Salerno, 3 maggio 2002

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

 

La Rete Antirazzista Salernitana, componente della Consulta Provinciale per gli Immigrati e le loro famiglie, denuncia il grave atto di intolleranza ed intimidazione compiuto ieri sera a Salerno nei confronti di lavoratrici e lavoratori privi di permesso di soggiorno, ospiti dell’Ostello della Gioventù.

 

Alle ore 21,00 di ieri, ingenti forze di Polizia hanno fatto irruzione nel Centro di via Napoletano che, di fatto, da diversi anni, funge in città da centro di prima accoglienza per gli immigrati, in assenza di strutture idonee.

Con un operazione evidentemente mirata nei confronti delle donne dell’Europa dell’Est, le forze dell’ordine hanno prelevato di forza 22 persone, in prevalenza di nazionalità ucraina ed impiegate in lavori domestici e di assistenza domiciliare, trascinandole in Questura.

 

L’episodio si inserisce nel quadro di un clima generale repressivo che contraddistingue l’attuale atteggiamento politico a livello nazionale nei confronti degli immigrati, clima nel quale una questione di rilievo sociale viene sistematicamente affrontata in termini di ordine pubblico.

Ricordiamo, a tale proposito, altri episodi analoghi verificatisi di recente nella nostra provincia (le continue retate nella Piana del Sele e a Contursi), così come i tanti casi segnalati in diverse città italiane (Reggio Emilia, Pordenone, Trento, Trieste). Questi episodi delineano in modo  inequivocabile il clima appena descritto ed il prevalere di un’impostazione culturale attraversata da pericole derive xenofobe, alla base di tutti gli atti politici dell’attuale Governo nazionale.

A pochi giorni dalla discussione in Parlamento della nuova legge sull’immigrazione e della prevista sanatoria a favore delle lavoratrici domestiche, sono principalmente queste ultime ad essere prese di mira dalle azioni delle forze dell’ordine, quasi a voler svuotare di contenuti e risolvere in modo affrettato ed autoritario la questione.

 

La Rete Antirazzista Salernitana sottolinea ancora una volta l’importanza della funzione sociale svolta da queste lavoratrici immigrate, le quali, con il loro lavoro, colmano il grave vuoto determinato dalla crisi del ruolo della Famiglia e dal progressivo smantellamento e dalla privatizzazione del sistema socio-assistenziale e sanitario.

 

Tornando all’episodio di ieri sera, ci chiediamo come mai Prefettura ed Ufficio Immigrazione della Questura continuano muoversi a senso unico, nonostante la presenza e l’azione sul territorio del mondo associazionistico e la collaborazione di quest’ultimo con gli Enti pubblici (vedi Consulta Provicniale per gli Immigrati) abbiano prodotto notevoli risultati sul piano dell’integrazione sociale e culturale degli immigrati e della valorizzazione del ruolo fondamentale svolto da questi nell’ambito del mondo del lavoro.

 

RETE ANTIRAZZISTA SALERNITANA e COOPERATIVA SOCIALE “LIVINGSTONE”