YEAR BOOK 2002 - I NUMERI DEL C.N.C.A.

(aggiornati al dicembre 2001)

 

Le comunità e i gruppi. Alla fine del 2001 il Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza contava 256 gruppi e comunità aderenti, suddivisi in 14 aree regionali, presenti dalla Lombardia (49) al Veneto (34), dalla Sicilia (29) al Piemonte, Val d’Aosta e Liguria (20); oscillano tra 7 e 19 le presenze nelle altre aree regionali. Le risorse dei gruppi provengono nel 58% dei casi dal settore pubblico, nel 18% dal privato, mentre il 24% dei fondi derivano dall’autofinanziamento.

 

Le strutture e i servizi. Complessivamente sono 2.089. Su 611 strutture, la maggioranza sono comunità residenziali (295), seguite da centri di prima accoglienza (89), alloggi protetti (81), case e gruppi famiglia (47), centri di accoglienza temporanea (41), comunità di tipo familiare (36) e comunità alloggio per persone con problemi penali (22).

Tra i 1.478 servizi, si segnalano le cooperative (207), i centri d’ascolto (107), le comunità o i centri semiresidenziali (102), i centri di reintegrazione o reinserimento (96), i centri informativi o diurni per i giovani (89), le unità di strada e gli interventi di emergenza (89), i laboratori ergoterapeutici (85). Seguono i centri studi, ricerca e documentazione (68), centri sociali di animazione della comunità locale (62), attività di doposcuola (57), centri di orientamento e formazione professionale (50), scuole e attività formative, segretariato sociale, formazione spirituale, centri di riabilitazione psico-fisica, mense, dormitori, strutture ambulatoriali, consultori, oratori...

 

Le persone “prese in carico”. Nel 2001 sono state più di 34mila (22mila maschi, 12mila femmine); 10.777 hanno tra i 19 e 29 anni; segue la fascia d’età tra gli 11 e i 18 anni (9.262 ragazzi); le persone accolte tra i 30 e i 45 anni sono 6.901, mentre nelle comunità si contano 5.190 bambini inferiori ai 10 anni; gli ultra 45enni arrivano a quota 1.906.

Ai minori (dal settore civile) spetta il primato delle persone prese in carico: 9.219; oltre 8.200 i tossicodipendenti, quasi 2.200 gli immigrati, 1.774 i giovani in difficoltà e 1.664 le famiglie a rischio. Più di 1.500 persone hanno partecipato ad attività formative nei centri. Quasi un migliaio i disabili psichici accolti, 624 i portatori di handicap fisico, 430 i malati di Aids, 368 i malati mentali. I senza fissa dimora accolti sono 764; nell’area della prostituzione sono state prese in carico 396 donne. Gruppi e comunità si occupano inoltre di 440 minori dal penale, 307 detenuti ed ex detenuti, 268 alcolisti, 262 anziani, 159 persone con handicap fisici e psichici, 158 nomadi. Un centinaio le madri nubili, 64 le gestanti.

 

Le persone contattate. Lo scorso anno 134mila persone si sono avvicinate ai gruppi e alle comunità del C.N.C.A. (quasi 89mila uomini e circa 45mila donne), anche se concretamente non è seguita la “presa in carico”. Oltre 41mila i tossicodipendenti, più di 19mila i minori dal civile, quasi 17mila i giovani in difficoltà, 13.200 gli immigrati, oltre 7mila prostitute, quasi 5.500 famiglie a rischio. Seguono 3.500 alcolisti e altrettanti malati di Aids, malati, disabili, detenuti, anziani, nomadi, disoccupati, malati mentali, minori, famiglie, madri nubili...

 

Le aree di impegno contro il disagio. I gruppi sono impegnati prevalentemente con i tossicodipendenti (156), i minori del settore civile (138) e i giovani in difficoltà con più di 18 anni (114). Numerose anche le comunità che si dedicano a detenuti ed ex detenuti (76), a famiglie a rischio e alcolisti (75 in entrambi i casi), a persone affette da Aids (58), agli immigrati (53) e ai malati mentali (51). Seguono i gruppi a servizio di handicappati fisici e psichici, minori del settore penale, senza fissa dimora, prostitute, madri nubili, nomadi, anziani, malati.

 

I soci della federazione; gli operatori e i volontari. Complessivamente i soci della federazione sono 9.531, con una lieve prevalenza femminile (52,8%), nel 35,6% dei casi tra i 30 e i 39 anni; quasi il 46% è diplomato e il 22,3% è laureato. Il 45,1% è occupato all’esterno del gruppo, il 33,6% all’interno. Tra loro, 280 tra sacerdoti (142), religiosi (23) e religiose (87), diaconi e novizi (16), membri di ordini laicali (12).

Gli operatori retribuiti sono 6.788 (quasi 2mila gli educatori) e 5.897 i volontari, tra i quali 820 in servizio civile, 259 animatori, 172 insegnanti e formatori.