Firmato l'accordo per
far emergere le badanti dalla clandestinità
L'INIZIATIVA Insieme
Comune coop e Università
ch.be.
TRENTO. Permettere alle donne immigrate, che in Trentino si occupano di
assistenza agli anziani, di emergere dalla clandestinità, di poter
lavorare regolarmente vedendo riconosciuti i propri diritti. È
l'obiettivo del progetto europeo Equal, coordinato per l'Italia dalla
Federazione trentina delle Cooperative e che vede la partecipazione di altri 8
enti: oltre al Comune di Trento e al Consolida, Atas, Acli, Fondazione
Charitas, Issan (Istituto studi sviluppo aziende non profit), Formazione e
Lavoro, Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell'Università.
Il documento che definisce l'accordo di collaborazione
è stato firmato ieri dai rappresentanti degli enti coinvolti: il
progetto prenderà il via il 30 giugno e durerà 30 mesi, con un
budget previsto di circa 1,4 milioni di euro finanziati dal Fondo sociale
europeo. La prima fase di Equal prevede l'attivazione di sportelli informativi
su tutto il territorio provinciale, i quali funzioneranno da tramite tra
domanda e offerta di lavoro e come supporto alle donne straniere che devono
regolarizzare la propria posizione. Nel 2º anno di vita il progetto prevede
poi la costituzione di un'impresa sociale per i servizi di cura alla persona,
che punta a coinvolgere una sessantina di immigrate in possesso di regolare
permesso di soggiorno e a inserirle nel mondo del lavoro in modo qualificato e
contrattualmente definito: le donne verranno accompagnate in un percorso
formativo in modo che possano rispondere alla domanda di assistenza che viene
dalle famiglie. «Una domanda crescente e sempre più diversificata
- ha sottolineato Carlo Borzaga, rappresentante dell'Issan -, in un settore in
cui le risorse pubbliche sono insufficienti e le forme contrattuali ancora
inadeguate. Questo crea difficoltà alle famiglie, che faticano a trovare
figure professionali per l'assistenza, e alle lavoratrici straniere, costrette
a lavorare in nero».
Principale scopo dell'impresa sociale che
nascerà dal progetto sarà proprio quello di coordinare i servizi
di assistenza forniti dalle badanti, funzionando come una sorta di agenzia
interinale. In questo modo sarà possibile garantire alle colf la
possibilità di disporre di periodi di ferie, e contemporaneamente
assicurare alle famiglie un'adeguata sostituzione. Tra gli obiettivi del
progetto, anche la creazione di un'agenzia per la casa, che faciliti alle donne
immigrate l'accesso al mercato immobiliare, consentendo loro di acquisire una
propria autonomia relazionale.
In attesa della partenza del progetto,
l'auspicio delle associazioni è rivolto all'approvazione della sanatoria
per le colf e le badanti, contenuta in un emendamento alla legge Bossi-Fini
sull'immigrazione. L'emendamento, approvato il mese scorso dal Senato e su cui
dovrà ora esprimersi la Camera, consentirà alle colf che
attualmente lavorano in nero, di regolarizzare la propria posizione. Intanto
l'accordo di cooperazione firmato ieri sarà consegnato entro il 15
aprile alla Provincia di Trento e al Ministero del Lavoro, assieme all'accordo
di cooperazione transnazionale siglato con Germania, Danimarca e Francia.