Text Box: COMUNICATO STAMPA8 maggio 2002

 

UNHCR: cessazione dello status di rifugiati per gli eritrei

 

GINEVRA - L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha oggi annunciato la cessazione dello status di rifugiati per gli eritrei fuggiti dal proprio paese a seguito della guerra di indipendenza o del recente conflitto di frontiera tra Etiopia ed Eritrea. La cessazione, che avrà effetto in tutto il mondo a partire dal 31 dicembre, riguarderà principalmente centinaia di migliaia di eritrei che si trovano nei paesi limitrofi.

 

Le condizioni che hanno causato la fuga degli eritrei non sussistono più, poiché dopo la fine del trentennale conflitto con l'Etiopia nel 1991 e la raggiunta indipendenza dell'Eritrea nel 1993 sono intervenuti radicali e durevoli mutamenti. La pace è stata ristabilita grazie alla firma dell'accordo di cessate-il-fuoco tra Etiopia ed Eritrea nel giugno 2000 e alla creazione tra i due paesi di una zona cuscinetto, sorvegliata dalle Nazioni Unite.

 

Centinaia di migliaia di rifugiati avevano lasciato l'Eritrea per dirigersi nei paesi limitrofi a seguito della guerra d'indipendenza dall'Etiopia iniziata alla metà degli anni '60. Col riesplodere del conflitto di frontiera tra Etiopia ed Eritrea nel maggio 2000, altre centinaia di migliaia di eritrei hanno abbandonato il paese.

 

"Credo che questi rifugiati eritrei non debbano più temere persecuzioni o altre condizioni per continuare ad essere considerati rifugiati" ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Ruud Lubbers. "A partire dalla fine di quest'anno pertanto il mio ufficio cesserà di considerarli rifugiati".

 

Sia la Convenzione relativa allo status dei rifugiati del 1951, sia quella dell'Organizzazione per l'Unità Africana (OUA) del 1969 che si applica in Africa, affermano che tali convenzioni non devono più essere applicate ad alcuna persona "…qualora, essendo venute meno le circostanze in seguito alle quali è stata riconosciuta come rifugiata, non può continuare a rifutarsi di avvalersi della protezione del Paese di cui ha la cittadinanza".

 

Dal maggio 2001 oltre 100mila eritrei hanno già fatto ritorno alle proprie case, sia con mezzi autonomi che nell'ambito di un'operazione di rimpatrio volontario. L'agenzia comunque valuterà le richieste di chi individualmente chiederà l'estensione dell'asilo oltre il 2002. Coloro che si riterranno avere ancora bisogno di protezione internazionale potranno rimanere nel paese d'asilo come rifugiati. Coloro ai quali non verrà riconosciuto il diritto d'asilo dopo il 2002, ma che non vorranno tornare a casa per forti legami familiari, sociali o economici con il paese d'asilo dovranno invece regolarizzare la loro posizione nel paese.

 

Il più alto numero di rifugiati eritrei si trova ancora nel vicino Sudan. L'UNHCR assiste circa 140mila di questi rifugiati nei campi del Sudan orientale, mentre altre migliaia si sono stabilite spontaneamente nei centri urbani. Oltre 44mila eritrei rifugiati in Sudan hanno fatto ritorno in patria grazie all'assistenza dell'UNHCR, mentre sono 5mila i rifugiati eritrei che si trovano ancora in Etiopia e Yemen. <

 

Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa -- Laura Boldrini -- 335 540 31 94