Introduce alcune limitazioni al testo vigente dell'articolo 16 del decreto poiché esclude l'applicabilità della sanzione sostitutiva per alcuni reati e prevede la revoca della sospensione per lo straniero che rientra. I commi 5, 6 e 7 - come ha detto il collega Siniscalchi - introducono la possibilità di disporre misure alternative. Anche questa ipotesi è ricca di orientamenti vessatori poiché si prescinde dalla richiesta o dal consenso dell'interessato. Crea discriminazioni perché pone sul medesimo piano i regolari e gli irregolari. Insomma, è un articolo coerente con il disegno di legge pensato solo contro alcuni in ragione della loro appartenenza etnica.
Anche a questo articolo sono stati presentati diversi emendamenti ed uno solo è stato approvato: quello che tutela il lavoro stagionale. Riteniamo, però, che l'approvazione di questo emendamento non valga a migliorare il testo dell'articolo e, quindi, il nostro voto sarà sicuramente contrario (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15, nel testo emendato.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 437
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato
247
Hanno votato
no 190).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pisapia 15.011, nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 431
Astenuti 3
Maggioranza 216
Hanno votato
418
Hanno votato
no 13).

Prendo atto che il dispositivo di voto dell'onorevole Galvagno non ha funzionato in questa ed in altre due votazioni precedentemente effettuate.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Leoni 15.02, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).


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PIERO RUZZANTE. Presidente!

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge, ma cerchiamo di respingere ognuno per sé (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 437
Astenuti 1
Maggioranza 219
Hanno votato
194
Hanno votato
no 243).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Soda 15.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Adesso guardo io!

LUIGI OLIVIERI. Guardi, guardi!

PRESIDENTE. Abbiamo tempo per guardare, non chiudo la votazione così... Guardiamo anche a sinistra, altrimenti non c'è la par condicio.

RENZO INNOCENTI. Al centro, Presidente!

PRESIDENTE. Al centro ho qualche difficoltà a guardare...

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 400
Maggioranza 201
Hanno votato
174
Hanno votato
no 226).

Prendo atto che il dispositivo di voto l'onorevole Buontempo non ha funzionato.
Avverto che sono stati ritirati gli articoli aggiuntivi D'Alia 15.08 e 15.06.
Passiamo all'articolo aggiuntivo D'Alia 15.07.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Signor Presidente, chiedo che questo articolo aggiuntivo sia spostato all'articolo 22, poiché tratta di materia minorile e l'articolo 22 prende specificatamente in considerazione questa materia.

PRESIDENTE. L'onorevole D'Alia accede alla proposta formulata dal relatore?

GIAMPIERO D'ALIA. Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene. Non essendovi obiezioni, l'articolo aggiuntivo D'Alia 15.07 si intende riferito all'articolo 22.
Onorevole Di Luca, accoglie l'invito al ritiro del suo articolo aggiuntivo 15.014 ?

ALBERTO DI LUCA. Sì, Presidente, lo ritiro.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Di Luca.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Battaglia 15.012.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.

AUGUSTO BATTAGLIA. Signor Presidente, vorrei ancora una volta l'attenzione della relatrice perché, in questo caso, stiamo parlando di ragazzi che sono nati in Italia, sono cresciuti nel nostro paese, sono andati nelle nostre scuole ma, purtroppo, sono cresciuti in una situazione complessivamente irregolare. Quando questi ragazzi compiranno la maggiore età, si troveranno ad essere classificati come immigrati clandestini mentre non sono immigrati da nessuna parte perché sono nati e cresciuti in Italia.
Se li classificherete come immigrati clandestini, verrà dato loro un foglio di via ma, naturalmente, essi non potranno andare da nessuna parte perché non hanno


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relazioni con un paese estero ed una residenza all'estero. Quindi, quando saranno fermati ancora una volta, secondo la vostra legge, saranno condannati non so a quanti anni di carcere. Allora, piuttosto che mandare in carcere una generazione di ragazzi che, invece, potrebbe inserirsi a pieno titolo nella società - che ha tutte le condizioni per farlo -, non sarebbe bene evitare l'espulsione e magari prevedere un permesso di soggiorno che consenta loro di inserirsi e di lavorare evitando loro di finire nei circoli dell'illegalità e della criminalità?
Allora, se vogliamo affrontare seriamente questo problema, dobbiamo tenere conto di questa specificità, altrimenti creiamo dei gravi danni (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Onorevole Boato, le ricordo che ha 30 secondi di tempo a sua disposizione. Lei è un mangia tempo, non so se si rende conto di quanto abbia parlato, ma almeno la coscienza le rimorde? Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. No, non mi rimorde, signor Presidente. La coscienza mi rimorde quando sto zitto in questa materia, non quando parlo. Sono totalmente d'accordo con ciò che ha sostenuto l'onorevole Battaglia ma, signor Presidente, chiedo un attimo la sua attenzione. Propongo di spostare l'esame dell'articolo aggiuntivo Battaglia 15.012, come è stato fatto per il precedente l'articolo aggiuntivo D'Alia 15.07, riferendolo all'articolo 22, per affrontare tutta questa materia in tale articolo.
Se il collega Battaglia fosse d'accordo, questa è la mia richiesta e, in ogni caso, condivido il suo articolo aggiuntivo 15.012. Comunque, mi parrebbe razionale che anche l'esame di quest'ultimo venisse spostato all'articolo 22.

PRESIDENTE. Chiedo alla relatrice se sia d'accordo con la proposta formulata dall'onorevole Boato.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Signor Presidente, chiedo la votazione.

MARCO BOATO. Vede perché bisogna parlare e non stare zitti, Presidente!

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. Mi scusi, onorevole relatrice, se la questione dei minori proposta dal collega D'Alia dell'UDC va accantonata, non capisco perché non vada accantonata quella posta dall'opposizione. Francamente, ci spieghi il motivo. Colleghi, in questo caso si tratta di ragazzi che sono o nati in Italia, come reca l'articolo aggiuntivo successivo, o che sono in Italia da più anni e che, arrivati alla maggiore età, dovrebbero essere cacciati dal nostro paese.
Ritengo che la questione vada vista omogeneamente, sia con l'articolo aggiuntivo D'Alia 15.07 dei colleghi dell'UDC, non so se giusto o sbagliato, sia con gli articoli aggiuntivi Battaglia 5.012 e 15.013; probabilmente, li respingerete ma valutiamoli insieme.
Chiedo scusa per l'intervento, ma mi pare che tutto ciò sia naturale.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ISABELLA BERTOLINI, Relatore. Signor Presidente, proprio per lo spirito di collaborazione che credo di aver sempre dimostrato in quest'aula, soprattutto con il presidente Violante (Commenti dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)... no, non potete dire questo.
Ho sempre cercato di motivare le mie ragioni su una materia difficile che ci vede contrapposti. Continuo a mantenere il mio parere contrario perché sono situazioni completamente diverse - anche voi lo sapete - e, peraltro, per come è formulato l'articolo aggiuntivo Battaglia 15.012, che


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parla di due anni successivi al compimento della maggiore età, non si parla di minori ma di ventenni. Comunque, accetto la proposta e possiamo riferirlo all'articolo 22.

PRESIDENTE. Sta bene. Gli articoli aggiuntivi Battaglia 15.012 e 15.013 si intendono, quindi, riferiti all'articolo 22.

ELIO VITO. Che c'entra l'articolo aggiuntivo Battaglia 15.013 ?

PRESIDENTE. Quindi, riferiamo l'articolo aggiuntivo Battaglia 15.012 all'articolo 22 e votiamo l'articolo aggiuntivo Battaglia 15.013.

LUCIANO VIOLANTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE. In questo caso, si tratta degli stranieri che, nati in Italia, dimostrino permanenza continuativa negli ultimi dieci anni, cioè gente che ha 10 o 11 anni. Si tratta dello stesso caso.

PRESIDENTE. Direi di riferire entrambi gli articoli aggiuntivi Battaglia 15.012 e 15.013 all'articolo 22, dopodiché maturerete con calma i vostri convincimenti quando si esamineranno. Quindi, naturalmente non sussiste l'impegno a risolvere alcun problema ma ad esaminarli con attenzione entrambi.

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