Cari compagni e compagne del Migrant’s forum.

 

Vengo subito al sodo: 4 iniziative fallite in 15 giorni ci debbono imporre riflessioni, pacate ma sincere in cui ognuno si assuma le proprie responsabilità e che servano a ricostruire invece che a distruggere.

Come ben sapete ero personalmente, e non da solo, totalmente contrario all’accavallarsi di iniziative, manifestazioni, impegni che non siamo in grado di mantenere. Questo non perché penso non si debba fare nulla per contrastare l’approvazione della Bossi Fini ma perché penso che si debba fare meglio e di più. E questo di più non può essere la rituale sfilata (che peraltro non siamo neanche riusciti a realizzare) ne la corsa spasmodica per non perdere l’appuntamento (vero o presunto) con l’evento specifico (approvazione della legge, discussione in aula ecc…)

C’è stato chi ha detto che a voler scendere in piazza erano le associazioni dei migranti.

Ma a me è sembrato che anche chi fa parte delle associazioni di migranti rappresentate nel migrant’s forum abbia disertato gli appuntamenti. Sicuramente ci sono paura, rassegnazione, speranza in una truffaldina sanatoria, conflitti interni alle comunità e fra queste e alcune espressioni del migrant’s.

Ma questo è a mio avviso solo l’effetto di un malessere più profondo. Molti di coloro che hanno riposto grandi speranze nella nostra esperienza dopo la manifestazione del 19 gennaio, sono stati delusi dalla pochezza delle nostre proposte, dal pressappochismo con cui molti di noi hanno operato, da discussioni interminabili, inutilmente conflittuali e inconcludenti, in cui le sonorità della propria voce erano più importanti del contenuto che esprimevano. C’è chi si è giustamente sentito preso in giro da impegni non mantenuti, dichiarazioni mai tradotte in fatti concreti, percorsi iniziati e poi lasciati andare.

Manchiamo di una seria proposta politica, solo qualche accenno (progetti dei gruppi di lavoro, rapporto con i sindacati, intervento nei controvertici Fao), produciamo ragionamenti che restano sulla carta, forse perché è più facile parlare che costruire.

E se anche il social forum romano mostra la propria debolezza e le forze politiche e sociali italiane non sembrano attualmente in grado di produrre grandi iniziative, questo non fa che impoverire qualitativamente e quantitativamente quelle che produciamo noi.

Credo che responsabili di questo arretramento siamo un po’ tutti, ognuno con le sue specificità e credo che se vogliamo avere un futuro credibile dobbiamo sederci tutti attorno ad un tavolo per ragionare attorno ad un percorso da condividere e rispettare. Se vogliamo essere un soggetto rappresentativo e non autoreferenziale quale ora siamo, dobbiamo trovare insieme forme e modalità per parlare con chi è rimasto fuori dai nostri circuiti, con chi non è un professionista della politica.

Dobbiamo farlo rapidamente perché tante sono le emergenze ma con la consapevolezza di non essere oggi il soggetto che tali emergenze può risolvere.

Mi piacerebbe una discussione seria, appassionata ma onesta in cui non ci si affronti per scaricarci sulle spalle le reciproche responsabilità ma in cui non si rimuovano le forzature, i giochino da bassa politica, i conflitti interni personali e politici, in cui si prendano decisioni valide e responsabilizzanti per tutti. Voglio ancora che nessuno di noi, italiano o migrante, venga al migrant’s forum per soddisfare i propri bisogni di autoaffermazione, per confermarsi visibilità e autorevolezza, magari sottraendola all’altro. Voglio sperare che si rompa questa spirale autodistruttiva per cui il nemico è quello del forum che non la pensa come te, con vuole piegarsi ai tuoi meccanismi, che fa parte di un'altra associazione o partito.

Credo che per costruire una discussione del genere, che deve coinvolgere tutti/e quelli/e che in questi mesi sono passati, anche una sola volta alle nostre riunioni, ci vogliano un po’ di giorni.

Proporrei, come già si è detto alla microriunione che si è svolta martedì 28, che la data sia quella del 20 giugno (un giovedì) dalle 18 alle 21 al villaggio.

Proporrei che la preparazione venga affidata ad un gruppo esteso di persone che parlino direttamente con tutti, raccogliendo spunti e suggerimenti per poi elaborare un breve ma definito appello di convocazione con adeguato ordine del giorno.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

P.S. in attesa dò per scontato che non ci si azzardi a proporre altre manifestazioni a vuoto.