Text Box: COMUNICATO STAMPA21 marzo 2002

 

Il Maestro Pavarotti

per i bambini rifugiati angolani in Zambia

 

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha annunciato oggi che il Maestro Luciano Pavarotti ha deciso di dedicare anche nel 2002 l'annuale appuntamento con il concerto Pavarotti&Friends ad operazioni umanitarie in favore dei rifugiati, e in particolare ai bambini angolani rifugiati nello Zambia.

 

Il Maestro – Messaggero di Pace delle Nazioni Unite - ha chiesto nuovamente l’attiva partecipazione dell’UNHCR, rinnovando le proficue collaborazioni già messe in atto nel 1999, in occasione della donazione di 1 milione di dollari in favore dei bambini del Kosovo, e nel 2001, quando i proventi del concerto - 1,5 milioni di dollari - vennero destinati a progetti di assistenza dell'UNHCR in favore dei bambini afghani rifugiati in Pakistan.

 

"Siamo grati al Maestro Pavarotti per la sua decisione di aiutare i bambini rifugiati angolani in Zambia" ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Ruud Lubbers. "Il concerto contribuirà a dare un'opportunità a migliaia di bambini che meritano di avere un futuro migliore".

 

Il concerto avrà luogo a Modena il 28 maggio 2002 e, come nelle precedenti edizioni, il Maestro Pavarotti dividerà la scena con le maggiori pop star internazionali.

 

Come accaduto lo scorso anno per l'Afghanistan, il Maestro ha deciso di destinare i proventi del concerto 2002 a una crisi di lunga data e poco nota al pubblico, come quella dell’Angola, un paese devastato da oltre 27 anni di guerra civile, dove la popolazione vive in precarie condizioni di sicurezza e dipende in larga parte dall’assistenza umanitaria.

 

Nell’ambito delle proprie operazioni nella regione, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha individuato progetti focalizzati soprattutto all’assistenza sanitaria e all’istruzione in favore dei bambini angolani rifugiati in Zambia che saranno finanziati con il contributo del concerto.

 

Il conflitto civile che si protrae in Angola dal 1975 - anno della raggiunta indipendenza dal Portogallo - ha ridotto il paese allo stremo delle sue forze, costringendo gran parte della popolazione ad abbandonare le proprie case. Secondo stime delle Nazioni Unite, attualmente circa 4,5 milioni di angolani – più di un terzo dell’intera popolazione del paese - sono sfollati all’interno del proprio paese, mentre 450mila sono fuggiti nei paesi limitrofi – soprattutto in Zambia e Repubblica Democratica del Congo. La recente morte del leader dei ribelli, Jonas Savimbi, apre nuove speranze su una possibile pace nel paese. <

 

 

Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94