Cari amici,

invio il testo del provvedimento che ha definito un processo da noi promosso (e provvidenzialmente sostenuto con un' istanza del Pubblico Ministero, dott. Giancristoforo Turri) a tutela di un minore straniero destinatario di provvedimento di rimpatrio (e sottrattosi fuggendo all'esecuzione a mezzo della forza pubblica...) il quale non riusciva ad ottenere dal tutore provvisorio-Comune di Trento copia del decreto di rimpatrio, né alcuna collaborazione per impugnarlo.

In questo provvedimento (si veda l'ultima parte) ex art. 737, ss. c.p.c. e 45 disp. att. c.c. il Tribunale per i Minorenni afferma sussistere un conflitto di interessi tra il Comune, tutore provvisorio nella maggior parte dei casi di minori stranieri non accompagnati (sia per nomina espressa del Tribunale per i Minorenni che eventualmente dispone l'affidamento che, più spesso, quando i giudici tutelari non nominano alcun tutore) e il minore. Il Tribunale afferma infatti che la valutazione di ciò che è nel migliore interesse del minore "va comunque compiuta da un tutore che non sia in conflitto di interessi, come nella specie il Responsabile del Servizio Sociale del Comune di Trento, che deve svolgere da una parte l'interesse del minore, e dall'altra quella dell'organo istituzionale preposto a dare attuazione al decreto di rimpatrio".

Dopo una prima fase (ottobre-novembre 2001) in cui il Comune prestava sollecitamente la propria collaborazione ad eseguire rimpatri anche in forma coattiva, ritardando la comunicazione dei provvedimenti fino alla loro esecuzione e coadiuvando in ogni modo gli enti dell'esecuzione, oggi il Comune si astiene da qualsiasi azione simile: notifica sollecitamente i provvedimenti ai ragazzi e invia una nota al Comitato per i Minori Stranieri e all'ente che gestisce l'accompagnamento in cui spiega la propria non partecipazione ad alcuna azione volta ad eseguire coattivamente il rimpatrio .

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Cari saluti,

Lara Olivetti

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